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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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Messaggi del 20/08/2009

Fisco, l'evasione sui maxiyacht 6 su 10

Post n°938 pubblicato il 20 Agosto 2009 da albert.z
 

I nuovi dati presentati dall'Associazione contribuenti
continua a crescere il fenomeno dei "poveri possidenti"Quasi 40 milioni di redditi nascosti scovati dalla Finanza
dai controlli estivi su barche di lusso e stabilimenti balneari


ROMA - Spiagge, hotel e yacht nel mirino della Guardia di Finanza. Controlli sui possessori di beni di lusso, verifiche negli stabilimenti balneari, sequestri di prodotti contraffatti: sono questi i risultati di un primo bilancio dell'attività della Guardia di Finanza nell'estate 2009. Dal 1 luglio a ferragosto, infatti, le Fiamme Gialle hanno eseguito 14.632 verifiche su 959 proprietari di yacht, oltre ad altri 13.673 controlli nei confronti di persone trovate alla guida di auto di lusso: una strategia di lotta all'evasione nell'ottica del redditometro e della verifica dell'effettivo stile di vita dei potenziali evasori.

Tra i soggetti controllati, infatti - spiega la Guardia di Finanza - "sono stati selezionati quelli a più alto rischio di evasione, cioè quelli relativamente ai quali è stata riscontrata una sproporzione fra i beni posseduti e i redditi dichiarati in misura superiore a 100 mila euro".

L'ampiezza del fenomeno dell'evasione fra i vip è confermata dallo studio presentato oggi a Capri, nel corso della manifestazione Fisco Tour 2009, da Contribuenti.it (Associazione Contribuenti Italiani), che con Lo Sportello del Contribuente rileva costantemente il fenomeno dell'evasione fiscale in Italia. Secondo la ricerca, i "poveri possidenti" sono cresciuti del 3% rispetto a un anno fa, al punto che il 61% degli yacht di lusso, delle barche a vela più sofisticate e degli automezzi di grossa cilindrata sono intestati a nullatenenti o a pensionati ottantenni, prestanome di imprenditori e altri cittadini facoltosi, per non pagare le tasse.

Dallo studio, elaborato su dati provvisori del ministero delle Finanze che fa riferimento all'anno d'imposta 2007, è emerso che un italiano su due dichiara al fisco un reddito inferiore ai 15mila euro contro lo 0,2 per cento che ne dichiara più di 200 mila. Nello stesso periodo in Italia, venivano immatricolate 146 mila vetture tra fuoristrada ed auto di lusso, e addirittura a 23 mila italiani sarebbero state rilasciate altrettante patenti nautiche.

"E' ora di finirla con modeste misure di contrasto all'evasione fiscale - afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it -. Come è accaduto per il credito, è necessario assegnare ai Prefetti un ruolo nel controllo nella lotta all'evasione fiscale con la costituzione di un osservatorio presso tutte le Prefetture".

Tornando all'operazione della Finanza, mille, inoltre, i controlli eseguiti nello stesso periodo nei confronti delle attività tipiche della stagione estiva: alberghi e affittacamere (256 verifiche), ristoranti e pizzerie (237), bar e gelaterie (204), stabilimenti balneari (181), villaggi turistici (47), campeggi (26) e discoteche (24). Ben 44 di queste attività, individuate in sei Regioni tra cui Campania, Toscana e Sicilia, "pur operando alla luce del sole, erano evasori totali, vale a dire - spiegano le Fiamme Gialle - soggetti completamente sconosciuti al fisco, non avendo mai presentato dichiarazione dei redditi".

L'evasione complessiva ha sfiorato i 36 milioni di redditi non dichiarati, oltre a circa 13 milioni di Iva evasa. L'ammontare degli affitti in nero scoperti, invece, è stato pari in tutto a circa 700 mila euro. Tra i casi più singolari quello di tre stabilimenti balneari abusivi scoperti sul litorale di Nettuno, che, oltre a operare 'in nero', occupavano illegalmente un'area demaniale di oltre 1.800 metri quadrati. Facile, a quel punto, proporre un affitto mensile di un ombrellone e lettino a prezzi assolutamente concorrenziali (70 euro) rispetto agli stabilimenti regolari.

(20 agosto 2009)

Sarebbe ora che, oltre a pagare un multa pari al doppio evaso, si facessero anche una decina di anni di galera, come in America!

CON UN PARLAMENTO PIENO DI CONDANNATI LA CRIMINALITA' TRIONFERA'. VIA I CONDANNATI E GLI EVASORI DAL PARLAMENTO.

OCCORRE UNA RIVOLUZIONE DEGLI ONESTI O FINIREMO IN MALORA.

 
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IL NUOVO GESU'

Post n°937 pubblicato il 20 Agosto 2009 da albert.z
 
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LASCIATE CHE LE PUTTANELLE VENGANO A ME

"Mi sento la più vicina a Silvio"
Lui come Gesù, io forse la nuova Veronica"

Definisce se stessa "Alice nel Paese delle meraviglie", mentre la D'Addario
è "l'angelo caduto all'inferno". Frecciate anche contro la Arcuri: "Si faceva pregare.
ROMA - Il nome di Graziana Capone - nota alle cronache anche come "la Angelina Jolie di Bari" - è spuntato a luglio nell'inchiesta pugliese su Gianpaolo Tarantini, e sul suo ruolo di reclutatore di presenze femminili per le cene a Palazzo Grazioli o Villa Certosa. Lei aveva ammesso subito l'"amicizia" col premier, negando però risvolti mercenari: "Non tutti sono in vendita", aveva scritto su Facebook. Ma adesso, intervistata da Novella 2000, Graziana si mostra molto più prodiga di particolari. Raccontando la sua infatuazione per il "presidente", che paragona addirittura a Cristo: come Gesù, spiega, "lui dice 'Lasciate che i fanciulli vengano a me'"...

Per il resto, nella lunga chiacchierata col giornale di gossip, la giovane donna rivendica - come aveva già fatto coi cronisti di Repubblica qualche settimana fa - il suo ruolo di favorita di Papi ("ma io non lo chiamo così", precisa): "Nel posto più vicino al cuore, alle sue cene, lui vuole me". Forse perché, aggiunge "somiglio a Veronica Lario". Un paragone, questo, che sembra non imbarazzare affatto la volitiva ventiquattrenne. Protagonista, secondo quanto emerso a margine dell'inchiesta barese, di un week end al centro Messegué di Todi, chiuso ai clienti "normali", e interamente a disposizione sua, del premier e di altre due ragazze.

E varie settimane dopo queste rivelazioni la linea seguita da Graziana è la stessa: lei e Silvio sono legati da una bella, affettuosa amicizia. Che continua, e che continuerà: "Magari sarò la nuova Veronica", azzarda. Poi spiega: "Quello col presidente è un rapporto assiduo, ci sentiamo moltissimo al telefono". Lei stessa lo definisce "un grande seduttore, eccome se lo é"; anche se, facendo un piccolo passo falso rispetto alla difesa a tutto campo del Cavaliere, ammette di non aver portato alle cene berlusconiane sua sorella più piccola "perché tendo a preservare le persone che amo".

Ma non è solo un gran seduttore, Silvio, nelle parole della Capone. Visto che a un certo punto i suoi toni si fanno quasi mistici: interpellata sul perché lui si circondi sempre di giovani, specie di sesso femminile, spiega che il suo è una sorta di evangelico "lasciate che i fanciulli vengano a me. Il presidente , come Gesù, dà ai giovani un'idea di concretezza, trasmette energia". Segue ulteriore citazione religiosa: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra". Forse è per quest'aura di santità, di autorevolezza, quasi di infallibilità che la ventiquattrenne confessa candidamente a Novella di aver chiesto a lui il "permesso" di dare l'intervista.

Non con tutti, però, Graziana è così prodiga di belle parole. Ad esempio, passando a Patrizia D'Addario, sembra di precipitare dal paradiso berlusconiano al girone dei peggiori peccatori: "Lei è l'angelo caduto all'inferno, io sono Alice nel Paese delle meraviglie". Anche verso Tarantini non è tenera: "Non mi ha mai convinto". E infine una frecciatina a Manuela Arcuri: "Per la cena di Natale a Palazzo Grazioli Tarantini la chiamò: ma lei faceva la capricciosa, diceva 'non so'... Avrebbe voluto un invito diretto del presidente".

Quanto al futuro, la Capone dice che non le spiacerebbe una nomina a ministro. Ma può anche darsi che finirà a fare l'attrice, il magistrato o l'avvocato: "Ma solo per sostituire Ghedini", puntualizza.
Certo che Silvio è un vero campione a fare il lavaggio del cervello alle donne! Un vero imbonitore!
MENO MALE CHE GRAZIANA PRESERVA LE PERSONE CHE AMA!
 
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CORROTTI AL GOVERNO, TRA FESTINI E PUTTANELLE

Post n°936 pubblicato il 20 Agosto 2009 da albert.z
 
Foto di albert.z

Dal blog di DANIELE MARTINELLI

La stagione di prosa dei politici è in pieno calendario. Gli italiani in cassa integrazione e i pochi in ferie sono più attenti a ciò che accade. E’ il momento di rincoglionirli con i giochi di prestigio ma purtroppo Bossi e il corruttore non sono proprio dei maghi. Non lo sono nemmeno con i giochi di lingua. La boutade del dialetto e l’inno da parte di Bossi che attacca i giornalisti “che dovrebbero andare in galera perché inventano le storie dell’inno” non fa ridere. Fa solo ribrezzo. Se Bossi fosse un uomo manderebbe prima in galera il corruttore, libero grazie al voto che la Lega ha messo al lodo alfano. Inoltre raglierebbe contro la Mostra del cinema della leghista Venezia, dove Giuseppe Tornatore presenterà in apertura “Baaria” il suo film in dialetto siciliano che significa Bagheria.

Intanto il corruttore va in Tunisia dal presidente “Bela lì” per fare “affari” e fa outing sul suo settimanale “Chi” per servire alle sciure marie il gusto del diverso. Le cassintegrate potranno leggere la vita castigata del “niente festini e puttanelle” in un servizio senza domande, dentro il lettone del direttore Alfonso Signorini tutto lingua e flesso a 90 gradi per mantenersi il posto.

Esauriti i dialetti e gli inni ci prova il corruttore a sconfiggere il “male”. Ma è solo un’illusione. Il migliaio di cassintegrati lombardi della Donora di Cortenuova, della manifattura di Legnano, della Brandt di Brescia e del linificio di Villa D’Almè in procinto di rimanere senza lavoro e senza stipendio perché le loro aziende hanno finito i soldi, non sentono ragioni. Se vedessero lui e il fido Bossi li manderebbero entrambi “a dà vià ‘l cul“.

A li mortacci” è invece il saluto in coro dei 6 mila nuovi disoccupati nel settore turistico campano, che annegano nella crisi e nel mare di liquami fra Capri e costa napoletana. Anche perciò le presenze sono dimezzate nell’”estate monnezza 2009″.
Un bel vaffanculo in volgare dantesco giunge pure dall’Etruria, dove latitano i 5 milioni di fondi per i 3 mila nuovi disoccupati toscani in attesa di risposte. Finora soltanto in 127 hanno avuto l’ok in una regione dove a settembre un artigiano su 10 non ricomincerà.
Scenario cupo anche in Veneto dove 2.690 aziende non riapriranno dopo le vacanze. Il tutto mentre il ministro Zaia va in Meridione a promettere di regalare terreni dello Stato agli imprenditori locali e l’ìistituto Bruno Leoni chiede la No tax area solo dall’Abruzzo in giù.

Una bella Lega e un bel Pdl, non c’è che dire. Ma soprattutto un bell’autunno rovente attende i 2 moschettieri della mafia. Quella che l’eroe Mangano ha portato fortuna al puttaniere, in procinto di andare in pellegrinaggio pure a San Pio nell’intento di scongiurare la sua terribile fine anticipata, dopo lo spavento per la decapitazione in perfetto stile talebano della statua di Bossi a Recoaro terme. Un segnale chiaro, che dimostra come la Lega assieme al corruttore se le cerca. I suoi seguaci integralisti sono capaci soltanto di seminare odio e cavalcare le polemiche sterili di 4 mamme zoticone, che fanno cacciare dalla piscina la collega islamica in burkini. Il tutto grazie al contributo del sindaco scaligero Flavio Tosi, già condannato per razzismo, fra i papabili alla successione del presidente veneto Galan(te).

La Lega cavalca le quisquilie a bordo vasca ma niente provvedimenti per la giunta di Fondi (LT), infiltrata di camorra. Maroni non li ha per fonderla e commissariarla. Come al solito promette : “Tutto rimandato a settembre“. Pur senza crediti. “Compaign dè tace somar” (come tanti somari). Prosa dialettale su cui calare un pietoso sipario.

 
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