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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

http://www.italiadeivalori.it/bastacasta/1/6856-costi-della-politica-le-proposte-dellitalia-dei-valori

 
 

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Citazioni nei Blog Amici: 38
 
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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi di Gennaio 2008

Post N° 490

Post n°490 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da albert.z
 
Foto di albert.z

 

Con la depenalizzazione del falso in bilancio, approvato da Berlusconi e dalla sua maggioranza, il conflitto d’interessi emerge in tutta la sua gravità.

Se non si provvede a risolvere il conflitto d’interessi non si avrà mai la certezza che chi sta nelle istituzioni faccia gli interessi della collettività piuttosto che i suoi. Nel caso specifico Berlusconi era sottoposto ad un processo per il reato di falso in bilancio ma, avendo provveduto a modificarlo, l’ha fatta franca.

Noi abbiamo ripristinato quel reato con un ddl ma intanto, per Berlusconi, c’è stata l’impunità. E’ già molto grave che, per sistemare un caso personale, si modifichi una legge; ora, alla beffa, si aggiunge il danno gravissimo per il Paese e per quei cittadini che sono state vittime di chi, macchiatosi dello stesso reato, non sarà condannato.

Antonio Di Pietro


Il bello è che da due anni c'è stato un governo di centrosinistra che diceva di combattere l'evasione fiscale! Solo che questi "bravi ragazzi "( traduci porci maledetti) hanno inseguito chi non aveva lo scontrino fiscale ed invece hanno lasciato che gli imprenditori potessero rubare!!!

  Marco Travaglio: http://it.youtube.com/watch?v=C1XgAbAUQgM

 
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Scrivete a Fini, Casini, Maroni, ....

Post n°489 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da albert.z
 

Ill.mo onorevole

Ill.mo onorevole

rivendico, in qualità di cittadino, il diritto di poter scegliere le persone da mandare in Parlamento. Se non consentite all'approvazione di una legge in tal senso vuol dire che i segretari di partito sono dei TIRANNI  e gli eletti sono solo degli USURPATORI.
I cittadini hanno quindi il dovere-diritto a ribellarsi

Distinti saluti

 
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NUOVA LEGGE ELETTORALE

Post n°488 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da albert.z

NON E' UTILE ALL'ITALIA ANDARE A VOTARE IN QUESTE CONDIZIONI.

SI RIPETEREBBE LA DIFFICOLTA' A GOVERNARE PER QUALSIASI COALIZIONE.

OCCORRE UNA LEGGE CHE ELIMINI I PARTITITINI CHE CONDIZIONANO IL GOVERNO.

 
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Liste Civiche, si parte

Post n°487 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da albert.z

Liste Civiche, si parte

liste_civiche.jpg
Vai su www.beppegrillo.it/listeciviche


Ve ne sarete accorti. Ogni giorno esce una notizia di distrazione di massa. Contrada, la legge sull’aborto, il Papa alla Sapienza. Le prime pagine dei giornali sono solo per loro. I giornalisti servi discutono solo di aria fritta.
Sono titoli di copertura, nascondono la realtà. Servono per lavorare nell’ombra. Per evitare ogni cambiamento. Come è avvenuto dopo l’omicidio Moro nel 1978, dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio nel 1992 con le morti di Falcone e Borsellino. In seguito sono diventati presidenti del Consiglio i prescritti Andreotti e Berlusconi.
La politica è un’attività di copertura del potere.
La legge elettorale e il conflitto di interessi sono le vere partite su cui si gioca il destino del Paese. Di queste si deve discutere in diretta in Parlamento di fronte agli italiani.
Da oggi il blog fa politica attiva con un sito dedicato alle liste civiche, al cittadino che prende in mano il proprio destino, il proprio Comune, la propria Regione.

Riporto i requisiti e gli impegni per creare una lista civica certificata e pubblicata sul blog:
Requisiti:
1. All'atto della loro candidatura e nel corso dell’intero mandato elettorale, i candidati non dovranno essere iscritti ad alcun partito o movimento politico
2. Il candidato non dovrà avere riportato sentenze di condanna in sede penale, anche non definitive, né avere procedimenti penali in corso al momento della propria candidatura
3. Il candidato non dovrà avere assolto in precedenza più di un mandato elettorale, a livello centrale o locale, a prescindere dalla circoscrizione nella quale presenta la propria candidatura
4.Ogni candidato dovrà risiedere nella circoscrizione del Comune o della Regione (a seconda che si tratti di elezioni comunali o regionali) per il quale intende avanzare la propria candidatura
Impegni:
1. Ogni candidato si impegna a rimettere il mandato elettorale ricevuto, nel caso in cui, nel corso del suo svolgimento perda o si dimostri non abbia posseduto fin dall’origine uno o più dei requisiti minimi sopra descritti. In mancanza, l’intera lista perderà il diritto di qualificare la propria attività con la certificazione del blog
2. All’atto della propria candidatura, la lista provvederà a pubblicare in Rete, in un apposito ed adeguato spazio web, l’elenco dei componenti ed il loro curriculum vitae secondo uno standard che andremo a definire, con il proprio programma di governo ed istituirà contemporaneamente un blog aperto a tutti i cittadini che consenta il libero scambio di opinioni e critiche con i componenti della lista civica
3. La lista non potrà associarsi ad altri partiti o liste, se non certificate dal blog, per governare il Comune o la Regione (la Provincia non è contemplata perché va abolita)
Per un Nuovo Rinascimento.

 

 
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RICHIESTE AL GOVERNO

Post n°485 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da albert.z

Chiedo legalità, efficienza, federalismo,giustizia sociale, lotta agli evasori, lotta alla criminalità organizzata, lotta all'inflazione,riduzione spese politica, abolizione province,processi più rapidi, energia solare ed eolica,scuola superiore con un nomero maggiore di ore per le materie scientifiche e l'informatica, ricercatori universitari scelti in base al merito e meglio pagati, primari ospedalieri bravi e scelti per merito e non per appartenenza al partito,politici non condannati,abolizione finanziamenti ai giornali, finanziamenti ai partiti presenti in parlamento solo pubblici per non dover legiferare a vantaggio delle lobby, sindaci che organizzano la raccolta differenziata, pene severe per gli inquinatori.

 
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Lettera di DI PIETRO

Post n°484 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da albert.z
 
Foto di albert.z

"Al Presidente del Consiglio dei Ministri On.le Prof. Romano PRODI
Come Ti è noto, il 18 gennaio scorso il Tribunale di Palermo ha pronunciato sentenza di condanna per favoreggiamento e rivelazione di segreto nei confronti del Presidente della Regione siciliana.
I fatti addebitati al Presidente Cuffaro ed accertati dal Tribunale con la sentenza di primo grado, emergono nella loro estrema gravità, non solo per come attestato dalla pesante pena irrogata (cinque anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici), ma soprattutto in quanto si tratta di comportamenti di favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio su indagini riguardanti affiliati mafiosi. Al riguardo mi preme sottolineare due considerazioni.
In primo luogo, la condivisione sulle modalità per intervenire sulla vicenda, facendo puntuale applicazione di quanto già l’ordinamento vigente impone. Infatti, al riguardo, l’articolo 15, comma 4-bis della legge 19 marzo 1990, n. 55, prevede la sospensione di diritto, anche in caso di condanna non definitiva...
Come è noto, il percorso istituzionale prevede che il Presidente del Consiglio dei Ministri, sentiti il Ministro per gli affari regionali e il Ministro dell’interno, adotta il provvedimento che accerta la sospensione.
Tale esito discende, per fatti di gravità acclarati, dall’esigenza di garantire la tutela dell’interesse pubblico, leso dalla permanenza in carica e dallo svolgimento delle relative funzioni istituzionali da un soggetto rispetto al quale è stato accertato il venir meno di un requisito essenziale per continuare a ricoprire un ufficio pubblico elettivo. Ma, soprattutto, mi preme mettere in evidenza una seconda considerazione.
Come Ministro della Repubblica, e soprattutto come cittadino, sono sconcertato dalla reazione che ha caratterizzato il comportamento del Presidente della Regione Sicilia rispetto alla sentenza che lo ha condannato e che, a chiunque abbia dignità e rispetto verso le istituzioni, avrebbe dovuto suggerire soltanto di prendere la decisione di dimettersi...
Ritengo che il Governo non possa rimanere inerte rispetto alla vicenda in questione e che sia indispensabile l’adozione di misure concrete, in conformità a quanto previsto dall’ordinamento, volte ad assicurare il primato della legge ed il pieno rispetto del principio di legalità, restituendo, in tal modo, credibilità ed autorevolezza alle istituzioni dello Stato...
Si tratta di un adempimento doveroso, per il rispetto che tutti dobbiamo alle istituzioni e alla legge. Ma, ancora prima, per il debito morale che ancora dobbiamo saldare con le tante, troppe vittime della mafia e con i loro congiunti...
Mai come in questa vicenda l’esigenza di fare, e far presto, costituisce la doverosa forma di adempimento della legge che deve distinguere una classe dirigente degna di questo appellativo da una solo ipocrita e meschina. Sono convinto che non sei sordo a queste esigenze, e in maniera condivisa sapremo esprimerne la risposta più convinta e degna del rispetto che si deve a chi ha preferito sacrificarsi alla mafia, più che rivelarle segreti d’ufficio."

Antonio Di Pietro

 
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Craxi, tutti i processi e le condanne

Post n°481 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da albert.z

La Verità su Craxi: Enimont, Conto Protezione, All Iberian
ed Enel


 

 ROMA - Nell'ambito dei processi di Tangentopoli Bettino Craxi ha riportato due condanne definitive (Eni-Sai e Metropolitana Milanese) per un totale di dieci anni. Quattro processi (Enimont, Conto Protezione, All Iberian, Enel).

CONDANNE DEFINITIVE
Eni-Sai. Il 12 novembre 1996 la Cassazione ha confermato la sentenza d'Appello che aveva inflitto all'ex segretario socialista cinque anni e sei mesi di carcere.

Metropolitana Milanese. La seconda sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e quasi dieci miliardi di risarcimento alla MM pronunciata contro Craxi il 24 luglio 1998 dalla quarta sezione penale della Corte d'Appello di Milano. Il reato è di corruzione e illecito finanziamento dei partiti.

CONDANNE NON DEFINITIVE
Tangenti Enimont.
Il processo è arrivato al secondo grado di giudizio. Il primo ottobre 1999 la prima sezione della corte d'Appello di Milano ha condannato l'ex presidente del Consiglio a tre anni e a una multa di 60 milioni. Craxi è accusato di aver ricevuto per il Psi undici miliardi di finanziamenti illeciti provenienti dalla maxitangente Enimont.

Conto Protezione. Il processo d'Appello è da rifare. Il 15 giugno 1999 la Cassazione ha deciso infatti l'annullamento con rinvio della sentenza di condanna a cinque anni e nove mesi, emessa il 7 giugno 1997 dai giudici della seconda corte d'appello di Milano. Le accuse erano di bancarotta fraudolenta e finaziamento illecito ai partiti per i sette milioni di dollari che nel 1981 finirono nelle casse del Psi, passando da quelle dell'Eni, attraverso il Banco Ambrosiano e il conto Protezione sulla banca svizzera Ubs.

Tangenti Enel. Anche questo processo è al primo grado di giudizio. L'ex segretario del Psi è stato condannato a cinque anni e 5 mesi il 22 gennaio 1999.

REATI PRESCRITTI
All Iberian. Craxi è stato condannato il 13 luglio 1998 dal tribunale di Milano a quattro anni di reclusione per finanziamento illecito ai partiti. Ma il 26 ottobre scorso la terza sezione della corte d'Appello di Milano ha dichiarato prescritto il reato. In questo processo la prescrizione ha riguardato anche Silvio Berlusconi, condannato in primo grado a due anni e quattro mesi e dieci miliardi di multa.

 
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Mastella braccato esce dalla maggioranza

Post n°480 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da albert.z
 
Foto di albert.z

Mastella braccato dal magistrato, non confortato dai suoi alleati, per i metodi poco limpidi, esce dalla maggioranza e fa cadere l'amico Prodi.

Muoia Sansone con tutti i Filistei?

Il Mastella non vuol morire, pensa che facendo cadere il governo, si vada all'elezioni con questa legge elettorale e che quindi avrà altri 5 anni, insieme a Berlusconi, per poter distruggere i suoi nemici. Se invece dava ancora l'appoggio a Prodi, Veltroni avrebbe potuto confezionare una legge che lo lasciava fuori dal Parlamento.

Per motivi di potere, nonostante il grave danno al paese, ha lasciato il governo.

Questi politici che vogliono rimanere in Parlamento a vita, per godere dei privilegi della Casta, bisognerebbe non votarli.

Spero che il Presidente Napolitano, in caso di caduta di Prodi, cerchi di fare un GOVERNO ISTITUZIONALE, PER RIFARE LA LEGGE ELETTORALE, SIA IN SENSO DEMOCRATICO, CHE PER LA STABILITA' DEL GOVERNO.

Con questa legge maggioritaria qualsiasi Mastella mette in difficoltà la maggioranza se non fa quello che lui pretende.

 
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ATTENTI AI BRUTTI INCONTRI

Post n°479 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da albert.z
 
Foto di albert.z

NON LASCIATEVI INFLUENZARE DAI PECCATORI CHE VANNO IN SAN PIETRO AD OSTENTARE FEDE.

 Hanno un bel coraggio! Mi ricorda certi politici della prima Repubblica ai quali la religione era utile per riciclare i propri peccati: rubavano, poi si confessavano dichiarando di essere pentiti, ma poi lo rifacevano. Continuando così ci hanno caricato di un debito pubblico enorme: 1679 miliardi di euro. Le prescizioni li hanno lasciati innocenti come agnellini.

LA PAPPATORIA: TAV NAPOLI-ROMA http://it.youtube.com/watch?v=NpS8acymTQg

 SANDRO PROVVISIONATO: http://it.youtube.com/watch?v=l1i0yOY_qLE

 
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Costruire la democrazia

Post n°478 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da albert.z
 

 Il consenso non è libero perché ampiamente condizionato dai mass media che sono in mano ai soliti noti e che, non a caso, si chiamano strumenti del consenso.
In realtà la democrazia rappresentativa è un sistema di oligarchie, di minoranze organizzate, di aristocrazie mascherate che schiacciano il cittadino singolo, l’uomo libero che non vuole umiliarsi a infeudarsi in queste oligarchie, i partiti e le altre lobby economiche o criminali spesso legate insieme.

Occorre subito una legge sull'editoria e sulle tv, che impedisca le concentrazioni nelle mani di un solo uomo.

In Spagna un uomo non può possedere oltre il 50% delle azioni per la proprietà di una rete tv. In altri paesi è concesso una sola rete tv. Inoltre chi possiede una rete tv, non può avere nè giornali, nè settimanali, nè mensili.

DEMOCRAZIA VUOL DIRE ANCHE CHE ALCUNE DECISIONI DEVONO ESSERE PRESE ANCHE A LIVELLO LOCALE PER CONTROLLARLE MEGLIO E PER REALIZZARE LE SINGOLE NECESSITA' LOCALI. IN QUESTO CASO BISOGNA PRECISARE MEGLIO LE RESPONSABILITA'.

Per resposabilizzare e controllare meglio i politici è essenziale il FEDERALISMO FISCALE. OGNI REGIONE TRATTIENE IL 60 % DELL'IRPEF PER GESTIRE LE SUE COMPETENZE. EVENTUALI PROBLEMI COME TERREMOTI O DANNI ATMOSFERICI ALL'AGRICOLTURA, EPIDEMEIE DA FERMARE,  SARANNO COMPENSATI CON UN FONDO NAZIONALE.

 
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FINANZIAMENTI AGLI EDITORI

Post n°477 pubblicato il 19 Gennaio 2008 da albert.z
 

Quando ho scoperto che all'ingegner De Benedetti lo Stato dà meno di venti milioni di euro di contributi all'anno ci sono rimasto male. Così poco? Per la libertà che ci offre sulle sue testate è nulla, una miseria. La libertà non ha prezzo, ma quella che ci regala il Gruppo l'Espresso è valutata troppo poco. Grazie Ingegnere, grazie. Poteva chiedere di più, ma non lo ha fatto. Un vero signore.

"Né lo Stato poteva dimenticare di prestare soccorso alle encomiabili intraprese editoriali del “re della finanza” Carlo De Benedetti. Così, in un anno, 16.186.244 euro fra quelli prelevati dalle tasche degli italiani finiscono nelle casse dell’Espresso-La Repubblica, gruppo già ricco di suo di entrate da vendita di copie, da raccolta pubblicitaria e da “prodotti collaterali” (libri, dvd, ecc.). Il quotidiano fondato da Scalfari e dal principe Carlo Caracciolo viene anche teletrasmesso in America e in Australia a nostre spese (1.351.640 euro l’anno)." Beppe Lopez, La Casta dei giornali, ed. Nuovi EquilibriIl pesce più grosso dello stagno è quello che non si è fatto prendere. RCS (Corriere della Sera) è il primo gruppo, sia per contributi ricevuti dallo Stato che per le prediche sul taglio dei costi della Casta. Paolo Mieli è meglio di una vecchia carpa. I suoi giornalisti fanno i moralizzatori, ma RCS incassa in un anno un malloppo di 23.507.613 euro. Quando andate in edicola il Corriere pretendelo gratis, lo avete già pagato in anticipo con le vostre tasse.

"Paolo Mieli, che sul Corriere della Sera (proprietà del “salotto buono” della finanza italiana) pubblica sempre più frequentemente bellissime inchieste e severi interventi sui “costi della politica”, sa che gli utili della RCS vengono rimpolpati dallo Stato, con provvidenze annue che hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 23.507.613 euro, la più alta in assoluto nella classifica delle aziende editoriali assistite.

Leggi tutti i post della "Casta dei giornali".
 
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SE VOLETE SCRIVERE SU comincialitalia.net

Post n°476 pubblicato il 19 Gennaio 2008 da albert.z
 

Cari Amici,
grandi novità per tutti i lettori di Comincialitalia.net. Da oggi tutti coloro che si iscriveranno come Utenti, gratuitamente, potranno segnalare una notizia che dia un contributo di verità e informazione dalla parte dei cittadini.

Abbiamo voluto offrire questa opportunità sulla base della tante vostre richieste. E per accogliere tutte le voci. Molti internauti hanno un blog o leggono i blog che ormai in Italia e nel Mondo rappresentano una rete di saperi, di conoscenze, di scambio di contenuti e di altra informazione. Vi sollecitiamo a segnalarle.

E' semplice. Basta registrarsi e dopo essere stati accettati dalla Direzione potete, attraverso un apposito form, segnalare le notizie o gli articoli di vostro interesse. Per un dibattito sempre più ampio e di tutti.

Il giornale è il giornale degli Autori, i cui articoli rappresentano la linea e le proposte della redazione. Ma le vostre segnalazioni saranno un ulteriore contributo al dibattito e alla circolazione delle notizie.

Vi suggerimo di segnalare soprattutto i vostri blog, i vostri articoli e le vostre idee, ma potete anche linkare le news che meritano a vostro parere di essere conosciute e scambiate.

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Donatella Papi, il Direttore, e il Supporto Tecnico cordinato da Daniele Buscioni

 
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IL THOR DISTRUGGE E BRUCIA I RIFIUTI

Post n°475 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da albert.z
 

Rifiuti: Arriva dal CNR Un sistema sviluppato dal Cnr permette di recuperare e raffinare i rifiuti solidi urbani senza passare per i cassonetti differenziati. Costa un quinto della spesa per lo smaltimento di un inceneritore e restituisce materiali utili e combustibile dal potere calorico elevato.

Quanto sia oneroso e problematico il trattamento dei rifiuti, lo dimostra la “tragedia” della Campania alla quale media e istituzioni stanno prestando la loro allarmata attenzione in questi giorni. Ma i rifiuti solidi urbani, com’è noto, possono rappresentare anche una risorsa. In questa direzione va Thor, un sistema sviluppato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme alla Società ASSING SpA di Roma, che permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti e trasformarli in materiali da riutilizzare e in combustibile dall’elevato potere calorico, senza passare per i cassonetti separati della raccolta differenziata.

Un passo oltre la raccolta differenziata e il semplice incenerimento, con cui i rifiuti diventano una risorsa e che comporta un costo decisamente inferiore a quello di un inceneritore. Thor (Total house waste recycling - riciclaggio completo dei rifiuti domestici) è una tecnologia ideata e sviluppata interamente in Italia dalla ricerca congiunta pubblica e privata, che si basa su un processo di raffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei materiali di scarto, i quali vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze dannose o inservibili.

Come un ‘mulino’ di nuova generazione, l’impianto Thor riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro. Il risultato dell’intero processo è una materia omogenea, purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità.

“Un combustibile utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico”, aggiunge Paolo Plescia, ricercatore dell’Ismn-Cnr e inventore di Thor, “compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di termovalorizzazione delle biomasse. Infatti, le caratteristiche chimiche del prodotto che viene generato dalla raffinazione meccanica dei rifiuti solidi urbani, una volta eliminate le componenti inquinanti sono del tutto analoghe a quelle delle biomasse, ma rispetto a queste sono povere in zolfo ed esenti da idrocarburi policiclici”. E’ possibile utilizzare il prodotto sia come combustibile solido o pellettizzato oppure produrre bio-olio per motori diesel attraverso la ‘pirolisi’. L’impianto è completamente autonomo: consuma infatti parte dell’energia che produce e il resto lo cede all’esterno.

Il primo impianto THOR, attualmente in funzione in Sicilia, riesce a trattare fino a otto tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori. Inoltre, è stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze e in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni, con un costo contenuto: un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro.

L’impianto può essere montato su un camion o su navi. In quest’ultimo caso, la produttività di un impianto imbarcato può salire oltre le dieci tonnellate l’ora e il combustibile, ottenuto dal trattamento, reso liquido da un ‘pirolizzatore’, può essere utilizzato direttamente dal natante o rivenduto all’esterno.

“Un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20 mila tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 40 euro per tonnellata di materiale”, spiega Paolo Plescia. “Per una identica quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250 euro. A questi costi vanno aggiunti quelli di gestione, e in particolare le spese legate allo smaltimento delle scorie e ceneri per gli inceneritori, o della gestione degli odori e dei gas delle discariche, entrambi inesistenti nel Thor. Quanto al calore, i rifiuti che contengono cascami di carta producono 2.500 chilocalorie per chilo, mentre dopo la raffinazione meccanica superano le 5.300 chilocalorie”.

Un esempio concreto delle sue possibilità? “Un’area urbana di 5000 abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”, informa il ricercatore. “Con queste Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile”. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, ma combustibile”.

Un’altra applicazione interessante di Thor, utile per le isole o le comunità dove scarseggia l’acqua potabile, consiste nell’utilizzazione dell’energia termica prodotta per alimentare un dissalatore, producendo acqua potabile e nello stesso tempo eliminando i rifiuti solidi urbani.

La scheda

Che cosa: Thor (Total house waste recycling) sistema per il recupero e la raffinazione dei rifiuti solidi urbani

Chi: Istituto di studi sui materiali nanostrutturati (Ismn) del Cnr
Per informazioni: Paolo Plescia, Istituto di studi sui materiali nanostrutturati (Ismn) del Cnr, tel. 06,90672826 – 335.1335852, e-mail: paolo.plescia@ismn.cnr.it, p.plescia@assing.it

 
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POVERI CURDI!

Post n°474 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da albert.z
 

L'on. D'Alema, nel suo recente viaggio in Turchia in un'intervista con una emittente televisiva turca "Canal D" ha dato il suo appoggio al governo di Erdogan e in conseguenza ai generali Turchi che comandano la Turchia di scegliere l'opzione militare nei confronti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan della Turchia (PKK).

L'on. D'Alema, nell'intervista - che è stata riportata sia dei giornali Italiani che della TV curde - ha detto testualmente "la Turchia ha il pieno diritto di avviare le limitate operazioni militari già approvate dal Parlamento dando l'assalto ai campi d'addestramento del Pkk e bombardandoli con aerei ed elicotteri".

On. D'Alema, la sua dichiarazione è molto grave, perché da il diritto a un paese come la Turchia, che continua a reprimere i 17 milioni di Curdi che vivono in quello Stato, di continuare con la sua politica sciovinista nei confronti della popolazione curda, e non solo della Turchia, ma anche nei confronti dei Curdi dell'Iraq.

On. D'Alema, pochi giorni fa i suoi colleghi del Consiglio d'Europa hanno invitato i esponenti curdi della Turchia come l'ex sindaco di Sur, Abdullah Demirbas, e il sindaco di Diyarbakir, Osman Baydemir, che hanno descritto la pressione politica e la persecuzione giudiziaria a cui sindaci e consigli comunali della regione sono stati sottoposti da parte delle autorità.

Ecco, siamo sinceri, non ci aspettavamo questa sua posizione sia come uomo politico di un paese democratico, sia come presidente di un partito di sinistra, ma soprattutto come Ministro degli Esteri d'Italia.

 
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BASTA POLITICHE PER LE LOBBY

Post n°473 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da albert.z
 
Foto di albert.z

Non amo Prodi, D’Alema, Veltroni, Dini e vari politici del centrosinistra, per evidenti errori politico-economici.
Questi signori hanno governato cercando accordi sottobanco con Berlusconi al tempo dei referendum sulle tv, gli hanno concesso l’entrata in Parlamento pur essendo in vigore una legge, in difesa della democrazia, che impediva alle grosse potenze economiche di entrare in Parlamento. Hanno permesso che la campana degli imprenditori avesse il sopravvento su quella della gente comune, del lavoratore e del consumatore.
Questi politici, per avere i finanziamenti ai loro partiti, da parte degli industriali, hanno sempre concesso aiuti economici a pioggia, facendo credere che l’economia ne avrebbe beneficiato. In realtà questi soldi raramente hanno dato frutti in tal senso, ma sono serviti per arricchire i singoli industriali.

Questo perverso scambio di favori tra politici ed industriali è un danno alla democrazia, perché non viene messo nel programma che gli elettori del centrosinistra votano e poi si trovano a dover sostenere un governo che, invece di aiutare i deboli, corre in soccorso dei ricchi. Inoltre questi continui regali agli imprenditori, che sono sempre avvenuti, rendono l’industriale poco propenso ad investire nella ricerca per poter competere e sopravvivere perché sa che avrà gli aiuti per mantenere in piedi la fabbrica, dato che altrimenti gli operai si troverebbero in mezzo alla strada. Fortunatamente, negli ultimi anni, gli aiuti agli imprenditori sono stati indirizzati alla riduzione delle tasse ( riduzione del cuneo fiscale, riduzione IRES e riduzione IRAP ) e non dati a pioggia.

Però il volpone Montezemolo non è ancora contento. Appena ha sentito di riduzione di tasse sui salari si è fatto avanti con altre richieste, sempre per gli industriali.
Se si vuole sviluppare l’economia bisogna fare in modo che i potenziali compratori siano in grado di spendere. In Italia circa l’80% degli italiani si è impoverito, mentre il 20% si è fortemente arricchito. Finora non è stato fatto niente per invertire la tendenza. Le banche, le assicurazioni, i produttori, i venditori, i vari liberi professionisti continuano a dettare legge, mentre i cittadini consumatori continuano a subire. Le liberalizzazioni fatte, sono mal tollerate dalle banche e spesso non prevedono punizioni certe, se le stesse non le rispettano. Vari venditori continuano ad imporre la garanzia di un anno, mentre la legge ne prevede due ed hanno troppa libertà sui prezzi. E’ una lotta continua per avere il rispetto delle condizioni di legge. I partiti, per non dipendere dai finanziamenti delle lobby, devono approvare una legge che proibisca i finanziamenti dei privati ( escluso la tessera) o dei gruppi industriali, in modo che non ci siano figli e figliastri.

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SU LA VOCE: IL COMMENTO

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CONFINDUSTRIA: PREDICA BENE MA RAZZOLA MALE

Post n°472 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da albert.z
 

La Confindustria vuole il libero mercato. Il taglio della spesa pubblica. L'allontanamento degli statali fannulloni. Vuole la legge 30/Maroni, il precariato. E, come è ovvio, anche il profitto di impresa. Il suo giornale, Il Sole 24 Ore, ha ricevuto contributi pubblici per 19.222.787 euro nel 2006. Un quotidiano liberista/statalista che fa utili con le nostre tasse. Un esempio di coerenza contro lo spreco.

"La bibbia del libero mercato in Italia è – o dovrebbe essere – il nostro più grande quotidiano economico, Il Sole 24 Ore. Uno splendido prodotto editoriale e un’impresa che fa utili. Fondato nel 1865, è tra i nostri quotidiani più diffusi (347 mila copie al giorno nel marzo 2007). Per l’esattezza il terzo, dopo il Corriere della Sera (660 mila) e La Repubblica (629 mila), quasi a pari quota con la Gazzetta dello Sport (343 mila). Ha fama di testata autorevole e rigorosa, non solo per le ricche e impeccabili informazioni di servizio che quotidianamente fornisce alle imprese e agli imprenditori. Quotidianamente dalle sue colonne si documentano le interferenze dello Stato nel mercato, le politiche assistenziali e le numerose anomalie che si registrano in Italia nel rapporto fra istituzioni pubbliche ed economia. Ma c’è una notizia – una cosa, diciamo così, abbastanza rilevante e certamente anomala nel panorama internazionale dell’informazione, dell’economia e della politica – che Il Sole 24 Ore non ha mai fornito ai propri lettori: i contributi erogati dallo Stato al Sole 24 Ore.
Trattasi di un apporto annuo agli utili degli azionisti di questo giornale, in definitiva alla Confindustria – sotto forma d’integrazioni per l’acquisto della carta e di agevolazioni tariffarie – che ha raggiunto, come si è scoperto nel 2006, la bella cifra di oltre 19.222.787 euro (di un contributo pubblico di 257.448 euro gode anche Radio 24 - Il Sole 24 Ore).
Solo con le agevolazioni per la spedizione postale, Il Sole 24 Ore, il giornale italiano che in assoluto ha più abbonati, “risparmia” 11 milioni e mezzo di euro l’anno. Per ogni copia spedita ai propri abbonati, invece di 26 centesimi, ne sborsa 11. Il resto ce lo mette lo Stato.
«Da liberista», lo stimato e bravo direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio De Bortoli, si dichiara «contrario agli incentivi pubblici». E allora? «In linea di principio, credo che se ci fossero le condizioni di competizione più aperta ed anche condizioni di distribuzione più capillare, credo che naturalmente si potrebbe discutere in termini di mercato».
Nel frattempo, evidentemente, se ne può fare a meno. Una cosa sono i principi, un’altra sono i dané." Beppe Lopez, La Casta dei giornali, ed. Nuovi Equilibri


 
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Beppe Grillo e il v-day

Post n°469 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da albert.z
 

 

Dal blog di Beppe Grillo riportiamo una piccola parte del suo intervento di sabato 8 settembre in Piazza Maggiore a Bologna, al vaffanculo day:

“Oggi inizia un nuovo Rinascimento fatto dagli italiani. L’otto settembre del 1943 i Savoia scappavano a Pescara. Dietro di loro lasciavano un’Italia allo sbando. Oggi non è cambiato nulla. Il Parlamento è occupato da abusivi scelti dai segretari di partito. Non scappano più, non ne hanno bisogno. Vivono in un mondo a parte tra scorte e televisione. Politici... una parola che non vuol dire più un c...o. Politici di professione. Professionisti abusivi. Altro che i posteggiatori, i lavavetri e le puttane. Gli abusivi sono loro. Nessuno li ha eletti. Ci hanno tolto anche la libertà di votare il candidato.
Non voglio che i partiti decidano chi deve essere eletto in Parlamento. E neppure che i ministri siano sorprese nell’uovo di Pasqua. Prima di votare va detto chi saranno i ministri, chi sarà il ministro della Giustizia. Se scelgono Mastella, allora a votare ci vanno loro. Se lo eleggono loro. Alle primarie a pagamento ci vanno loro.
LORO, l’incantesimo della delega. A TUTTO CI PENSERANNO LORO.
Siete VOI che dovete riprendere in mano la vostra vita. Ritornare a fare politica ogni giorno. Al supermercato, a scuola, sul lavoro, al semaforo, nella natura, nel vostro condominio.
Non c’è nessuno dall’altra parte del muro. Se bussate, la porta rimarrà chiusa. Non credete più ai giornali e alle televisioni. Mentono, mentono. Banche, media, politica, grandi aziende sono la stessa cosa. Le stesse persone. Un mostro che divora il Paese, che vi fa credere quello che vuole, che intervista in ginocchio prescritti, mafiosi, corrotti e corruttori. Li trasforma in persone oneste, in statisti. Ma sono solo dei poveri cialtroni che in altri Paesi dovrebbero nascondersi dalla vergogna. Che esempio darete ai vostri figli, forse Corona, Previti, lo psiconano, Pomicino, Ricucci, Fiorani in mutande, Geronzi neo presidente di Mediobanca che decide dei destini della finanza del Paese? Più fai schifo più sei famoso? Più delinqui più hai successo? E’ questo che volete?
Il ministro Amato si dice preoccupato che, o la sinistra al Governo dà una sterzata chiara sull’ ordine pubblico, o ci sarà una “svolta fascista”.
Amato, il tesoriere di Craxi che non sapeva mai niente. Stava sempre in ufficio a studiare. Il cinghialone portava i miliardi all’estero e lui non sapeva.
Dov’eri Amato quando avete scarcerato un anno fa 26.000 criminali? Lo avete fatto per evitare che gli amministratori pubblici, i vostri compari, i furbetti della politica finissero in galera. Non dirmi che non lo sai. E ora ci parli di svolta fascista. Di summit sulla sicurezza. Qui non c’è nessuna svolta fascista, c’è quella del buon senso, c’è la svolta del calcio in culo a chi ha votato l’indulto. I nomi li sappiamo e anche i cognomi. Li faremo tutti alle prossime elezioni. Questa gente in Parlamento non ci deve tornare mai più. Quanti morti, stupri, furti ha causato l’indulto? Chi paga? Forse il ministro di Casta e Ingiustizia Mastella venderà i suoi appartamenti romani per risarcire la famiglia dei coniugi di Gorgo al Monticano?
Il pesce puzza dalla testa e c’è un odore di fogna in giro da non resistere. Viviamo con il naso turato. Voglio ritornare a sentire l’odore della vita. Bisogna sturare i tombini. Aria pura, acqua pura. Nelle nostre vite e nella vita pubblica.
Piazza Maggiore è strapiena: 100.000, 150.000 persone? 220 città italiane e 20 città nel mondo sono collegate con noi. E’ la prima volta che succede. E’ la forza della Rete, dell’informazione libera. E’ la nostra Woodstock della legalità. Ameno 300.000 persone hanno firmato oggi per un nuovo Rinascimento. Per una legge di iniziativa popolare, per dare dignità al Parlamento, in tre punti:
- no ai condannati in Parlamento
- no ai politici di professione, due legislature e poi tornino al loro lavoro
- si alla preferenza diretta.
Le firme necessarie le abbiamo ottenute in una mattina. La gente ha fatto la fila per ore contenta per poter firmare. Porterò questa proposta di legge in Parlamento, la leggerò e vedremo tutti in faccia chi si opporrà.
Questo è un Paese di sudditi, ma costituzionali. Possiamo solo votare le persone scelte dai partiti e qualche volta dire no a una legge con il referendum. Non esiste un referendum propositivo. Ma i partiti se ne fregano anche dell’esito dei referendum. Per fare la legge elettorale nel 2005 il centrodestra ha buttato nel cesso il risultato del referendum del 1992.
Nel medioevo avevamo più diritti di oggi. Per questo ci vuole un nuovo Rinascimento. La vita è nelle vostre mani. La politica deve creare felicità, voglia di futuro, bellezza.
Voglia di lavoro, di creatività, di famiglia.
Hanno rubato il futuro a una generazione. l’hanno resa schiava a norma di legge. Mi hanno scritto in 25.000 per spiegarmi quale miseria fosse diventato il lavoro. 4 euro all’ora, due mesi di lavoro e poi a casa. Ho raccolto le loro testimonianze in un libro. Il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz ha scritto: “A cosa serve far studiare i vostri figli per poi fargli girare le patatine fritte. Risparmiate i soldi della laurea.”. Ichino che mi hai dato del terrorista citando un articolo falso, non scritto da me, sul Corriere della Sera, mi senti? Ti ho invitato, ma non ti vedo. Ti dico allora una sola parola: “Vaffanculo!” Ci sono più di cinque milioni di precari in Italia, vogliamo fare finta di niente? Aspettare che arrivino a dieci milioni, venti milioni? C’è una verità che nessuno vuole dire: manca il lavoro. E se manca il lavoro allora arrivano le leggi che regolarizzano il precariato. Perchè i ragazzi non hanno scelta. O quello, o emigrare. Se ci fosse un vero mercato del lavoro le leggi sul precariato sarebbero ignorate. Le imprese farebbero carte false per assumere un ingegnere, un tecnico.
Alla nostra Woodstock è presente chi vuole un’altra Italia, un vero Bel Paese, un’ Italia dei cittadini che non racconta e non si racconta più balle.

Partiamo adesso, non ci fermeremo più.
Oggi ci saranno verità e musica.
Insieme ce la faremo. Siamo tanti, milioni, dobbiamo solo svegliarci da un incantesimo. 

Per sorridere alla vita e essere felici.

Per un nuovo Rinascimento.”

Beppe Grillo

 
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TUTTI HANNO DIRITTO AD ESPRIMERE LE PROPRIE IDEE

Post n°467 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da albert.z
 

Sembra banale nel 2008 dover ribadire che tutti devono avere gli stessi diritti di libertà d'espressione. Il problema vero è che qualcuno può dire la sua da tutti i canali tv di questo stato, mentre molti o non sono in grado di esprimersi o hanno solo un mezzo: il blog. Il blog è un'arma di diffusione molto limitata: è come il lancio di un sasso o di una freccia, mentre chi può scrivere su un giornale dispone di una divisione di carri armati e chi possiede delle tv combatte con la bomba atomica.

Berlusconi che ha tre reti tv, due al suo servizio della Rai, più vari giornali, bombarda gli altri con una potenza sprorzionata, diff ondendo le sue idee che calzano a quelli come lui.

Gli altri cittadini, impiegati, operai, insegnanti, pensionati sono voci inascoltate, ectoplasmi che approdano in tv, quando qualcuno di loro muore o è colpito da sorte avversa. Non siamo in una vera democrazia: anche gli impiegati, gli operai, gli insegnanti ed i pensionati dovrebbero avere almeno una rete tv, da cui diffondere il loro pensiero, le loro necessità, come quasi ogni giorno fanno Berlusconi e Montezemolo.  Oggi vige la legge del più forte, la legge della giungla editoriale.

Come diceva Licio Gelli:" Il vero potere giace in mano di chi possiede  o comanda i mass media".

 
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In Italia ci sono poco meno di 9 mila enti locali

Post n°466 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da albert.z

In Italia ci sono poco meno di 9 mila enti locali, di ogni categoria e razza, ma il numero cambia in continuazione: ogni legislatura vede infatti la proposta della creazione di un nuovo ente o la moltiplicazione di quelli esistenti.
Nel libro «Sprecopoli» (edito da Mondadori) Mario Cervi e Nicola Porro denunciano i motivi per cui i nostri comuni non hanno alcun incentivo a ridurre le spese, ma molte ragioni per continuare ad aumentare le tasse.

 


Sono ben 120 mila i consiglieri comunali (mettendoli in fila uno dietro l'altro si otterrebbe una delle città più grandi d'Italia) di cui 50 mila assessori.
A che prezzo? Modico. Appena 700 milioni di euro l'anno. Il costo della democrazia locale e i privilegi che essa si attribuisce in termini di pensioni, assistenza e logistica sono solo la punta del famigerato iceberg. In totale in Italia ci sono 150 mila politici eletti che vedono passare per le loro mani i 230 miliardi di euro che ogni anno sono spesi a livello locale.
L'analisi degli autori di «Sprecopoli» è impietosa: «In questo mare si annida una molpteplicità di piccoli sprechi, figli del grande interesse locale. I più difficili da scovare e denunciare, ma i più odiosi per il cittadino». Conti alla mano, il costo della burocrazia fa rabbrividire. La spesa pubblica totale dello Stato nel 2006 è stata di 745 miliardi di euro: circa un terzo per enti previdenziali, un terzo per spesa centrale e il resto in spesa gestita a livello locale.
«La spesa locale è però geneticamente modificata - scrivo Mario Cervi e Nicola Porro - e la gran parte va a finanziare il servizio sanitario: nel 2006 sono arrivati 101 miliardi di euro». Il cittadino contribuente ha la percezione di pagare tutte le proprie tasse a livello nazionale che poi sono trasferite a livello locale. Ma qui si crea un «gigantesco sistema di deresponsabilizzazione reciproca». Insomma, non si viene mai a capo di chi è la colpa dello spreco di denaro. Il libro «Sprecopoli» è un viaggio attento, documentato, intelligente e talvolta spiritoso nel paese dei privilegi e dei soldi buttati.
Quel paese, purtroppo, si chiama Italia.
Ale. Usa.

 
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Storia di una pattumiera d'oro

Post n°465 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da albert.z
 



Tangentopoli - Paolo Berlusconi, fratello del presidente del Consiglio, patteggia per chiudere il processo per l'ex discarica di Milano
52 milioni di euro per evitare il carcere
Fondi neri, corruzione e politici compiacenti

Grazie all'immondizia la Simec, già di proprietà del fratello del premier, ha guadagnato 243 miliardi di lire. Pagati dalla Regione, con i soldi dei contribuenti.
Nel '96 Formigoni ordina il recupero ambientale della discarica. Le spese, a carico di Berlusconi e soci, sono invece scaricate sul gruppo Auchan, in cambio di un centro commerciale.

La storia è quella solita di tutte le Tangentopoli. Fondi neri, corruzione, fiumi di denaro pubblico che svaniscono nel nulla, politici compiacenti.

Questa volta però la vicenda potrebbe chiudersi ancor prima dell'inizio del processo, grazie a un maxirisarcimento: 52 milioni di euro, pari a quasi 101 miliardi delle vecchie lire.

Una somma - la più grossa mai recuperata da un'inchiesta penale su reati di pubblica amministrazione - che sono pronti a sborsare Paolo Berlusconi e un'altra trentina di imputati pur di chiudere definitivamente la faccenda della discarica di Cerro Maggiore, la più grande pattumiera d'Europa a due passi da Legnano, tra Milano e Varese.

Un intrigo da 150 miliardi di lire di fondi neri, al centro del quale c'è una società, la Simec spa, all'epoca dei fatti di proprietà del fratello del presidente del Consiglio e di Giovanni Butti, commercialista a Como.

Una società privata autorizzata dalla Regione Lombardia a costruire e a gestire, in quello che gli economisti definiscono regime di monopolio, “l'impianto di emergenza” ricavato da una ex cava.

Dove, tra il 1990 e il 1996, sono stati accumulati più di un milione di tonnellate di sacchi neri che in soli cinque anni e mezzo hanno fruttato alla Simec 243 miliardi di ricavi lordi. A pagare i quali è stata la Regione Lombardia. Ma con i soldi dei contribuenti.
All'inizio fu un suicidio

L'inchiesta sulla più grande pattumiera d'Europa ha inizio il 13 maggio del 1997. Con un suicidio.

Quello di Luigi Ciapparelli, un italiano residente in Svizzera, amministratore delegato della Simec spa. Un anno e mezzo prima, Ciapparelli è diventato socio della Simec rilevando la quota del 50 per cento appartenente a Paolo Berlusconi. Un passaggio provvidenziale per il fratello del premier che doveva servire - preciserà - a far cessare quelli che considerava “attacchi continui e gratuiti” nei suoi confronti.

La discarica è in quel momento al centro di violentissime polemiche.

La Giunta regionale guidata da Roberto Formigoni (Forza Italia) ha infatti deciso di allargare l'area della discarica, per consentire lo sgombro delle migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti ogni giorno dal capoluogo lombardo che, ancora privo di inceneritore, non sa dove collocarli.

Una decisione che scatena la protesta dei cittadini della zona, che decidono di formare un Comitato antidiscarica, capeggiato dal sindaco di Cerro Maggiore, Marina Lazzati.

I cittadini, esasperati, pur di impedire alla pattumiera a cielo aperto di rendere l'aria della zona ancora più irrespirabile di quanto già non lo sia, arrivano persino a fare lo sciopero della fame e, con tende e barricate, a bloccare i camion con l'immondizia.

Vengono anche denunciati per blocco stradale, ma poi tutti assolti dal giudice Renato Bricchetti, difficilmente etichettabile come “toga rossa”, visto che nel '94 si era candidato alle politiche per Forza Italia.

Il pacchetto azionario di Berlusconi jr finisce così a Ciapparelli, già presente nella Simec come socio di altri proprietari raccolti nella “Fideco”.

Ma la mattina del 13 maggio '97 il ragionier Ciapparelli decide di uscire per sempre di scena. E lo fa sparandosi un colpo alla testa con la sua Beretta 7.65 mentre è alla scrivania del suo ufficio, all'interno dell'impianto di smaltimento.

Quella mattina era giunto alla discarica visibilmente alterato o, come alcuni dipendenti raccontarono agli inquirenti, addirittura “infuriato”.

Un gigantesco muro di cemento, che avrebbe dovuto contenere la montagna di rifiuti e difendere la salute dei cittadini di Cerro e della vicina Rescaldina, stava cedendo. Scatenando ancora una volta l'ira dei cittadini della zona.

Da qui, forse, il gesto disperato di un imprenditore incapace di far fronte ai numerosi problemi della discarica.

Ma l'autopsia al ragioniere dà un risultato sorprendente: il proiettile non ha colpito la tempia dell'imprenditore, ma la sua nuca. E sulla pelle manca il classico alone dei colpi sparati a bruciapelo. Il ragioniere, insomma, si sarebbe sparato da qualche centimetro di distanza dietro la nuca. Una manovra - spiegano i medici legali - anatomicamente possibile, ma sicuramente inconsueta.
Berlusconi jr indagato

Il pubblico ministero Margherita Taddei, di turno alla Procura di Milano la mattina del 13 febbraio '97, anziché chiudere il caso Ciapparelli (per il quale è stata poi ipotizzata l'“istigazione al suicidio”), incarica la Guardia di finanza di ricostruire la situazione economica e amministrativa della maxidiscarica.

Il 22 ottobre del '98 Paolo Berlusconi, fino al '95 socio di maggioranza della Simec, insieme ad altre venticinque persone, viene indagato per truffa ai danni della Regione Lombardia, falso in bilancio e appropriazione indebita.

Vengono sequestrati anche una trentina di miliardi di lire a lui “riferibili”.

Secondo l'accusa, con la prospettiva di maggiori costi, attraverso conti ritenuti irregolari, sarebbero state formulate tariffe superiori a quelle congrue, applicate poi alla Regione Lombardia e all'Amsa, la municipalizzata milanese che si occupa della nettezza urbana.

Tra le persone indagate di riciclaggio, per aver fatto da prestanome dei conti bancari, c'è anche l'ex moglie di Paolo Berlusconi, Mariella Bocciardo, alla quale alla fine del '98 la procura di Milano sequestra un conto di 43 miliardi di lire. “A pochi giorni dall'assoluzione completa per gli immobili della Cariplo - commentò all'epoca Berlusconi jr - il mio nome viene nuovamente tirato in ballo in modo pretestuoso”.
Il trucco delle tariffe gonfiate

Molti miliardi sarebbero quindi finiti nelle tasche degli amministratori della Simec grazie alle tariffe gonfiate, coperte da una semplice operazione di bilancio: se da una parte ci sono ricavi lordi per 243 miliardi di lire, dall'altra siamo in presenza di pesanti “costi di smaltimento”.

Costi che la Procura non considera veri, ma frutto di “spese fittizie per almeno 150 miliardi di lire”, ad esempio per l'acquisto di macchinari, per consulenze amministrative e pubblicitarie.

O, il caso più eclatante, per l'acquisto avvenuto nel luglio del '94 dell'immobiliare “La Beffa”, costata alla Simec 30 miliardi di lire e rivenduta sei mesi dopo a soli 2 miliardi.

Una vera beffa, se si pensa che i 28 miliardi di perdita fittizia sarebbero tornati a nero sui conti di parenti, dipendenti e prestanome.

Ma l'indagine penale scatena l'interesse anche del fisco. Si apre per il fratello del Cavaliere un procedimento per evasione fiscale che, grazie al pagamento di 76 miliardi di lire all'ufficio Imposte di Milano, viene anche rapidamente archiviato.
In scena il “governatore”

Il 28 marzo 2001, alle quattro di pomeriggio, il “governatore” lombardo Roberto Formigoni convoca una conferenza stampa per divulgare la notizia che nel giro di qualche giorno finirebbe ugualmente sulle pagine dei giornali: “Sono indagato per corruzione, ma di corruzione non c'è traccia, non si parla di una sola lira che mi sarebbe stata versata. Potremmo definirla una corruzione per conto terzi”.

Quello che il presidente della Regione non sa, o che dimentica di dire, è che il codice penale (articolo 319), prevede la punizione per corruzione del pubblico ufficiale che per compiere un atto contrario ai doveri di ufficio “riceve per sé, o per un terzo, denaro o altra utilità”.

In sostanza, Formigoni avrebbe dato una robusta mano a Berlusconi jr per cavarsi dall'impaccio gigantesco in cui si era trasformata la discarica di Cerro, sommersa dai debiti, contestata dagli abitanti della zona e dagli ambientalisti.

Ma veniamo ai fatti.

La discarica non è sicura. La Regione sa che potrebbe diventare da un momento all'altro una bomba ecologica.

Così nel febbraio del '96 Formigoni decreta la chiusura della discarica e ordina alle Simec di avvia re la bonifica, garantita da circa trenta miliardi di fideiussioni depositate da Paolo Berlusconi e soci.

Dopo un anno di lavori, però, il comune di Certo scopre che il muro di cemento che con tiene le tonnellate di rifiuti si è clamorosamente crepato, provocando una nuova rivolta popola re.

Per placare gli animi, la Simec non può che promettere di ricostruire il muraglione e di tener fede al suo impegno, sancito sette anni prima dalla convenzione con la Regione, e cioè la completa “messa in sicurezza” della discarica.

Per farlo, però, servono soldi, e le casse della società sono vuote.

A quel punto sarebbero dovuti intervenire a proprie spese i soci (ricordate le fideiussioni di trenta miliardi?).

Ed è qui che entra in ballo Formigoni.

Le spese del recupero ambientale, che dovevano esse re tutte a carico di Berlusconi e soci, sono invece scaricate sul gruppo Auchan-Rinascente (11 miliardi e 300 milioni di lire).

In sostanza il “governatore” lombardo, firmando nel '99 un nuovo accordo di programma “sul risanamento e la messa in sicurezza della discarica”, avrebbe permesso a Berlusconi jr di scaricare i costi del risanamento e di lasciare intatto il suo capi tale e quello del fratello maggiore Silvio, posti a garanzia.

La Fininvest infatti si era esposta direttamente nell'affare, firmando fideiussioni per 19 miliardi, che la Regione evitò di mettere all'incasso.

Nel ricevere l'avviso di garanzia, Formigoni ha commentato: “Chi non fa nulla campa tranquillo, chi si rimbocca le maniche e cerca soluzioni trova sempre un pubblico ministero pronto a sparargli addosso”.
Il colosso francese

Da una parte la Simec, che deve pagare il risanamento, ma ha le casse vuote, dall'altra, l'Auchan, il colosso francese della grande distribuzione, che da anni attende di aprire un centro commerciale a ridosso della discarica, senz'altro con le casse piene. La soluzione non può che essere vicina.

Auchan prende su di sé i costi della messa in sicurezza della discarica e, come contropartita, la Regione avrebbe garantito il via libera all'apertura del grande magazzino.

Detto, fatto. Auchan dà un finanziamento di sei miliardi, si legge nell'ordinanza, “subordinato all'apertura del centro commerciale”.

Oltretutto, la cifra versata dai francesi alla Simec è assai più consistente del costo totale del risanamento della zona.

Grazie alle perizie dell'ingegner Mario Catania, docente universitario del Politecnico e braccio destro di Formigoni per i problemi ambientali, già arrestato per gli appalti sulle alluvioni, i sei miliardi di costo effettivo vengono raddoppiati. E la “cresta” sarebbe stata utilizzata per sistemare i bilanci della Simec.

Una soluzione perfetta per salvare capra e cavoli, deve aver pensato Formigoni. Una soluzione, diranno gli investigatori, che ha consentito “al presidente della Regione di uscire da una situazione in grado di comprometterne la propria futura credibilità politica senza recare dispiaceri di sorta alle società del gruppo Fininvest che avevano prestato le fideiussioni”.
Maxitruffa, maximulta

Il 20 maggio prossimo il giudice Luca Pistorelli scioglierà la riserva. Se la proposta delle difese verrà accolta, Paolo Berlusconi e gli altri indagati, accusati di corruzione, bilanci falsi, appropriazioni indebite e peculato, dovranno versare 101 miliardi di vecchie lire di risarcimento, che andranno a rimpinguare le casse del comune di Milano, a cui andrà la fetta più consistente (95 miliardi), dei comuni di Ceno e di Rescaldina, della Regione e della Provincia di Milano.

Una strada, quella del patteggiamento, scelta dal fratello del presidente del Consiglio perché è a rischio carcerazione.

È già stato condannato a 13 mesi di reclusione per la vicenda giudizia ria del Golf club Tolcinasco, una storia di corruzione nell'hinterland milanese.

Gli avvocati, se il risarcimento offerto sarà accettato, chiederanno per il loro cliente una condanna complessiva, cumulativa con altre vicende processuali, pari a un anno e nove mesi. Tale dunque da poter rientrare nella sospensione condizionale. Per le tasche di Berlusconi jr significherà rinunciare ai 43 miliardi di lire già sequestrati in questi anni a sue società o asseriti “presta nome”, e metterne un'altra sessantina in denaro fresco.

Paola Pentimella Testa
Milano, 3 maggio 2002
da "Avvenimenti"

 
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