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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi del 24/06/2009

LETTERA AL CARDINALE BAGNASCO

Post n°890 pubblicato il 24 Giugno 2009 da albert.z
 

Lettera a Bagnasco

6 giugno 2009

''Da Noemi a Mills: i vescovi e quella complice cortina d'incenso''

Egregio sig. Cardinale,

ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29

maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha

colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o

meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe

il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio,

ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di

minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di

governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo,

calunnia come lotta politica.

Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a

diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure

le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente

il marito presidente del consiglio di «frequentare minorenni», dichiara

che deve essere trattato «come un malato», lo descrive come il «drago

al quale vanno offerte vergini in sacrificio». Le interviste pubblicate

da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell’omertà di tutti

gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre

ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente

alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari,

sull’inazione del suo governo e sulla sua pedofilia. Una sentenza di

tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni

chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e

di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria,

Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un

affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun

ritegno etico e istituzionale.

Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa)

come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della

famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola

inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro

popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli

istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I

vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni,

sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la

«verità» che è la nuda «realtà». Il vostro atteggiamento è recidivo

perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti

degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e

dell’Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il

governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra

presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze

(Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome

dei supremi «principi non negoziabili» e ora non avete altro da dire se

non che le vostre paroline sono «per tutti», cioè per nessuno.

Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie:

i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete

lesinato bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, Prof.

Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi. Non date

forse un’assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in

campo etico voi «parlate per tutti»? Questa espressione vuota vi

permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra

della morale generica (cioè l’immoralità) e i cavoli degli interessi

cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha

avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private,

ponendo da sé in relazione i due fatti. E’ forse un avvertimento che se

non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il

governo e l’attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei

cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere

l’8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le

offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però,

sapere che è una conseguenza diretta dell’inesistente magistero della

Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.

I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i

vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non

è grave e passano sopra all’accusa di pedofilia, stili di vita sessuale

con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla

bugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti i costi. I

cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di

corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il

nostro popolo con «modelli televisivi» ignobili, rissosi e immorali.

Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete

corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave,

tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il

popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba

quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla

sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il

nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà

personale e per l’altro 50% sotto l’influenza diretta del presidente

del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d’interessi che

sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese?

Antimafia Duemila

http://www.antimafiaduemila.com Realizzata con Joomla! Generata: 24 June, 2009, 19:47

Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori

cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e

si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché

non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come

credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? 

Non siete voi gli stessi che difendete la vita «dal suo sorgere fino al

suo concludersi naturale»?  Fino a questo punto siete stati contaminati dall’eresia della

Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo

sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi

delitti che anche l’etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi

di Sant’Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di

Milano perché «anche l’imperatore é nella Chiesa, non al disopra della

Chiesa». Voi onorate un vitello d’oro.

Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete

perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché

agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per

vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un

padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da «mammona

iniquitatis», si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta

economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il

loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di

dirlo - è un silenzio d’oro? Quando il vostro silenzio non regge

l’evidenza dell’ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole

e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo:

«troncare, sopire … sopire, troncare».

 Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia

al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una

«bagatella» per il cui perdono bastano «cinque Pater, Ave e Gloria»? La

situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall’ex

presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete

smentito: «Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra

un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e

uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice

bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix» (La Stampa,

8-5-2009).

Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della

Chiesa, l’integerrimo sant’Ilario di Poitier, che già nel sec. IV

metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell’imperatore

Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: «Noi non abbiamo più un

imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro

un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci

flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni

(dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci

spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù

invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma

prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci

uccide l’anima con il denaro» (Ilario di Poitiers, Contro l’imperatore

Costanzo 5).

Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di

rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un

lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il

50% di pertinenza del presidente della Cei «per interessi superiori»,

lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove

tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a

motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio

di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto

connettivo della convivenza civile.

Lei ha parlato di «emergenza educativa» che è anche il tema proposto

per il prossimo decennio e si è lamentato dei «modelli negativi della

tv». Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l’arco di

Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice

veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di

vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro

che la prospettiva del «velinismo» o in subordine di parlamentare alle

dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come

premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se

donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla

sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto,

possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può

continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle

minorenni da immolare sull’altare del tempio del suo narcisismo

paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa

inglese ha definito l’Italia.

Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi

esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza

alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza

delle verità come insegna Giovanni Battista che all’Erode di turno

grida senza paura per la sua stessa vita: «Non licet»? Al Precursore la

sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro «tacere»

porta fortuna.

In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.

Genova 31 maggio 2009

Paolo Farinella, prete

Don Paolo Farinella lauree in Teologia Biblica e Scienze Bibliche e

Archeologiche. Ha studiato lingue orientali all’Università di

Gerusalemme: ebraico, aramaico, greco. I suoi ultimi libri: ” Bibbia,

parole, segreti, misteri ” e ” Ritorno all’antica Messa “, sempre

editore Gabrielli

Tratto da: settimanale online «Domani», domani.arcoiris.tv)

 

Antimafia Duemila

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