Creato da albert.z il 31/08/2006
Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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Messaggi del 15/07/2009

Grillo segretario sarebbe il vero anti Berlusconi

Post n°912 pubblicato il 15 Luglio 2009 da albert.z
 
Tag: Grillo, PD
Foto di albert.z

Chiedo che il PD accetti che Grillo si candidi a segretario. Se non lo fa, allora di democratico ha molto poco. Se ciò accade vuol dire che siamo di fronte a una casta che si è chiusa in sé stessa e non vuol parlare col Paese reale!
Ecco, questa è l'amarezza e la tristezza: vedere il declino di un partito che per definizione dovrebbe essere popolare, dovrebbe essere dalla parte dei cittadini, dovrebbe essere dalla parte delle persone che più hanno bisogno, che più vogliono interloquire.

Provo tristezza nel vedere come questo partito si sia chiuso in sé stesso, nella sua nomenklatura: o se ne fa parte o non si può farne parte.

 Questi dirigenti vogliono solo mantenere la poltrona e i loro privilegi.

Sono dei veri parassiti e portano solo danno  ai propri elettori.

Berlusconi, con loro, ha ottenuto tutto e noi, lavoratori e pensionati, siamo vessati di tasse, perdiamo sempre più potere d'acquisto e diritti.

Grillo è intervenuto sul caso Telecom e Parmalat a difesa degli investitori meglio di  certi dirigenti del PD.

Con Grillo avremo veramente un politico anti-Berlusconi, che vuole veramente la Giustizia, l'ecologia,le regole democratiche, l'eliminazione dei privilegi delle caste .

PROPRIO QUELLO CHE NON VOGLIONO GLI ATTUALI UOMINI DELLA NOMENCLATURA DEL VECCHIO DS  E DELLA MARGHERITA.

Grillo:"Il PD è ostile alle rinnovabili, ostile al ripristino della votazione diretta del candidato, ostile al Parlamento Pulito, ostile a rifiuti zero, ostile alla diffusione della Rete e al suo accesso gratuito, ostile all'acqua pubblica, ostile a un massimo di due legislature per deputati e senatori, ostile alle inchieste di De Magistris e della Forleo, ostile a tutti i temi trattati nella Carta di Firenze.
Il PD è invece favorevole agli inceneritori, all'indulto di buona memoria, alle concessioni per tre televisioni nazionali regalate da D'Alema e da Violante allo psiconano, all'occupazione del partito da parte di un'oligarchia, all'acqua privatizzata, ai conflitti di interesse, alle centrali nucleari, alla militarizzazione di Vicenza con il raddoppio della base Del Molin, al Lodo Alfano, ai contributi all'editoria, all'occupazione della RAI da parte dei partiti."

Occorre una politica più pulita, per le preferenze, per una legge sul conflitto di interessi, per una riforma delle regole finanziarie?

Cosa ha di democratico Veltroni e D'Alema che hanno fatto gli inciuci con Berlusconi sulle tv e sul conflitto d'interessi?

Cosa ha di democratico Fassino che ha accettato questa legge elettorale?

VIVA GRILLO! VIVA L'ITALIA DEMOCRATICA.

 
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'Colpo di spugna' sui reati finanziari come il falso in bilancio

Post n°911 pubblicato il 15 Luglio 2009 da albert.z
 

TUTTI QUESTI CONDONI SONO ANTICOSTITUZIONALI PERCHE' FAVORISCONO SEMPRE I SOLITI DELINQUENTI, CIOE' GLI EVASORI FISCALI.

OCCORRE UNA RIVOLTA POPOLARE DI CHI PAGA LE TASSE.

Occorre che i sindacati dei lavoratori e dei pensionati si muovano. Siamo stanchi di essere vessati e derisi.

Se i sindacati tacciono allora sono degli incoscienti o dei venduti.

Addirittura il capo dello Stato propone la tregua:

http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?r=135020

ORMAI LA DEMOCRAZIA E' MORTA.

 
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Il Csm contro il ddl Alfano:

Post n°910 pubblicato il 15 Luglio 2009 da albert.z

Mina l'obbligatorietà dell'azione penale, e avrà effetti «devastanti» sull'«efficacia» delle indagini

ROMA - Una bocciatura senza appello. La Sesta Commissione del Csm lancia il suo allarme sul ddl Alfano che riforma il processo penale e che è all'esame del Senato. Viola almeno quattro principi costituzionali, a cominciare da quello sull'obbligatorietà dell'azione penale, e avrà effetti «devastanti» sull'«efficacia» delle indagini. E inoltre, «rafforzando la dipendenza della polizia giudiziaria dal potere esecutivo» e al tempo stesso «estromettendo il pm dalle indagini», potrebbe permettere al governo di controllare o quanto meno di condizionare l'azione penale.

UNANIMITA' -
Il no di Palazzo dei Marescialli è contenuto in un parere approvato all'unanimità, al di là di un unico punto sul quale si è registrato il dissenso del togato di Magistratura Indipendente, Antonio Patrono. Un documento molto lungo (18 pagine) e tecnico. E che sia pure in forma non esplicita pone dubbi di costituzionalità su alcune delle norme. È il caso soprattutto della disposizione che ridisegna i rapporti tra polizia giudiziaria e pm, dando alla prima ampia autonomia nell'acquisizione e ricerca delle notizie di reato, e che - secondo i consiglieri - comprime e indebolisce il ruolo del pubblico ministero. Ci saranno ricadute negative sia sul controllo di legalità sia sulla stessa obbligatorietà dell'azione penale, che la Costituzione affida al pm come organo di garanzia, avverte la Commissione.

LE VIOLAZIONI - Il parere, che in Commissione è stato approvato con procedura d'urgenza, potrebbe essere discusso già giovedì dal plenum di Palazzo dei Marescialli, dove sarà portato con procedura d'urgenza. E mette sotto accusa le norme-chiave del provvedimento che riguarda il processo penale e non le intercettazioni (oggetto di un altro ddl), a cominciare appunto da quella che ridisegna i rapporti tra pubblico ministero e polizia giudiziaria. Oltre all'obbligatorietà dell'azione penale, le norme all'esame del Senato -secondo i consiglieri- violano i principi costituzionali del giudice naturale (articolo 25), della ragionevole durata dei processi (articolo 111), e il contenuto dell'articolo 109 della Carta, secondo cui l'autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria. E inoltre la stessa ratio della norma su cui si appuntano i maggiori strali dei consiglieri è «in conflitto» con il ruolo che la Costituzione assegna al pm di «garante della legalità dell'azione penale e dei diritti dell'indagato e dell'imputato». Non a caso tra le conseguenze negative del ddl, i consiglieri indicano anche la «minor tutela degli interessi della difesa», oltre alla «dilatazione» dei tempi dei procedimenti

 
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