Creato da albert.z il 31/08/2006
Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste
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CHIEDO LA MODIFICA DELL' ART. 138
Oltre alle modifiche della Costituzione in base all'art. 138, chiedo che la Costituzione possa essere modificata su iniziativa popolare. a) Iniziativa popolare per la revisione totale della Costituzione: 500.000 aventi diritto di voto possono proporre la revisione totale della Costituzione. Tale proposta va sottoposta al Popolo per approvazione entro 18 mesi dalla pubblicazione ufficiale della iniziativa. b) Iniziativa popolare per la revisione parziale della Costituzione: 250.000 cittadini aventi diritto di voto possono chiedere la revisione parziale della Costituzione. Tale proposta se è già elaborata in articoli chiari e completi deve essere sottoposta al Popolo per l'approvazione entro 18 mesi dalla pubblicazione ufficiale della relativa iniziativa. c) L’iniziativa popolare per la revisione parziale della Costituzione può essere formulata come proposta generica o progetto elaborato. Se l’iniziativa viola disposizioni cogenti del diritto internazionale, il Parlamento dichiara nulla la parte che contrasta le norme in vigore. d) Se il Parlamento condivide un’iniziativa presentata in forma di proposta generica, il Parlamento elabora la revisione parziale nel senso dell’iniziativa e la sottopone al voto del Popolo. e) Se il Parlamento respinge l’iniziativa, la sottopone obbligatoriamente al Popolo entro 18 mesi dalla pubblicazione. Se il Popolo approva l’iniziativa, il Parlamento elabora il progetto proposto nell'iniziativa. f) L’iniziativa presentata in forma di progetto elaborato è sottoposta al voto del Popolo, per la decisione definitiva, mediante referendum senza quorum.
Voterò solo per il Movimento, o partito, che farà sua questa proposta di modifica.
Costituzione svizzera, art. 138, 139, 140 e 141 :
https://www.facebook.com/notes/alberto-zennaro/la-costituzione-svizzera-realizza-la-sovranita-del-popolo/10151876375094241
FIRMATE E FATE FIRMARE PER LA SOVRANITA' VERA:
http://www.change.org/it/petizioni/regole-e-vincoli-in-costituzione
Per la DEMOCRAZIA E LA GIUSTIZIA:
https://www.change.org/it/petizioni/democrazia-e-giustizia-1-leggi-di-iniziativa-popolare-con-obbligo-del-referendum-2-abolire-la-prescrizione-dei-reati
PROPOSTE DI RIFORME
1) Elezione di un'Assemblea Costituente, i cui partecipanti rinunceranno a candidarsi al Parlamento, per evitare di scrivere regole favorevoli ai politici e dannose per i cittadini. In alternativa chiedo che si scriva in Costituzione il seguente art. : 250.000 cittadini, con i diritti civili, possono presentare modifiche parziali, 500.000 cittadini possono presentare una nuova Costituzione, ed il Parlamento o l'accetta o è obbligato a indire un referendum entro 18 mesi dalla pubblicazione del progetto di modifica costituzionale.
2) Impedire ai vari Consigli Regionali, Provinciali, Comunali, di decidere il numero dei consiglieri, degli assessori, di decidere l'istituzione di Enti, di commissioni, di decidere le consulenze, senza aver avuto la preventiva autorizzazione del Senato o della Corte dei Conti. Stipendi sotto il controllo della Corte dei Conti, sganciati da quelli dei magistrati, con rapporto massimo di 8 volte tra stipendio massimo di una carica politica e quello di un semplice dipendente pubblico al livello più basso. Il parlamentare può arrivare a 7 volte, i ministri a 8 volte ed il Presidente della Repubblica a 9 volte lo stipendio di un dipendente pubblico al livello più basso. I politici regionali possono arrivare ad un massimo di 5 volte per i consiglieri regionali e 4,5 volte per i componenti della giunta e per presidente della giunta e presidente del Consiglio regionale.
3) Divieto assoluto di spendere denaro pubblico, per cose, o servizi, fuori della competenza dei singoli enti pubblici. Divieto di decidere spese senza la copertura finanziaria o senza imporre tasse allo scopo.
4) Elezioni con il sistema proporzionale con premio di maggioranza; con scalino di ingresso del 3% e scelta dei candidati da parte dei cittadini.
5) Riduzione del numero dei deputati e senatori : dalla prossima legislatura, non più di 100 senatori e 400 deputati. Pensione come tutti i cittadini.
6) Ridurre le spese, almeno del 50% per la presidenza della Repubblica, e per tutte le Assemblee elettive.
7) Il Parlamento, Camera e Senato elegge il Presidente della Repubblica; La Camera dei deputati elegge il Presidente del Consiglio ed elegge i Ministri. Il Presidente del Consiglio coordina l'attività del Governo.
8) Deputati e senatori non devono fare più di tre legislature. Complessivamente non si può essere eletti, nelle varie assemblee, comprese quelle locali, per oltre 20 anni.
9) Gli ex presidenti della Repubblica, dopo il mandato di 7 anni, rientrano in Parlamento solo fino alla scadenza della legislatura. Poi, per essere rieletti, devono sottostare alle regole di tutti. 10) abolizione dei senatori a vita.
PROPOSTE DI RIFORME
11) Impedire che si candidi al Parlamento o alle varie assemblee, chi può entrare in conflitto d'interessi: non si può candidare chi è titolare o proprietario un famigliare di quote azionarie superiori al 5% di una società che ha in concessione un bene pubblico, chi possiede quote superiori al 5% di giornali o di tv, o possiede quote superiori al 10% di una grande industria.
12) Non sono candidabili coloro che hanno avuto una condanna, anche se in primo grado, per reati che prevedono una pena superiore all'anno di carcere e per i reati a danno dello Stato, indipendentemente dalla durata della pena.
13) Abolire le province con meno di 200.000 abitanti, salvo alcune di confine. Abolire i Comuni, con meno di 8.000 abitanti. Abolire le Comunità montane, accorpare le Regioni con meno di 1 milione di abitanti, eccetto quelle di confine.
14) Ridurre a metà tutti i consiglieri regionali, comunali e delle province superstiti. Abolire i consigli di circoscrizione, nelle città con meno di 120.000 abitanti.
15) Abolire le regioni a statuto speciale, eccetto per il Trentino-Alto Adige. Comunque non devono avere privilegi, ma prerogative speciali solo se dovuti a patti internazionali. Abolire qualsiasi Ente inutile.
16) Divieto di far parte di consigli di amministrazione di banche assicurazioni, società a chi ha una carica politica e a chi possiede quote di società di giornali o di tv superiori al 5%.
17) Le consulenze non devono essere pagate se non hanno avuto l'approvazione della Corte dei Conti, altrimenti le pagano di persona, chi le ha decise.
18) Acquedotti pubblici, o almeno al 90%, in mano pubblica, con consiglio di amministrazione composto da direttore amministrativo, da assessore incaricato, da un consigliere di maggioranza e da uno di minoranza
19) riduzione degli stipendi dei consiglieri dei vari Enti pubblici, decisi da un organo superiore, come il Senato e sotto controllo della Corte dei Conti.
20) lavoro precario per tempi ridotti, massimo tre anni, con stipendio maggiorato al meno del 10% rispetto a chi lavora a tempo indeterminato.
PROPOSTE DI RIFORME
21) Finanziamento ai partiti: solamente da cittadini privati. Vanno certficati se superiori a 1000 euro a persona. Divieto di avere finanziamenti da società.
22) auto blu in media europea.
23) Le regole per le pensioni dei politici, non devono discostare da quelle dei cittadini. Abolizione del vitalizio, compreso quelli già in vigore.
24) La reggia del Quirinale, deve servire solo per rappresentanza e per museo. Non deve servire per abitazione del Presidente.
25) Non più di 18 ministeri e di 60 tra viceministri e sottosegretari. Divieto di nominare condannati con pena superiore all'anno.
26) Ci si può candidare solo nel colleggio di nascita e/o di residenza da almeno tre anni, o nel collegio unico nazionale.
27) Per chi si candida al Parlamento: Divieto assoluto, pena la confisca, di possedere più del 10% più di 2 canali digitali di una rete Tv a carattere nazionale.
28) Il collaboratore-segretario del parlamentare deve essere assunto, anche se a tempo determinato, dalla Camera o dal Senato.
29) certezza delle pene. Galera effettiva per pena superiore all'anno. Premi speciali per buona condotta. No a indulti, se non fatti eccezionali
30) Nelle società azionarie è vietata l'autoassegnazione delle stock option. Gli stipendi dei manager devono essere approvati preventivamente dal consiglio di amministrazione e dall'ASSEMBLEA degli AZIONISTI, CON IL 66% dei voti validi.
PROPOSTE
31) Scrivere in Costituzione che alle elezioni Regionali, e Nazionali, almeno il 30% siano candidate donne.
32) L'unica immunità parlamentare accettabile è quella per le idee. Nessuna immunità per reati comuni, contro lo Stato e per qualsiasi altro reato.
33) Qualsiasi legge deve essere sicuramente corrispondente ai principi della Costituzione, altrimenti non può entrare in vigore. Se un partito chiede il giudizio di Costituzionalità la legge non entra in vigore se non dopo averlo avuto dalla Corte Costituzionale.
34) Fisco: galera effettiva, di 6 mesi di carcere, con pagamento delle spese, ogni 10.000 euro non dichiarati al fisco.
35) Lotta ai cartelli, per favorire la concorrenza. Al posto dell'Authority, occorre una commissione eletta direttamente dal popolo, per controllare i prezzi.
36) Vietare ai deputati, senatori, consiglieri regionali di esercitare altre attività durante il mandato, tantomeno altre cariche politiche.
37) Un canale RAI digitale deve essere gestito dai sindacati e dalle varie associazioni dei consumatori.
38) Nessun cittadino italiano o straniero, può possedere oltre il 50% delle azioni di una società televisiva o di un giornale, operante in Italia.
39) Referandum propositivi obbligatori, entro un anno dalla consegna delle firme.
40) Per le famiglie, con più di un figlio, stabilire assegni familiari per i figli, se il reddito è inferiore a 40.000 euro l'anno. Asilo nido gratuito dal secondo figlio in poi, con reddito inferiore ai 40.000 euro.
Proposte di riforme
41) Regolare per legge le competenze degli alti dirigenti di banche e società per azione. Vietati i premi se il bilancio è negativo. Vietato ai politici far parte del CDA dielle SpA.
42) Stabilire regole internazionali per i fondi e metterli sotto controllo costante di autorità sovranazionali.
43) ostacolare i paradisi fiscali, punendo chi vi deposita soldi senza validi motivi, per vantaggi fiscali, per scopi non consentiti. Confisca dei beni in Italia, a chi li usa in maniera truffaldina.
44) terreni per edificare a prezzi agricoli, comprati dal Comune e ceduti ai costruttori, con obbligo di vendere gli edifici a prezzi contenuti.
45 ) Per evitare che le fabbriche vadano all'estero occorre mettere dei freni. Occorre che sia vietata l'importazione se nelle fabbriche, in Cina o in altri Paesi, i lavoratori non hanno i diritti sindacali.
46) Occorre responsabilizzare i dirigenti RAI, che non rispettano le regole, facendo pagare a loro le multe.
47) Occorre impedire ai candidati, anche se eletti, di decidere sulla validità delle elezioni. Deve essere un'apposita commissione di magistrati a verificare le credenziali e a dichiarare l'ineleggibilità o l'avvenuta elezione secondo le regole.
48) Aliquote IRPEF proporzionate al reddito, esenzione fino a 16.000 euro, con un minimo del 20% , tra 16.000 euro ed i 20.000 ed un massimo del 50%, oltre i 400.000 euro l'anno di reddito.
49) Eliminazione del quorum per i referendum
50) Introduzione della democrazia diretta, con i referendum propositivi su richiesta di 250.000 elettori, con obbligo dello svolgimento, eventualmente previo assenso della Corte Costituzionale, entro un anno dalla presentazione del testo con le 250.000 firme.
51) I tempi di prescrizione dei reati devono essere quelli della media europea. Sono incostituzionali tutte le leggi che impediscono di arrivare alla sentenza definitiva. La Prescrizione cessa di agire a inizio del processo, per non tentare di rallentare il processo per fare intervenire la Prescrizione.
52) Divieto totale di costruire con il sistema del project financing per Comuni, Province e Regioni, dato che i lavori fatti finora sono costati almeno 5 volte il valore reale. Lo Stato può farlo ma solo a prezzi nella media europea. Ogni lavoro và preventivamente sottoposto all'approvazione della Corte dei Conti.
STORIA RECENTE
TRAVAGLIO SPIEGA CRAXI: http://spacepress.wordpress.com/2009/01/07/bettino-craxi/
TRAVAGLIO SPIEGA BERLUSCONI 1 http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
TRAVAGLIO SPIEGA BERLUSCONI 2 http://it.youtube.com/watch?v=eoue61XDw6k
LE BUGIE DI BERLUSCONI: http://it.youtube.com/watch?v=0YcztkyDPYc
BORSELLINO intervistato PRIMA DI MORIRE http://it.youtube.com/watch?v=DN9iM-7DSlo
BERLUSCONI E DELL'UTRI http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
Dell'Utri, Berlusconi e i boss siciliani: http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/03/09/quando-dellutri-incontrava-boss-milano/192237/
LA PAPPATORIA: TAV NAPOLI-ROMA http://it.youtube.com/watch?v=NpS8acymTQg
Corruzione E TAV: http://it.youtube.com/watch?v=l1i0yOY_qLE
NOTIZIE http://it.youtube.com/watch?v=sOh_NBuf7WQ
I pentiti E BERLUSCONI http://www.youtube.com/watch?v=1yySraMnHPg
Libero Provenzano e Ilardo Che vuole Parlare Ucciso:
http://www.youtube.com/watch?v=VCBfT5ANcuo
CANDIDATURA DEL PDL: http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-13/vernola-intervista/vernola-intervista.html
Ciancimino: I SOLDI DELLA MAFIA PER FARE Milano2:
I PENSIERI DI BOSSI SU BERLUSCONI ED ALTRE IDEE LEGHISTE
GLI INCIUCI DELLA VOLPE DEL TAVOLIERE, MASSIMO D'ALEMA:
UN GRANDE : Travaglio
Storia di Berlusconi e i mafiosi 1
http://www.youtube.com/watch?v=v_63LZA9qUE
Storia di Belusconi e i mafiosi 2
http://www.youtube.com/watch?v=-rDQ61o-Scg&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=rIgmWlQQvIg
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/05/02/servizio-pubblico-travaglio-su-pd-e-pdl-guerra-civile-che-non-ce-dei-20-anni/230741/
Le menzogne di Berlusconi
L''unione fa la forza
IL POPOLO DEVE STARE UNITO E VOTARE PER UN PARTITO CHE CURI GLI INTERESSI DI TUTTI E NON DEI POTERI FORTI.
I PARTITI DEL CENTROSINISTRA, PER FARE GLI INTERESSI VERI DEI LAVORATORI A REDDITO FISSO, DEI PENSIONATI E DEI CONSUMATORI, DEGLI AMMALATI, NON DEVONO AVERE FINANZIAMENTI DA CITTADINI PRIVATI SUPERIORI AI 1000 EURO ALL'ANNO.
I PADRONI DEL VAPORE:
http://www.beppegrillo.it/2009/03/diretta_da_brux/index.html?s=n2009-04-01
http://www.youtube.com/watch?v=ZnLNtJJQEik
COMBATTIAMO LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA
CHE SI E' INSERITA NELLE ISTITUZIONI.
PROGRAMMA MOVIMENTO 5 STELLE:
http://www.beppegrillo.it/2010/02/il_programma_de_1/index.html?s=n2010-02-18
Ho un sogno: far eleggere una ASSEMBLEA COSTITUENTE composta da 51 cittadini esperti, semplici cittadini, che poi non si candideranno a cariche politiche, affiancati da 10 politici. Questa Assemblea deve scrivere le regole a cui i politici dovranno attenersi. Il Parlamento non potrà modificarle. Lo potrà fare solo una nuova Assemblea di cittadini, non politici e le modifiche dovranno essere confermate da un referendum.
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Messaggi del 23/06/2010
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di Peter Gomez e Marco Lillo
La storia di Renato Schifani è spesso ridotta all'elenco dei suoi clienti. Si fa presto a dire: Schifani era l’avvocato dei mafiosi per poi sottolineare che Schifani non lo sapeva e che comunque era tutto legale. Il fatto è che il presidente del senato prima di approdare a Palazzo Madama nel 1996 non è stato solo un avvocato ma anche tante altre cose. Per esempio è stato titolare di quote in tre società. La prima è la Desio Immobiliare, una cooperativa nata nel 1976 che ha assegnato nel 1986 l’appartamento nel quale il politico ha risieduto fino a luglio scorso. La seconda è la Sicula Brokers, una compagnia assicurativa nata nel 1979 e la terza è la Gms, creata nel 1992 insieme a due amici per svolgere attività legale a Roma e rimasta inattiva. Nei prossimi giorni ci dedicheremo a Desio e Gms oggi vi raccontiano la storia della Sicula Brokers.
Scavando negli archivi si scopre che una decina di soci di queste vecchie società sono stati poi arrestati per le accuse più varie, dalla mafia alla bancarotta, dalla corruzione alla truffa. Ma non è questo il punto. Dietro ogni arresto (avvenuto sempre dopo l’ingresso dell’avvocato nella compagine) si apre uno spaccato rivelatore. Per chi coltiva il vizio della memoria è un esercizio prezioso. Se si può comprendere l’Italia di oggi solo guardando alle sue radici, così per scoprire chi è il nostro presidente del senato sarà interessante guardare da dove viene Renato Schifani.
Nato a Palermo, figlio di un dipendente dell’ufficio urbanistica, Antonino, 88 anni, Renato è uno studente brillante che si diploma nel 1968 al liceo scientifico Cannizzaro con la “pagella d'oro”. Mentre infuria la contestazione Schifani studia. Si laurea in giurisprudenza con 110 e lode sposa Francesca, dalla quale avrà due figli, Andrea e Roberto (al quale passerà lo studio) e dopo una breve esperienza in banca, entra giovanissimo a studio di Giuseppe La Loggia, il padre di Enrico, l’ex ministro degli affari regionali.
La Loggia padre nel 1956 è stato presidente della Regione Siciliana. Nel 1968 si candida ed entra in Parlamento insieme al genero Attilio Ruffini, ministro della difesa e prima ancora avvocato dei cugini Salvo, legati alla mafia e ricchissimi, che lo faranno eleggere con i loro voti. Quando Schifani entra a studio, La Loggia è presidente della Commissione Bilancio e la sua famiglia è potentissima. grazie anche all’appoggio elettorale di galoppini come Nino Mandalà, poi arrestato come capomafia di Villabate e intercettato negli anni novanta mentre racconta di avere minacciato Enrico La Loggia di raccontare i trascorsi elettorali con il padre. La Sicula Brokers nasce il 19 febbraio 1979 su impulso di papà La Loggia che fa entrare il figlio Enrico, il collaboratore Renato Schifani e i suoi galoppini e amici. Ma il vero socio forte è il più grande operatore italiano, il gruppo Taverna di Genova che ne detiene il 51 per cento e ha scelto i La Loggia per sbarcare in Sicilia, in un settore nel quale contano gli appoggi politici. Tra i soci siciliani ben quattro finiranno in seguito dietro le sbarre: Benni D’Agostino, Francesco Maniglia, Antonino Mandalà e Luciano De Lorenzo. Mentre un quinto, Giuseppe Lombardo, amministratore delle società dei cugini mafiosi Ignazio e Nino Salvo, sarà solo indagato con loro. La Sailem di Benni D’Agostino, la Ifis di Maniglia e Giuseppe Lombardo hanno il 10 ciascuno. La Loggia e Schifani, come gli altri piccoli soci hanno quote intorno al 4 per cento. Il consiglio è composto di nove membri: il presidente è Enrico La Loggia, il vicepresidente è Giuseppe Giudice, allora 26enne, figlio del comandante generale della Guardia di Finanza, Raffaele Giudice. Ovviamente sarà arrestato anche lui. Tre volte.
Ma andiamo per ordine. Il primo mandato di arresto (sempre per fatti che nulla hanno a che fare con la Sicula Brokers) è per Francesco Maniglia. Nell’autunno del 1979 è indagato per ricorso abusivo al credito poi la sua azienda fa crack e Maniglia si dà alla latitanza nel 1980. Maniglia era ricchissimo e frequentava il jet set, ma nel processo contro Vito Ciancimino si scoprirà che era socio del sindaco mafioso di Palermo già dagli anni sessanta. Il pentito Antonino Calderone racconterà che a Roma nei suoi uffici si incontravano i Calderone e il loro referente politico: Salvo Lima. Dopo Maniglia tocca al vicepresidente della Sicula Brokers: Giuseppe Giudice, arrestato il 18 dicembre del 1980. Giudice è il figlio del generale delle Fiamme Gialle Raffaele, che era stato già arrestato per lo scandalo petroli. Negli atti di quel processo si scoprono alcuni dettagli utili per capire il contesto: il figlio era socio di un petroliere arrestato, mentre il padre (condannato definitivamente a 4 anni e morto nel 1994) era stato nominato comandante grazie alla sponsorizzazione di Giulio Andreotti (finanziato dai petrolieri) e di Salvo Lima, siciliano come lui.
Quando il colonnello Giovanni Visicchio arrestò il boss Luciano Liggio nel 1976, il comandante Giudice lo apostrofò: “lei è un finanziere, la smetta di fare il carabiniere”. Giuseppe Giudice uscirà indenne dalle accuse ma sarà arrestato altre due volte, a Roma (estorsione tentata) e a Palermo, per bancarotta. Anche un altro ex socio di Schifani, l’avvocato Luciano De Lorenzo, aveva legami con il peggio della Dc. Anche lui scambiava assegni con Vito Ciancimino e anche lui figura nelle carte dell’inchiesta del giudice Falcone, che lo interrogò, senza indagarlo. Si rifarà nel 2007 quando sarà arrestato a Palermo per la bancarotta Finasi. Quisquilie rispetto al curriculum dei due soci davvero “pesanti”: Benni D’Agostino e Antonino Mandalà, legati a doppio filo ai “capi dei capi”. D’Agostino a Totò Riina, Mandalà a Provenzano.
Benni D’Agostino, dopo essere stato uno degli uomini più ricchi della Sicilia, grazie ai suoi legami con la mafia, si è pentito e ha raccontato: “mio padre mi presentò Michele Greco, (il papa della mafia) nel 1977. E mi disse che era una persona ‘intisa’ (cioé mafiosa ndr). Lo riincontrai nel 1979 o 1980 sul traghetto da Palermo a Napoli e mi trattò come un figlio raccontandomi dei suoi incontri con Andreotti”. Nel periodo in cui D’Agostino fonda la Sicula Brokers è così vicino al Papa che questi gli confida i suoi rapporti più segreti. Non basta. Negli anni novanta, Totò Riina è il socio occulto della società Reale, intestata all’ex socio di Schifani. Lo racconta il pentito Giovanni Brusca: “la Reale Costruzioni era all’epoca, controllata da Riina. Totò mi raccomanda questa impresa, intestata a DAgostino, e ho capito successivamente il perché, quando mi disse: ‘l’impresa Reale, fai finta che è mia’”. D’Agostino ha raccontato: “con Salvo Lima facevamo una serie di lavori e poi quando c’era l’elezione e lui mi chiedeva per esempio cento milioni io li tiravo fuori”.
Non bisogna stupirsi se in questo ambientino troviamo Nino Mandalà. Fondatore del primo club di Forza Italia a Villabate e padre di Nicola, l’uomo che ha curato la latitanza di Bernardo Provenzano. Nino Mandalà, storico capomafia di Villabate, è stato condannato in primo grado a 8 anni molto tempo dopo la sua partecipazione con Schifani. Tutti i soci degli inizi dell’assicurazione (che esiste ancora e ha cambiato nome) sono usciti presto. Il loro è stato solo un fugace incrocio di destini.
Renato Schifani sulla Sicula Brokers ha spiegato la sua posizione ai magistrati di Firenze, quando ha querelato il pentito Francesco Campanella per le sue accuse. “Mandalà era incensurato fino al 1998 ed era un cliente ed elettore di Giuseppe La Loggia quando nel 1979 nasce la Sicula Brokers. Io ero solo un giovane avvocato dello studio e ho accettato di addivenire alla richiesta del presidente La Loggia di entrare nella società per una piccola quota del 4 per cento. Poi ho versato solo i tre decimi come risulta dai libri sociali. La Loggia padre chiamò a farne parte persone che allora erano di spicco, al di sopra di ogni sospetto. Come Benni D’Agostino e Giuseppe Lombardo. Io sono rimasto solo un anno e qualche mese. Ad aprile del 1980 ho detto a Giuseppe La Loggia che non volevo versare gli altri sette decimi e sono uscito. Anche Mandalà fino al 1997 non è stato attenzionato nemmeno dai Carabinieri, era talmente insospettabile che fu eletto al congresso provinciale di Forza Italia presideduto da Alfredo Biondi”. Il giudice per le indagini preliminari ha archiviato la sua querela ma sostanzialmente gli ha dato ragione: “Vero è che la qualifica di uomo d’onore prescinde dal formale riconoscimento che se ne ottiene con il suffragio giudiziario. Ma è altrettanto vero però che una mera frequentazione professionale discendente da affari di natura civilistica quelli di cui si occupava in via esclusiva l’avvocato Schifani, non impone certo l’onere per il professionista dì recidere i predetti rapporti per via del sospetto (ammesso che tale fosse) di illecite condotte dal proprìo assistito in tutt’altri contesti consumate e sfociate peraltro solo anni dopo, in procedimenti penali”.
Una conclusione opinabile. E che comunque non vale per un politico. Anche perché dopo avere scoperto in quale ginepraio lo avevano cacciato i La Loggia, Schifani non ha certo preso le distanze da loro. Anzi. Grazie a Enrico La Loggia l’avvocato Schifani (certamente bravo ma raccomandato) ha ottenuto nel 1994 una consulenza da 60 milioni di vecchie lire dal comune di Villabate, retto da una giunta vicina al solito Nino Mandalà (che se ne prendeva il merito mentre era intercettato). E, sempre grazie a La Loggia, Renato Schifani è entrato nel partito che gli ha cambiato la vita. Sarà vero, come dice il gip che agli avvocati può capitare di difendere clienti che poi si rivelano mafiosi. Sarà vero che può capitare di farci affari insieme. Ma viene un giorno in cui si deve scegliere. Si può tagliare i ponti con chi ti ha messo in queste situazioni imbarazzanti. Oppure si può continuare a far finta di niente. Schifani ha scelto la seconda strada. E oggi è presidente del senato.
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Il premio Nobel Josè Saramago se n’è andato. E noi rendiamo omaggio ad un protagonista della cultura contemporanea. Ad un grande scrittore spesso al centro di polemiche roventi. Anche in Italia. Alla fine del maggio 2009, la storica casa editrice Einaudi, ora sotto il controllo di Mondadori, quindi di Berlusconi, rifiutò di pubblicare il libro dello scrittore portoghese ‘il quaderno’. Una raccolta di scritti pubblicati sul suo blog. La polemica politica si infiammò e il libro fu poi pubblicato da Bollati Boringhieri. Racconto questo episodio perché è rivelatore della degenerazione culturale italiana, dei frutti marci del berlusconismo. In un altro periodo nessuno avrebbe rifiutato la pubblicazione di un premio Nobel. In un altro momento, appunto, non all’apice della parabola berlusconiana. Per ricordare Saramago e per riflettere, pubblico una pagina del suo blog dedicata a Berlusconi. Questo articolo, con questo stesso titolo, è stato pubblicato ieri sul quotidiano spagnolo “El País”, che me lo aveva espressamente commissionato. Considerando che in questo blog ho lasciato alcuni commenti sulle prodezze del primo ministro italiano, sarebbe strano non mettere anche qui questo testo. In futuro ce ne saranno sicuramente altri, visto che Berlusconi non rinuncerà a quello che è e a quello che fa. Né lo farò anch’io.
La Cosa Berlusconi
Non trovo altro nome con cui chiamarlo. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un profondo rigurgito non dovesse strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene distruggendo il cuore di una delle più ricche culture europee. I valori fondanti dell’umana convivenza vengono calpestati ogni giorno dalle viscide zampe della cosa Berlusconi che, tra i suoi vari talenti, possiede anche la funambolica abilità di abusare delle parole, stravolgendone l’intenzione e il significato, come nel caso del Polo della Libertà, nome del partito attraverso cui ha raggiunto il potere. L’ho chiamato delinquente e di questo non mi pento. Per ragioni di carattere semantico e sociale che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente in Italia possiede una carica più negativa che in qualsiasi altra lingua parlata in Europa. È stato per rendere in modo chiaro ed efficace quello che penso della cosa Berlusconi che ho utilizzato il termine nell’accezione che la lingua di Dante gli ha attribuito nel corso del tempo, nonostante mi sembri molto improbabile che Dante l’abbia mai utilizzato. Delinquenza, nel mio portoghese, significa, in accordo con i dizionari e la pratica quotidiana della comunicazione, “atto di commettere delitti, disobbedire alle leggi o a dettami morali”. La definizione calza senza fare una piega alla cosa Belusconi, a tal punto che sembra essere più la sua seconda pelle che qualcosa che si indossa per l’occasione. È da tanti anni che la cosa Belusconi commette crimini di variabile ma sempre dimostrata gravità. Al di là di questo, non solo ha disobbedito alle leggi ma, peggio ancora, se ne è costruite altre su misura per salvaguardare i suoi interessi pubblici e privati, di politico, imprenditore e accompagnatore di minorenni, per quanto riguarda i dettami morali invece, non vale neanche la pena parlarne, tutti sanno in Italia e nel mondo che la cosa Belusconi è oramai da molto tempo caduto nella più assoluta abiezione. Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano ha eletto due volte affinché gli potesse servire da modello, questo è il cammino verso la rovina a cui stanno trascinando i valori di libertà e dignità di cui erano pregne la musica di Verdi e le gesta di Garibaldi, coloro che fecero dell’Italia del secolo XIX, durante la lotta per l’unità, una guida spirituale per l’Europa e gli europei. È questo che la cosa Berlusconi vuole buttare nel sacco dell’ immondizia della Storia. Gli italiani glielo permetteranno?
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Inviato da: Vianello
il 02/10/2018 alle 01:20
Inviato da: GRIMALDI
il 20/04/2018 alle 21:56
Inviato da: jean
il 13/11/2016 alle 19:00
Inviato da: VALENTINO BARGELLINI
il 06/12/2015 alle 11:33
Inviato da: VALENTINO BARGELLINI
il 06/12/2015 alle 11:32