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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi di Dicembre 2007

ISTITUITO IL COMITATO PRO REFERNDUM CONTRO GLI SPRECHI

Post n°445 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da albert.z

In qualita' di componente del comitato spontaneo per il referendum contro gli sprechi della politica Italiana, ti comunico che e' stato ufficialmente formalizzato il Comitato Referendario che il 2 Gennaio 2008 presentera' alla corte di cassazione in Roma i tre referendum contro gli sprechi della politica Italiana.
 
Allegato puoi trovare lo statuto, i componenti e i referendum che presenteremo.
 
Ovviamente l'invito ad entrare nel comitato e' rivolto anche a te e in qualunque momento ti prego di comunicarmelo.
 
Sei inoltre invitato a partecipare il 2 gennaio alla presentazione dei referendum che avverranno alle ore 09:00 presso l'alta corte di cassazione.
 
Dopo la presentazione, vitale sara' la tua collaborazione affinche', nella zona di tua residenza, vengano raccolte il piu' alto numero possibile di firme.
 
Ti terro' aggiornato e, in attesa, ti Auguro un Felice Anno nuovo.
 
Cordialmente.
 
DIEGO PASCALE

 
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STIPENDI DEI PARLAMENTARI EUROPEI

Post n°444 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da albert.z

Stabilito un tetto per gli stipendi ma sarà possibile un'integrazione  del governo. Uno stipendio di 7.000 euro al mese per tutti i 732 deputati europei. E' la proposta contenuta nello Statuto approvato dall'Europarlamento che ora passa al vaglio del Consiglio europeo

BRUXELLES - Stipendio uguale per tutti all'Europarlamento, in uno sforzo egualitario che riporta alla memoria stupendi furori d'altri tempi. Dal 2009, cioè dalla prossima legislatura, tutti gli eurodeputati guadagneranno 7.000 euro al mese. Allo stipendio base si aggiungeranno varie indennità (compenso dell'assistente e spese di segreteria) nonché gettoni di presenza e rimborsi spese.

Attualmente gli stipendi dei parlamentari europei sono equiparati a quelli dei loro colleghi del paese d'origine. L'eurodeputato italiano ha così uno stipendio uguale a quello del deputato nazionale e la stessa cosa avviene in tutti i paesi. Si è così creata una "scala" di stipendi che vede gli italiani al primo posto, con circa 12.000 euro, e i portoghesi all'ultimo, con circa 4.000. La forbice si è addirittura ampliata con l'adesione dei paese dell'Est. L'Italia è sempre al primo posto, davanti ad Austria, Olanda e Germania mentre in coda ci sono Polonia, Ungheria e Lettonia. Il rislutato della decisione approvata ieri dall'Europarlamento è che gli eurodeputati vedranno il loro stipendio decurtato mentre molti dei loro colleghi, e soprattutto quelli dell'Est, lo vedranno lautamente aumentato.

L'operazione stipendi ha raccolto ieri 403 voti favorevoli; i contrari sono stati 89 e 92 gli astenuti. Ora dovrà pronunciarsi il Consiglio dei ministri dell'Ue ma si prevede una decisione rapida e senza dibattito perché la presidenza di turno lussemburghese ha fatto nelle ultime settimane un efficace lavoro di informazione e di mediazione. Mentre attualmente gli stipendi degli eurodeputati gravano sui bilanci nazionali dei paesi di appartenenza, in futuro esse saranno pagati dal bilancio comunitario. Anche il regime fiscale al quale saranno sottoposti sarà europeo ma i paesi di provenienza potranno introdurre una tassazione complementare se riterranno opportuno eliminare eventuali differenze con i trattamenti dei parlamentari nazionali.

Ci sarà anche un regime pensionistico europeo. Il rimborso delle spese di viaggio, che attualmente è forfettario, sarà effettuato su presentazione del biglietto e coprirà i costi realmente sostenuti. Questo per evitare le polemiche che in questi anni sono state suscitate "rimborsi d'oro" presunti o reali. I paesi che lo vorranno, potranno introdurre una regolamentazione in deroga allo "statuto" europeo per migliorare indennità e pensioni.

Una sorta di conguaglio che potrà funzionare pare al màssimo per due legislature. Cosa non da poco, però, perché sposta di fatto al 2019 il trattamento uguale per tutti. Relatore del provvedimento è stato l'italiano Gargani, di Forza Italia. Ma la destra non è stata compatta: dei tre parlamentari leghisti presenti ha votato contro Salvini e si sono astenuti Borghezio e Speroni. Voto contrario hanno espresso Pirilli, di Alleanza Nazionale, e il forzista Zappalà. (f. p.)

DA REPUBBLICA

 
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L'ITALIA CAMMINA

Post n°443 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da albert.z
 
Foto di albert.z

 

ROMA -  Il presidente del Consiglio Romano Prodi, spiegando che i risultati saranno migliori delle previsioni e di quanto non sia stato fatto nella passata legislatura,  ha detto: "Chiuderemo l'anno con un deficit attorno al 2%. Ha, quindi aggiunto:” A fine legislatura l'Italia potrà scendere sotto il rapporto del 100% tra debito e pil”. Il premier, tuttavia, ha confermato la preoccupazione per il fatto che l'azione di risanamento dei conti pubblici completata nel 2007 non ha rimosso "una mancanza di fiducia molto diffusa e un clima di insicurezza che appesantisce e non permette di alzare il passo, camminare spediti e alla fine di correre". "Conta qualcosa che nel 2007 si sia superato il problema dei conti pubblici? E' fondamentale essere rientrati nei parametri europei. Ci permette di respirare e di avviare politiche sociali rilevanti. Questo tuttavia non ha cambiato né le percezioni né le reali difficoltà delle famiglie per arrivare a fine mese".

ITALIA DA MALATO D'EUROPA A CONVALESCENTE- "Ci sono cifre che fanno scarsa notizia", ma che sono di estrema importanza. Lo ha detto il premier Romano Prodi parlando dell'economia italiana durante la conferenza a Villa Madama e sottolineando che "l'Italia è passata da malato d'Europa a convalescente". Prodi ha citato in questo senso i dati riguardanti l'export che ha ripreso a crescere "dopo molti anni di perdite", toccando il 3,6%.

STOP PRECARIETA', SI' FLESSIBILITA' EQUILIBRATA - L'approvazione del pacchetto welfare, che è "saggio e equilibrato", ci consente "di porre un freno alla precarietà diffusa e di puntare invece verso una flessibilità equilibrata e necessaria". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Romano Prodi nella conferenza stampa di fine anno.

NEL 2008 PATTO PER MENO IMPOSTE SALARI BASSI - "Il 2008 sarà l'anno in cui il Governo avvia un grande patto per maggiori salari, maggiore produttività, sostenendo una diminuzione del peso delle imposte sui lavoratori che percepiscono salari medio-bassi": così il premier Romano Prodi nella conferenza di fine anno.

CALO TASSE SU LAVORATORI E FAMIGLIE CON FIGLI - Un "grande" e "sostanziale calo delle imposte per i lavoratori con il reddito medio-basso e per le famiglie con figli". E' quanto ha annunciato il presidente del Consiglio Romano Prodi al termine della sua conferenza stampa di fine anno facendo riferimento ad un "patto per maggiori salari, produttività e per un sostanziale calo delle imposte sui lavoratori con redditi medio bassi per una grande ripresa dell'Italia". Speriamo che Dini, Bordon e Manzione, non tradiscano proprio quando il governo ha deciso di fare qualcosa di utile ai lavoratori.

 
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RIFONDARE LA REPUBBLICA

Post n°442 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da albert.z
 

Occorre che questa Assemblea Costituente decida:
1) legge lettorale utile sia per la stabilità del governo che per la rappresentatività dei vari gruppi politici.
2) finanziamenti ai partiti, non presenti in Parlamento e finanziamenti ai partiti presenti in Parlamento. Nel primo caso devono essere solo privati. Nel secondo caso, partiti presenti in Parlamento, devono essere SOLO PUBBLICI, per non dipendere dalle lobby, dalle potenze economiche, a danno dei cittadini normali.
3) Occorre stabilre chiaramente che il deputato o senatore che cambia partito, per andare nel campo avverso, decade automaticamente ed al suo posto subentra il primo dei non eletti.
4) Occorre un giusto ricambio nei vari organi elettivi stabilendo che il numero di legislature possono essere da 2 o più,( solo se superiori al 33% delle preferenze ottenute), con un massimo di 4 legislature.
5) Occorre stabilire gli stipendi e i vari tipi di rimborsi sui viaggi, sull'ufficio, sulla distanza da casa. Una apposita Authority ( Corte dei Conti) dovrà vagliare che gli stipendi siano nella media europea, con massimo del 5% di scarto.
6) Il numero dei componenti dei vari organi elettivi devono essere in media con quelli europei: 500 deputati, 120 senatori. I consiglieri regionali e comunali almeno il 25% meno di adesso. Consiglieri di Circoscrizioni solo oltre i 200.000 abitanti e pagati solo con gettone, sempre in media europea.
7) La Corte Costituzionale deve bloccare veramente le leggi anticostituzionali, pena la decadenza dei membri e l'elezione di nuovi componenti.
Eventualmente si può introdurre un nuovo organo di controllo: Il TRIBUNALE DEL POPOLO, COMPOSTO DA 11 CITTADINI , NON POLITICI, ESPERTI, A LIVELLO UNIVERSITARIO, CHE DURANO IN CARICA UNO O DUE ANNI. Questo tribunale controllerà l'operato della Corte Costituzionale, in modo che non ci possano essere casi in cui essa approvi leggi antidemocratiche, come la legge elettorale attuale.
8) Gli stipendi degli amministratori di Società pubbliche o Enti devono essere composti da due parti: una parte prevede un compenso in media con gli stipendi dei corrispondenti europei, una parte prevede un premio per eventuali meriti.Questi stipendi non possono mai superare un tetto prefissato.
9) Regola base: nessun politico e nessun amministratore pubblico deve legiferare sul proprio stipendio.
10) Gli stipendi dei Magistrati devono essere sganciati da quelli dei politici, devono essere in media con quelli europei e decisi da un organo terzo: il Parlamento, con il controllo della Corte dei Conti.

SO BENE, CHE QUESTE REGOLE NON SARANNO MAI APPROVATE, PERCHE' IL PARLAMENTO NON INDIRA' MAI L'ELEZIONE DI UNA ASSEMBLEA COSTITUENTE DI SOLI CITTADINI, E CHE POI, SONO OBBLIGATI A RESTARE CITTADINI.
Solo una RIVOLUZIONE DEMOCRATICA potrà arrivare a queste mete.

 
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MA QUANTO CI COSTANO

Post n°440 pubblicato il 21 Dicembre 2007 da albert.z
 

Conviene fare gli italiani all’estero e farsi votare, è un mestiere redditizio. Potrei immaginare un bel libro: Alì Babà e i cinque italiani eletti all’estero per l’Ulivo. Gli italiani devono sapere quanto ci costano.

Abbiamo dato loro 14 milioni di euro, tutti soldi risparmiati dal Quirinale e dalla Corte dei Conti. Cinque voti, ma tengono famiglia, dobbiamo provvedere ad aiutare qualcuno del paesello. Poiché nella prima Repubblica non ne avevamo, abbiamo dovuto farli venire con la barca.

Non parlo di tutti, ovviamente. Ci sono comunque costati 14 milioni di euro in prima battuta; poi, il Governo, all’ultimo momento, alle tre di notte, gliene ha dati altri 18, altri 4 sono previsti nella tabella. Cinque voti ci sono costati una trentina di milioni di euro, quando per gli straordinari delle Forze dell’ordine sono stati stanziati solo 10 milioni. Credo che questo sia qualcosa che dobbiamo dire.

DI IRENE ANTONIAZZI

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COME DIFENDERE GLI INTERESSI DEI LAVORATORI E DEI CONSUMATORI

Post n°439 pubblicato il 21 Dicembre 2007 da albert.z
 

E' CHIARO A TUTTI, ( FORSE NON ANCORA A D'ALEMA), CHE L'IMPORTANZA DELLE TV SULLA FORMAZIONE DELLA PUBBLICA OPINIONE E' CAPITALE.

OGGI LE TV, COME LA MAGGIOR PARTE DEI GIORNALI, E' IN MANO AI PADRONI O AI POLITICI, CHE PORTANO AVANTI LE RICHIESTE, LA CULTURA E LE NECESSITA' DELLA RAZZA PADRONA.

PER RIEQUILIBRARE LA SITUAZIONE OCCORRE, ALMENO, CHE I SINDACATI E LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI ABBIANO UNA RETE TV, CIASCUNO.

SINDACATI E ASSOCIAZIONI AVRANNO MODO, COSI', DI FAR CONOSCERE ANCHE LE RAGIONI DEI LAVORATORI E DEI CONSUMATORI.

IMPORTANTE: NON VOGLIO DARE DUE RETI IN MANO ALLA SINISTRA O A CHI HA LA CULTURA DI SINISTRA. VOGLIO DARE DUE RETI A COLORO CHE DIFENDONO QUESTE DUE CATEGORIE, INDIPENDENTEMENTE DALLA CULTURA DI SINISTRA, IN QUANTO SIA NEI SINDACATI, CHE NELLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI CI SONO ORGANIZZAZIONI DI DESTRA O DI SINISTRA, MA CHE SERVONO GLI INTERESSI DEI LAVORATORI E DEI CONSUMATORI.

 
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AL SERVIZIO DEL RE

Post n°438 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da albert.z
 

L'intercettazione tra SACCA'e BERLUSCONI dimostra che la RAI è al Servizio di Berlusconi. Berlusconi e' il padrone assoluto dell'INFORMAZIONE. Con I SUOI 5 CANALI, (TRE+DUE RAI), ha un esercito di "giornalisti" che sono dei soldati al servizio del RE-IMPERATORE DELLE TV. IMBAVAGLIANO IL PAESE E FANNO IL LAVAGGIO AL CERVELLO AI POVERI CITTADINI CHE LI ASCOLTANO. LA RAI DOVREBBE ESSERE PRIVATIZZATA,(DUE CANALI), MA NON DATA AI SOLITI PADRONI, CHE NE USUFRUIREBBERO AI DANNI DEI LAVORATORI. LE DUE RETI RAI DEVONO ANDARE AI SINDACATI, A CHI DIFENDE I LAVORATORI; DEVONO ESSERE DATE ALLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI, E NON AI SOLITI PADRONI, CHE LE USEREBBERO A LORO VANTAGGIO, COME ORA, PER PROPAGANDARE LE IDEE DI LIBERISMO ASSOLUTO, DI MERCATO, DI COMPETITIVITA', DI GLOBALIZZAZIONE, DI PRECARIATO, CON REGOLE CHE FANNO DEI LAVORATORI, SOLO DEGLI SCHIAVI.

 
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BERLUSCONI, LA RAI E LE VELINE

Post n°437 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da albert.z
 
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Leggo sul vostro giornale l'attenzione con cui cercate una classe politica che abbia a cuore il Paese e i cittadini. Ma come facciamo se la classe politica è quella che vediamo tutti? Mi riferisco in particolare al Cavaliere Silvio Berlusconi. E' stato lui a incarnare la novità, la svolta e il sogno degli italiani dopo la fine della Prima Repubblica e gli va dato merito di aver fondato un nuovo sistema tv e un nuovo partito. Però Silvio come gli altri è innamorato del potere inteso assolutisticamente, della identificazione autoritaria e cioè 'lo Stato sono io', del denaro. Quindi involontariamente o volontariamente il rivoluzionario ha coinciso col conservatore.

Il guaio di Berlusconi sono le giarrettiere. Come dice ora la Procura di Napoli che gli contesta che si sia dato da fare per una "saccata" di pupattole. E come dimostrano le intercettazioni pubblicate da L'Espresso-Repubblica. Ma che ce ne viene a noi, al Paese?

Ora saranno pure belle le ragazze e chissà anche compiacenti, ma mia figlia è bassina, grassottella e con un visetto normale. Per un papà è un 'core di ragazza', laureata in fisica con 110 e lode, ma a Berlusconi non piacerebbe mai. A lui piace la Carfagna, ha portato in politica un sistema di silicone, un'immagine della famiglia sdoppiata tra valori e arroganze, tra enunciazioni e degrado morale, le sue televisioni sono lo specchio del Paese. Uomini e donne in vendita sentimentale. E la Rai, quella Rai che lui controllava, gli è andata dietro. Emarginando Biagi, emarginando il giornalismo d'inchiesta, gli Zavoli, le nuove Kessler, le nuove Carrà, i capaci. Ha resistito Baudo. L'unica cosa che possiamo dire di bene è che l'era Berlusconi ci aveva risparmiato dall'abboffata di sinistronzi altrettanto dannosamente inutili.

La cosa più grave imputabile a Berlusconi è la corruzione dei Vespa. Vespa di ieri era, ai tempi della Dc benchè omologato al partito, il garante dell'informazione 'terza'. Mai col potere. Oggi Vespa fa il primo programma d'informazione, quello che condiziona su tutto ciò che accade l'opinione pubblica, e anzichè sfoderare la sua indipendenza dai politici, presenta libri a gogò col Cavaliere. Libri mica di politica feroce per dire: cavolo, così si rifà l'Italia. Libri d'amore, libri su tutto...Io stimavo Vespa, per me era il modello del servizio pubblico. Ecco, così si dà una scossa all'Italia e la si sfracella. Condannerei Vespa a insegnare in tutte le università il "suo" giornalismo e gli farei scrivere un'enciclopedia dal titolo: fare giornalismo, col potere mai!

La Procura e i magistrati assolveranno Saccà e Berlusconi, ma il Paese? Il Paese è stanco dei Previti che fanno le telefonate arroganti per raccomandare i figli. In Italia lavorano i figli dei supermanager, poi dei politici, poi degli attori, poi dei cantanti, poi vip, poi quelli del grande fratello e dell'Isola dei famosi...E tutti gli altri? L'Italia è una Repubblica fondata sui cittadini...ridatecela!
Alfio Cattabiani

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POPOLO SVEGLIATI

Post n°436 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da albert.z
 

Popolo svegliati, i politici ti stanno sfruttando. Con le tangenti, con le consulenze, con le leggi scritte per proteggere i tuoi diritti, ma senza pene per chi non le rispetta, come le liberalizzazioni sulle banche,  con leggi che regolano le condizioni del luogo di lavoro, ma che poi modificanoo mandano circolari con affermazioni contrarie alla legge,  appena succede che un giudice indaga su quel reato, come fece Lunardi, o restringono i tempi di prescrizioni brevi sui reati commessi dai loro amici, come la Parmalat di Tanzi, che li finanziava o sui reati di cui era indagato Berlusconi. Prendono soldi dai banchieri, dai gestori delle società avute in concessione dallo Stato, per chiudere gli occhi sui proventi maggiorati, o sui lavori non svolti. Riempiono di politici trombati i vari consigli di amministrazione delle società miste per rifornirci di gas, e acqua, facendo lievitare i costi.

Quando privatizzano lo fanno in modo che le società statali privatizzate vadano in mani amiche, a loro ed ai partiti e poi, dopo aver affermato che privatizzavano per fare concorrenza , e per fare calare i prezzi, ti trovi che le  banche ti fanno pagare di più di prima. Fondano nuove province ed enti per sistemare i politici, i famigliari, gli amici, che gli hanno dato il voto, e che tu, con le tue tasse, pagherai. Fanno finta di litigare, ma poi si mettono d'accordo con Berlusconi, lo lasciano entrare in PARLAMENTO, non fanno campagna elettorale contro le tre reti ad un uomo solo, e gli danno anche 30 milioni di euro all'anno di contributi, perché editore, mentre voi con 900 o 1000 euro al mese dovete pagarvi l'affitto e mantenere anche la moglie.

SVEGLIATI POPOLO!!!

 
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Rifondare la Repubblica con una svolta democratica

Post n°435 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da albert.z
Foto di albert.z

                                                                                    

Sono molti gli appelli al nostro giornale per una svolta democratica che parta dal popolo. In questo articolo Alberto Zennaro lancia una sfida e una proposta.
Per chi vuole partecipare può indirizzare qui articoli, commenti ed opinioni che saranno pubblicati.

Per fare in modo che siano eliminati i privilegi dei politici occorre:
RIFONDARE LA SOCIETA' SU REGOLE CERTE CHE PREVEDANO ANCHE REGOLE PER I PARTITI E I POLITICI. QUESTE REGOLE DEVONO ESSERE SCRITTE DA UN'ASSEMBLEA COSTITUENTE DI CITTADINI ESPERTI, MA NON DA POLITICI O DA CHI VUOLE, POI, ENTRARE IN POLITICA, ALTRIMENTI CONTINUERANNO A LASCIARE AI POLITICI LA SOVRANITA' SU TUTTO.

Occorre che questa Assemblea Costituente decida:
1) legge lettorale utile sia per la stabilità del governo che per la rappresentatività dei vari gruppi politici.
2) finanziamenti ai partiti, non presenti in Parlamento e finanziamenti ai partiti presenti in Parlamento. Nel primo caso devono essere solo privati. Nel secondo caso, partiti presenti in Parlamento, devono essere SOLO PUBBLICI, per non dipendere dalle lobby, dalle potenze economiche, a danno dei cittadini normali.
3) Occorre stabilre chiaramente che il deputato o senatore che cambia partito, per andare nel campo avverso, decade automaticamente ed al suo posto subentra il primo dei non eletti.
4) Occorre un giusto ricambio nei vari organi elettivi stabilendo che il numero di legislature possono essere da 2 o più,( solo se superiori al 33% delle preferenze ottenute), con un massimo di 4 legislature.
5) Occorre stabilire gli stipendi e i vari tipi di rimborsi sui viaggi, sull'ufficio, sulla distanza da casa. Una apposita Authority ( Corte dei Conti) dovrà vagliare che gli stipendi siano nella media europea, con massimo del 5% di scarto.
6) Il numero dei componenti dei vari organi elettivi devono essere in media con quelli europei: 500 deputati, 120 senatori. I consiglieri regionali e comunali almeno il 25% meno di adesso. Consiglieri di Circoscrizioni solo oltre i 200.000 abitanti e pagati solo con gettone, sempre in media europea.
7) La Corte Costituzionale deve bloccare veramente le leggi anticostituzionali, pena la decadenza dei membri e l'elezione di nuovi componenti.
Eventualmente si può introdurre un nuovo organo di controllo: Il TRIBUNALE DEL POPOLO, COMPOSTO DA 11 CITTADINI , NON POLITICI, ESPERTI, A LIVELLO UNIVERSITARIO, CHE DURANO IN CARICA UNO O DUE ANNI. Questo tribunale controllerà l'operato della Corte Costituzionale, in modo che non ci possano essere casi in cui essa approvi leggi antidemocratiche, come la legge elettorale attuale.
8) Gli stipendi degli amministratori di Società pubbliche o Enti devono essere composti da due parti: una parte prevede un compenso in media con gli stipendi dei corrispondenti europei, una parte prevede un premio per eventuali meriti.Questi stipendi non possono mai superare un tetto prefissato.
9) Regola base: nessun politico e nessun amministratore pubblico deve legiferare sul proprio stipendio.
10) Gli stipendi dei Magistrati devono essere sganciati da quelli dei politici, devono essere in media con quelli europei e decisi da un organo terzo: il Parlamento, con il controllo della Corte dei Conti.

SO BENE, CHE QUESTE REGOLE NON SARANNO MAI APPROVATE, PERCHE' IL PARLAMENTO NON INDIRA' MAI L'ELEZIONE DI UNA ASSEMBLEA COSTITUENTE DI SOLI CITTADINI, E CHE POI, SONO OBBLIGATI A RESTARE CITTADINI.
Solo una RIVOLUZIONE DEMOCRATICA potrà arrivare a queste mete.


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Appello all'Onu contro la pena di morte in Italia

Post n°434 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da albert.z
 

dailalema.jpg
foto di Roberta Grilli Romani

La moratoria per la pena di morte all’Onu è stato un piccolo passo avanti per l’uomo, ma un balzo gigantesco per l’umanità. Il fronte del boia è stato sconfitto. Prodi si è detto orgoglioso per l’Italia.
La Cina ha avuto un attimo di terrore. Le centinaia di esecuzioni con pallottola a carico della famiglia del destinatario potrebbero essere messe in discussione. Insieme alla presenza alle Olimpiadi delle 104 nazioni che hanno firmato, compresa l’Italia. Quella del dalai-lema che non prende lezioni da Bush sul Tibet, ma solo ripetizioni sull’Afghanistan e sulla base di Vicenza, e di Valium Prodi che non ha ricevuto il Dalai Lama per “ragioni di Stato”. Qualunque italiano avrebbe ospitato il Dalai Lama a casa sua, colazione, pranzo e cena. E lo avrebbe considerato un onore. Un onore di Stato. Chi rappresentano questi governanti che volano sempre basso con il c..o degli altri?
Sergio D’Elia, Rosa nel Pugno, è stato il simbolo della partecipazione italiana alla richiesta di moratoria.
“Condannato definitivamente a 25 anni per banda armata e concorso in omicidio per aver fatto parte del vertice di Prima Linea e aver partecipato alla progettazione dell’assalto al carcere fiorentino delle Murate in cui, il 20 gennaio 1978, fu ucciso l’agente Fausto Dionisi. Eletto deputato è stato subito nominato dall’Unione segretario della Camera.”
Nessun parlamentare italiano ha chiesto una moratoria per la pena di morte in Italia. Ci sono 1500 esecuzioni all’anno sui posti di lavoro, 4/5 al giorno. E’ una epidemia che va fermata con le maniere forti. Il Governo si muova. Se morissero in parlamento, caduti nell’adempimento delle loro attività istituzionali, 4/5 politici al giorno, forse Santa Emma Bonino di Confindustria se ne occuperebbe.
Il profitto delle aziende in Italia vale più della vita delle persone. Nei titoli di oggi compare a tutta pagina: “Onu, uno storico no contro la pena di morte” e sotto, più in piccolo: “Lavoro, strage infinita in un giorno cinque vittime”.
La vita dei padri di famiglia nelle fabbriche è più importante di tutto. Se ne deve occupare anche l’Onu.
Inviate una mail per la moratoria degli assassinati italiani sul lavoro al segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: inquiries@un.org

 
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La carica dei 700 telefonini per la Regione Campania

Post n°433 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da albert.z
 
Tag: sprechi

Bassolino_180 Quella della Regione Campania di sicuro è una macchina complessa, che svolge molte funzioni ma che ha anche accumulato debiti mostruosi. Per questo in una stagione di tagli ai bilanci pubblici non può non sorprendere la notizia del nuovo appalto per l'acquisto di cellulari deciso dalla giunta guidata da Antonio Bassolino. Sorprende soprattutto il numero di nuovi telefonini previsti dal capitolato: ben settecento. Che dovrebbero andare agli assessori, ai dirigenti e al personale con particolari esigenze di reperibilità. C'è bisogno di così tante persone sempre reperibili tramite cellulare? Il numero appare alto. Così come la spesa ipotizzata per la telefonia mobile: 116 mila euro in un anno. Il fatto che alcuni di questi apparati, come specifica il capitolato d'appalto, siano definiti "modello top con lettore mp3" o che l'elenco includa 60 apparati Blackberry con tanto di navigatore Gps diventa quasi secondario. Tutti questi navigatori Gps andranno alla Protezione civile o qualcuno diventerà un gadget per notabili a spese del contribuente?
L'ufficio stampa della Regione ha replicato spiegando che gli apparati serviranno "per ragioni" di servizio. E che la giunta Bassolino ha già dimezzato le spese per la telefonia mobile. Ma siamo sicuri che di telefonini ne servissero proprio settecento?

 
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Quer pasticciaccio brutto de Piazza Kennedy

Post n°432 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da albert.z
 



Il Movimento Politico dei Cittadini segue con attenzione la grave situazione di stallo che contrappone i ricercatori precari al Ministro dell'Universita' Fabio Mussi.
Quest'ultimo infatti, dopo aver impiegato ben quattro mesi per accogliere la richiesta di incontro avanzata dalle Organizzazioni della
docenza, e nonostante essersi impegnato a un confronto serrato su tutte le questioni universitarie, ha smesso da mesi di incontrarre le stesse Organizzazioni.

In seguito, dopo le false speranze legate alla stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione inserita in finanziaria, non applicabile alle Universita', il Ministro pare stia chiudendo le porte alla tanto attesa apertura dei concorsi.
Al contempo le tanto annunciate riforme tardano anche solo ad essere annunciate, mentre gli unici risultati conseguiti di recente sono l'emanazione di un nuovi regolamenti per i ricercatori ed i dottorati di ricerca (peraltro non scevri da critiche e dubbi).

Il MPC ritiene vi sia bisogno di una riforma dell'Universita' che ne affronti i problemi strutturali in modo complessivo, riconoscendo nei giovani ricercatori la chiave di volta del futuro dei Saperi italiani.
Pertanto appoggia come base di partenza le richieste dell'Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU), sintetizzate in:

- Stato giuridico nazionale dei docenti collocati in un ruolo unico;
- Ingresso nel ruolo docente per concorso nazionale e passaggio di fascia per idoneita' nazionale individuale;
- Commissioni interamente sorteggiate e composte di soli ordinari;
- Distinzione tra tempo pieno e tempo definito;
- Trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia di professore;
- Periodo pre-ruolo massimo di 3 anni con adeguata retribuzione, diritti e liberta' di ricerca;
- Bando nei prossimi anni di almeno 20.000 posti di terza fascia.
- Atenei governati da strutture interamente elettive. La composizione e i compiti delle strutture degli Atenei devono essere normati dalla legge.
- Universita' rappresentate da un unico Organo di autogoverno;
- Riconoscimento di specifici ruoli alle Conferenze nazionali dei Rettori, dei Presidi e dei Direttori di Dipartimento.

 
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 CORTE CONTI: SU COSTI POLITICA SI POTEVA FARE DI PIU'

Post n°431 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da albert.z
 

"Taglio ministeri è simbolico. Consulenze andrebbero dimezzate"  postato 3 giorni fa da APCOM

Roma, 16 dic. (Apcom) - La Corte dei conti giudica insufficienti le misure della Finanziaria per ridurre i costi della politica. "Qualcosa si è fatto - ha affermato il procuratore generale Furio Pasqualucci nel corso della trasmissione 'In mezz'ora' - ma si poteva fare di più, a cominciare dalle consulenze. La riduzione del numero dei ministeri non è una gran cosa, anche se ha un valore simbolico".

Le consulenze della pubblica amministrazione, ha spiegato il pg, sono 250mila, con una spesa di 1,5 miliardi. "Credo - ha detto Pasqualucci - che potrebbero essere dimezzate, come numero e come spesa", mentre "le misure introdotte in Finanziaria non hanno un peso così notevole per ridurle. Era stato anche previsto un controllo preventivo della Corte dei conti, almeno per le amministrazioni dello Stato", ma poi la misura è saltata.

Nella manovra c'è anche l'introduzione di un tetto agli stipendi dei manager pubblici. In questo campo, secondo il magistrato, "le norme sono sempre molto complicate e ho notato con piacere che si è tornati al testo del Senato. Nel testo della Camera, infatti, era passato un comma per cui le nuove norme non si sarebbero applicate ai rapporti in corso".

 
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CITTADINI ATTVI IN TV

Post n°430 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da albert.z
 

SABATO 22 dicembre 2007, DALLE ORE 6.00 ALLE ORE 8.00, L’ASSOCIAZIONE ‘CITTADINI ATTIVI’ IN DIRETTA TV A CANALE ITALIA

 

 

SABATO 22 DICEMBRE 2007, il nostro coordinatore Armando Della Bella è stato invitato in televisione a CANALE ITALIA, ospite, in diretta televisiva, del talk show "NOTIZIE OGGI" condotto in studio da Angelo Morini.

La trasmissione inizierà alle ore 6.00 e terminerà alle ore 8.00. Per notizie più dettagliate circa l'evento, vi preghiamo di consultare il nostro sito web www.cittadiniattivi.it con e-mail info@cittadiniattivi.it.

 

Buona visione a tutti.

 
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Cittadini attivi alla radio o in tv

Post n°429 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da albert.z
 

DOMENICA 23 dicembre 2007, DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 12.00, L’ASSOCIAZIONE ‘CITTADINI ATTIVI’ IN DIRETTA RADIOFONICA A RADIO GAMMA 5

 

 

DOMENICA 23 DICEMBRE 2007, il nostro coordinatore Armando Della Bella è stato invitato a RADIO GAMMA 5 (FM 94,00 MHZ), ospite, in diretta radiofonica, del programma "RASSEGNA STAMPA" condotto in studio da Sandro Bianda.

 
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Per cambiare. Difesa dei deboli

Post n°428 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da albert.z
 

Se vogliamo che le cose cambino, occorre occupare le banche e far saltare la televisione. Non c'è altra possibile soluzione rivoluzionaria
Luciano Bianciardi

 
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 DOPO LE DIMISSIONI DEL GENERALE SPECIALE

Post n°427 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da albert.z
 

Il primo quotidiano italiano dei cittadini
Il giornale che scrivi TU!

www.comincialitalia.net



Una Guardia di Finanza amica che non ficca il naso dentro ceri conti, certe aziende, certi traffici mica si trova tutti i giorni. Ma che lo fa invece coi poveracci. Non solo. Una Guardia di Finanza che ti ospita pure sui suoi voli e che ti dà un passaggio gratis. Mentre il Paese fa venti ore di Eurostar sul Lecce-Roma. Al freddo e al gelo....

VIA I POLITICI DEI VIAGGI GRATIS


leggi su
www.comincialitalia.net

 
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I deputati sopprimono il tetto agli «stipendi d'oro» dei manager pubblici

Post n°426 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da albert.z
 

 

Taglia, taglia, scusate il bisticcio, stanno tagliando i tagli. L'ultimo a essere soppresso è stato il tetto agli «stipendi d'oro». Passato al Senato, è stato cancellato alla Camera. Anzi, d'ora in avanti i «grand commis» pubblici potranno guadagnare anche di più. Alla faccia di tutte le promesse intorno al bisogno di sobrietà. E di tutti gli italiani che faticano ad arrivare a fine mese.

Eppure, dopo tante retromarce nella sbandierata moralizzazione avviata solo per placare l'indignazione popolare, pareva che almeno questo principio fosse acquisito: chi lavora per la sfera pubblica (dai ministeri alle Regioni, dalle aziende di Stato alle municipalizzate) non deve avere buste paga, liquidazioni e pensioni troppo alte. Per mille motivi. Perché le nomine sono spesso dovute non alle capacità professionali ma alle amicizie giuste. Perché in cambio di certi appannaggi non viene chiesta talora efficienza ma piuttosto «gentilezze» al partito di riferimento. Perché nel mondo privato, tirato in ballo a sproposito, chi guadagna molti soldi deve anche render conto agli azionisti del proprio operato (nei Paesi seri) e non mangia contemporaneamente a due greppie: i contratti deluxe del libero mercato e le sicurezze del sistema pubblico.

Ed ecco che Palazzo Madama aveva approvato, all'articolo 144 della Finanziaria, le seguenti regole: «Il trattamento economico onnicomprensivo di chiunque riceva a carico delle pubbliche finanze emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con pubbliche amministrazioni statali (...) agenzie, enti pubblici anche economici, enti di ricerca, università, società non quotate a totale o prevalente partecipazione pubblica nonché le loro controllate, ovvero sia titolare di incarichi o mandati di qualsiasi natura nel territorio metropolitano, non può superare quello del primo presidente della Corte di cassazione». Cioè 275 mila euro l'anno. Chiaro? Chiarissimo: il limite valeva per tutti (tutti) gli stipendi pagati con soldi pubblici. Compresi «i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, i presidenti e componenti di collegi e organi di governo e di controllo di società non quotate, i dirigenti». E se per trattenere Fiorello o strappare Gerry Scotti a Mediaset la Rai fosse costretta a offrire più della concorrenza? Previsto anche questo: «Il limite non si applica alle attività di natura professionale e ai contratti d'opera» se si tratta di «una prestazione artistica o professionale indispensabile per competere sul mercato in condizioni dì effettiva concorrenza ». E se invece si trattasse di strappare alla concorrenza non un cantante ma un grande manager che sul libero mercato potrebbe guadagnare tre, quattro o cinque volte di più? Anche queste eccezioni erano previste. Come eccezioni, però. Le nuove regole infatti, diceva l'articolo 144, «non possono essere derogate se non per motivate esigenze di carattere eccezionale e per un periodo non superiore a tre anni». Di più: dovevano ottenere la firma del capo del governo e rientrare «nel limite massimo di 25 unità. Corrispondenti alle posizione di più elevato livello di responsabilità». Riassumendo: solo venticinque altissimi dirigenti pubblici in tutto il Paese e per un periodo limitato (quindi niente pensioni d'oro e niente liquidazioni stratosferiche) potevano guadagnare più di 275 mila euro l'anno. Tutti gli altri, sotto. E guai a chi faceva il furbo perché ogni contratto doveva d'ora in avanti essere trasparente. Di più: «In caso di violazione, l'amministratore che abbia disposto il pagamento e il destinatario del medesimo sono tenuti al rimborso, a titolo di danno erariale, di una somma pari a dieci volte l'ammontare eccedente la cifra consentita».

Non bastasse, l'articolo fortissimamente voluto soprattutto da Massimo Villone e Cesare Salvi, autori del libro «I costi della democrazia», metteva un altro candelotto sotto i privilegi di certi boiardi di Stato: il divieto del cumulo di poltrone, a meno che non accompagnato da una robusta decurtazione delle prebende. Insomma: una piccola grande rivoluzione. Che per la prima volta cercava di mettere ordine in un sistema che negli ultimi anni aveva lasciato i cittadini basiti davanti a casi clamorosi. Come quello di Giancarlo Cimoli, che guadagnava alle Ferrovie circa 1,5 milioni di euro l'anno e se ne andò, per andare a guadagnarne 2,7 all'Alitalia, con una liquidazione per «raggiungimento risultati » (il pareggio) di 6,7 milioni. O del suo successore Elio Catania, che per un paio di anni alle Ferrovie (lasciate con un buco di 2 miliardi e 155 milioni) incassò una buonuscita di 7 milioni. O ancora quello di Massimo Sarmi che alle Poste prende un milione e mezzo di euro l'anno cumulando le buste paga da amministratore delegato e di direttore generale. Per non dire di certi arbitrati, compensati con parcelle da capogiro. Tre per tutte? Quella spartita (in tre) dal collegio guidato dall'ex presidente del Consiglio di Stato Mario Egidio Schinaia (1,4 milioni), quella finita al collegio presieduto dall'avvocato dello Stato Giuseppe Stipo (1,3 milioni per due verdetti), quella incassata dal collegio pilotato da Marcello Arredi, capo del dipartimento Infrastrutture stradali del ministero delle Infrastrutture e presidente nel 2006 di un collegio incaricato di regolare una controversia fra l'Anas e l'Impregilo: 1,2 milioni. Soldi in più, oltre lo stipendio. Potevano i potentissimi Grand Commis accettare una sforbiciata del genere? No. E così, subito dopo l'approvazione in Senato, talpe sapienti hanno cominciato a rosicchiare l'articolo 144, a partire dai trattamenti alla Banca d'Italia, comma per comma, riga per riga. Risultato: la Commissione Bilancio della Camera, tra le proteste di una pattuglia di indignati guidata da Villone, ha praticamente fatto saltare tutti, ma proprio tutti, i punti centrali. E a meno che non intervenga il governo, tutto continuerà come prima. Anzi, peggio. Perché il messaggio all'opinione pubblica, dopo tante promesse, è uno solo: marameo.

Lo stesso marameo che, dalle bianche spiagge di Bali, lanciano agli italiani i componenti della affollatissima delegazione italiana al vertice mondiale sul clima:

Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella
13 dicembre 2007

52 persone. Dicono Alfonso Pecoraro Scanio e il suo staff che altre delegazioni sono ancora più numerose. E che l'altra volta, a Montreal, l'allora ministro Altero Matteoli si portò perfino due agenti di scorta. Sarà. Ma ci restano alcune curiosità: come mai, nel mucchio, oltre a tre rappresentanti del Comune di Milano, due della Regione Lazio, un assessore della Toscana e l'assessore all'Ambiente della Campania Luigi Nocera, riemerso per l'occasione dai cumuli di immondizia napoletana, ci sono solo due sindacalisti della Cgil e della Uil e nessuno della Cisl? Possibile che nessuno della Cisl, con una collana di orchidee al collo, avesse da dire qualcosa sul pianeta?

 
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EUROPA:LA ROMANIA RIDE, L'ITALIA PIANGE

Post n°424 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da albert.z
 

L’Italia versa alla UE circa 12/13 miliardi di euro ogni anno. I miliardi finiscono in un fondo comune che viene ripartito a favore delle aree in via di sviluppo. A noi tornano indietro circa 8/9 miliardi. Dove vanno? Quasi tutti a tre regioni: Campania, Calabria, Sicilia. I fondi europei, che sono soldi pagati con le nostre tasse, fanno quindi il viaggio Roma-Bruxelles-Napoli (o Palermo o Catanzaro). Un viaggio di sola andata senza responsabilità politiche di un singolo ministro della Repubblica. Infatti le decisioni sono prese a Bruxelles e la firma la mette uno sconosciuto funzionario.
Le regioni del Sud, grazie alla politica comunitaria e alle decine di miliardi di euro ricevuti nel tempo, si sono sviluppate. La criminalità organizzata e le lobby politiche si sono evolute in società multinazionali integrate.
Ma che fine fanno i 4/5 miliardi di euro di differenza non utilizzati per l’Italia? Vanno alle nazioni “povere”, di solito i nuovi ingressi nella UE. Come ad esempio la Romania che nel 2007/2013 riceverà 28/30 miliardi di euro per il suo sviluppo. E chi contribuisce al suo sviluppo? I baldi imprenditori italiani! L’Italia ha 22.000 imprese in Romania, è il primo partner commerciale. Un’impresa italiana che si stabilisce in Romania ha degli indubbi vantaggi: basso costo del lavoro, tassazione favorevole e accesso ai finanziamenti europei. Poi, magari, il prodotto lo rivende come “Made in Italy” guadagnando più di prima. Il presidente rumeno Calin Tariceanu ha spiegato che l’Europa non deve temere flussi incontrollati dal suo Paese perchè “La Romania ha uno dei tassi di disoccupazione più bassi di Europa” (vedi intervista). E’ un mondo alla rovescia. Chi rimane in Italia è tartassato, paga le tasse in anticipo, non ha finanziamenti dallo Stato. E allora va all’estero, in Romania. Con i soldi degli italiani. Quelli che sono avanzati dall’elemosina al nostro Sud da parte della nuova Cassa del Mezzogiorno che oggi si chiama UE.

http://it.youtube.com/watch?v=wTiWsXsTyyk

BEPPE GRILLO

 
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