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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi di Novembre 2009

PER CAPIRE BISOGNA SAPERE

Post n°1059 pubblicato il 28 Novembre 2009 da albert.z
 

La Banca Rasini era una piccola banca milanese, nata negli anni ‘50 ed inglobata nella Banca Popolare di Lodi nel 1992. Il motivo principale della sua fama odierna è che tra i suoi clienti principali si annoveravano i criminali Pippo Calò, Totò Riina, Bernardo Provenzano (al tempo, uomini guida della Mafia) e l’imprenditore e uomo politico Silvio Berlusconi, il cui padre Luigi Berlusconi ivi lavorava come funzionario. Le dichiarazioni di Michele Sindona sulla Banca Rasini la fanno citare più volte da Nick Tosches, un giornalista del New York Times, nel suo libro I misteri di Sindona, e l’hanno resa nota tra gli studiosi internazionali che si occupano della storia della Mafia italiana.

La Banca Rasini risulta anche nella lista di banche ed istituti di credito che gestirono il passaggio dei finanziamenti di 113 miliardi di lire (equivalenti ad oltre 300 milioni di euro nel 2006) che ricevette la Fininvest, il gruppo finanziario e televisivo di Berlusconi, tra il 1978 ed il 1983.

La "Banca Rasini Sas di Rasini, Ressi & C." viene fondata all'inizio degli anni '50 dai milanesi Carlo Rasini, Gian Angelo Rasini, Enrico Ressi, Giovanni Locatelli, Angela Maria Rivolta e Giuseppe Azzaretto. Il capitale iniziale è di 100 milioni di lire. Sin dalle sue origini la banca è un punto di incontro di capitali lombardi (principalmente quelli della nobile famiglia milanese dei Rasini, proprietaria del feudo di Buccinasco) e palermitani (quelli provenienti da Giuseppe Azzaretto, uomo di fiducia di Giulio Andreotti in Sicilia). [1]

Nel 1970 Dario Azzaretto, figlio di Giuseppe, diviene socio della banca. Sempre nel 1970, il procuratore della banca Luigi Berlusconi (padre di Silvio Berlusconi) ratifica un'operazione destinata ad avere un peso nella storia della Rasini: la banca acquisisce una quota della Brittener Anstalt, una società di Nassau legata alla Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figurano nomi destinati a divenire famosi, come Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus.

Nel 1973 la Banca Rasini diviene una S.p.a., ed il controllo passa dai Rasini agli Azzaretto. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Rasini S.p.a. è costituito da Dario e Giuseppe Azzaretto, Mario Ungaro (avvocato romano e noto amico di Michele Sindona e Giulio Andreotti), Rosolino Baldani e Carlo Rasini.[2]

Ma nel 1974, nonostante l'ottima situazione finanziaria della Banca Rasini (che nell'ultimo anno aveva guadagnato oltre un quarto del suo capitale), Carlo Rasini lascia la banca fondata dalla sua famiglia, dimettendosi anche dal ruolo di consigliere. Secondo gli analisti, le ragioni delle dimissioni di Carlo Rasini sono da cercarsi nella sua mancanza di fiducia verso il resto del Consiglio di Amministrazione, e degli Azzaretto in particolare.

Sempre nel 1974, Antonio Vecchione diviene Direttore Generale, ed in soli dieci anni il valore della banca esplode, passando dal miliardo di lire nel 1974 al valore stimato di circa 40 miliardi di lire nel 1984.

Il 15 febbraio 1983 la Banca Rasini sale agli onori della cronaca, per via dell'"Operazione San Valentino". La polizia milanese effettua una retata contro gli esponenti di Cosa Nostra a Milano, e tra gli arrestati figurano numerosi clienti della Banca Rasini, tra cui Luigi Monti, Antonio Virgilio e Robertino Enea. Si scopre che tra i correntisti miliardari della Rasini vi sono Totò Riina e Bernardo Provenzano. Anche il direttore Vecchione e parte dei vertici della banca vengono processati e condannati, in quanto emerge il ruolo della Banca Rasini come strumento per il riciclaggio dei soldi della criminalità organizzata.

Dopo il 1983, Giuseppe Azzaretto cede la banca a Nino Rovelli. Nino Rovelli è un imprenditore (noto soprattutto per la vicenda Imi-Sir) e non ha esperienza nel settore bancario. Nelle inchieste tuttora in corso sulla Banca Rasini, Nino Rovelli è spesso considerato un uomo che ha coperto la vera dirigenza della banca fino al 1992. Tuttavia, non esistono evidenze al riguardo, né ipotesi sui nomi dei veri amministratori della Banca.

La Banca Rasini deve la sua fama tra gli studiosi della storia d'Italia soprattutto alle dichiarazioni di Michele Sindona del 1984. Quando il giornalista del New York Times, Nick Tosches, chiese a Sindona (poco prima della misteriosa morte di quest'ultimo): «Quali sono le banche usate dalla mafia?». Sindona rispose: «In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca in Piazza dei Mercanti». In effetti, le indagini successive alla retata dell'Operazione San Valentino dimostrarono ampiamente il ruolo della Banca Rasini nel riciclaggio dei soldi della mafia, ed i contatti dell'istituto coi più alti vertici mafiosi. Il Commissario di Polizia Calogero Germanà ha ipotizzato che l'istituto, al pari della Banca Sicula di Trapani, fosse uno dei centri per il riciclaggio del denaro sporco di Cosa Nostra.

Nel 1992 la Banca Rasini viene inglobata nella Banca Popolare di Lodi, ma è solo nel 1998 che la Procura di Palermo mette sotto sequestro tutti gli archivi della banca. I giudici di Palermo, anche a seguito delle rivelazioni di Michele Sindona (intervista del 1985 ad un giornalista americano, Nick Tosches) e di altri "pentiti", indicano la stessa banca Rasini come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa. Tra i correntisti della banca figurava anche Vittorio Mangano, il mafioso che lavorò come fattore nella villa di Silvio Berlusconi dal 1973 al 1975.

 
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ENTRATO IN PARLAMENTO PER SFUGGIRE ALLA GIUSTIZIA UMANA

Post n°1058 pubblicato il 27 Novembre 2009 da albert.z
 

E PER FARE GLI AFFARI SUOI

Ecco le leggi che hanno aiutato Berlusconi

 

Qui di seguito tutte le leggi approvate dal 2001 ad oggi dai governi di centrodestra che hanno prodotto benefici effetti per Berlusconi e le sue società.

1 Legge n. 367/2001. Rogatorie internazionali. Limita l'utilizzabilità delle prove acquisite attraverso una rogatoria. La nuova disciplina ha lo scopo di coprire i movimenti illeciti sui conti svizzeri effettuati da Cesare Previti e Renato Squillante, al centro del processo "Sme-Ariosto 1" (corruzione in atti giudiziari).

2 Legge n. 383/2001 (cosiddetta "Tremonti bis"). Abolizione dell'imposta su successioni e donazioni per grandi patrimoni. (Il governo dell'Ulivo l'aveva abolita per patrimoni fino a 350 milioni di lire).

3 Legge n.61/2001 (Riforma del diritto societario). Depenalizzazione del falso in bilancio. La nuova disciplina del falso in bilancio consente a Berlusconi di essere assolto perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato" nei processi "All Iberian 2" e "Sme-Ariosto2".

4 Legge 248/2002 (cosiddetta "legge Cirami sul legittimo sospetto"). Introduce il "legittimo sospetto" sull'imparzialità del giudice, quale causa di ricusazione e trasferimento del processo ("In ogni stato e grado del processo di merito, quando gravi situazioni locali, tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili, pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo ovvero la sicurezza o l'incolumità pubblica, o determinano motivi di legittimo sospetto, la Corte di cassazione, su richiesta motivata del procuratore generale presso la Corte di appello o del pubblico ministero presso il giudice che procede o dell'imputato, rimette il processo ad altro giudice"). La norma è sistematicamente invocata dagli avvocati di Berlusconi e Previti nei processi che li vedono imputati.

5 Decreto legge n. 282/2002 (cosiddetto "decreto salva-calcio"). Introduce una norma che consente alle società sportive (tra cui il Milan) di diluire le svalutazioni dei giocatori sui bilanci in un arco di dieci anni, con importanti benefici economici in termini fiscali.

6 Legge n. 289/2002 (Legge finanziaria 2003). Condono fiscale. A beneficiare del condono "tombale" anche le imprese del gruppo Mediaset.

7 Legge n.140/2003 (cosiddetto "Lodo Schifani"). E' il primo tentativo per rendere immune Silvio Berlusconi. Introduce ildivieto di sottomissione a processi delle cinque più altre cariche dello Stato (presidenti della Repubblica, della Corte Costituzionale, del Senato, della Camera, del Consiglio). La legge è dichiarata incostituzionale dalla sentenza della Consulta n. 13 del 2004.

8 Decreto-legge n.352/2003 (cosiddetto "Decreto-salva Rete 4"). Introduce una norma ad hoc per consentire a rete 4 di continuare a trasmettere in analogico.

9 Legge n.350/2003 (Finanziaria 2004). Legge 311/2004 (Finanziaria 2005). Nelle norme sul digitale terrestre, è introdotto un incentivo statale all'acquisto di decoder. A beneficiare in forma prevalente dell'incentivo è la società Solari. com, il principale distributore in Italia dei decoder digitali Amstrad del tipo "Mhp". La società controllata al 51 per cento da Paolo e Alessia Berlusconi.

10 Legge 112/2004 (cosiddetta "Legge Gasparri"). Riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni. Introduce il Sistema integrato delle comunicazioni. Scriverà il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi: "Il sistema integrato delle comunicazioni (Sic) - assunto dalla legge in esame come base di riferimento per il calcolo dei ricavi dei singoli operatori di comunicazione - potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne detenga il 20% di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti".

11 Legge n.308/2004. Estensione del condono edilizio alle aree protette. Nella scia del condono edilizio introdotto dal decreto legge n. 269/2003, la nuova disciplina ammette le zone protette tra le aree condonabili. E quindi anche alle aree di Villa Certosa di proprietà della famiglia Berlusconi.

12 Legge n. 251/2005 (cosiddetta "ex Cirielli"). Introduce una riduzione dei termini di prescrizione. La norma consente l'estinzione per prescrizione dei reati di corruzione in atti giudiziari e falso in bilancio nei processi "Lodo Mondadori", "Lentini", "Diritti tv Mediaset".

13 Decreto legislativo n. 252 del 2005 (Testo unico della previdenza complementare). Nella scia della riforma della previdenza complementare, si inseriscono norme che favoriscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale, a beneficio anche della società assicurative di proprietà della famiglia Berlusconi.

14 Legge 46/2006 (cosiddetta "legge Pecorella"). Introduce l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento. La Corte Costituzionale la dichiara parzialmente incostituzionale con la sentenza n. 26 del 2007.

15 Legge n.124/2008 (cosiddetto "lodo Alfano"). Ripropone i contenuti del 2lodo Schifani". Sospende il processo penale per le alte cariche dello Stato. La nuova disciplina è emenata poco prima delle ultime udienze del processo per corruzione dell'avvocato inglese Davis Mills (testimone corrotto), in cui Berlusconi (corruttore) è coimputato. Mills sarà condannato in primo grado e in appello a quattro anni e sei mesi di carcere. La Consulta, sentenza n. 262 del 2009, dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione.

16 Decreto legge n. 185/2008. Aumentata dal 10 al 20 per cento l'IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore privato del gruppo Mediaset.

17 Aumento dal 10 al 20 per cento della quota di azione proprie che ogni società può acquistare e detenere in portafoglio. La disposizione è stata immediatamente utilizzata dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset.

18 Disegno di legge sul "processo breve". Per l'imputato incensurato, il processo non può durare più di sei anni (due anni per grado e due anni per il giudizio di legittimità). Una norma transitoria applica le nuove norme anche i processi di primo grado in corso. Berlusconi ne beneficerebbe nei processi per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.
 
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Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

Post n°1057 pubblicato il 27 Novembre 2009 da albert.z
 

Carissime/i,

condivido fino in fondo quanto proposto e pertanto Vi giro la mail di Don Luigi Ciotti certo che condividerete anche Voi la battaglia che sta portando avanti per una Società più pulita.

 
Cari e Cordiali Saluti,

Gennaro Marotta
Coordinatore Regionale
Italia dei Valori Veneto
 
Tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono all'unanimità le legge 109/96. Si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare da Pio La Torre, aveva pagato con la propria vita l'impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente.
Oggi quell 'impegno rischia di essere tradito. Un emendamento introdotto in Senato alla legge finanziaria, infatti, prevede la vendita dei beni confiscati che non si  riescono a destinare entro tre o sei mesi. E' facile immaginare, grazie alle note capacità delle organizzazioni mafiose di mascherare la loro presenza, chi si farà avanti per comprare ville, case e terreni appartenuti ai boss e che rappresentavano altrettanti simboli del loro potere, costruito con la violenza, il sangue, i soprusi, fino all'intervento dello Stato.
La vendita di quei beni significherà una cosa soltanto: che lo Stato si arrende di fronte alle difficoltà del loro pieno ed effettivo riutilizzo sociale, come prevede la legge. E il ritorno di quei beni nelle disponibilità dei clan a cui erano stati sottratti, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura, avrà un effetto dirompente sulla stessa credibilità delle istituzioni.
Per queste ragioni chiediamo al governo e al Parlamento di ripensarci e di ritirare l'emendamento sulla vendita dei beni confiscati.
Si rafforzi, piuttosto, l'azione di chi indaga per individuare le ricchezze dei clan. S'introducano norme chefacilitano il riutilizzo sociale dei beni e venga data concreta attuazione alla norma che stabilisce la confisca di beni ai corrotti. E vengano destinate innanzitutto ai familiari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia i soldi e le risorse finanziarie sottratte alle mafie. Ma non vendiamo quei beni confiscati che rappresentano il segno del riscatto di un'Italia civile, onesta e coraggiosa.
Perché quei beni sono davvero tutti "cosa nostra"
 
Don Luigi Ciotti
Presidente di Libera e Gruppo Abele
Firma l'appello e condividilo con i tuoi contatti, di NO alle mafie:
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1780

Grazie

Coordinamento provinciale di Belluno  Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.


 
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La resa dei conti

Post n°1056 pubblicato il 27 Novembre 2009 da albert.z
 

 

Andate su: LA REPUBBLICA. Notizie importanti su chi ci governa:

http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/resa-conti/resa-conti.html

 

Si saprà la verità? I colpevoli saranno condannati o si faranno le leggi ad personam?

Anche Ilardo aveva parlato di incontri tra Dell'Utri e mafiosi. Peccato che l'abbiano ucciso subito.

 

 
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LE VIRTU' DEGLI ITALIANI

Post n°1047 pubblicato il 20 Novembre 2009 da albert.z
 

Si racconta che quando Dio creò il mondo, affinché gli uomini prosperassero,
decise di concedere loro due virtù.
 
E così fece.

 - Gli svizzeri li fece ordinati e rispettosi delle leggi.
 - Gli inglesi perseveranti e studiosi.
 - I giapponesi lavoratori e pazienti.
 - I francesi colti e raffinati.
 - Gli spagnoli allegri e accoglienti.
 
Quando arrivò agli italiani si rivolse all'angelo che prendeva nota e gli
 disse:
 'Gli italiani saranno intelligenti, onesti e di Forza Italia . '
 
Quando terminò con la creazione, l'angelo gli disse:
 'Signore hai dato a tutti i popoli due virtù ma agli italiani
 tre, questo farà sì che prevarranno su tutti gli altri'.
 'Porca miseria! E' vero! '
 Ma le virtù divine non si possono più togliere, che gli
 italiani abbiano tre virtù! Però ogni persona non potrà averne
 più di due insieme.'
 
Fu così che:
 L'italiano che è di Forza Italia ed onesto, non può essere intelligente.
 Colui che è intelligente e di Forza Italia, non può essere onesto.
 E quello che è intelligente e onesto non può essere di Forza Italia.

 
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CI HA DERUBATO O E' UN PERSEGUITATO?

Post n°1046 pubblicato il 20 Novembre 2009 da albert.z
 

Sarebbe giusto avere governanti onesti, ma forse ai delinquenti non va bene. Da un governo con dentro qualche evasore fiscale, è molto probabile che arrivi qualche legge a favore degli evasori fiscali. Infatti hanno approvato lo scudo fiscale, che praticamente è il terzo condono fiscale fatte da Berlusconi, anche per se stesso.

Ora ci sono dei processi che vorrebbero chiarire e sanzionare Berlusconi e le sue ditte se è un corruttore e se ha evaso le tasse o frodato lo Stato.

Per saperne di più:

http://it.wikipedia.org/wiki/Procedimenti_giudiziari_a_carico_di_Silvio_Berlusconi#Compravendita_diritti_televisivi

In tutti i modi stanno complottando per salvare Berlusconi dai processi, come hanno fatto anche nei precedenti che sono saltate le sentenze di merito perché prescritti o perché hanno cambiato legge.

DOBBIAMO DIRE NO ALLE PRESCRIZIONI ANTICIPATE, AL LODO ALFANO, AI PROCESSI MORTI PER SALVARE BERLUSCONI.

SCRIVIAMO A NAPOLITANO CHE SCIOLGA QUESTO PARLAMENTO CHE E' AL SERVIZIO DI BERLUSCONI, DEI DELINQUENTI  E DELLE MULTINAZIONALI.

TUTTI A ROMA IL 5 DICEMBRE PER PROTESTARE CONTRO BERLUSCONI SILVIO, CHE E' ENTRATO IN POLITICA PER SALVARSI DALLA GALERA.

 
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Liste civiche 5 stelle

Post n°1045 pubblicato il 18 Novembre 2009 da albert.z
 

SE VOLETE SOSTENERE LE LISTE CIVICHE, ISPIRATE DA BEPPE GRILLO, PER LE REGIONALI, ANDATE SU:

 

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/citta/

 

 

 
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La corruzione costa 25mila euro a testa

Post n°1043 pubblicato il 18 Novembre 2009 da albert.z
 
Foto di albert.z

La corruzione in Italia non è considerata un reato

 grave!!!       Chissà perché?

 

L'inchiesta/1. Sbalorditivo il silenzio di chi si batte per il Sistema Italia:
dagli imprenditori ai sindacati, alle associazioni di risparmiatori e consumatori

di GIUSEPPE D'AVANZO da REPUBBLICA

Paese meraviglioso l'Italia. Quando non si acceca da solo, chiude gli occhi. Il frastuono politico assorda e il rumore mediatico lascia nascosta qualche verità e - in un canto - fatti che, al contrario, meritano molta luce e l'attenzione dell'opinione pubblica. La disciplina del "processo breve" ce l'abbiamo sotto gli occhi e vale la pena di farci i conti, senza lasciarci distrarre da ingenui e imbonitori. Qualche punto fermo. Il disegno di legge pro divo Berluscone non rende i processi rapidi (è una cristallina scemenza). Quel provvedimento fabbrica una prescrizione svelta e improvvisa come un fulmine che uccide. Solitamente, a fronte dei reati più gravi, uno Stato responsabile - e leale con i suoi cittadini - si concede un tempo adeguato per accertare il reato e punire i responsabili (la prescrizione non è altro). Più grave è il reato, più problematico e laborioso il suo accertamento, maggiore è il tempo che lo Stato si riconosce prima di considerare estinto il delitto. Le regole della prescrizione svelta e assassina (dei processi) capovolgono questo criterio di efficienza e buon senso.

Più grave è il reato, minore è il tempo per giudicarlo. I magistrati avranno tutto il tempo per processare uno scippatore e tempi contingentati per venire a capo, per dire, di abuso d'ufficio, frodi comunitarie, frodi fiscali, bancarotta preferenziale, truffa semplice o aggravata: quel mascalzone di Bernard Madoff, che ha trafugato 50 miliardi di dollari ai suoi investitori, ne gioirebbe maledicendo di non essere nato italiano.

Ora il disegno di legge potrà essere corretto e limato ma - statene certi - non potrà mai lasciare per strada la corruzione propria e impropria perché Silvio Berlusconi, imputato di corruzione in atti giudiziari e con il corrotto già condannato in appello (David Mills), ha bisogno di quel "salvacondotto" per levarsi dai guai. Un primo risultato si può allora scolpire nella pietra: l'Italia è il solo Paese dell'Occidente che considera la corruzione un reato non grave e dunque, se le parole e le intenzioni hanno un senso, una pratica penalmente lieve, socialmente risibile, economicamente tranquilla. Nessuno pare chiedersi se ce lo possiamo permettere; quali ne saranno i frutti; quali i costi economici e immateriali; quale il futuro di un Paese dove "corrotto" e "corruttore" sono considerati attori sociali infinitamente meno pericolosi di "scippatore", "immigrato clandestino", "automobilista distratto", e la corruzione così inoffensiva da meritare una definitiva depenalizzazione o una permanente amnistia.

Il silenzio su questo aspetto decisivo della "prescrizione svelta", inaugurata dalla "legge Berlusconi", è sorprendente. È sbalorditivo che il dibattito pubblico sul minaccioso pasticcio, cucinato dagli avvocati del premier nel suo interesse, non veda protagonisti anche la Confindustria, chi ha cara la piccola e media impresa, i sindacati, gli economisti, le autorità di controllo del mercato e della concorrenza, le associazioni dei risparmiatori e dei consumatori, i ministri del governo che ancora oggi si dannano l'anima per dare competitività al "sistema Italia". Come se il circuito mediatico e "pubblicitario" del presidente del consiglio fosse riuscito a gabellare per autentica la storia di un ennesimo conflitto tra politica e giustizia, e dunque soltanto affare per giuristi, toghe e giornalisti. Come se questo progetto criminofilo non parlasse di sviluppo e arretratezza; di passato e di futuro; di convivenza civile, organizzazione sociale, legittimità delle istituzioni, trasparenza dell'azione dei policy maker; di competitività e credibilità internazionale del Paese.

È stupefacente questo silenzio perché ognuno di noi paga ancora oggi e pagherà domani, con l'ipoteca sul futuro di figli e nipoti, il prezzo della corruzione del passato, quasi sette punti di prodotto interno lordo ogni anno, 25mila euro di debito per ciascun cittadino della Repubblica, neonati inclusi. Settanta miliardi di euro di interessi passivi, sottratti ogni anno alle infrastrutture, al welfare, alla formazione, alla ricerca. È una condizione che corifei e turiferari, vespi e minzolini, occultano all'opinione pubblica. È necessario qualche ricordo allora per chi crede al "colpo di Stato giudiziario", alla finalità tutta politica dell'azione delle procure, favola ancora in voga in queste ore nel talk-show influenzati dal Cavaliere. Quando Mani Pulite muove i suoi primi passi, il giro di affari della corruzione italiana è di diecimila miliardi di lire l'anno, con un indebitamento pubblico tra i 150 e il 250 mila miliardi più 15/25 miliardi di interessi passivi. L'abitudine alla corruzione cancella ogni sensibilità del ceto politico per i conti pubblici. Inesistente negli anni sessanta, il debito cresce fino al 60 per cento del prodotto interno lordo negli anni ottanta. Sale al 70 per cento nel 1983. Tocca il 92 per cento nei quattro anni (1983/1987) di governo Craxi, per chiudere alla vigilia di Mani Pulite, nel 1992, al 118 per cento. Non c'è dubbio che, in quegli anni, una maggiore attenzione della magistratura alla corruzione, e la consapevolezza sociale del danno che produce, favorisce il parziale rientro dal debito, utile per adeguarsi ai parametri di Maastricht. Di quegli anni - 1993/1994 - è infatti il picco di denunce dei delitti di corruzione. Con il tempo, la tensione si allenta. Lentamente la curva dei delitti denunciati decresce e nel 2000 torna ai livelli del 1991, quelli antecedenti all'emersione di Tangentopoli. Negli anni successivi la legislazione ad personam (taglio dei tempi di prescrizione per i reati economici, dalla corruzione al falso in bilancio), i condoni fiscali, le difficoltà della legge sul "risparmio" (in realtà sulla governance) chiudono il cerchio e una stagione.

Da qui, allora, occorre muovere per comprendere e giudicare un progetto che può spingere l'Italia, nell'interesse di uno, in prossimità di una condizione da "paese emergente". Perché la difficoltà della nostra storia recente nasce nel fondo oscuro della corruzione. Tirarsene fuori è una necessità in quanto c'è - non è un segreto, anche se è trascurato dal discorso pubblico e dai cantori dell'Egoarca - una simmetria perfetta tra la corruzione e le criticità per la società e il Paese. Mercati dominati da distorsioni e "tasse immorali" (60 miliardi di euro ogni anno per la Corte dei Conti) garantiscono benefici soltanto agli insiders della combriccola corruttiva. Oltre a perdere competitività, i mercati corrotti non attraggono investimenti di capitale straniero e sono segnati da una bassa crescita (troppe barriere all'entrata, troppi rischi di investimento). Non c'è studio o analisi che non confermi la relazione tra il grado di corruzione e la crescita economica, soprattutto per quanto riguarda le medie e piccole imprese che sono il nocciolo duro della nostra economia reale. Infatti, le piccole e medie imprese - si legge nella relazione parlamentare che ha accompagnato la ratifica della convenzione dell'Onu contro la corruzione diventata legge il 14 agosto del 2009 - , "oltre a non avere i mezzi strutturali e finanziari delle grandi imprese (che consentono loro interventi diretti e distorsivi) risultano avere meno peso politico e minori disponibilità economiche per far fronte alla richiesta di tangenti". La corruzione diventa un costo fisso per le imprese e un onere che incide pesantemente nelle decisioni di investimento. Sono costi, per le piccole e medie imprese, che possono essere determinanti per l'entrata nel mercato, così come possono causarne l'uscita dal mercato. E in ogni caso sono costi che hanno rilevanti ricadute su altri fronti: ricerca, innovazioni tecnologiche, manutenzione, sicurezza personale, tutela ambientale.

Per queste ragioni, la corruzione dovrebbe trovare una sua assoluta priorità nell'agenda politica e gli italiani se ne rendono conto anche se magari non sanno, come ha scritto il ministro Renato Brunetta, che il balzello occulto della corruzione "equivale a una tassa di mille euro l'anno per ogni italiano, neonati inclusi". Secondo Trasparency International, un organismo "no profit" che studia il fenomeno della corruzione a livello globale, il 44 per cento degli italiani crede che la corruzione "incide in modo significativo" sulla sua vita personale e familiare; per il 92 per cento nel sistema economico; per il 95 nella vita politica; per il 85 sulla cultura e i valori della società. Più del 70 per cento della società ritiene che nei prossimi anni la corruzione sia destinata a non diminuire.

Il disastroso quadro nazionale è noto agli organismi internazionali. È di questi giorni il rapporto del Consiglio d'Europa sulla corruzione in Italia. Il Consiglio rileva che in Italia i casi di malversazione sono in aumento; che le condanne sono diminuite; i processi non si concludono per le tattiche dilatorie che ritardano i dibattimenti e favoriscono la prescrizione; la normativa è disorganica; la pubblica amministrazione ha una discrezionalità che confina con l'arbitrarietà. Il gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d'Europa (Greco) ha inviato all'Italia 22 raccomandazioni di stampo amministrativo (introduzione di standard etici, per dire), procedurali (per evitare l'interruzione dei processi) normative (nuove figure di reato).

La risposta alle preoccupazioni della comunità internazionale - che appena al G8 dell'Aquila ha sottoscritto il dodecalogo dell'Ocse per un global legal standard (peraltro fortemente voluto da Tremonti) - è ora nel disegno di legge della "prescrizione svelta". La corruzione è trascurabile. Non è il piombo sulle ali dell'economia italiana. Non è la tossina che avvelena il metabolismo della società italiana. Non è il muro che ci impedisce di scorgere il futuro. È un grattacapo del capo del governo. Bisogna eliminarlo anche al prezzo di non avere più un futuro per l'Italia intera. Dove sono in questo piano inclinato "gli uomini del fare" che credono nella loro impresa, nel merito, nel mercato, nella concorrenza? E perché tacciono?
La maggioranza e l'UDC sono impegnati a risolvere i problemi di Giustizia del premier. 
In tutti i paesi democratici i premier indagati si dimettono, eccetto la Francia POSTGOLLISTA. In Israele Olmert si è dimesso, in Italia Berlusconi vuole l'impunità.
Voi, cosa ne pensate?
 
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Droghe e danni cerebrali.

Post n°1042 pubblicato il 17 Novembre 2009 da albert.z
 

  
Post n°498 pubblicato il 16 Novembre 2009 da Aldus_r
 

 

Tutte le droghe, anche quelle classificate leggere (tabacco, alcol e derivati della cannabis), lasciano segni devastanti ed indelebili nel cervello, quando non provocano la morte.

La pastiglia di ecstasy,   prodotta con colori e forme accattivanti (cuoricini rosa, delfini azzurri) è considerata  dai giovani la droga dell'allegria. Gli  effetti dell’estasy si manifestano soprattutto sul cervello e sul fegato.  Essa viene preparata in capsule, polveri o compresse. Le conseguenze: paranoia e schizofrenia. L’ecstasy rende euforici e socievoli, ma provoca anche malumore, ostilità, alterazione della personalità, paranoie schizofrenia. Assunta con l' alcol, induce gravi disturbi della vigilanza e danni agli organi interni.

 Le droghe e l’alcool, influendo soprattutto sulla mente, offuscano le immagini memorizzate nel cervello , causando dei vuoti. Per questi motivi, quando si cerca di ottenere delle informazioni attraverso questa massa nebulosa non si riesce a farlo.

Le droghe e l’alcool influiscono sulla mente e rendono i tossicodipendenti lenti, stupidi, illusori; portano ad avere dei fallimenti nei progetti di vita. La vita diventa sempre più difficile e si tende a fare maggior ricorso alle droghe o all’alcol quale aiuto per risolvere un problema.

Tutto questo può alterare la percezione di ciò che accade attorno a sé e di conseguenza le azioni che si compiono potranno apparire strane o irrazionali. Questi danni mentali provocati da droghe e alcool possono diventare anche irreversibili o portare a gravi conseguenze. Talvolta il danno è provocato anche alle prime assunzioni di alcune droghe, specialmente quando si tratta di allucinogeni come LSD o ECSTASY o MDMA.

Una persona che fa uso di Hashish o Marijuana, ha gli occhi  arrossati e lucidi; ha sempre un sorriso da ebete sulle labbra; è assente nei discorsi. Sarà molto isolato, immerso nelle sue allucinazioni.

Una persona che fa uso di eroina, metadone e morfina, ha le pupille”a spillo” con gli occhi molto lucidi.

Una caratteristica di queste droghe è che la persona si gratta continuamente in varie parti del corpo.
Tende ad addormentarsi ogni qualvolta si trova a leggere, a guardare la televione o semplicemente quando non sta facondo niente.
Perde l'appettito e beve molti liquidi. Un altro sintomo  è il vomito.

Chi fa uso di eroina e morfina dimagrisce a vista d'occhio. Questo è dovuto principalmente alla droga che sta assumendo per la mancanza di appetito che essa  provoca.

La persona che fa uso di metadone, in molti casi tenderà a gonfiarsi: questa è una caratteristica della droga chimica. La persona si gonfia, non ingrassa.

La persona che fa uso di cocaina o di amfetamina ha sbalzi di umore molto veloci. Può passare molto velocemente da uno stato di iperattività e di euforia a uno stato di abulia. I suoi occhi sono molto lucidi, e quasi spiritati. Parla in continuazone e in moltissimi casi ha labbra e lingua molto pallidi, muove la bocca in continuazione, come se stesse masticando anche se non ha nulla in bocca.

I consumatori di queste droghe solitamente smettono di mangiare regolarmente; mangiuccano qua e là e non dormono la notte, salvo cadere in un sonno profondo dopo alcune notti passate insonni. La persona dimagrisce a vista d'occhio. Questo è dovuto principalmante alla droga assunta e alla mancanza di appettito che questa provoca.

Le persone che fanno uso di allucinogeni, solitamente fanno il “viaggio” in ambiti dove nessuno li può vedere. Questo perchè solitamente il  “viaggio”  porta la persona fuori dal tempo presente, in una dimensione non quella attuale, fatta di colori, suoni e movimenti indotti dalla droga assunta. Una persona in questo stato, difficilmente percepisce quanto avviene attorno a sé, per cui non riuscirebbe a fare un discorso sensato con una persona normale.

Una persona che fa uso di droga ha dei periodi di vuoto mentale. Il  vuoto mentale non gli consente di  capire una situazione pericolosa e non risolverla perchè è da un’altra parte.

Un cosumatore abituale di droga può avere amnesie, essere insensibile, stupido e senza emozoni.

Un soggetto che ha usato droghe allucinogine  (LSD, PEYOTE, ECC…..)  è dissociata; il che vuol dire che è separata da qualsisi cosa stia facendo; qualunque cosa accada non ha niente  che abbia a che fare con lui.
Non si sente responsabile delle proprie azioni.
Dopo aver assunto droghe, queste condizioni possono perdurare per molto tempo.

La persona che comincia a fare uso di droghe, sa che èsbagliato quello che sta facendo, e non vuole che si venga a sapere. Per mantenere questo segreto, comincia a chiudersi sempre più in se stesso,  ad allontanarsi dagli amici, a provare sempre meno interesse nelle cose che ha sempre fatto e, piano piano,sarà sempre meno presente nell'ambito familare. Il suo mondo comincia a riempirsi di bugie: l'unica maniera  per fare in modo che nessuno sappia ciò  che sta accadendo nella sua esistenza.

I giovani e i non più giovani si “avvicinano” , in molti casi, alla droga per curiosità. Essi pensano  sia solo un'esperienza passeggera.  Man mano, però,  che la dipendenza comincia a fare parte dellla loro  vita, le persone (tossicodipendenti)  cominciano  ad avere sbalzi d'umore e di comunicazione molto ben individuabili,in quanto non danno più importanza alla loro immagine, cominciano ad avere lo sguardo perso, qualsiasi cosa succeda o venga  chiesta, non è importante per loro e cominciano  a tenere un atteggiamento di antagonismo nei confronti delle persone a loro care.

La droga è un problema sociale e non solo dell’individuo che ne fa uso. Prendiamo ad esempio un fatto che più accadere a tutti:

l’incidente stradale. Una persona che si droga e poi si mette al volante diventa una bomba volante che sfreccia  ad altissima e folle velocità tra le strade della città piò causare da un momento all’altro un danno se non la morte di persone incolpevoli ed ignare del pericolo.

LE DROGHE, PRIMA BRUCIANO IL CERVELLO ED OTTUNDONO LA MENTE, POI UCCIDONO FISICAMENTE.


Il cantico dei drogati di Fabeizio De Andrè

Ho licenziato Dio, gettato via un amore per costruirmi il vuoto nell'anima e nel cuore....

 
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STATO CRIMINALE

Post n°1041 pubblicato il 17 Novembre 2009 da albert.z
 
Foto di albert.z

Secondo il ministro Maroni sono nate delle nuove organizzazioni per la lotta politica armata.

La lotta politica armata, non è prevista, né tantomeno  è lecita, in uno Stato veramente democratico, rispettoso della Costituzione. Se venisse approvata una legge anticostituzionale si può ricorrere prima alla Consulta e poi, eventualmente, al referendum per abrogarla.

Per maggiore garanzia, occorre promulgare solo le leggi costituzionali.

Sarebbe auspicabile, che se una una legge, votata dalla maggioranza e firmata dal Presidente della Repubblica, è ritenuta incostituzionale da un partito, che ne chiede il parere alla Consulta, non entrasse in vigore prima del verdetto della Consulta. ( Invece il lodo Alfano è entrato in vigore subito nonostante fosse sta chiesta la sentenza della Consulta per garantirne la costituzionalità)

Una legge per l'immunità parlamentare che andasse oltre alla giusta protezione per la libertà di pensiero ed impedisse la giudicabilità dei parlamentari per reati vari, sarebbe un intollerabile privilegio anticostituzionale e provocherebbe la GIUSTA REAZIONE DEI CITTADINI, i quali avrebbero il diritto di chiedere la verifica della costituzionalità alla Consulta ed un eventuale referendum per respingerla.

Il referendum  è essenziale per poter abrogare una legge, ma se non è concesso, allora, e solo allora,  diventa lecito ogni mezzo, per impedire la prevaricazione dei governanti.

Occorre, però, sospendere la validità della legge in attesa del referendum, altrimenti, se la legge andasse in vigore potrebbe fare DANNI GRAVISSIMI, permettendo a potenziali criminali di farla franca, come la legge che stanno preparando per rendere nulli i processi che non saranno celebrati entro due anni.

NESSUNO E' COLPEVOLE FINO ALLA SENTENZA, MA TUTTI POSSONO  ESSERLO, PERCHE' SE NON VIENE CELEBRATO IL PROCESSO NON SI HA ALCUNA CERTEZZA NE' IN UN SENSO NE' NELL'ALTRO. Uno Stato che non ritiene l'onestà e la moralità valori importanti, lascia che si candidino agli organi elettivi anche i condannati ed gli indagati. Nel Parlamento italiano c'è una grossa percentuale di condannati e di indagati, che intervengono sulle leggi, sulle prescrizioni, per restare impuniti.

Le BRIGATE ROSSE, oltre ad avere avuto motivi discutibili per usare la lotta armata, AVEVANO SBAGLIATO BERSAGLI E SBAGLIATO I COLPEVOLI. In realtà furono dei criminali comuni e non dei ribelli politici, perché assasinarono innocenti cittadini che facevano i giornalisti o i poliziotti che facevano solo il loro dovere.

E' colpa dei giornalisti o dei polizitti se ci sono leggi anticostituzionali? NO. E' colpa solo di chi le ha proposte, le ha votate e le ha firmate, senza rimandarle al parlamento.

Solo costoro hanno colpe? Le colpe possono essere anche della Corte Costituzionale, che le ha ritenute valide, anche se andavano chiaramente contro la Costituzione.

La legge elettorale attuale impedisce ai cittadini sovrani di scegliere i propri candidati al Parlamento.

I giudici costituzionali, che l'hanno approvata, hanno ridotto il diritto del popolo sovrano, trasferendolo ai segretari dei partiti la scelta, o meglio la nomina dei parlamentari. La corte costituzionale ha posto le basi per la fondazione di un principato, che ha nel Parlamento un organo al servizio dei segretari di partito. Questo super-potere, concesso ai capi partito, porta al ricatto dei SEGRETARI DI PARTITO AL GOVERNO, ( oggi i segretari dei partiti al governo sono due) contro i parlamentari: o voti quello che voglio o non ti rinomino parlamentare. ( Anche oggi Schifani richiama i nominati di Berlusconi alla lealtà al capo. Non lealtà verso il popolo, ma lealtà al capo: tipico dei regimi dittatoriali o predittatoriali).

Come rimediare all'errore della Corte Costituzionale? Con una raccolta di firme per abrogare la legge suddetta?  Se la raccolta non viene fatta o viene fatta e poi il referendum non è attuato, allora è giusta la protesta, per rimettere le cose a posto.

 

La protesta deve essere proporzionata e mirata ad ottenere, con il minor danno possibile, il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini. Solo se, dopo ripetuti tentativi, il potere politico, non rimetterà le cose a posto, sarà pensabile il ricorso a mezzi più convincenti.

Considerazione finale: SE METTIAMO LO STATO NELLE MANI DI CHIUNQUE, SENZA CHIEDERE PRIMA UNA SICUREZZA DI MORALITA' AI NOSTRI CANDIDATI, POI IL PARLAMENTO, INVECE DI FARE LEGGI UTILI ALLE PERSONE ONESTE, E' MOLTO PROBBILE CHE FACCIA LEGGI UTILI ALLE PERSONE DISONESTE. E' CIO' CHE STA ACCADENDO DA ANI IN ITALIA.

I CONDONI, GLI SCUDI FISCALI, LE ABBREVIAZIONI DELLE PRESCRIZIONI, I FAVORITISMI SONO FREQUENTISSIMI E SONO LA CONSEGUENZA DI UN PARLAMENTO IN CUI LA MORALE E' RITENUTA UN OPTIONAL.

 E' DIRITTO DEGLI ONESTI NON ACCETTARE UNO STATO CON UN PARLAMENTO IN CUI GOVERNANO I DISONESTI E CHE PRODUCONO LEGGI A FAVORE DEI CRIMINALI POLITICI E DEI CRIMINALI IN COLLETTO BIANCO.

LA CORRUZIONE, PRESSOCHE' IMPUNITA, COSTA AD OGNI ITALIANO 25.000 EURO!!!

COME ELIMINARLA? IL MODO SBAGLIATO E' SPARARE AGLI INNOCENTI, CIOE' I GIORNALISTI E I POLIZIOTTI. LE BRIGATE ROSSE HANNO FATTO GIA' TROPPO DANNO AI LAVORATORI, ED AL CENTROSINISTRA, SPERIAMO CHE LA STORIA  NON SI RIPETA.

 

 
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Andare alle urne

Post n°1039 pubblicato il 13 Novembre 2009 da albert.z
 
Foto di albert.z

Scrivete ai parlamentari della maggioranza.

Dite loro di liberare l'Italia da Berlusconi facendo cadere il governo.

Spiegate loro che l'attuale governo è un disastro per il Paese intero, eccetto che per  i criminali.

Chiedete anche una nuova legge elettorale rispettosa della Costituzione, con la scelta agli elettori.

Sommergeteli di mails e, se potete, andate a Roma il 5 dicembre 2009.

Dobbiamo pressarli costantemente almeno fino al 31 dicembre 2009.

Poi si vedrà cosa fare.

 
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Costi troppo? Ti licenziano e assumono lo straniero

Post n°1038 pubblicato il 13 Novembre 2009 da albert.z
 

La storia - Nella Bassa Padovana la strana vicenda della Beton Rapid, chiusa e riavviata sotto altro nomeL’azienda riapre dopo la crisi ma assume soltanto stranieriI 24 dipendenti originari, cassintegrati da aprile, restano fuori

PADOVA — Prima, quasi un anno fa, la mobilitazione. Poi, in aprile, il ricorso alla cassa integrazione straordina­ria per i 24 dipendenti, infine la chiusura dello stabilimen­to di Ospedaletto Euganeo, nella Bassa Padovana, causa improduttività. Tutto dovuto alla crisi che morde alle cavi­glie degli imprenditori. Fin qui quella della Beton Rapid, azienda che si occupa della produzione di travi, pi­lastri e architravi, assomiglia­va a una delle tante storie senza lieto fine di questi ulti­mi mesi. Solo che la sorpresa e le novità sono sempre die­tro l’angolo.

E, in questo ca­so, la sorpresa consiste nella ripresa dell’attività lavorati­va, a pieno regime. Macchina­ri che da un momento all’al­tro tornano a essere produtti­vi e non più obsoleti. Com­messe che d’incanto arrivano di nuovo, e così via. Il lavoro riprende e il prodotto finisce sul mercato con il marchio Beton Rapid. Tutto risolto, quindi? Nien­te affatto. Perché a riaprire lo stabilimento della Beton Ra­pid è stata una nuova socie­tà, la Precompressi Ospeda­letto Euganeo. Gestita da due ex dipendenti della Beton Ra­pid di Piazzola sul Brenta, co­mune padovano dove l’azien­da ha la sua sede principale.

Ma, a dispetto di quanto si potevano aspettare i cassinte­grati, non sono loro i lavora­tori assunti, bensì una quin­dicina di immigrati slavi e ro­meni. Alcuni dirottati da Piaz­zola a Ospedaletto, altri lavo­ratori interinali sotto la prece­dente gestione che vengono assunti. E dei ventiquattro di­pendenti messi in cassa inte­grazione ad aprile? Nessuna notizia, nemmeno uno solo di loro che recuperi anche soltanto a tempo parziale il suo lavoro. «È una barzelletta – com­menta Paolo Vinaccia, delega­to sindacale della Fillea Cgil, che segue da vicino questa vertenza - , noi protestiamo e rivogliamo ciò che ci spetta. Facendo così si svende qual­cosa di molto importante co­me il diritto al lavoro. Che de­ve essere garantito anche da orari ben definiti». Sì, perché - fanno sapere i sindacati - , i lavoratori stranieri ora assun­ti sono sottoposti a turni di 10 ore, lavorando anche il sa­bato. «Sono facilmente ricat­tabili, con la scusa del per­messo di soggiorno – attacca ancora Vinaccia - , basti pen­sare che anche l’Ispettorato del lavoro ha fatto una rela­zione che è finita in Procura. E’ una barzelletta continua, anche nella conduzione del­l’azienda ».

Fonti attendibili, infatti, fanno notare che la nuova ge­stione, con un capitale socia­le di 10 mila euro, ha messo le mani su uno stabilimento del valore di quasi 6 milioni. «Producendo per di più gli stessi manufatti di prima – conferma Marco Benati della Fillea Cigil - . E come la met­tiamo con le norme di sicu­rezza? Avevamo avvertito lo Spisal che non tutto era a po­sto. Infatti, poche settimane fa un lavoratore ha perso un braccio e non è stato risuc­chiato dal macchinario solo per miracolo. Aspettiamo che tutte le indagini si con­cludano e poi faremo le no­stre valutazioni». Quello della Beton Rapid è un caso finito pure in Parla­mento. Grazie a un’interroga­zione presentata ieri pome­riggio al ministro del Welfare e del Lavoro, Maurizio Sacco­ni, da parte dell’onorevole pa­dovano del Pd, Alessandro Naccarato. «Ci stiamo muo­vendo in tutte le direzioni – ha commentato Andrea Ca­stagna, segretario provincia­le della Cgil - , ieri pomerig­gio i lavoratori e il sindacato hanno incontrato il prefetto in visita a Este. Speriamo al più presto di sapere qualco­sa ». Intanto tutte le mattine i 24 dipendenti originari sono lì, di fronte al cancello di quella che fino a pochi mesi fa era la loro fabbrica. Nei giorni scorsi hanno fatto un sopralluogo anche carabinie­ri e Guardia di finanza. Uffi­cialmente per controllare la situazione.

ATTENTI! CON LA SCUSA DELLA CRISI LICENZIANO E POI ASSUMONO GLI STRANIERI PER PAGARLI MENO!

DIFENDI IL TUO POSTO DI LAVORO! NON HO SOLDI PER MANTENERTI.

 
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SCIOGLIERE IL PARLAMENTO

Post n°1036 pubblicato il 12 Novembre 2009 da albert.z
 

LODO ALFANO, SCUDO FISCALE, LEGGE PER SPAZZARE VIA 100.000 PROCESSI ALLO SCOPO DI SALVARE BERLUSCONI, LEGGE PER ABOLIRE LE INTERCETTAZIONI, LEGGE PER RIMETTERE L'IMMMUNITA' PARLAMENTARE, IMPEDENDO CHE SIANO PROCESSATI PER VARI REATI, NON SOLO D'OPINIONE.

QUESTO PARLAMENTO LAVORA PER BERLUSCONI, GLI EVASORI FISCALI, I CRIMINALI, E PER DARE PRIVILEGI AI PARLAMENTARI.

 http://www.agi.it/milano/notizie/200911121524-cro-rmi0030-giustizia_con_ddl_processi_berlusconi_gia_prescritti

 

SCRIVIAMO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA:

ILL. MO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA,

DATO CHE QUESTO PARLAMENTO LAVORA PER GLI INTERESSI DI POCHI PRIVILEGIATI, E PER I DISONESTI, IN QUANTO NEGLI ULTIMI MESI HA LAVORATO PER IL LODO ALFANO, LO SCUDO FISCALE, LA LEGGE PER SPAZZARE VIA 100.000 PROCESSI ALLO SCOPO DI SALVARE BERLUSCONI, LEGGE CONTRO LE INTERCETTAZIONI PER IMPEDIRE DI TROVARE LE PROVE DEI CRIMINI, LA LEGGE PER RIMETTERE L'IMMMUNITA' PARLAMENTARE, IMPEDENDO CHE I PARLAMENTARI SIANO PROCESSATI PER VARI REATI, NON SOLO D'OPINIONE,

      CHIEDO

LO SCIOGLIMENTO DEL PARLAMENTO ED IL RITORNO ALLE URNE, EVENTUALMENTE DOPO AVER CAMBIATO QUESTA LEGGE ELETTORALE ANTICOSTITUZIONALE.

 

 

 

 
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NO AL NUCLEARE DI TERZA GENERAZIONE

Post n°1035 pubblicato il 12 Novembre 2009 da albert.z
 

« La risposta dell’Europa ...Libertà di stampa: l'It... »
Scajola ha appena firmato un accordo di cooperazione PER COSTRUIRE CENTRALI NUCLEARI NON SICURE!!!!!!!!
Post n°577 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da milionidieuro
 

I reattori westinghouse sono poco sicuri in caso di eventi climatici estremi e terremoti. La Nuclear regolatory commission li boccia. Ma Scajola ha appena firmato un accordo di cooperazione.

L' agenzia nucleare statunitense boccia i nuovi reattori Westinghouse perché non sono in grado di reggere agli eventi climatici estremi, oltre che ai terremoti. Insomma, è soprattutto il cambiamento climatico a rompere le uova nel paniere dell'industria americana, che con questa condanna pendente sulla testa è costretta a rivedere tutti i suoi piani sul reattore Ap1000 (il numero sta per i megawatt prodotti) e a bloccare ben 14 progetti di costruzione negli Stati Uniti. Ma a fare i conti con la bocciatura della Nuclear regulatory commission è anche l'Italia. Neanche a farlo apposta, con raro tempismo, il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha firmato appena a fine settembre un accordo di cooperazione con il ministro Usa dell'Energia, Steven Chu, che rappresenta sostanzialmente il prologo all'apertura al mercato americano di una parte degli appalti per il neo nucleare all'italiana. In buona sostanza, nelle intenzioni del governo italiano c'è il mantenimento della collaborazione con i francesi di Edf e Areva, che sostanzialmente premia l'Enel, mentre si vorrebbe riservare una quota importante (uno o due impianti di quelli che sono stati programmati) all'accoppiata Westinghouse-Ansaldo. A non andare, nei reattori di terza generazione della Westinghouse (ormai nippoamericana, visto che è controllata da Toshiba) è proprio il sistema di protezione che lo contraddistingue: Ap sta infatti per Advanced passive.

Secondo quanto affermato alla fine della scorsa settimana in una conferenza stampa che si è tenuta a Washington dall'agenzia nucleare statunitense, il cosiddetto "scudo" esterno non proteggerebbe la centrale da eventi destinati a ripetersi con sempre maggiore forza e frequenza, come tornado e forti venti, oltre a non superare il collaudo sismico. Lo "scudo" è stato pensato soprattutto per resistere ad attacchi aerei, ma questo rinforzo antiterrorismo rischia di crollare secondo i pareri tecnici della Nuclear regulatory commission - sotto le diverse tensioni cui verrebbe sottoposto da un uragano o dalla terra che si muove. Gli Stati Uniti sono sulla strada di includere il nucleare tra le opzioni energetiche per far fronte all'effetto serra, soprattutto sotto la spinta e la forte pressione dei Repubblicani al Congresso. L'atomo diventerebbe insomma la contropartita per il via libera alla legge Boxer-Kerry, l'atto legislativo che dà la possibilità all'amministrazione Obama di firmare un qualunque accordo mondiale sul cambiamento climatico. Ma il controllo tecnico Usa sulla resistenza degli impianti rappresenta un colpo abbastanza duro all'immagine che si è voluta costruire in questi ultimi anni sul nucleare sicuro di terza generazione.

Questo non toglie che i reattori Ap1000 siano in costruzione in altre parti del mondo, a partire dalla Cina, dove certo gli eventi climatici estremi non scarseggiano. Nella visita che il ministro Scajola ha fatto all'inizio del mese all'impianto Westinghouse di Pittsburgh, i responsabili dell'azienda avevano magnificato le potenzialità dell'ultimo modello di impianto: per farlo funzionare bastano le metà delle valvole e la metà dei volumi antisismici rispetto ai vecchi reattori. Come si è visto, è proprio su quest'ultimo punto che le cose non paiono funzionare. Un bell'ostacolo, quello del clima impazzito, non tanto sui progetti nucleari del governo Berlusconi quanto sul meccanismo di scelta delle sigle imprenditoriali che possono sedersi alla tavola apparecchiata dei 20 miliardi di euro necessari per costruire in casa nostra le quattro previste centrali. Infatti, a rimanere a secco, dopo l'alt dell'agenzia nucleare americana, potrebbe essere il partner nostrano di Westinghouse, cioè Ansaldo, che sulla partita francese in Italia deve fare i conti con l'ingombrante e imbarazzante presenza di Areva.
FONTE:verdi.it

 
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SOLO D'ALEMA NON LO SAPEVA

Post n°1034 pubblicato il 12 Novembre 2009 da albert.z
 

SILVIO BERLUSCONI

"La nascita di una nuova tv è sempre un miracolo, oggi niente può influenzare le masse come la tv, la stampa è lontanissimo dal farlo".

( Silvio Berlusconi, intervento sulla sua nuova tv tunisina Nessma TV)

 
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L'ACQUA: NO ALLA PRIVATIZZAZIONE

Post n°1033 pubblicato il 12 Novembre 2009 da albert.z
 

NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA

 

Con un decreto del 10 settembre scorso (D.L. 135/09, Art. 15) il Governo regala l’acqua ai privati:sottrae ai cittadini l’acqua potabile, il bene più prezioso, perconsegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandimultinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Entro il prossimo 24 novembre, il decreto che privatizza l’acqua potrebbe diventare legge.
Si tratta della definitiva mercificazione di un bene essenziale alla vita!
Si tratta della definitiva consegna al mercato di un diritto umano universale
Si tratta di un provvedimento inaccettabile!

IMPEDIAMOLO! Trovate un post con i vari link da me copiateli fateli girare pubblicateli DIFFONDETE PIU' CHE POTETE TRA I VARI BLOG, E' INACCETTABILE UNA COSA DEL GENERE.

 Un caro saluto

     martha


           

martha76.mt

 

 
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BETON RAPID LICENZIA ITALIANI, ASSUME SLAVI !!!

Post n°1032 pubblicato il 11 Novembre 2009 da albert.z
 

PADOVA: FABBRICA RIAPRE MA PROPRIETA' ASSUME SLAVI E LASCIA FUORI CASSINTEGRATI
Venezia, 11 nov. (Adnkronos) - Protestano per un posto di lavoro che sostengono sia stato loro letteralmente usurpato. Sono i 24 dipendenti della ditta Beton Rapid di Ospedaletto Euganeo (Padova), che produce manufatti in calcestruzzo: meno di un anno fa si sono visti mettere in cassa integrazione per colpa della crisi, del calo degli ordini a zero e della mancata competitivita' della ditta'. Pochi mesi dopo pero' l'amara sorpresa: i capannoni riaprono, travi e pilastri marchiati Beton Rapid tornano a fluire sul mercato. Grazie all'iniziativa di due ex dipendenti, che lavoravano nella sede centrale di Piazzola sul Brenta, infatti, la Precompressi Ospedaletto Euganeo rileva l'attivita' e il lavoro riparte. Tuttavia, anziche' recuperare il personale in cassa integrazione ad Ospedaletto decidono di assumere una quindicina di slavi e rumeni.

La protesta degli operai beffati continua ed il lavoro della societa' pure: e' in atto un contenzioso che dovrebbero dirimere tribunali ed avvocati. Intanto in azienda un giovane slavo di 26 anni ha perso un braccio, strappato via da una macchina mentre era al lavoro. Sulla vicenda giace in Parlamento una interrogazione, a firma di Alessandro Naccarato, del Pd al ministro Maurizio Sacconi e anche le forze dell'ordine hanno compiuto piu' di un sopralluogo.

OPERAI, SINDACATI E PARTITI SVEGLIATEVI!!!

 

 
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NO PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA. REAGIAMO!!!

Post n°1031 pubblicato il 11 Novembre 2009 da albert.z
 

 

IL PEGGIORE DEI FURTI
Post n°180 pubblicato il 09 Novembre 2009 da martha76.mt
 
Riprendiamo quest'appello da AcquaBeneComune Giovedì 12 Novembre ore 10.30 - Presidio al Parlamento (Piazza Montecitorio) e in tutti i territori
 
  Campagna nazionale "SALVA L’ACQUA"
 
Il Parlamento privatizza l’acqua!





Impediamolo!


E’ urgente e indispensabile una mobilitazione straordinaria!In concomitanza con la discussione dell’Art. 15 del decreto legge 135/09 presso la Camera dei Deputati Giovedì 12 Novembre ore 10.30 - 13.30 Presidio sotto al Parlamento (Piazza Montecitorio) e in tutti i territori


Il Senato, il 04 Novembre, ha approvato l’Art.15 del DL 135/09che sottrae ai cittadini l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati e per le Banche.

Il decreto 135/09 approderà alla Camera dei Deputati a partire da martedì 10 Novembre (in Commissione Affari Costituzionali) e verrà discusso dall’aula lunedì 16 Novembre.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua invita la cittadinanza, il “popolo dell’acqua”, le realtà sociali eterritoriali, le reti ambientaliste e per la tutela dei beni comuni, leorganizzazioni sindacali e il movimento degli studenti, ad una mobilitazione straordinaria.

 Mobilitiamoci per impedire la conversione in legge del decreto legge 135/09!

Partecipiamo tutte e tutti al presidio!

IL GOVERNO PRIVATIZZA L’ ACQUA e I BENI COMUNI

Con un decreto del 10 settembre scorso (D.L. 135/09, Art. 15) il Governo regala l’acqua ai privati:sottrae ai cittadini l’acqua potabile, il bene più prezioso, perconsegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandimultinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Entro il prossimo 24 novembre, il decreto che privatizza l’acqua potrebbe diventare legge.

Si tratta della definitiva mercificazione di un bene essenziale alla vita


Si tratta della definitiva consegna al mercato di un diritto umano universale
Si tratta di un provvedimento inaccettabile!IMPEDIAMOLO !FIRMA L’APPELLO ON-LINE: CAMPAGNA NAZIONALE “SALVA L’ACQUA” - IL GOVERNO PRIVATIZZA L’ ACQUA!


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10 Novembre mailbombing su componenti Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati


l Senato, il 04 Novembre, ha approvato l’Art.15 del DL 135/09.
Tale provvedimento
approderà alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati il 10 Novembre.

 
Seconvertito in legge, il DL 135/09, sottrarrà ai cittadini ed allasovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto.
Noi pensiamo che sia
un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose
che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.
Pertanto, alla luce di quanto sopra, della conclusione dell’esamepresso il Senato e in previsione della discussione di taleprovvedimento alla Camera dei Deputati (inizio previsto per il 16Novembre),

chiediamo ai Deputati della Commissione Affari Costituzionali

- di esprimersi per il ritiro delle nuove norme che privatizzano l’acqua;

- di sostenere gli emendamenti finalizzati ad escludere il servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica;

- di sostenere, nel corso del dibattito in Assemblea al Senato, le proposte avanzate dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Affinchéil mailbombing sortisca effetto, è importante che l’invio delle mailsia realizzato contemporaneamente dal maggior numero di personepossibili, pertanto 

concentriamoci tutt* sulla giornata di martedì 10 Novembre

Accedi qui per scaricare il testo della mail e l’indirizzario a cui inviarla



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Protestacontro questa decisione del Governo tramite interlocuzioni con iparlamentari ed invio di e-mail al Ministro dell’Ambiente, ai variMinistri e parlamentari.

Chiedial tuo Consiglio Comunale di prendere posizione contro questo decretoche dichiara l’acqua potabile una merce ed avvia una campagna - ancheattraverso una raccolta di firme - per impegnare il consiglio comunalead inserire nello Statuto Comunale il riconoscimento che l’acqua è “unbene comune e un diritto umano universale” e che il servizio idrico è“un servizio privo di rilevanza economica” da gestire in forma pubblicae con la partecipazione delle comunità locali. ---> Scarica la petizione popolare contro l’Artt. 15 e 23 bis e organizza banchetti di raccolta firme

Sostienile azioni proposte dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua perchiedere al Parlamento ed al Governo il ritiro delle nuove norme.

Per approfondimenti...

Scarica l’appello alle personalita e alla cittadinanza

Scarica e affiggi nel tuo comune il manifesto contro la privatizzazione dell’acqua

Scarica il logo della campagna

 
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NO A PRESCRIZIONI ANCORA PIU' BREVI

Post n°1030 pubblicato il 11 Novembre 2009 da albert.z
 

BERLUSCONI VUOLE SALVARSI DAI PROCESSI RIDUCENDO I TEMPI PER LO SVOLGIMENTO DEI PROCESSI. IN QUESTO MODO MIGLIAIA DI PROCESSI SALTERANNO E CHI E' STATO DANNEGGIATO NON AVRA' GIUSTIZIA.

 SCRIVETE AI PARLAMENTARI, DELLA LEGA E DEL PDL, PERCHE' NON APPROVINO UNA LEGGE CHE FACCIA SALTARE I PROCESSI, MA OCCORRE UNA LEGGE CHE AIUTI I GIUDICI A FARE GIUSTIZIA PIU' VELOCEMENTE.

OCCORRE DARE I MEZZI E LE REGOLE PER VELOCIZZARE I PROCESSI E NON LASCIARE TUTTO COME ORA, METTENDO SOLO UN LIMITE DI TEMPO PER IL PROCESSO.

SE LA LEGA COMMETTERA' L'ERRORE DI DISTRUGGERE LA GIUSTIZIA PER FARE UN FAVORE A BERLUSCONI, PERDERA' META' DEI SUOI VOTI. BOSSI PERDERA' OGNI CONSIDERAZIONE E PASSERA' ALLA STORIA COME UN BRICCONE AL SERVIZIO DI BERLUSCONI , SARA' RICORDATO NON PER IL FEDERALISMO, MA PER AVER FATTO PARTE DI UN GOVERNO CHE HA DISTRUTTO LA GIUSTIZIA.  

 NON VOGLIAMO UN CRIMINALE IMPUNITO AL GOVERNO. CHI LO VUOLE STA CON I CRIMINALI, CONTRO CHI HA SUBITO IL TORTO.

 
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MORIRE A 22 ANNI NEL CARCERE DI MARASSI

Post n°1029 pubblicato il 07 Novembre 2009 da albert.z

MANUEL ELIANTONIO

http://blog.libero.it/manuelEliantonio/7878539.html

CHE STATO E' UNO STATO CHE INVECE DI FARE GIUSTIZIA, PUNIRE E RIEDUCARE, UCCIDE I GIOVANI?

 

 
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