Creato da albert.z il 31/08/2006
Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi del 30/12/2008

Post N° 791

Post n°791 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da albert.z
 

Le retribuzioni principesche dei manager delle grandi corporation fino a un anno fa destavano ammirazione ma dopo la catena di fallimenti e maxi-perdite, e la nazionalizzazione di santuari e simboli del capitalismo, i compensi multimilionari dei manager provocano profonda irritazione. Non solo nell'opinione pubblica. La Germania ha fissato un tetto di 500 mila euro l'anno per gli amministratori delegati delle banche che ricorreranno agli aiuti pubblici. Negli ultimi 20 anni c'e' stata una vera e propria escalation per gli stipendi dei top manager negli Stati Uniti, ma negli ultimi anni anche in Europa le retribuzioni dei vertici aziendali hanno evidenziato una decisa accelerazione. Lionel Tiger, della Rutger University, ha scritto su Forbes che oltre all'impennata degli stipendi gli executive americani godono di privilegi che non hanno riscontro. I top manager della Toyota negli Stati Uniti mangiano alla mensa aziendale insieme a quadri, impiegati e operai mentre alla Ford ancora oggi esistono 5 livelli di ''executive dining room''. Alla GM gli executive godono di benefits come ingressi nei country club, complessi piani fiscali per differimento delle imposte. Eppure GM e Ford negli ultimi 4 anni hanno collezionato perdite nette per oltre 90 miliardi di dollari.

Il premio nobel per l'economia Paul Krugman da anni dedica particolare attenzione alla crescente disuguaglianza nelle retribuzioni tra top manager e normali lavoratori. Nel 1969 la GM era la piu' grande impresa americana e l'a.d. Charles Johnson aveva uno stipendio di 795 mila dollari l'anno, pari a 4,3 milioni di oggi, che suscitava parecchie critiche. Ma nel 2008 il compenso di Johnson sarebbe solo al 324* della classifica di Forbes sulle retribuzioni dei top manager americani. Ma sempre nel 1969 anche gli operai della GM non avevano problemi ad arrivare alla fine del mese grazie a 9 mila dollari l'anno, pari a oltre 40 mila dollari oggi.

Oggi la piu' grande impresa americana e' la Wal-Mart dove gli 800 mila dipendenti guadagnano in media 18 mila dollari l'anno mentre il ceo Lee Scott porta a casa quasi 30 milioni senza suscitare particolari critiche. Secondo uno studio della Federal Reserve negli anni '70 i ceo delle principali 100 imprese americane guadagnavano in media 1,2 milioni di dollari l'anno a valori correnti, ''appena'' 40 volte superiore al salario di un dipendente medio. All'inizio del terzo millennio la remunerazione dei top manager e' in media superiore ai 9 milioni di dollari, pari a 367 volte il salario del lavoratore medio. Il balzo delle retribuzioni ha riguardato anche i dirigenti di alto livello che negli '70 erano 31 volte superiori al salario medio dei dipendenti, mentre nel 2002 sono saliti a 169 volte. Anche i top manager europei negli ultimi anni hanno conosciuto una notevole crescita delle retribuzioni, anche se restano lontane da quelle sull'altra sponda dell'Atlantico. In Italia hanno fatto discutere lo stipendio di Alessandro Profumo da 9 milioni nel 2007 o la liquidazione da quasi 50 milioni di Metteo Arpe. Cifre elevate ma che scompaiono davanti ai compensi negli Stati Uniti. Se Dick Fuld di Lehman e' stato messo sulla graticola per i 354 milioni di dollari in 4 anni, Angelo Mozilo solo nel 2007 ha guadagnato 103 milioni come ceo della Countrywide, poi travolta dalla crisi dei subprime, ma Mozilo puo' consolarsi con 391 milioni in 4 anni. Sempre nel 2007 Lloyd Blankfein di Goldman Sachs ha arricchito il proprio conto corrente con 74 milioni di dollari mentre, restando nel campo della finanza, Richard Fairbank di Capital One Financial ha guadagnato 73 milioni.

Un aspetto misterioso dei mega stipendi dei manager sono i criteri di valutazione. Nel 2001 Fortune scriveva:''L'idea che le buste paga siano vincolate alle performance delle imprese e' da anni una barzelletta di cattivo gusto''  .

Sindacati svegliatevi!

Chiedete una legge che impedisca stipendi dei manager superiori di 13 volte a quelli medi degli operai ed impiegati della propria azienda.

 
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Intercettazioni: utili e necessarie

Post n°790 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da albert.z
 

interce_24.jpg

Silvio Berlusconi ha dichiarato che se un giorno venisse fuori una sua telefonata "di un certo tipo" scapperebbe dal Paese.

Ho visto molte mie intercettazioni e dei miei familiari divulgate su tutti i giornali, anche senza avere alcuna rilevanza penale. Io non mi lamento del fatto che cio' che ho detto io o hanno detto i miei figli al telefono sia pubblicato, almeno i cittadini sanno cosa ci siamo detti, sanno che non ci siamo detti alcun fatto costituente reato ed io ho la possibilita' di spiegarlo. Quale miglior democrazia di questa?

Silvio Berlusconi ha già detto cosa vuole fare sulle intercettazioni: vuole impedirle per i reati contro la Pubblica Amministrazione. Le intercettazioni stanno all'attività giudiziaria come il bisturi alla sala operatoria: Sono strumenti utili e necessari.


Riporto il video della mia intervista, rilasciata lo scorso 24 novembre a SkyTG24, in tema di intercettazioni.

SkyTG24: Parliamo di intercettazioni. Il Pdl parla di gogna mediatica e pensa a limitarne l'utilizzo. Lei, che in qualche modo è stato chiamato in causa, è invece ancora di parere opposto?
Antonio Di Pietro: Assolutamente si. Le intercettazioni stanno all'attività giudiziaria come il bisturi sta all'attività di una sala operatoria di un chirurgo. Sono strumenti utili e necessari. Si tratta, evidentemente, di comprendere che non bisogna commettere i reati, e non “non bisogna scoprirli”. Si tratta di comprendere che specie in alcuni reati, come quelli contro la pubblica amministrazione, le intercettazioni sono ancora più necessarie.
Se fossimo di fronte ad un reato di omicidio avremmo il morto, la pistola, la refurtiva. Ma, in un appalto pubblico abbiamo un contratto scritto e registrato dal notaio, e di certo non ci scrivono la “clausola finale: mi devi dare mille euro altrimenti non te lo firmo questo documento”. Quello che non c'è scritto lo bisogna scoprire, ma come si fa se non ascoltando quello che si dicono in “sacrestia” prima di andare sull'altare a firmare? Ecco perché le intercettazioni sono necessarie.

SkyTG24: Quindi lei è contrario alla limitazione.
Antonio Di Pietro: Si, sono contrario. Non solo alla limitazione, a dir la verità. Non è che si può intercettare tutto e tutti. Si intercetta solo per alcuni reati e la dove i magistrati lo autorizzano nel rispetto della legge. Non sono intercettazioni illegali. Altra cosa sono quelle illegali, che fanno gli spioni e certi personaggi che mettono la microspia per ricattare la moglie, o che vanno a ricercare segreti industriali. Queste sono altre storie. Stiamo parlando di intercettazioni dell'autorità giudiziaria, che vengono messe quando, su disposizione dell'autorità giudiziaria, si sospetta che ci sia un reato in corso di cui si può scoprire. Sono convinto che vadano fatte. Ecco perché ripeto che limitare le intercettazioni è una furbata a cui vuole ricorrere chi non vuole che i reati vengano scoperti.
Sono d'accordo sul fatto che una volta che le intercettazioni sono utili all'indagine e dichiarate tali, una volta che sono state utilizzate correttamente per la motivazione dei provvedimenti che si prendono, è bene che i cittadini lo sappiano. Sono convinto che vengano pubblicate.
Sulle intercettazioni che riguardano mio figlio potrei chiedere perché le hanno pubblicate, se non costituiscono reato. Ma è bene che l'opinione pubblica sappia, con riferimento a qualsiasi personaggio pubblico, qual'è il suo comportamento: sia dove lo fa molto bene, sia dove lo fa senza alcuna rilevanza penale e con assoluta inopportunità, come nel caso di mio figlio, sia quando lo fa nel modo corretto e coerente. Quante volte mi hanno intercettato quando facevo, scusate il termine, dei “cazziatoni” a chi non faceva il suo dovere.

SkyTG24: Proprio su questa vicenda, ha insaccato la solidarietà di Umberto Bossi, che da padre ha detto “speriamo che non sia vero, sarebbe una delusione forte per un padre da parte di un figlio”. Cosa risponde?
Antonio Di Pietro: Ha ragione Bossi. Una riflessione da padre, e da padre a padre gli dico: è cosi, ma come ogni buon padre è nostro dovere aiutare i figli a crescere, e dove sbagliano tirar le orecchie.

Se tentano di impedire le intercettazioni ai politici, bisogna scendere in piazza.

 
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LE RELIGIONI DIVIDONO

Post n°789 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da albert.z
 

CULTURE DIVERSE, RAZZE DIVERSE E RELIGIONI DIVERSE,  SONO UN MIX DIFFICILE DA FAR ANDARE DACCORDO. GLI STATI MULTIRELIGIOSI DIFFICILMENTE VIVONO UNA VITA POLITICA SERENA. LA NIGERIA, IL SUDAN, E TANTI ALTRI VIVONO IN UNA CONTUNA LOTTA TRA I DIVERSI GRUPPI.

SE POI, DUE STATI CONFINANTI HANNO DELLE QUESTIONI INSOLUTE ALLORA LA DIVERSITA' DI RELIGIONE E' UNA MINA VAGANTE. INDIA E PAKISTAN, ISRAELE E PALESTINA SONO SEMPRE IN STATO D'ALLERTA , SE NON IN GUERRA. POVERA' UMANITA' VITTIMA DELLA STUPIDITA'.

OCCORRE UNA EDUCAZIONE ALLA TOLLERANZA, INVECE C'E' L'EDUCAZIONE ALL'ODIO.

PACE A TUTTI.

AL

 
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