Sono stati resi pubblici i dati circa le presenze complessive dei consiglieri al Consiglio Comunale di Rovigo ed è l’ennesimo atto di una brutta commedia che non ha suscitato grande stupore forse perché annunciato o forse perché prevedibile., ma, a questo punto e a fronte dell’impietosità dei numeri, auspichiamo un epilogo a “lieto fine” della vicenda..
Vorremmo suggerire agli attori principali di di questa avvilente commedia di giungere al compimento dell’opera portando in alto valori fondamentali quali responsabilità, giustizia e, da parte degli spettatori, la richiesta di non essere ulteriormente presi in giro.
Ai consiglieri comunali assenteisti senza giustificazione chiediamo una reazione responsabile: le immediate dimissioni a seguito di un esame di coscienza circa l’impossibilità di tenere fede all’impegno sottoscritto con i propri elettori di rappresentarli e tutelarli nella gestione della cosa pubblica.
Ai “virtuosi” sempre, o quasi, presenti, ma che in proporzione hanno votato molte meno delibere rispetto a quelle in discussione come nel caso del moderno Magaraggia, 126 presenze su 129 totali, appena il 37 % delle delibere votate, chiediamo lumi chiarificatori sui motivi. Addormentati? Incontinenti? Paralisi da ipnosi al sentir pronunciare la frase “delibera da votare”? Hanno un patto segreto coi propri elettori per osservare senza intervenire o semplicemente firmano per intascare il gettone e poi vanno via per i fatti loro?
Se l’ipotesi fosse l’ultima sarebbe il caso di chiedere ai signori consiglieri presenti/assenti un sussulto di dignità e, visto che ormai non è recuperabile l’assenza, restituiscano almeno i denari dei gettoni di presenza e di evitarci l’imbarazzo di vederli ancora calcare le scene della politica locale in futuro.
Ci chiediamo con quale credibilità potrebbero proporsi a guidare la comunità in un momento di grave crisi.
Pescare, giocare a carte in bar, ci sono un sacco di occupazione nelle quali possono impegnarsi senza raggirare la buona fede dei cittadini elettori.
Agli altri protagonisti di questa penosa commedia, a coloro che hanno portato con coraggio alla ribalta questo “malcostume” chiediamo di non fermarsi, di mettere in atto tutti quegli strumenti di legge affinchè queste cattive consuetudini siano punite.
Noi del Movimento 5 Stelle, come cittadini, elettori, sostenitori, attivisti sapremmo come comportarci in questa circostanza, abbiamo una proposta di legge, “Parlamento pulito”, ferma nei cassetti del Ministero dell’Interno con 350.000 firme raccolte e nella quale, tra le altre proposte, recriminiamo il sacrosanto diritto di pretendere dai nostri eletti, quindi dai nostri dipendenti, il rispetto del mandato loro assegnato, il rendiconto del loro operato e nel caso di cattiva gestione le loro immediate dimissioni.
In questa vicenda è la credibilità delle istituzioni ad essere in gioco.
Ben sappiamo, purtroppo, che il cittadino elettore italiano è abituato a tale degrado, ma crediamo che la misura sia ormai colma.
Cristina Caniato
Movimento 5 Stelle
Rovigo
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il 02/10/2018 alle 01:20
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