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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi di Ottobre 2007

L'ex ponte di Messina

Post n°397 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da albert.z

stretto.jpg

Le vicende relative alla società Stretto Messina, con tutte le polemiche che sono venute fuori, anche su questo blog, meritano qualche ulteriore spiegazione.

Anzitutto mi pare opportuno partire da quello che abbiamo fatto. Da quello che abbiamo già fatto, prima che nascesse tutto questo caso, perché questo dimostra che con l’emendamento per lo scioglimento della società, si voleva ottenere un risultato che in realtà già abbiamo raggiunto. Insomma, si voleva soltanto “ciurlare nel manico”.

Abbiamo già deciso l’anno scorso che il Ponte non si fa e i soldi ad esso destinati in precedenza li abbiamo già utilizzati per avviare la realizzazione di altre opere più urgenti in Sicilia e Calabria.

In Calabria i soldi previsti per il Ponte li stiamo utilizzando per le opere di efficientamento del sistema di attracchi a Villa San Giovanni, i lavori del megalotto Sibari-Roseto della statale 106 Jonica, la progettazione del megalotto Crotone-Cariati della stessa strada e la progettazione della tangenziale di Reggio Calabria. In Sicilia finanziamo le metropolitane di Palermo, Catania e Messina e il completamento della strada Agrigento-Caltanisetta.

Non c’era e non c’è altro da decidere per non realizzare il Ponte, giacché tutto è stato deciso.

Ci si chiederà, allora, perché mantenere in vita la società Stretto Messina. Ma io non ho alcuna intenzione di mantenerla in vita. Tanto è vero che ho proposto un emendamento che ne disponesse la fusione per incorporazione in Anas, emendamento che riproporrò quando il decreto legge passerà all’esame della Camera dei Deputati. Questo al Senato non è stato accettato, perché non si vuole che sia Anas a occuparsi della mobilità nello Stretto, ma una fantomatica agenzia di nuova istituzione, l’ennesimo ente inutile, buono per coltivare clientele e sprecare risorse.

In ogni caso, è bene che si sappia che ho disposto in via immediata il totale dimagrimento della società Stretto Messina: il personale sarà portato da 100 a non più di 5 unità, il CdA sostituito da un amministratore unico che non percepirà alcun compenso.

Questi sono i fatti. Come si vede, non si tiene in vita alcun carrozzone, si usano in modo efficiente le risorse a disposizione, si salvaguarda il valore generato in questi anni dalla società e si evita di pagare centinaia di milioni di euro in penali, che invece bisognava subito sborsare se avessimo ceduto al “furore ideologico” di alcuni parlamentari dell’ultrasinistra. Il tutto, avendo già raggiunto l’obiettivo di non realizzare il Ponte.

P.S. Allego la lettera che ho inviato all'Amministratore Delegato di Stretto di Messina s.p.a., Ing. Pietro CIUCCI.

 
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Il senatore Massimo Villone ospite a San Benedetto della Sinistra Democratica

Post n°396 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da albert.z

San Benedetto Del Tronto | Il senatore Massimo Villone, autore insieme col senatore Cesare Salvi del libro "Il costo della democrazia - eliminare sprechi clientele e privilegi per riformare la politica", terrà un incontro organizzato dalla Sinistra Democratica all' Hotel Progresso.

di Matteo Pagnoni

Il movimento politico della "Sinistra Democratica per il socialismo europeo" organizza un incontro - dibattito dal titolo "costi della democrazia e questione morale".

L'iniziativa si terrà venerdì 19 ottobre presso la sala dell' Hotel Progresso di San Benedetto alle ore 21.

Sarà presente il senatore Massimo Villone autore insieme col senatore Cesare Salvi del libro "Il costo della democrazia - eliminare sprechi clientele e privilegi per riformare la politica" (2005).

Il problema dei costi impropri e degli sprechi della politica è diventato in questi ultimi 2 anni una grande questione, che interessa e indigna milioni di concittadini, di ogni orientamento, e che rischia di diventare fattore di crisi della stessa democrazia, una crisi di sistema, perché riguarda quel consenso minimo tra cittadini, politica e istituzioni senza il quale un sistema democratico non regge.

Lo straordinario successo del libro di Stella e Rizzo ha diffuso l'idea che tutti i politici siano "una casta" (una parola terribile anche perché contiene un nucleo di verità). Ora c'è anche la parola per definire gli appartenenti alla "Politica SPA" di cui parlano Villone e Salvi.

Ma il tema non riguarda solo i costi ma anche la crescente inefficienza della pubblica amministrazione. Né riguarda solo i politici ma la classe dirigente complessiva del paese. Gli scandali bancari mostrano che economia e finanza sono più che disponibili a un rapporto perverso con la politica

 
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STRETTO DI MESSINA

Post n°395 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da albert.z

STRANO COMPORTAMENTO DI IDV SULLA SOCIETA' CHE AVEVA IL COMPITO DI PROGETTARE E COSTRUIRE IL PONTE.

UN EMENDAMENTO CHE PREVEDE IL MANTENIMENTO IN VITA DELLA SOCIETA' E' STATO VOTATO ANCHE DA IDV.

LA SPIEGAZIONE E' CHE IN QUESTO MODO SI EVITANO OLTRE 500.000 MILIONI DI EURO DI PENALI.

SPERIAMO CI SIANO ANCHE ALTRI CHIARIMENTI, COME LA RIDUZIONE DEL COSTO ANNUO PER MANTENERLA IN VITA.

 
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DEMOCRAZIA VERA

Post n°394 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da albert.z
Foto di albert.z

BASTA CON LA DITTATURA PARLAMENTARE

Per una democrazia vera occorre un referendum propositivo per regolare i poteri dei politici.
Oppure occorre un'Assemblea costituente, composta da soli cittadini esperti che, una volta scritte le regole, non possano candidarsi a nessun organo elettivo. Solo in questo modo i cittadini riacquisteranno la sovranità popolare che ora è nelle mani dei segretari dei partiti.
Le regole prime sono:
1) la legge lettorale deve prevedere sempre la scelta dei candidati da parte dei cittadini, attraverso votazioni primarie. I segretari dei partiti devono solo prendere atto di ciò;
2) Gli stipendi dei politici devono essere sganciati da quelli dei magistrati.
3) La Corte dei Conti decide gli stipendi dei vari livelli dei politici in base alla media di due stati europei simili al nostro ( per es. Francia e Germania).
4) Le pensioni dei politici devono essere come quelle dei cittadini.
5) I finanziamenti ai partiti saranno:
a) fino al 3% dei votanti solo dai privati, sia sotto forma di tessere che di contributi di qualsiasi natura.
b) oltre il 3% deriveranno da tessere a costo fisso, da ricavati di feste e da fondi pubblici, in quanto i partiti devono essere liberi dai condizionamenti delle lobby e fare leggi a favore di tutti.
6) I giornali dei partiti avranno un contributo annuo in base al numero dei dipendenti che lo producono, con un minimo di 5 ed un massimo di 20.
7) I candidati eletti non possono poi cambiare partito e tantomeno maggioranza, pena decadenza immediata.

8) Il programma proposto va realizzato, pena la non candidabilità alle elezioni successive.

9) I candidati non devono avere avuto condanne superiori ai 2 anni o non averee processi in corso con capi di accusa che prevedano pene superiori a 2 anni.

10) Nessuno può candidarsi se in conflitto di interessi. I casi saranno stabiliti dai padri costituenti.

 
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Manifestazione a Roma del MPIE

Post n°393 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da albert.z
 

Manifestazione Nazionale Contro gli Sprechi della Politica del 27 Ottobre 2007, ore 10:00, Piazza Montecitorio - Roma

PROGRAMMA:

ORE 09:30 - RADUNO PARTECIPANTI IN PIAZZA VENEZIA

ORE 10:00 - PIAZZA MONTECITORIO - CAMERA DEI DEPUTATI

ORE 10:00 - 11:00 - INTERVENTI DEGLI ORGANIZZATORI E DEGLI OSPITI (a breve elenco dettagliato)

ORE 11:00 - CONSEGNA PETIZIONE UFFICIO PRESIDENZA (al momento non hanno ancora confermato. L'ufficio di Presidenza ha consigliato di spedire per POSTA la Petizione.....)

ORE 11:30 - DA PIAZZA MONTECITORIO A PIAZZA SS.APOSTOLI - CONGIUNGIMENTO ALLA MANIFESTAZIONE

Se e' di suo interesse un intervento durante la manifestazione, La preghiamo di comunicarlo a questo indirizzo di posta, con i suoi dati e il tema dell'intervento.

Le ricordiamo che per ogni intervento e' previsto non oltre i 5 minuti.

Grazie.

DIEGO PASCALE

www.mpie.eu

INFO: 328 555 06 45

Hanno aderito (al momento):

  • On. KHALIL Alì detto Alì Raschid (Deputato di P.R.C.)

POLITICI DISPONIBILI  VERSO LA PETIZIONE:

  • On. Luciano VIOLANTE - Presidente  Prima commissione affari costituzionali - (Gruppo Ulivo). Mi ha contattato chiedendomi di voler ricevere la Petizione Venerdi' 26 Ottobre presso la sua segreteria in quanto impossibilitato ad intervenire il 27 Ottobre.

  • On. Cinzia DATO (Dara' un saluto prima della manifestazione, per impegni gia' presi nel suo collegio) - (Deputato La Rosa nel Pugno).

ORE 11:30 - DA PIAZZA MONTECITORIO A PIAZZA SS.APOSTOLI - CONGIUNGIMENTO ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL M.E.D.A. - Diversamente Abili -

 
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I DUE SPRECONI

Post n°392 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

BRANO DI UN'INTERVISTA A PRODI

Veltroni ha già annunciato che vorrà uno snellimento del governo.
PRODI:"Questo è un problema mio. E lo specifico così. A) Il governo adesso funziona. B) Ho già ridotto molte spese. C) Io stesso, come tutti sanno, avevo proposto un governo di soli quindici ministri. Oggi sono venticinque. E sa perché? Me lo ricordo bene il giorno che Fassino e Rutelli entrarono nella mia stanza e mi dissero: devi dare nove ministri ai Ds e sei alla Margherita. E il resto è venuto da sé. Quando sarà il momento, provvederò io a ripensare la struttura del governo".

ECCO CHI HA VOLUTO UN GOVERNO CON 25 MINISTRI E 102 SOTTOSEGRETARI: FASSINO E RUTELLI !

 
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LA SINISTRA DEVE IMPEGNARSI CONTRO L'ILLEGALITA'

Post n°391 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da albert.z
 

SE LA SINISTRA NON AFFRONTA VERAMENTE LA SICUREZZA DEI CITTADINI FARA' PERDERE LE PROSSIME ELEZIONI AL CENTROSINISTRA, CHE GIA' HA DELUSO PER ALTRI MOTIVI: HA UN GOVERNO CON 102 SOTTOSEGRETARI, CONTINUA A MANTENERE LE LEGGI A FAVORE DI BERLUSCONI, LE PRESCRIZIONI TROPPO BREVI PER I REATI DEI COLLETTI BIANCHI, HA MESSO UN TICKET DI 10 EURO SULLE RICETTE, (POI L'HA TOLTO PER LE TANTISSIME PROTESTE),  HA AUMENTATE LE TASSE, E LA LOTTA AGLI EVASDORI FISCALI E' CON POCHI RISULTATI, DATO CHE SI CALCOLA UNA EVASIONE DI 200 MILIARDI, E LA SCOPERTA DI EVASORI HA EVIDENZIATO SOLO POCHI MILIARDI DI EURO EVASI.....

SE ENTRO UN MESE UN C LANDESTINO NON HA LAVORO E NON HA MEZZI PER VIVERE, VA ESPULSO, ALTRIMENTI O VIENE MANTENUTO A SPESE DELLA COLLETTIVITA' O VA A RUBARE. PENSO CHE I NOSTRI POVERI ABBIANO LA PRECEDENZA . OGGI SONO MALTRATTATI, TENUTI ALLA FAME, MENTRE PER I ROM, CHE VIVONO SENZA LAVORARE PERCHE' E' CONTRO LE LORO CONVINZIONI, I SINDACI SPENDONO TROPPO.

BASTA.

 
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Contro il carovita: MISTER PREZZI 

Post n°390 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da albert.z

Nasce una nuova figura: sarà un magistrato e potrà attivare tutte le forze in campo
Darà pareri sulle tariffe pubbliche. Ispezioni in arrivo per pane e latte

 

ROMA - Contro le speculazioni il governo fa nascere "Mister Prezzi". È la novità che dal ministro per l'Attuazione del programma Giulio Santagata vuole inserire nel decreto collegato alla Finanziaria.
Mr. Prezzi coordinerà tutti gli strumenti che l'ordinamento pubblico ha a disposizione per conoscere e sorvegliare il sistema dei prezzi in Italia.
Per la carica si pensa ad un magistrato e il suo operato sarà meramente tecnico e non politico: si avvarrà degli studi dell'Istat, collaborerà con l'Osservatorio prezzi oggi attivo al ministero dello Sviluppo Economico (presso cui sarà istituito).
Inoltre la nuova struttura potrà anche intervenire sul territorio attivando i prefetti e la Guardia di Finanza per attività ispettive e di controllo. Al momento il progetto dovrebbe passare sotto forma di un emendamento al decreto anche se nei colloqui tra i tecnici di Bersani e Santagata non si sono escluse vie diverse.

Per capire funzionamento e poteri della nuova figura basta dare uno sguardo in Svizzera dove "Monsieur Prix" esiste dal 1991 ed ha fornito l'ispirazione all'iniziativa di Santagata. Infatti anche in Italia il sorvegliante dei Prezzi dovrà dare pareri su tutte le tariffe amministrate, cioè decise del tutto o in parte da organi pubblici come luce, gas e tariffe telefoniche che variano a seconda dei cifre di riferimento decise dalla competenti Authority; ma anche i prezzi dei biglietti dei treni, del trasporto pubblico locale, i pedaggi nelle autostrade fino al canone Rai che diventano operativi proprio attraverso dei decreti. Un elenco consistente soprattutto per il peso specifico della spesa dei consumatori. L'esempio concreto di come può funzionare lo fornisce l'ultimo intervento del garante svizzero che ha dato parere negativo ai supplementi sulle tratte di lunga distanza chieste dalle aziende di trasporto pubblico.

Sui privati dovrebbe servire da deterrente verso scelte speculative. Essendo impossibile un intervento diretto sui prezzi, si opterà per la denuncia e la comparazione. In mercati dove c'è un operatore dominante o un oligopolio (si pensi ai carburanti) Mr. Prezzi potrà sottolineare le pratiche scarsamente competitive o i casi di extraprofitti. Ma il lavoro può anche riguardare la comparazione tra il costo di alcuni prodotti e servizi tra l'Italia e l'Europa (l'esempio sono le banche o il mondo delle professioni), o l'analisi dell'andamento del prezzo di un prodotto lungo la filiera, tema caldo per le polemiche tra agricoltori, distributori e negozianti sugli aumenti di prodotti alimentari come il pane e il latte.

Proprio su questo fronte il ministro per lo Sviluppo, Pierluigi Bersani e quello per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, hanno annunciato ieri l'avvio di un vero e proprio piano antispeculazione. Verrà istituita una task force formata da Guardia di Finanza, carabinieri dei Nas, Agenzia delle dogane e Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari che effettueranno "controlli a tappeto" su tutta le filiera. Nel mirino i possibili comportamenti speculativi, come l'occultamento o l'accaparramento delle merci messi in atto per turbare il mercato; i prezzi al dettaglio e il loro confronto con quello di acquisto all'ingrosso; la qualità dei prodotti. "Questa collaborazione non avrà carattere temporaneo, bensì vuole dare continuità d'intervento in eventuali future situazioni di tensioni di mercato", spiegano i due ministri.
(18 ottobre 2007)

 
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LA CASTA COSTA DI PIU'

Post n°389 pubblicato il 15 Ottobre 2007 da albert.z
 

Costi politica, aumento di 53 mlnIn Finanziaria più spese per la "Casta"

Doveva essere una Finanziaria di rigore per le spese della politica, quelle che servono per fare funzionare la macchina istituzionale. Invece, come raccontano Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, nel 2008 questa voce di spesa aumenterà di 53 milioni di euro, arrivando a quasi 2 miliardi di euro. Una cifra esorbitante, viste le recenti promesse del governo di diminuire i costi della politica.

Pare che i sussulti di anti-politica di questi ultimi tempi non abbiano inciso affatto sulle decisioni del governo. I costi della spesa corrente del ministero delle Finanze che riguardano il funzionamento di Camera, Senato, Quirinale, Corte Costituzionale, Cnel e Consiglio superiore della magistratura, non accennano a fermarsi. 53milioni in più rispetto al 2007 con buona pace di chi aveva chiesto qualche ridimensionamento e forse con un certo imbarazzo per chi ha studiato la Finanziaria.

Ma le spese del 2007 e quelle del 2008 non sono comparabili. Chi ha predisposto il pacchetto legislativo ha accorpato voci, diviso settori, eliminato capitoli, aggiunto nuovi oggetti. E così non è facile capire dove e come cambia la spesa della politica nel dettaglio. Ma da una prima analisi della Finanziaria è chiaro che l'aumento di 53 milioni esiste. E gran parte di queste risorse vanno a incrementare la spesa per il funzionamento della presidenza del Consiglio dei ministri. Altri soldi servono per sostenere i due rami del Parlamento.

Diversa è la situazione di alcuni ministeri. E' lì che si abbatte la mannaia della razionalizzazione della spesa. Molte sono le risorse che andranno perse per strada al ministero per le politiche della Famiglia (40 milioni circa). Analogo discorso per le Pari opportunità e per la Protezione civile. E nonostante gli appelli alla sobrietà della spesa divulgati con smepre maggiore frequenza dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Quirinale spende sempre di più con un balzo in un anno del 41,9%.

 
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Verso l'infinito e oltre

Post n°388 pubblicato il 15 Ottobre 2007 da albert.z

 

25 Ottobre 2007

oltre.jpg
fotomontaggio di ginolodi

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affermato che l' inchiesta Why Not deve andare avanti. Romano Prodi, presidente del Consiglio indagato, ha dato piena fiducia alla magistratura e elogiato Mastella.
Le rassicurazioni e gli attestati di fiducia stanno dando un nuovo impulso all’ex inchiesta di De Magistris.
In pochi giorni sono stati fatti enormi passi avanti:
- il 23/10 è stata fermata la perquisizione da parte dei Carabinieri della sede romana del Il Campanile dell’UDEUR. Il giornale di Mastella secondo l'accusa "sarebbe uno dei crocevia di truffe e finanziamenti illeciti a favore del’UDEUR" (Corriere della Sera 24/10/2007) e solo oggi la polizia giudiziaria si è presentata per chiedere l'elenco dei fornitori
- il 22/10 è saltato l’interrogatorio del supertestimone Giuseppe Tursi Prato, ex assessore socialista in carcere per concussione (che ha fornito informazioni su Mastella, Prodi e altri) e che non vuole più parlare (lo capisco)
- Caterina Merante, la testimone chiave dell’inchiesta, e la sua famiglia, sono sottoposte a continue minacce.
Gli atti dell’inchiesta “Why Not” sono stati prelevati dalla cassaforte della Procura di Catanzaro, trasferiti a Roma su un furgone. Il tribunale dei Ministri dovrà leggerli e valutarli. Dopo le leggi ad hoc anche i tribunali ad hoc. Bisogna ammetterlo sono dei grandi. Non bastava il trasferimento e l’avocazione. Per sicurezza meglio aggiungerci anche il tribunale.
Mastella ha dichiarato prima di ottenere la fiducia di Prodi in Consiglio dei ministri: “Voglio proprio vedere come fa Prodi ad accettare le mie dimissioni. Un minuto dopo dovrebbe dimettersi anche lui, dal momento che è indagato come me dalla Procura di Catanzaro...” (Corriere della Sera 24/10/2007).
L’uomo è un mito. Ha polverizzato tutti i suoi cloni on line con un comunicato stampa ufficiale del Ministero della Giustizia:
“Di Pietro attapirato: l’usciere di via Arenula conferma che è ignorante” L’usciere di via Arenula, dopo le dichiarazioni del ministro Di Pietro a Striscia la Notizia, conferma che l'ex Pm di manipulite "è ignorante e attapirato, e che non conosce il diritto..."
Il comunicato è stato rimosso nottetempo.
Nessun ministro della Giustizia era mai riuscito a tanto. La satira gli fa un baffo. I cloni del suo blog sono fuori gioco per sempre. Grande Mastella, come te non c’è nessuno. Verso l'infinito e oltre.

Postato da Beppe Grillo

 
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Mastella va!

Post n°387 pubblicato il 15 Ottobre 2007 da albert.z

Il ministro Mastella ha controfirmato con il ministero dell'Interno una convenzione nel "Patto Calabria sicura" per l'assunzione di 60 operatori per gli uffici giudiziari e le Procure delle zone di Lamezia Terme, Gioia Tauro e della Locride. 2) "L'espresso" ha spiegato che senza gara pubblica, ma con una trattativa privata multipla, l'incarico di selezionare il personale è stato affidato alla società Worknet Spa. 3) "L'espresso" ha svelato che il responsabile della filiale di Reggio Calabria, che ha svolto parte delle selezioni, si chiama Bruno Idà, arrestato lo scorso febbraio all'interno delle indagini sul traffico di carne infette del clan di 'ndrangheta Iamonte, e presente nelle intercettazioni che riguardano il manager Antonio Saladino, indagato dal pm Luigi De Magistris nell'inchiesta Why not. 4) "L'espresso" ha specificato che le selezioni nelle filiali di Lamezia Terme e Catanzaro sono state seguite dall'ufficio commerciale della Worknet e da Nadia Di Donna, secondo gli investigatori braccio operativo di Antonio Saladino (che nelle intercettazioni la chiama «Nadiuccia») 5) L'espresso" ha ricordato che in un'intercettazione il ministro Mastella chiamava amichevolmente Antonio Saladino «Tonì», e veniva da lui chiamato «Clemente». Tale è la gravità dei fatti, che il prefetto di Reggio Calabria, Francesco Musolino, dopo l'anticipazione dell'articolo, ha dichiarato: «Le notizie recentemente acquisite mi inducono a prevedere immediatamente una radicale verifica delle procedure seguite per l'appalto in questione, non escludendo l'adozione anche di provvedimenti drastici fino alla rescissione del contratto». Quanto al ministro Mastella, ci aspettiamo che mantenga l'impegno preso in conferenza stampa.
(05 ottobre 2007)

 
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VINCE LA CLASSE DEI VECCHI POLITICI

Post n°386 pubblicato il 15 Ottobre 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

CON VELTRONI HA VINTO LA VECCHIA NOMENCLATURA, QUELLA INCAPACE, VICINO AI POTERI FORTI, PIENA DI PRIVILEGI. GIA' ADESSO SIAMO INVASI A CAUSA DEL BUONISMO ANTIITALIANO DEI NOSTRI POLITICI POLITICAMENTE CORRETTI, VELTRONI CONTINUERA' SULLA STESSA STRADA E CI RIEMPIRA' DI POVERI EXTRACOMUNITARI DA MANTENERE.

 
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IMMIGRAZIONI SELVAGGE DA CONTRASTARE

Post n°384 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da albert.z

Oltre il 50% dei furti e delle rapine nelle abitazioni sono commessi da stranieri irregolari-clandestini presenti nel territorio dello stato.
Circa il 60% dei reati di violenza sessuale vede protagonisti gli irregolari e i clandestini presenti in Italia. Gli irregolari e i clandestini sono protagonisti di 1/3 delle risse denunciate alle autorità giudiziarie. Ovviamente mi riferisco agli irregolari perchè le percentuali dei reati commessi dai regolari sono sostanzialmente analoghe a quelle commesse dai cittadini italiani.
La questione è ulteriormente aggravata dalle difficoltà di funzionamento di alcune parti della Bossi-Fini.
Mi riferisco in particolare a due parti: una che disciplina il meccanismo dell’espulsione e l’altra parte che disciplina il contratto di soggiorno per motivi di lavoro.
Noi dell’ Italia dei Valori non vogliamo iscriverci al partito dei favorevoli o dei contrari alla Bossi-Fini.
Per intervenire sulla legge è necessario conoscere la dimensione dei flussi migratori, la loro reale consistenza, e la loro origine. I mezzi di informazione, televisivi in particolare, ci bombardano di immagini con barconi carichi di clandestini che arrivano sulle coste della Sicilia. Queste immagini potrebbero convincerci del fatto che il fenomeno sia circoscritto agli sbarchi di clandestini.
La realtà è completamente diversa, oltre i 2/3 degli stranieri irregolari presenti in Italia è infatti costituita da stranieri entrati legalmente in Italia e divenuti irregolari alla scadenza del visto o alla scadenza del permesso di soggiorno. Solo il 15% degli stranieri irregolari hanno violato le frontiere introducendosi clandestinamente nel Paese.

Questi dati consentono di individuare immediatamente due possibili soluzioni: un intervento sul piano preventivo per impedire che chi vuol darsi alla clandestinità abbia la possibilità di venire in Italia. Un secondo intervento è rendere più efficaci e dare incisività ai meccanismi di espulsione, che stentano a funzionare.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario rafforzare il ruolo e le funzioni dei consolati all’estero. Mi riferisco soprattutto ai consolati che operano nei Paesi maggiormente esposti al rischio. Dobbiamo consentire ai consoli di partecipare ai procedimenti funzionali al rilascio dei visto-permessi di soggiorno, mettendoli nelle condizioni di avere informazioni su chi vuole venire e per quale ragione vuole venire in Italia.
Altra evidente lacuna della Bossi-Fini è il completo disinteresse alle caratteristiche delle imprese che richiedono manodopera straniera.
In moltissimi casi micro-imprese, prive dell’effettivo bisogno di manodopera, si prestano al gioco di richiedere centinaia di lavoratori stranieri che puntualmente si dileguano nella maggior parte dei casi alla scadenza, e ancor più spesso prima della scadenza, del permesso di soggiorno.

Altro aspetto su cui lavorare è la gestione dei flussi migratori per costruire le migliori condizioni per equilibrare domanda e offerta di lavoro, anche prendendo spunto dall’esperienza di altri Paesi.
In Francia per esempio il permesso di soggiorno per lavoro non è consentito in determinate aree geografiche del paese.
In Germania per determinati tipi di lavoro non è possibile il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro nel caso in cui sia già disponibile mano d’opera tedesca.

Antonio Di Pietro

 
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NO A MIGRAZIONI SELVAGGE

Post n°382 pubblicato il 10 Ottobre 2007 da albert.z

Un Paese non può vivere al di sopra dei propri mezzi. Un Paese non può scaricare sui suoi cittadini i problemi causati da decine di migliaia di rom della Romania che arrivano in Italia. L'obiezione di Valium è sempre la stessa: la Romania è in Europa. Ma cosa vuol dire Europa? Migrazioni selvagge di persone senza lavoro da un Paese all'altro? Senza la conoscenza della lingua, senza possibilità di accoglienza? Ricevo ogni giorno centinaia di lettere sui rom.
E' un vulcano, una bomba a tempo. Va disinnescata. Si poteva fare una moratoria per la Romania, è stata applicata in altri Paesi europei. Si poteva fare un serio controllo degli ingressi. Ma non è stato fatto nulla.
Un governo che non garantisce la sicurezza dei suoi cittadini a cosa serve, cosa governa? Chi paga per questa insicurezza sono i più deboli, gli anziani, chi vive nelle periferie, nelle case popolari.
Una volta i confini della Patria erano sacri, i politici li hanno sconsacrati.
Pubblico parte di una delle tante mail.


"Sono un cittadino italiano... sposato con una cittadina rumena! Non sono un razzista!
Ho casa in Romania! ho amici in Romania! Ho parenti in Romania! La mia azienda è registrata in Romania! Ho iniziato a lavorare in Romania dal 2002! ne ho viste di tutti i colori li!
Poi ho sentito Prodi e la sua bella Europa a 25... la grande comunità, dentro di me ridevo! la Romania dentro l'Europa!! Chi avrà mai il coraggio di approvare questa idea incosciente!
Ogni giorno si sente parlare di rumeni in italia... è una continua vergogna... per mia moglie... per me!
Da questo Paese vanno via a milioni... come sempre loro avevano sperato!
Entrare nella Comunità Europea per abbandonare il proprio paese... lo facevano da prima di entrare!
Perchè noi dobbiamo sopportare le decisioni dei pochi? Dove sono i nostri confini nazionali? Cosa è la Nazione?
Mia moglie è rumena! Mia nonna era croata! Ma io sono italiano! I miei figli saranno italiani! Mia moglie è diventata italiana! Dà un contributo anche lei alla mia famiglia... alla mia casa... a questa nazione! Chi non lo merita BASTA! fuori! Fuori da questo Stato! Schengen non è servito a nulla! Non serve a noi italiani o ai tedeschi! Serve solo a questi ad approfittarne per venire qui e fare quello che vogliono!
Lottiamo ogni giorno contro la mafia! La povertà! Di problemi in Italia ne abbiamo infiniti! Non siamo neppure noi pronti ad accoglierli! Non possiamo dargli le case! I nostri padri hanno sudato e lavorato per costruire questa nazione! BASTA! Sono di sinistra... ero di sinistra! Ora basta! Fuori il marcio dai nostri confini... dalle nostre carceri... dalle nostre strade!!
Benvenuto chi invece ha voglia di lavorare e progredire insieme! VIVA l'ITALIA!" Nicola B.

 
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ALIQUOTE IRPEF TROPPO ALTE

Post n°381 pubblicato il 10 Ottobre 2007 da albert.z
 
Tag: irpef, TASSE

INVITO TUTTI A SCRIVERE AL GOVERNO, A PADOA-SCHIOPPA, PRODI, VISCO E AI VOSTRI RAPPRESENTANTI IN PARLAMENTO DI:

1) RIDURRE LE ALIQUOTE IRPEF AI LAVORATORI CON UN REDDITO INFERIORE A 45.000 EURO L'ANNO E

2) RIDURRE LE ALIQUOTE IRPEF AI PENSIONATI CON REDDITO INFERIORE A 25.000 EURO L'ANNO.

MANDATE MOLTE E-MAIL ANCHE PIU' VOLTE NEL MESE DI OTTOBRE. DOPO POTREBBE ESSERE TROPPO TARDI.

 
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Palazzo d'ingiustizia   di Riccardo Bocca

Post n°379 pubblicato il 06 Ottobre 2007 da albert.z

Il rafforzamento degli uffici giudiziari calabresi voluto dal governo. E affidato a personaggi vicini a Saladino. Proprio l'indagato del pm De Magistris. Che Mastella vuole trasferire
 
Il Ministro della Giustizia Clemente Mastella
Lunedì 8 ottobre il Consiglio superiore della magistratura deciderà se trasferire il sostituto Luigi De Magistris dalla Procura di Catanzaro. Nell'attesa, l'atmosfera è pesante per tutti. E lo sarà ancora di più per una vicenda che vanta tra i protagonisti sia il ministro della Giustizia Clemente Mastella (cioè colui che ha chiesto di allontanare De Magistris), sia l'ex capo della Compagnia delle opere in Calabria Antonio Saladino: principale indagato del pm De Magistris nell'inchiesta 'Why not' sullo scippo dei fondi pubblici, ma anche manager smaliziato che al telefono si rivolge a Mastella con un amichevole "Clemente", ricevendo in cambio un affettuoso "Tonì".

Adesso, il guardasigilli Clemente e l'indagato Tonì si ritrovano in una storia delicatissima. Tema: il sostegno da parte delle istituzioni alla lotta contro la 'ndrangheta. È questo il fulcro della convenzione firmata il 14 maggio scorso dai ministeri della Giustizia e dell'Interno. Un documento che ha concretizzato nel migliore dei modi il 'Patto Calabria sicura', siglato a febbraio da ministero dell'Interno, presidente della Regione Calabria e altre autorità locali. Nel testo si parla di "interventi urgenti nelle zone di Lamezia, Gioia Tauro e della Locride" per potenziare "le risorse umane e tecnologiche dell'apparato di prevenzione e contrasto anticrimine". Si annuncia l'assunzione con "contratto di lavoro interinale di dieci mesi di 60 unità". E si dice che i nuovi arrivi aiuteranno uffici giudiziari e procure varie "nell'archiviazione, formazione e predisposizione degli atti".

Fin qui, tutto bene. Anzi benissimo, perché la convenzione di maggio indica anche i requisiti per gli aspiranti operatori. I candidati, si legge, devono avere almeno "il diploma di istituto di istruzione professionale, equipollente a quello di istruzione secondaria superiore". Non devono essere stati "destituiti o cacciati per motivi disciplinari da una pubblica amministrazione". E devono avere tenuto "una condotta irreprensibile come previsto per l'accesso alla magistratura". Viceversa,
non si fa cenno alle caratteristiche dell'agenzia di lavoro che sarà incaricata delle selezioni. E non si trova un rigo sulle procedure che la stessa azienda dovrà seguire. Si dice solo che la selezione dovrà avvenire con una procedura ispirata al "massimo dell'oggettività e della trasparenza". Il che significa tutto e niente.

Anche per questo c'era curiosità, lo scorso 7 settembre. Quel giorno la Prefettura di Reggio Calabria ha annunciato la stipula del contratto con l'agenzia di lavoro Worknet spa. Ma non ha cancellato tutte le perplessità. Ad esempio: come si è giunti all'assegnazione? C'è stata una gara pubblica? E che condizioni sono state fissate dallo Stato? A rispondere è Luisa Latella, vice prefetto vicario a Reggio. La quale spiega che non c'è stata alcuna gara pubblica. Anzi: seguendo il decreto 163/2006, "la Prefettura ha attuato la trattativa privata plurima". Ha cioè convocato a sua discrezione una serie di ditte. "Selezionate su Internet", dice Latella. Dopodiché ha scelto soltanto "in base all'offerta più bassa". Che era appunto quella di Worknet spa: un'azienda della filiera Gi Group, il cui amministratore delegato è Stefano Colli Lanzi, docente di Economia alla Cattolica di Milano.

Da parte sua, la direzione business di Worknet spa conferma. E va oltre. Per vincere, dice, ha presentato un ribasso del 22,77 per cento, con un'offerta finale di 1 milione 258 mila 816 euro. Il che sarebbe perfetto se la storia finisse qui. Invece la storia inizia qui. Nel momento in cui telefoniamo alla filiale di Reggio Calabria della Worknet spa, e poniamo due domande: chi è il capo di questa sede? E chi ha seguito, giorno per giorno, le selezioni dei 60 operatori giudiziari finite il 26 settembre? Le risposte sono esplosive. L'uomo forte della sede, spiega un dipendente al registratore, si chiamaBruno Idà. Un nome noto, in Calabria, da quando lo scorso inverno è stato arrestato in un'inchiesta sui traffici di carne avariata della cosca di 'ndrangheta Iamonte. Lo stesso Idà, sostengono i lavoratori di Worknet spa, ha seguito le selezioni del 'Patto Calabria sicura' a Reggio. E sempre Idà è citato nell'inchiesta 'Why not' di De Magistris: in una telefonata tra Saladino e un'impiegata, dove si parla di un appuntamento a Milano con "Daniele e Dario alla Compagnia delle opere, venerdì".

Riassumendo: l'assunzione di 60 elementi anti 'ndrangheta, obiettivo della convenzione tra il guardasigilli Mastella e il sottosegretario agli Interni Marco Minniti (firmata anche dall'ex prefetto di Reggio Calabria Luigi De Sena, attuale vice capo della Polizia, e dal direttore generale del personale al ministero della Giustizia Carolina Fontecchia), sarebbe stata gestita in parte da un arrestato per sospetta mafiosità, in contatto con la Compagnia delle opere e quindi con Saladino. Ma c'è di più. Sempre alla Worknet avrebbe lavorato al 'Patto Calabria sicura' un'altra figura, femminile. "A coordinare le selezioni", spiega un dipendente, "c'era anche Nadia Di Donna, del settore commerciale. Idà seguiva l'area di Reggio, lei quella di Lamezia e Catanzaro". Una versione confermata dalla stessa Di Donna, la quale contattata dice: "È vero, ho seguito le selezioni. Però non posso rispondere ad altre domande. Devo chiedere l'autorizzazione al superiore... Scusi, ma sono stata assunta da un mese".

A prima vista, una dipendente rispettosa del capo. Ma solo a prima vista. Gli investigatori la descrivono in tutt'altro modo: "(Di Donna) gestisce per conto di Antonio Saladino tutti i contratti del lavoro in affitto fra la Regione Calabria e la società Piazza del lavoro", si legge negli atti, "con i vantaggi economici che vengono quantificati da loro stessi in un'altra conversazione". Addirittura, mostrano le carte, "le attività decisionali (di varie società, ndr), a dispetto degli statuti e degli amministratori in carica, sono assunte di fatto dal Saladino, che amministra tutto avvalendosi della collaborazione e della consulenza di Nadia Di Donna. (Ad esempio), le dimissioni dei vari soci e facenti parte dei direttivi sono decise da questi due".

Non deve stupire, quindi, se Saladino al telefono chiama Di Donna "Nadiuccia". Ed è comprensibile che lei scivoli nel confidenziale "Tonino". Funziona così, in terra di Calabria. Gli amici si aiutano, si alleano. A volte creano comitati d'affari. Comandano con massonerie coperte, come secondo l'accusa avrebbe fatto Saladino. E quando lo Stato italiano assume 60 collaboratori giudiziari, chi finisce a gestire la partita? Persone che in un modo o nell'altro compaiono nell'inchiesta 'Why not'. Quella che tante rogne sta causando a De Magistris. E che rendono surreali le parole del deputato Ennio Morrone (Udc): "Il ministro della Giustizia Mastella", ha detto il 24 settembre, "ha siglato una convenzione (.) per assumere 60 unità di personale amministrativo per gli uffici giudiziari di Lamezia, Palmi, Locri e delle Procure di Catanzaro e Reggio (.). Lo stesso Mastella si sta poi adoperando per rafforzare la magistratura delle parti della Calabria in cui ce n'è più bisogno (.). Sono iniziative di primaria importanza, che lanciano un chiaro segnale alla criminalità organizzata". La speranza è che sia vero.

(ha collaborato Paolo Orofino)
(04 ottobre 2007)
vedi sotto altro post N. 378 molto importante

 
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L'espresso risponde alle accuse di Mastella

Post n°378 pubblicato il 06 Ottobre 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

Dopo le dichiarazioni del ministro Clemente Mastella, in relazione all'articolo di Riccardo Bocca "Palazzo d'ingiustizia", ecco le precisazioni de L'espresso
 
Il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha dichiarato questa mattina, nel corso della sua conferenza stampa, che se le notizie che lo riguardano nell'articolo "Il palazzo dell'ingiustizia" sono veritiere, si dimetterà da deputato. In caso contrario, ha chiesto che si dimetta da giornalista Riccardo Bocca, autore dell'articolo.

"L'espresso" ribadisce i seguenti punti:

1) Nell'articolo si spiega che il ministro Mastella ha controfirmato con il ministero dell'Interno una convenzione nel "Patto Calabria sicura" per l'assunzione di 60 operatori per gli uffici giudiziari e le Procure delle zone di Lamezia Terme, Gioia Tauro e della Locride.

2) "L'espresso" ha spiegato che senza gara pubblica, ma con una trattativa privata multipla, l'incarico di selezionare il personale è stato affidato alla società Worknet Spa.

3) "L'espresso" ha svelato che il responsabile della filiale di Reggio Calabria, che ha svolto parte delle selezioni, si chiama Bruno Idà, arrestato lo scorso febbraio all'interno delle indagini sul traffico di carne infette del clan di 'ndrangheta Iamonte, e presente nelle intercettazioni che riguardano il manager Antonio Saladino, indagato dal pm Luigi De Magistris nell'inchiesta Why not.

4) "L'espresso" ha specificato che le selezioni nelle filiali di Lamezia Terme e Catanzaro sono state seguite dall'ufficio commerciale della Worknet e da Nadia Di Donna, secondo gli investigatori braccio operativo di Antonio Saladino (che nelle intercettazioni la chiama «Nadiuccia»)

5) L'espresso" ha ricordato che in un'intercettazione il ministro Mastella chiamava amichevolmente Antonio Saladino «Tonì», e veniva da lui chiamato «Clemente».

Tale è la gravità dei fatti, che il prefetto di Reggio Calabria, Francesco Musolino, dopo l'anticipazione dell'articolo, ha dichiarato: «Le notizie recentemente acquisite mi inducono a prevedere immediatamente una radicale verifica delle procedure seguite per l'appalto in questione, non escludendo l'adozione anche di provvedimenti drastici fino alla rescissione del contratto». Quanto al ministro Mastella, ci aspettiamo che mantenga l'impegno preso in conferenza stampa.
(05 ottobre 2007)
MASTELLA DIMETTITI

 
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STIPENDI D'ORO

Post n°377 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da albert.z
 

Allarme di Padoa Schioppa nell'ambito delle analisi sulla manovra finanziaria che, è stato annunciato, porterà coi tagli ai costi della politica il recupero di un milardo di euro. Qualcosa, ma cosa è un miliardo di euro rispetto a quel fiume di sprechi che proprio il ministro del Tesoro non esita a indicare?

E quali sono? "Gli sprechi quantitativamente maggiori non sono quelli della politica ma quelli dell'uso di risorse pubbliche nei diversi comparti dell'amministrazione".

Il ministro del Tesoro in pratica indica l'utilizzo di risorse pubbliche negli enti locali e nei comuni quale grave falla nell'utilizzo delle risorse pubbliche e la vera ragione dell'aumento delle tasse e dei costi della vita sui cittadini. Quella gestione dissennata, che insieme ai costi dei privilegi, ha portato lo stato nella condizione di un vero disfacimento economico.

"Per fortuna che la Fiat non è stata nazionalizzata", ha commentato nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Cesare Damiano.

Due importanti e autorevoli voci quelle del ministro del Tesoro e del Lavoro, che indicano dove si nasconde il vero degrado della politica. Il modo come dirigenti incalzati dai partiti utilizzano il denaro pubblico nelle amministrazioni locali, dove ingenti somme vengono assegnate senza alcun controllo, con sprechi incalcolabili e forme di illegalità ormai ramificata in tutto il comporto produttivo.
Non solo gli sprechi e i costi della politica sono lo spreco, la denuncia da fare sono gli sprechi derivanti dalle somme stanziate in finanziaria per finanziare opere pubbliche (strade, ospedali, scuole, principalmente infrastrutture che possono dare città migliori e migliori servizi oltre a lavoro per tanti giovani) ma che si perdono in tutt'altra destinazione.

Noi abbiamo provato a indicare una strada, l'unica. E sono gli "stipendi d'oro" dei manager pubblici, che vengono pagati con le risorse finanziate per infrastrutture che non partono mai, per il ripianamento buchi giganteschi e assurdi, da vere denuce penali, di grandi aziende. Da Alitalia ormai dimensionata a stipendificio eccellente, ai treni, per non parlare di tutto ciò che ruota intorno all'energia, con Eni in prima fila. Visto che si annuncia un inverno "freddo e al buio" ma con un aumenti dell'energia di un + 20%. Il che porterà ad aumenti a cascata di tutti i generi di consumo. E cosa è un miliardo di auto blù o di altri tagli all'amministrazione del Quirinale di fronte a un'economia fondata su "tangenti" pubbliche?

Lo abbiamo denunciato. I magistrati hanno aperto un'inchiesta e messo sotto indagine tutte le principali aziende pubbliche italiane, praticamente l'intero sistema delle partecipazioni. Ma proprio a quel punto un'operazione abile ed editoriale ha sollevato, distraendo dall'inchiesta giudiziaria, la questione della "casta" incanalando il malumore sociale con Grillo in prima fila verso una categoria eterna a se stessa: il potere politico e la partitocrazia, che tutt'al più pagherà qualche presenza in più nei salotti tv a parlare di sprechi, come fa Mastella, e che rende milioni di copie. Insomma, successo e denaro. Non certo legalità e giustizia. Per cui consiglio agli italiani se non vogliono proprio essere turlupinati fino in fondo di di farsi dare almeno le royalty del libro "La casta", altrimenti anche quel denaro circola sempre nello stesso salotto buono. Non certo nelle tasche dei poveri cittadini.

Forse Beppe Grillo fa bene a denunciare i privilegi dei politici, perchè dei manager ci occupiamo noi.
Donatella Papi per Comincia l'Italia.net

© Copyright Comincialitalia.net

va su http://www.comincialitalia.net

e firma la petizione

albert.z    alias     albertozen

 
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Regole fatte dai cittadini

Post n°376 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da albert.z
 

La corruzione della classe politica si può contrastare più efficacemente se le regole della politica sono fatte dai cittadini, con un'Assemblea Costituente, i cui componenti non saranno mai più candidabili al Parlamento nazionale o locale.
Nessuna Assemblea Costituente,  di puri cittadini, permetterebbe che i politici avesserro il privilegio di essere non solo avvisati della intercettazione, ma che si divesse chiedere il loro permesso per intercettarli. Le leggi ex Cirielli, sull'anticipo delle prescrizioni per certi reati, l'immunità o altri privilegi tipici dei politici, sarebbe chiaramente proibita.

Gli stipendi dei politici sarebbero sganciati da quelli dei magistrati e fissati sulla media europea, ( di Francia, Germania e Austria), con l'obbligo della Corte dei Conti di vigilare ed impedire qualsiasi attribuzione di privilegi.

 
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