Creato da albert.z il 31/08/2006
Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste
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CHIEDO LA MODIFICA DELL' ART. 138
Oltre alle modifiche della Costituzione in base all'art. 138, chiedo che la Costituzione possa essere modificata su iniziativa popolare. a) Iniziativa popolare per la revisione totale della Costituzione: 500.000 aventi diritto di voto possono proporre la revisione totale della Costituzione. Tale proposta va sottoposta al Popolo per approvazione entro 18 mesi dalla pubblicazione ufficiale della iniziativa. b) Iniziativa popolare per la revisione parziale della Costituzione: 250.000 cittadini aventi diritto di voto possono chiedere la revisione parziale della Costituzione. Tale proposta se è già elaborata in articoli chiari e completi deve essere sottoposta al Popolo per l'approvazione entro 18 mesi dalla pubblicazione ufficiale della relativa iniziativa. c) L’iniziativa popolare per la revisione parziale della Costituzione può essere formulata come proposta generica o progetto elaborato. Se l’iniziativa viola disposizioni cogenti del diritto internazionale, il Parlamento dichiara nulla la parte che contrasta le norme in vigore. d) Se il Parlamento condivide un’iniziativa presentata in forma di proposta generica, il Parlamento elabora la revisione parziale nel senso dell’iniziativa e la sottopone al voto del Popolo. e) Se il Parlamento respinge l’iniziativa, la sottopone obbligatoriamente al Popolo entro 18 mesi dalla pubblicazione. Se il Popolo approva l’iniziativa, il Parlamento elabora il progetto proposto nell'iniziativa. f) L’iniziativa presentata in forma di progetto elaborato è sottoposta al voto del Popolo, per la decisione definitiva, mediante referendum senza quorum.
Voterò solo per il Movimento, o partito, che farà sua questa proposta di modifica.
Costituzione svizzera, art. 138, 139, 140 e 141 :
https://www.facebook.com/notes/alberto-zennaro/la-costituzione-svizzera-realizza-la-sovranita-del-popolo/10151876375094241
FIRMATE E FATE FIRMARE PER LA SOVRANITA' VERA:
http://www.change.org/it/petizioni/regole-e-vincoli-in-costituzione
Per la DEMOCRAZIA E LA GIUSTIZIA:
https://www.change.org/it/petizioni/democrazia-e-giustizia-1-leggi-di-iniziativa-popolare-con-obbligo-del-referendum-2-abolire-la-prescrizione-dei-reati
PROPOSTE DI RIFORME
1) Elezione di un'Assemblea Costituente, i cui partecipanti rinunceranno a candidarsi al Parlamento, per evitare di scrivere regole favorevoli ai politici e dannose per i cittadini. In alternativa chiedo che si scriva in Costituzione il seguente art. : 250.000 cittadini, con i diritti civili, possono presentare modifiche parziali, 500.000 cittadini possono presentare una nuova Costituzione, ed il Parlamento o l'accetta o è obbligato a indire un referendum entro 18 mesi dalla pubblicazione del progetto di modifica costituzionale.
2) Impedire ai vari Consigli Regionali, Provinciali, Comunali, di decidere il numero dei consiglieri, degli assessori, di decidere l'istituzione di Enti, di commissioni, di decidere le consulenze, senza aver avuto la preventiva autorizzazione del Senato o della Corte dei Conti. Stipendi sotto il controllo della Corte dei Conti, sganciati da quelli dei magistrati, con rapporto massimo di 8 volte tra stipendio massimo di una carica politica e quello di un semplice dipendente pubblico al livello più basso. Il parlamentare può arrivare a 7 volte, i ministri a 8 volte ed il Presidente della Repubblica a 9 volte lo stipendio di un dipendente pubblico al livello più basso. I politici regionali possono arrivare ad un massimo di 5 volte per i consiglieri regionali e 4,5 volte per i componenti della giunta e per presidente della giunta e presidente del Consiglio regionale.
3) Divieto assoluto di spendere denaro pubblico, per cose, o servizi, fuori della competenza dei singoli enti pubblici. Divieto di decidere spese senza la copertura finanziaria o senza imporre tasse allo scopo.
4) Elezioni con il sistema proporzionale con premio di maggioranza; con scalino di ingresso del 3% e scelta dei candidati da parte dei cittadini.
5) Riduzione del numero dei deputati e senatori : dalla prossima legislatura, non più di 100 senatori e 400 deputati. Pensione come tutti i cittadini.
6) Ridurre le spese, almeno del 50% per la presidenza della Repubblica, e per tutte le Assemblee elettive.
7) Il Parlamento, Camera e Senato elegge il Presidente della Repubblica; La Camera dei deputati elegge il Presidente del Consiglio ed elegge i Ministri. Il Presidente del Consiglio coordina l'attività del Governo.
8) Deputati e senatori non devono fare più di tre legislature. Complessivamente non si può essere eletti, nelle varie assemblee, comprese quelle locali, per oltre 20 anni.
9) Gli ex presidenti della Repubblica, dopo il mandato di 7 anni, rientrano in Parlamento solo fino alla scadenza della legislatura. Poi, per essere rieletti, devono sottostare alle regole di tutti. 10) abolizione dei senatori a vita.
PROPOSTE DI RIFORME
11) Impedire che si candidi al Parlamento o alle varie assemblee, chi può entrare in conflitto d'interessi: non si può candidare chi è titolare o proprietario un famigliare di quote azionarie superiori al 5% di una società che ha in concessione un bene pubblico, chi possiede quote superiori al 5% di giornali o di tv, o possiede quote superiori al 10% di una grande industria.
12) Non sono candidabili coloro che hanno avuto una condanna, anche se in primo grado, per reati che prevedono una pena superiore all'anno di carcere e per i reati a danno dello Stato, indipendentemente dalla durata della pena.
13) Abolire le province con meno di 200.000 abitanti, salvo alcune di confine. Abolire i Comuni, con meno di 8.000 abitanti. Abolire le Comunità montane, accorpare le Regioni con meno di 1 milione di abitanti, eccetto quelle di confine.
14) Ridurre a metà tutti i consiglieri regionali, comunali e delle province superstiti. Abolire i consigli di circoscrizione, nelle città con meno di 120.000 abitanti.
15) Abolire le regioni a statuto speciale, eccetto per il Trentino-Alto Adige. Comunque non devono avere privilegi, ma prerogative speciali solo se dovuti a patti internazionali. Abolire qualsiasi Ente inutile.
16) Divieto di far parte di consigli di amministrazione di banche assicurazioni, società a chi ha una carica politica e a chi possiede quote di società di giornali o di tv superiori al 5%.
17) Le consulenze non devono essere pagate se non hanno avuto l'approvazione della Corte dei Conti, altrimenti le pagano di persona, chi le ha decise.
18) Acquedotti pubblici, o almeno al 90%, in mano pubblica, con consiglio di amministrazione composto da direttore amministrativo, da assessore incaricato, da un consigliere di maggioranza e da uno di minoranza
19) riduzione degli stipendi dei consiglieri dei vari Enti pubblici, decisi da un organo superiore, come il Senato e sotto controllo della Corte dei Conti.
20) lavoro precario per tempi ridotti, massimo tre anni, con stipendio maggiorato al meno del 10% rispetto a chi lavora a tempo indeterminato.
PROPOSTE DI RIFORME
21) Finanziamento ai partiti: solamente da cittadini privati. Vanno certficati se superiori a 1000 euro a persona. Divieto di avere finanziamenti da società.
22) auto blu in media europea.
23) Le regole per le pensioni dei politici, non devono discostare da quelle dei cittadini. Abolizione del vitalizio, compreso quelli già in vigore.
24) La reggia del Quirinale, deve servire solo per rappresentanza e per museo. Non deve servire per abitazione del Presidente.
25) Non più di 18 ministeri e di 60 tra viceministri e sottosegretari. Divieto di nominare condannati con pena superiore all'anno.
26) Ci si può candidare solo nel colleggio di nascita e/o di residenza da almeno tre anni, o nel collegio unico nazionale.
27) Per chi si candida al Parlamento: Divieto assoluto, pena la confisca, di possedere più del 10% più di 2 canali digitali di una rete Tv a carattere nazionale.
28) Il collaboratore-segretario del parlamentare deve essere assunto, anche se a tempo determinato, dalla Camera o dal Senato.
29) certezza delle pene. Galera effettiva per pena superiore all'anno. Premi speciali per buona condotta. No a indulti, se non fatti eccezionali
30) Nelle società azionarie è vietata l'autoassegnazione delle stock option. Gli stipendi dei manager devono essere approvati preventivamente dal consiglio di amministrazione e dall'ASSEMBLEA degli AZIONISTI, CON IL 66% dei voti validi.
PROPOSTE
31) Scrivere in Costituzione che alle elezioni Regionali, e Nazionali, almeno il 30% siano candidate donne.
32) L'unica immunità parlamentare accettabile è quella per le idee. Nessuna immunità per reati comuni, contro lo Stato e per qualsiasi altro reato.
33) Qualsiasi legge deve essere sicuramente corrispondente ai principi della Costituzione, altrimenti non può entrare in vigore. Se un partito chiede il giudizio di Costituzionalità la legge non entra in vigore se non dopo averlo avuto dalla Corte Costituzionale.
34) Fisco: galera effettiva, di 6 mesi di carcere, con pagamento delle spese, ogni 10.000 euro non dichiarati al fisco.
35) Lotta ai cartelli, per favorire la concorrenza. Al posto dell'Authority, occorre una commissione eletta direttamente dal popolo, per controllare i prezzi.
36) Vietare ai deputati, senatori, consiglieri regionali di esercitare altre attività durante il mandato, tantomeno altre cariche politiche.
37) Un canale RAI digitale deve essere gestito dai sindacati e dalle varie associazioni dei consumatori.
38) Nessun cittadino italiano o straniero, può possedere oltre il 50% delle azioni di una società televisiva o di un giornale, operante in Italia.
39) Referandum propositivi obbligatori, entro un anno dalla consegna delle firme.
40) Per le famiglie, con più di un figlio, stabilire assegni familiari per i figli, se il reddito è inferiore a 40.000 euro l'anno. Asilo nido gratuito dal secondo figlio in poi, con reddito inferiore ai 40.000 euro.
Proposte di riforme
41) Regolare per legge le competenze degli alti dirigenti di banche e società per azione. Vietati i premi se il bilancio è negativo. Vietato ai politici far parte del CDA dielle SpA.
42) Stabilire regole internazionali per i fondi e metterli sotto controllo costante di autorità sovranazionali.
43) ostacolare i paradisi fiscali, punendo chi vi deposita soldi senza validi motivi, per vantaggi fiscali, per scopi non consentiti. Confisca dei beni in Italia, a chi li usa in maniera truffaldina.
44) terreni per edificare a prezzi agricoli, comprati dal Comune e ceduti ai costruttori, con obbligo di vendere gli edifici a prezzi contenuti.
45 ) Per evitare che le fabbriche vadano all'estero occorre mettere dei freni. Occorre che sia vietata l'importazione se nelle fabbriche, in Cina o in altri Paesi, i lavoratori non hanno i diritti sindacali.
46) Occorre responsabilizzare i dirigenti RAI, che non rispettano le regole, facendo pagare a loro le multe.
47) Occorre impedire ai candidati, anche se eletti, di decidere sulla validità delle elezioni. Deve essere un'apposita commissione di magistrati a verificare le credenziali e a dichiarare l'ineleggibilità o l'avvenuta elezione secondo le regole.
48) Aliquote IRPEF proporzionate al reddito, esenzione fino a 16.000 euro, con un minimo del 20% , tra 16.000 euro ed i 20.000 ed un massimo del 50%, oltre i 400.000 euro l'anno di reddito.
49) Eliminazione del quorum per i referendum
50) Introduzione della democrazia diretta, con i referendum propositivi su richiesta di 250.000 elettori, con obbligo dello svolgimento, eventualmente previo assenso della Corte Costituzionale, entro un anno dalla presentazione del testo con le 250.000 firme.
51) I tempi di prescrizione dei reati devono essere quelli della media europea. Sono incostituzionali tutte le leggi che impediscono di arrivare alla sentenza definitiva. La Prescrizione cessa di agire a inizio del processo, per non tentare di rallentare il processo per fare intervenire la Prescrizione.
52) Divieto totale di costruire con il sistema del project financing per Comuni, Province e Regioni, dato che i lavori fatti finora sono costati almeno 5 volte il valore reale. Lo Stato può farlo ma solo a prezzi nella media europea. Ogni lavoro và preventivamente sottoposto all'approvazione della Corte dei Conti.
STORIA RECENTE
TRAVAGLIO SPIEGA CRAXI: http://spacepress.wordpress.com/2009/01/07/bettino-craxi/
TRAVAGLIO SPIEGA BERLUSCONI 1 http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
TRAVAGLIO SPIEGA BERLUSCONI 2 http://it.youtube.com/watch?v=eoue61XDw6k
LE BUGIE DI BERLUSCONI: http://it.youtube.com/watch?v=0YcztkyDPYc
BORSELLINO intervistato PRIMA DI MORIRE http://it.youtube.com/watch?v=DN9iM-7DSlo
BERLUSCONI E DELL'UTRI http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
Dell'Utri, Berlusconi e i boss siciliani: http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/03/09/quando-dellutri-incontrava-boss-milano/192237/
LA PAPPATORIA: TAV NAPOLI-ROMA http://it.youtube.com/watch?v=NpS8acymTQg
Corruzione E TAV: http://it.youtube.com/watch?v=l1i0yOY_qLE
NOTIZIE http://it.youtube.com/watch?v=sOh_NBuf7WQ
I pentiti E BERLUSCONI http://www.youtube.com/watch?v=1yySraMnHPg
Libero Provenzano e Ilardo Che vuole Parlare Ucciso:
http://www.youtube.com/watch?v=VCBfT5ANcuo
CANDIDATURA DEL PDL: http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-13/vernola-intervista/vernola-intervista.html
Ciancimino: I SOLDI DELLA MAFIA PER FARE Milano2:
I PENSIERI DI BOSSI SU BERLUSCONI ED ALTRE IDEE LEGHISTE
GLI INCIUCI DELLA VOLPE DEL TAVOLIERE, MASSIMO D'ALEMA:
UN GRANDE : Travaglio
Storia di Berlusconi e i mafiosi 1
http://www.youtube.com/watch?v=v_63LZA9qUE
Storia di Belusconi e i mafiosi 2
http://www.youtube.com/watch?v=-rDQ61o-Scg&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=rIgmWlQQvIg
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/05/02/servizio-pubblico-travaglio-su-pd-e-pdl-guerra-civile-che-non-ce-dei-20-anni/230741/
Le menzogne di Berlusconi
L''unione fa la forza
IL POPOLO DEVE STARE UNITO E VOTARE PER UN PARTITO CHE CURI GLI INTERESSI DI TUTTI E NON DEI POTERI FORTI.
I PARTITI DEL CENTROSINISTRA, PER FARE GLI INTERESSI VERI DEI LAVORATORI A REDDITO FISSO, DEI PENSIONATI E DEI CONSUMATORI, DEGLI AMMALATI, NON DEVONO AVERE FINANZIAMENTI DA CITTADINI PRIVATI SUPERIORI AI 1000 EURO ALL'ANNO.
I PADRONI DEL VAPORE:
http://www.beppegrillo.it/2009/03/diretta_da_brux/index.html?s=n2009-04-01
http://www.youtube.com/watch?v=ZnLNtJJQEik
COMBATTIAMO LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA
CHE SI E' INSERITA NELLE ISTITUZIONI.
PROGRAMMA MOVIMENTO 5 STELLE:
http://www.beppegrillo.it/2010/02/il_programma_de_1/index.html?s=n2010-02-18
Ho un sogno: far eleggere una ASSEMBLEA COSTITUENTE composta da 51 cittadini esperti, semplici cittadini, che poi non si candideranno a cariche politiche, affiancati da 10 politici. Questa Assemblea deve scrivere le regole a cui i politici dovranno attenersi. Il Parlamento non potrà modificarle. Lo potrà fare solo una nuova Assemblea di cittadini, non politici e le modifiche dovranno essere confermate da un referendum.
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Messaggi del 11/03/2010
IL TG1 COMICO DI MINZOLINI.
SEMPRE AL SERVIZIO DEL PADRONE, COME TANTI ALTRI.
E QUESTO E' TRAGICO!!!!!
SE QUESTO TG1 NON RISPETTA LA PAR CONDICIO OCCORRE INTERVENIRE, SUBITO, NON DOPO LE ELEZIONI.
INVITO IL POPOLO VIOLA A INTERVENIRE, CON UNA MANIFESTAZIONE DAVANTI LA RAI.
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NEL LIBRO AD PERSONAM, MARCO TRAVAGLIO ILLUSTRA LE MALEFATTE DELLA CASTA, SPECIE DI BERLUSCONI.
Dal 1995 ad oggi: 15 anni di leggi su misura per pochi eccellenti ---
Corrompere giudici e testimoni, falsificare bilanci, frodare il fisco. E non essere processati. Sedici anni di leggi prèt-à-porter (1994-2010) ad personam, ma anche ad personas, "ad aziendam", "ad mafiam" e "ad castam" per pochi potenti illustri.
Dai decreti Conso e Biondi dopo Tangentopoli alla Bicamerale ("Il piano di rinascita democratica? Me lo stanno copiando con la bozza Boato", esultava Licio Gelli). Per continuare con le leggi sul falso in bilancio, le rogatorie, le intercettazioni, con le norme prò Sofri e Dell'Utri, prò Sismi e Telecom, e con i condoni fiscali e edilizi, con l'indulto del centrosinistra, con i lodi Schifani e Alfano, gli illegittimi impedimenti e il processo breve che fulmina gli scandali Mills, Cirio, Parmalat, Fiorani, Unipol, Calciopoli e le truffe della clinica Santa Rita.
Tutti salvi. Sedici anni per tornare a Tangentopoli e a Mafiopoli, cancellando Mani pulite e la Primavera di Palermo, e beatificando Craxi, corrotto e latitante.
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Ci raccontiamo spesso che siamo il popolo dell'arte dell'arrangiarsi, di coloro che trovano soluzioni creative, inventive, che possono servire per risolvere alcuni problemi con soluzioni un po' fantasiose. L'arte dell'arrangiarsi è diventata una sorta di politica istituzionale che passa sotto il nome di Protezione Civile, una bacchetta magica che serve a risolvere le situazioni più impensabili e certamente non soltanto quelle legate, questo ormai l'abbiamo capito, a disastri naturali, terremoti e inondazioni che siano.
Il governo Berlusconi dal Maggio dell'anno scorso fino a metà febbraio di quest'anno ha approvato la bellezza di ben 169 ordinanze della Protezione Civile (leggi l'articolo ). Certo non perché ci sono stati 169 disastri nel nostro paese ma perché la Protezione Civile si è dovuta occupare un po' di tutto, come ad esempio: l'ordinanza per risolvere i problemi del traffico e della mobilità delle province di Treviso e di Vicenza, un'ordinanza dedicata alla costruzione del nuovo Palazzo del Cinema di Venezia, un'altra che doveva gestire il grande evento legato alla visita pastorale del Papa a Cagliari e un'altra ancora sull'organizzazione di iniziative nell'ambito dell'Anno Giubilare Paolino.
Tra tutte queste fantasiose situazioni gestite dalla Protezione Civile vi e' anche l'organizzazione dei Mondiali di Nuoto "Roma 2009", in particolare la realizzazione del Polo Natatorio di Ostia. Questo è stato uno dei casi più eclatanti. Si può anche pensare che, se alla fine queste ordinanze della protezione civile riescono a realizzare qualche cosa in tempi brevi, forse per la collettività c'é un guadagno. Naturalmente le regole non sono lì per dare fastidio ma per essere rispettate e per provvedere a tutta una serie di controlli che devono appunto accertarsi che le cose siano fatte come si deve.
E' quello che è accaduto con il Polo Natatorio di Ostia (leggi l'articolo). Questa è una grande struttura, inaugurata nel Luglio del 2009 dal Sindaco Alemanno e utilizzata dagli atleti per gli allenamenti in vista dei mondiali. Sono stati proprio gli atleti a rendersi conto (è una storia tutta italiana!), che i loro tempi di percorrenza erano molto più alti rispetto a quanto ciascun atleta era uso fare. Dopo una verifica si è scoperto che la piscina era stata realizzata un metro e mezzo più lunga rispetto alle dimensioni regolari internazionali e quindi non è stata più possibile utilizzarla. Si è cercato di rimediare al problema per poter continuare gli allenamenti, ma senza successo. Di fatto l'impianto è stato chiuso, non è stato utilizzato e non è stato nemmeno più riaperto.
Avremmo potuto augurare che, almeno, pur sbagliata per una competizione internazionale la piscina fosse poi a disposizione della comunità ma questo non è accaduto, l'impianto non è compiuto. L'impianto aveva tra l'altro l'ambizione di presentarsi con una serie di foresterie per la ricezione di turismo legato allo sport e turismo giovanile, ma queste foresterie non sono mai state completate. Inoltre, il complesso ha anche un certo un impatto ambientale, trattandosi di una struttura presente sul litorale laziale a Ostia.
Va anche detto che, come spesso accade alla Protezione Civile, la società che ha gestito questo impianto è di diritto privato ma gestisce capitali pubblici (leggi l'articolo). Questa è una formula ibrida che, da un punto di vista liberaldemocratico, può anche sembrare attraente, ma in realtà è un'altra arte di arrangiarsi. E', di fatto, una grande scappatoia per far gestire i soldi pubblici con regole private e, in questo modo, cercare di evitare i controlli della Corte dei Conti.
La vicenda del Polo Natatorio di Ostia ha un peccato originale: le procedure di appalto non sono state mai pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, come previsto dalla normativa europea. Per questo noi, su segnalazione del Laboratorio di Urbanistica Labur, abbiamo presentato un'interrogazione alla Commissione Europea (leggi l'articolo).
Per certi aspetti è anche sorprendente che non fosse stata portata all'attenzione della Commissione Europea questa grave violazione del diritto comunitario. Aspettiamo la risposta di questa interrogazione e probabilmente, visto che ciò che noi denunciamo non e' accaduto, vale a dire che la procedura di appalto non e' stata pubblicata regolarmente sulla Gazzetta Ufficiale, dovremo incorrere in una sanzione.
Come sempre tutto è legato. C'e' un vizio di procedura all'inizio ed è molto difficile che poi l'opera pubblica possa portare a un risultato costruttivo e soddisfacente per la collettività. Quello che rimane è un dato in più di questa difficoltà dell'Italia a essere dentro la modernità - questa idea di modernità che l'Unione Europea dovrebbe rappresentare. Ci chiediamo come ancora nel XXI secolo si cerchi di ricorrere a questi sotterfugi pur di far guadagnare qualcuno in modo probabilmente illecito. Nel frattempo ci ritroviamo - come accade da decenni - una cattedrale nel deserto in più o, come in questo caso, una cattedrale sulla costa mediterranea vicino a Roma.
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Tre verbali a conferma di quanto accaduto a Piazzale Clodio
"Motivi di opportunità politica". Così la procura di Roma si spaccò
I carabinieri del Noe e un sostituto procuratore vicini alla verità già nel 2008 magistratidi CARLO BONINI
L'ex procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro
Buste di ringraziamento. Ricorda Pasquale Starace: "Nell'ambito di un'indagine condotta dalla procura della Repubblica di Nuoro con delega al Noe di Sassari, venne redatta il 5 giugno del 2008 un'informativa in cui si faceva riferimento ad intercettazioni telefoniche che coinvolgevano due imprenditori sardi in contatto con tale Angelo Balducci. In queste conversazioni si parlava di "appalti e di buste", una delle quali era definita "di ringraziamento". Un altro soggetto, citato nelle conversazioni con il solo nome "Ingegner Mauro" (Della Giovampaola, ndr), sembrava suscettibile di interesse investigativo. Gli atti furono trasmessi alla Procura di Roma dalla Procura di Nuoro e per questo motivo fummo convocati dal sostituto della Procura di Roma, dottoressa Cocomello. (...) Il 15 gennaio 2009, nel depositare l'informativa, chiedemmo intercettazioni telefoniche. Il 29 gennaio esaudimmo la richiesta di indagini. Il 10 febbraio sollecitammo un incontro con la Cocomello, rappresentando l'importanza dell'indagine".
Esclusi i carabinieri. Ma qui accade qualcosa che disturba l'ufficiale. Le intercettazioni non vengono concesse. La delega per le indagini passa alla Guardia di Finanza. "I motivi di sorpresa per il mancato accoglimento della nostra richiesta (di intercettazioni, ndr) secondo me esulavano dalla fisiologica dialettica della Autorità Giudiziaria con la Polizia Giudiziaria ed erano rappresentati sostanzialmente dal fatto che il magistrato titolare delle indagini (la Cocomello) concordasse con noi sulla bontà degli elementi raccolti ma che gli esiti da noi richiesti non venivano adottati per dei contrasti con il procuratore capo Ferrara ed il procuratore aggiunto Toro, i quali formulavano obiezioni di "opportunità politica" e non di discrezionalità giudiziaria. Del tutto sorprendente mi sembrava inoltre l'intenzione di affidare le indagini alla Guardia di Finanza, perché non comprendevo le ragioni di cambiare la polizia giudiziaria delegata".
Accade dell'altro. Il 3 marzo 2009, il capitano Starace, il tenente Francesco Ceccaroni, il maresciallo Catalano, vengono accompagnati dalla Cocomello nell'ufficio del procuratore aggiunto Achille Toro per "un colloquio diretto". "Toro ci manifestò le sue perplessità sulle ipotesi delittuose prospettate (la corruzione, ndr) in quanto, a suo parere, si era più in presenza di un reato di abuso di ufficio da cui poteva, al massimo, conseguire una richiesta di interdizione dai pubblici uffici".
Il tenente Francesco Ceccaroni conferma la ricostruzione del suo capitano e aggiunge un dettaglio significativo. "La mia impressione fu quella che la Cocomello fosse in dissenso sia sulle valutazioni giuridiche, sia sulle considerazioni di natura politica di Ferrara e Toro".
"Niente intercettazioni". Le impressioni del tenente sono corrette. Alla Cocomello, che nel settembre del 2008, ha formalizzato l'inchiesta sugli appalti del G8 nata dall'informativa del Noe con l'iscrizione segretata al registro degli indagati dei nomi di Balducci, Anemone e Della Giovampaola, viene chiesto per quanto concerne quel fascicolo di
"riferire prima di ogni atto al procuratore Ferrara".
"Riferivo al procuratore quanto meno per concordare le linee generali dell'indagine - ricorda la Cocomello - Successivamente invece riferivo principalmente all'aggiunto (Toro, ndr)". Ed è lui - aggiunge - che la sollecita a togliere la delega di indagine al Noe per affidarla alla Guardia di Finanza, data la "complessità dell'indagine". Toro muove anche delle obiezioni. "Io, sin dall'inizio, ritenevo necessaria un'attività di intercettazione telefonica, ma Toro riteneva non sussistenti elementi a sostegno dell'ipotesi investigativa". È pur vero - chiosa la Cocomello - che l'ufficio gip di Roma è molto rigoroso nel concedere le intercettazioni. Ma, a ben vedere, non è questa la ragione della prudenza che ispira le mosse dell'aggiunto e dello stesso procuratore.
"Ferrara e Toro segnalavano la necessità di individuare il passaggio di somme di denaro per supportare la sussistenza di indizi (di corruzione, ndr). Al massimo individuavano elementi per ipotizzare un abuso d'ufficio. Ferrara (non ricordo se direttamente o tramite Toro) mi ha anche responsabilizzato in ordine alla delicatezza dell'indagine, in relazione ad un'eventuale fuga di notizie in pieno G8, a fronte dell'esistenza di ipotesi di reato che, a parere dell'Ufficio, non erano ancora sufficientemente delineate".
È un fatto che neppure nel gennaio di quest'anno, a G8 ampiamente archiviato, l'atteggiamento di Ferrara e Toro cambia. La Guardia di Finanza, in quel momento, lavorando su due segnalazioni di operazioni sospette su società del Gruppo Anemone ha consegnato alla Cocomello e al pm che le è stato nel frattempo affiancato (Sergio Colaiocco) elementi sufficienti a ipotizzare due nuovi reati - "associazione per delinquere e riciclaggio" - e a rendere non più rinviabili le intercettazioni telefoniche. Ferrara e Toro frenano ancora.
"Il 29 gennaio scorso - ricorda la Cocomello - io e Colaiocco ci riunimmo con Ferrara e Toro. In quella circostanza, Toro disse che a suo parere le indagini andavano condotte sui documenti e non sul contenuto di intercettazioni telefoniche. Di fronte a queste obiezioni, ribadii con forza la mia opinione sull'assoluta indispensabilità delle intercettazioni. Nella richiesta di intercettazione erano indicati tutti i soggetti iscritti alla data del 28/01/2010. Ma la nostra richiesta di intercettazione venne ritenuta comunque "debole" dal capo (Ferrara) e dall'aggiunto (Toro) con particolare riferimento all'indagato Della Giovampaola, così che io e il collega Colaiocco, convenendo che quella posizione fosse effettivamente la più debole, depennammo quel nome".
Quel che accade dopo il 29 gennaio è noto (arriveranno gli arresti, Roma non avrà tempo di intercettare nessuno). Tranne un particolare, sin qui inedito. Luca Turco, uno dei pm di Firenze, pochi giorni prima degli arresti del 10 febbraio, incontra a Roma la Cocomello e Colaiocco in quello che dovrebbe essere un incontro di "coordinamento investigativo" che mai vedrà la luce. Ricorda la Cocomello: "Turco ci invitò a non eseguire perquisizioni e ci comunicò che la Procura aveva formulato una richiesta di custodia cautelare per reati di nostra competenza. Non ci comunicò i nominativi e noi non insistemmo".
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DA
http://digilander.libero.it/coranoislam/integrasvezia.html
Integrazione: il fallimento del modello svedeseMalmo - Un residente su tre è musulmano. Quasi tutti sono disoccupati.
Tratto da Corriere.it del 05/05/2009, di P. Salom
MALMÖ — «Io? Sono di Gaza». Rani, 15 anni, strizza l’occhio agli amici che gli si fanno intorno a semicerchio, come se volessero proteggerlo da una minaccia incombente. Si chiamano Mohammed, Ali, Hata, Isak. Tutti coetanei. Età da medie, al massimo liceo. «A scuola? Ma no, nessuno di noi ci va. Tempo perso». La stessa domanda, provoca identica risposta: sono di Ramallah, Il Cairo, Sarajevo. Bisogna insistere. E allora rispondono con le voci che si sovrappongono, in una primavera nordica solo annunciata: «Certo che siamo nati a Rosengard: ma questa non è mica casa nostra».
Periferia orientale di Malmö. Palazzi gettati come mattoncini a formare isole tanto ordinate quanto slegate l’una dall’altra, cemento a vista: uno dei tanti progetti che, sulla carta, negli anni Sessanta e Settanta, dovevano risolvere una volta per tutte il «problema casa» della classe operaia più viziata d’Europa. Oggi i lavoratori svedesi sono una minoranza minacciata più dall’incedere dell’immigrazione islamica che dalla crisi economica. «Non c’è più posto per noi», spiega con un sorriso a mezza bocca Anders Püschel, al momento «disoccupato». Non c’è più posto per nessuno, a giudicare dagli ultimi eventi. A Rosengard, dove Ibrahimovic ha imparato prima a fare a botte poi a calciare il pallone, la sera, non si esce di casa. I poliziotti sono diventati il bersaglio preferito di Intifade istantanee:sassaiole sulle auto di pattuglia che tornano in rimessa ammaccate, come se avessero attraversato un campo profughi palestinese con le insegne dell’esercito di Israele bene in vista.
Ogni sera, da mesi, cassonetti, cabine, e qualunque struttura pensata per la città si trasformano in roghi appiccati da molotov lanciate direttamente dal salotto di casa. I vigili del fuoco, stanchi di diventare il bersaglio preferito dopo gli agenti, hanno deciso di ritirarsi dal loro Forte Apache, la caserma di Rosengard. Henrik Persson, il comandante della stazione dei pompieri del quartiere, si è appena dimesso: «Nessuno mi ascolta, nessuno ci aiuta. Non ha senso continuare così ». Persson ha raccontato che, a una recente riunione operativa, un dirigente della polizia lo ha messo in guardia: «Preparatevi a vedere lanciare le molotov contro di voi». Ma a una richiesta di fondi e rinforzi, spiega ancora Persson, «ho ricevuto un netto rifiuto». Dall’opposizione, la consigliera centrista Anja Sonesson chiede «l’imposizione immediata di un coprifuoco per arginare l’ondata di violenza. I ragazzini con meno di 18 anni non dovrebbero uscire dopo le 9 di sera». Per il momento, i socialdemocratici, la maggioranza, resistono: «Sarebbe la fine della democrazia, del sistema svedese ». Il sindaco Ilmar Reepalu è convinto che una misura così drastica accentuerebbe «il carattere di enclave a se stante del quartiere. Al contrario noi dobbiamo cercare di unire Rosengard al resto della città, farne un zona residenziale come le altre».
Malmö, terza città della Svezia, capoluogo della prospera Scania, porto sull’Öresund con un passato di traffici che non torneranno più, ha 270 mila abitanti, centomila dei quali stranieri, per lo più concentrati a Rosengard e dintorni. Come dire, un residente su tre è musulmano. Molti vengono dai Balcani, dall’Africa, dall’Asia centrale. «Ci sono cento e più nazionalità nel quartiere — spiega Stefan Alfelt, corrispondente locale di Aftonbladet, uno dei principali quotidiani nazionali —. Pochi di loro hanno un’occupazione. In alcune zone i senza lavoro sono addirittura l’86% degli adulti. I giovani crescono osservando i genitori che vivono di carità pubblica. Sanno di essere senza speranza e si comportano di conseguenza: fanno la guerra». Curiosamente, non è un conflitto «Rosengard contro gli altri». «Gli scontri raramente superano i confini del quartiere — dice ancora Alfelt —. È una guerra civile locale: tutti contro tutti». In realtà, qualche volta la violenza lascia Rosengard e si sposta verso il centro elegante, l’isola pedonale dove si affacciano vetrine e ristoranti ancora affollati nonostante la crisi.
Ai primi di marzo è bastato l’arrivo della nazionale israeliana di tennis, impegnata in Coppa Davis contro la Svezia, proprio a Malmö, a far insorgere la comunità islamica, in quell’occasione alleata dei centri sociali svedesi e i black blok di tutta Europa. Un mix esplosivo che la polizia ha affrontato a modo suo. Con le maniere forti: cariche a cavallo, botte da orbi e pistole impugnate contro i dimostranti. Inutile parlare di integrazione, a Rosengard. Il modello sociale svedese? «Non spetta a me interpretare la politica del governo», ci ha detto il sindaco Ilmar Reepalu, socialdemocratico, facendo intendere che lui, la sua città, vuole continuare ad amministrarla come se il welfare scandinavo non fosse superato dalla realtà. Certo «dobbiamo iniziare a progettare qualcosa di diverso. Ne va della tranquillità di tutti». Solo una questione di ordine pubblico, allora? La polizia, conclude il portavoce Lars-Hakan Lindholm, «sa esattamente cosa fare e lo farà». Il punto è: per quanto, ancora?
RIFLETTIAMO. NIENTE PREGIUDIZI!
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Siate sempre capaci di sentire nel più profondo
qualunque ingiustizia commessa contro chiunque
in qualunque parte del mondo.
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1) NAPOLITANO E' L'UOMO CHE APPROVO' L'INVASIONE DEL '56 IN UNGHERIA DEI RUSSI.
Quando disse: in Ungheria l'Urss porta la pace
Nel 1956, all'indomani dell'invasione dei carri armati sovietici a Budapest, mentre Antonio Giolitti e altri dirigenti di primo piano lasciarono il Pci, Napolitano arrivò a bocciare con durezza questa scelta dell'esponente comunista piemontese, profondendosi in elogi non solo di Togliatti, ma anche dei sovietici. L’Unione sovietica, infatti, secondo lui, sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la «pace nel mondo»…
di Giorgio Napolitano
Come si può, ad esempio, non polemizzare aspramente col compagno Giolitti quando egli afferma che oltre che in Polonia anche in Ungheria hanno difeso il partito non quelli che hanno taciuto ma quelli che hanno criticato? È assurdo oggi continuare a negare che all'interno del partito ungherese - in contrapposto agli errori gravi del gruppo dirigente, errori che noi abbiamo denunciato come causa prima dei drammatici avvenimenti verificatisi in quel paese - non ci si è limitati a sviluppare la critica, ma si è scatenata una lotta disgregatrice, di fazioni, giungendo a fare appello alle masse contro il partito. È assurdo oggi continuare a negare che questa azione disgregatrice sia stata, in uno con gli errori del gruppo dirigente, la causa della tragedia ungherese.
Il compagno Giolitti ha detto di essersi convinto che il processo di distensione non è irreversibile, pur continuando a ritenere, come riteniamo tutti noi, che la distensione e la coesistenza debbano rimanere il nostro obiettivo, l'obiettivo della nostra lotta. Ma poi ci ha detto che l'intervento sovietico poteva giustificarsi solo in funzione della politica dei blocchi contrapposti, quasi lasciandoci intendere - e qui sarebbe stato meglio che, senza cadere lui nella doppiezza che ha di continuo rimproverato agli altri, si fosse più chiaramente pronunciato, che l'intervento sovietico si giustifica solo dal punto di vista delle esigenze militari e strategiche dell'Unione Sovietica; senza vedere come nel quadro della aggravata situazione internazionale, del pericolo del ritorno alla guerra fredda non solo ma dello scatenamento di una guerra calda, l'intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d'Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all'Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell'Urss ma a salvare la pace nel mondo.
2) ACCOLSE CON AMICIZIA BERLUSCONI IN PARLAMENTO
Il 19 maggio 1994 alla Camera Berlusconi si trovò dinanzi a un conciliante discorso di Giorgio Napolitano, dell'ala dei miglioristi del Pds, e corse sui banchi dell'opposizione a stringergli la mano. Il giorno successivo, il 20 maggio 1994, il governo di Berlusconi, che non avrebbe potuto essere eletto in quanto concessionario di un bene pubblico, otteneva la fiducia di Montecitorio.
3) NAPOLITANO SI PRONUNCIO' CONTRO MANI PULITE
IL 4 agosto del 2004 il prestigioso leader della corrente migliorista, così, apoditticamente, definirà l'attività del pool MANI PULITE degli anni 1992-1994: " quella che viene considerata una arbitraria e distruttiva invasione di campo da parte del potere giudiziario".
Ecco perché, oltre ad altre cose ( inciuci) fatte in combutta di D'Alema, Fassino Violante.....gli valsero l'elezione a Presidente della Repubblica dei delinquenti e della casta.
NAPOLITANO E' UNO DEI RESPONSABILI DEL CANCRO DELLA DEMOCRAZIA: BERLUSCONI . SE SI FOSSE OPPOSTO DURAMENTE AI PRIVILEGI CHE INVECE DIEDERO A BERLUSCONI, (VIOLANTE CONOSCE BENE COME SONO ANDATE LE VICENDE), OGGI IN ITALIA LE COSE ANDREBBERO MOLTO MEGLIO!
La libertà è come l'aria: si vive nell'aria;
se l'aria è viziata, si soffre;
se l'aria è insufficiente, si soffoca;
se l'aria manca si muore.
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Inviato da: Vianello
il 02/10/2018 alle 01:20
Inviato da: GRIMALDI
il 20/04/2018 alle 21:56
Inviato da: jean
il 13/11/2016 alle 19:00
Inviato da: VALENTINO BARGELLINI
il 06/12/2015 alle 11:33
Inviato da: VALENTINO BARGELLINI
il 06/12/2015 alle 11:32