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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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Messaggi di Gennaio 2010

VOGLIONO EVADERE E RUBARE IL DENARO PUBBLICO IMPUNEMENTE

Post n°1112 pubblicato il 30 Gennaio 2010 da albert.z
 
Foto di albert.z

Ogni anno, secondo esperti neutrali, IN ITALIA CI SONO 60 MILIARDI DI TANGENTI, CHE SONO PRESI DALLE CASSE DELLO STATO E SPARTITI TRA POLITICI, AMMINISTRATORI, INDUSTRIALI.

Le nostre opere pubbliche COSTANO MEDIAMENTE OLTRE IL DOPPIO, E A VOLTE IL TRIPLO, di quelle corrispondenti nei vari  paesi europei.  La Tav è l'esempio più recente. Confrontando i costi con la Francia, si vede che il costo chilometrico dell'Alta Velocita' è quasi il triplo.

Inoltre, ogni anno, c'è UNA EVASIONE FISCALE DI OLTRE 100 MILIARDI, che né Prodi né Berlusconi, hanno minimamente combattutto.

Occorre copiare i modelli che funzionano. In America il fisco è molto severo e quindi l'evasione fiscale è molto minore. In Italia, le leggi lasciano troppa libertà di evadere, in quanto sia le multe, sia i controlli, sono minimi e non si rischia la galera. Solo per la frode fiscale, si potrebbe rischiare di finire in prigione, ma i procedimenti sono lunghi e fa a tempo a scattare sempre qualche scudo fiscale, qualche condono, o finisce il processo per prescrizione.

Se non cambiamo i politici, tutto continuerà come prima, cioè come adesso. L'abbiamo visto con i vari governi del centrodestra, cioè di Berlusconi e del centrosinistra , Prodi, D'Alema, Amato e nuovamente Prodi. 

I NOSTRI POLITICI FANNO SOLO I LORO INTERESSI E VOGLIONO CONTINUARE A DERUBARCI. QUANDO LA MAGISTRATURA INTERVIENE GRIDANO COMPATTI CHE L'INTERVENTO E' PER FARE POLITICA.

DICONO, CHE ESSENDO ELETTI DAL POPOLO ( IN REALTA' SONO SCELTI DAI SEGRETARI DEI PARTITI), HANNO IL DIRITTO-DOVERE DI GOVERNARE, in quanto il Parlamento e' sovrano ( parole di Alfano) E QUINDI NON HANNO TEMPO PER ANDARE A RISPONDERE DEI LORO ATTI NEI TRIBUNALI!!!

FORSE RISPONDERANNO QUANDO NON SARANNO PIU' DEI POLITICI. O MEGLIO, NON RISPONDERANNO AFFATO, PERCHE' TRA CONDONI E PRESCRIZIONI, RESTERANNO SEMPRE PURI ED INNOCENTI COME DEGLI ANGIOLETTI! Chi li indaga sono solo dei persecutori e Craxi è il loro eroe-martire, da invocare come modello e da ricordare intitolandogli le vie e le piazze.

Intanto il debito pubblico sale enormemente. Nel 2009 è aumentato di altri 140 miliardi di euro arrivando a circa 1800 miliardi di euro. Per pagare gli interessi ogni anno ci vogliono 80 miliardi di euro delle nostre tasse. I lavoratori dipendenti e i pensionati, pagano l'87% dell'IRPEF, e le altre categorie, pagano solo il 13%.

Per cambiare c' è solo da votare per le persone giuste, quelle di IDV e di MOVIMENTO 5 STELLE di Beppe Grillo.

Oppure si continua così fino alla bancarotta, che di questo passo, potrebbe esserci fra pochi anni. Allora molti piangeranno, e si pentiranno di non aver votatro per cambiare, ma sarà troppo tardi!

 

 

 

 

 

 
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Proprietà di Berlusconi. Boicottale

Post n°1111 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da albert.z
 

PROPRIETA’ DI BERLUSCONI

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SCRIVETE A FINI: NO AL " LEGITTIMO IMPEDIMENTO"

Post n°1110 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da albert.z

Scrivete a Fini, Napolitano ed ai politici di centrodestra:


In Italia la maggioranza sostiene un governo che fa approvare leggi anticostituzionali a vantaggio dei politici e leggi inique, come lo Scudo fiscale, a vantaggio degli evasori fiscali, dei criminali reprimendo le intercettazioni, dei costruttori abusivi attraverso i condoni, del sottobosco di amministratori che regalano consulenze agli amici, e di altri che ottengono favori in cambio del voto per il PDL.

Se la maggioranza voterà le leggi richieste da Berlusconi per l'impunità sua, per mezzo del famigerato "LEGITTIMO IMPEDIMENTO", o leggi per l'impunità dei parlamentari, o dei parenti e degli amici, e dei suoi elettori, allora si straccerà la Costituzione e gli ONESTI, CHE SONO UNA MINORANZA, avranno il diritto di reagire.


Di fronte all'ennesimo tentativo di saccheggiare la Costituzione, che si concretizza principalmente nelle manovre del Governo per garantire impunità a Berlusconi (a partire dal nuovo Lodo Alfano, dal processo nato morto) e nei proclami irresponsabili di qualche ministro che chiede addirittura la cancellazione dell'Art. 1 (L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro...), abbiamo soltanto due strade: o assistere passivamente al delirio distruttivo dell'establishment berlusconiano o reagire con la prontezza e la determinazione democratica che la situazione richiede.

Noi scegliamo la seconda. La Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza antifascista rimane, ad oltre 60 anni dalla sua emanazione, il principale strumento di garanzia del patto di convivenza civile di una società che fonda le proprie basi sul principio di uguaglianza tra i cittadini e l'anticorpo più efficace contro il rischio di nuove derive autoritarie. E' per questo che ad ogni cittadino democratico compete difenderla. Noi siamo tra questi.


Distinti saluti

 
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la vida es un carneval

Post n°1109 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da albert.z
 

Tutti in piazza sabato 30 gennaio per protestare contro le leggi ad personam, dalle ore 11.00 fino alle ore 19.00

 

 
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ORMAI TUTTI SANNO COSA MERITA

Post n°1108 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da albert.z
 

Con coltelli e bulloni aspettava Berlusconi
un uomo fermato fuori da Palazzo Grazioli

L'uomo, un 55enne senza fissa dimora e originario dell'ex Jugoslavia, si sarebbe giustificato con i carabinieri dicendo: "Volevo consegnargli una poesia"

Se ne stava lì, sotto la residenza romana di Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, nascosto dietro un paio di occhiali da sole. E' stato notato da una pattuglia del Nucleo radiomobile di carabinieri intorno alle 20, mentre aspettava non lontano da un gruppo di giornalisti il rientro del premier da un incontro politico. Insospettiti, i militari lo hanno avvicinato e perquisito. Con sé aveva coltelli e bulloni.

L'uomo, un 55enne con alcuni precedenti penali, senza fissa dimora, originario dell'ex Jugoslavia, si sarebbe giustificato dicendo ai carabinieri: "Aspettavo il premier per consegnargli una poesia".

I militari che lo hanno portato in caserma sono poi risaliti all'auto che l'uomo utilizzava come una sorta di dimora. Auto che risultata rubata. Per questo, con l'accusa di ricettazione della vettura, l'uomo è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e denunciato per il possesso dei coltelli. Adesso si trova a Regina Coeli.

 
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PROTESTIAMO IN PIAZZA e scriviamo ai politici

Post n°1107 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da albert.z
 

SALVIAMO LA COSTITUZIONE, TUTTI IN PIAZZA IL 30 GENNAIO
 DALLE ORE 11 ALLE 18 IN OGNI PIAZZA ITALIANA

Scrivete a Fini, Napolitano ed ai politici di centrodestra:


In Italia la maggioranza sostiene un governo che fa approvare leggi anticostituzionali a vantaggio dei politici e leggi inique, come lo Scudo fiscale, a vantaggio degli evasori fiscali, dei criminali reprimendo le intercettazioni, dei costruttori abusivi attraverso i condoni, del sottobosco di amministratori che regalano consulenze agli amici, e di altri che ottengono favori in cambio del voto per il PDL.

Se la maggioranza voterà le leggi richieste da Berlusconi per l'impunità sua, dei politici, dei parenti e degli amici, e dei suoi elettori, allora si straccerà la Costituzione e gli ONESTI, CHE SONO UNA MINORANZA, avranno il diritto di reagire.


Di fronte all'ennesimo tentativo di saccheggiare la Costituzione, che si concretizza principalmente nelle manovre del Governo per garantire impunità a Berlusconi (a partire dal nuovo Lodo Alfano, dal processo nato morto) e nei proclami irresponsabili di qualche ministro che chiede addirittura la cancellazione dell'Art. 1 (L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro...), abbiamo soltanto due strade: o assistere passivamente al delirio distruttivo dell'establishment berlusconiano o reagire con la prontezza e la determinazione democratica che la situazione richiede.

Noi scegliamo la seconda. La Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza antifascista rimane, ad oltre 60 anni dalla sua emanazione, il principale strumento di garanzia del patto di convivenza civile di una società che fonda le proprie basi sul principio di uguaglianza tra i cittadini e l'anticorpo più efficace contro il rischio di nuove derive autoritarie. E' per questo che ad ogni cittadino democratico compete difenderla. Noi siamo tra questi.


Distinti saluti


INOLTRE invitiamo i cittadini e le forze democratiche del Paese ad organizzare sabato 30 gennaio, contemporaneamente in tutte le città italiane, sit-in in difesa della Costituzione.


 
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COME SI E' ARRICCHITO S. BERLUSCONI?

Post n°1106 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da albert.z
 

Sui modi e i soldi con cui Silvio Berlusconi ha costruito la sua fortuna e il suo impero televisivo aleggiano da sempre molti dubbi e sospetti. Nella sentenza della II sezione del tribunale di Palermo, che ha condannato Marcello Dell'Utri, storico braccio destro del Cavaliere, si legge: «Non è stato possibile, da parte dei consulenti (del pubblico ministero e della difesa), risalire in termini di assoluta certezza e chiarezza all'origine, qualunque essa fosse, lecita od illecita, dei flussi di denaro investiti nella creazione delle holding Fininvest». E sulla vicenda il premier non ha mai sentito la necessità di fare chiarezza, anzi, interrogato sui fatti nel 2002 si avvalse di fronte ai giudici della facoltà di non rispondere.

Ma le perplessità non riguardano solo le origini della fortuna, ma la sua stessa gestione nel corso degli anni, tanto che è ormai quasi scontata la richiesta di un rinvio a giudizio per i vertici Mediaset, Berlusconi compreso, in merito alla compravendita dei diritti televisivi degli ultimi vent'anni. Il sistema truffaldino era, secondo la ricostruzione dei pm, molto semplice: Fininvest e Mediaset poi acquistavano a prezzi gonfiati - circa il doppio del valore di mercato - i diritti di programmi televisivi americani, poi tramite un mediatore di fiducia, tale Frank Agrama, il sovrappiù pagato veniva dirottato in fondi neri messi a disposizione di Silvio Berlusconi, sfuggendo completamente agli azionisti e al fisco.

SE A QUALCUNO INTERESSA VEDERE LE PROPRIETA' DI BERLUSCONI:

http://ale1980italy.wordpress.com/2007/06/14/proprieta-di-berlusconi/

 

 
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PREMIER E MAGGIORANZA OFFENDONO IL POPOLO

Post n°1105 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da albert.z

27 Gennaio 2010La Famigghia

imputamediasetelenco.jpg

L'estensione del legittimo impedimento a figli e amici sara' l'argomento con cui il Parlamento verra' messo a ferro e fuoco nei prossimi giorni dal Nerone nostrano.

Quest'uomo ha costretto gli italiani ad ingoiare di tutto, leggi ad personam per i suoi processi, leggi ad aziendam per i suoi soldi ed ora leggi ad familiam. L’accezione latina, in questo caso, la lascerei da parte e attribuirei al termine “familia” la venatura mafiosa: si vuole porre un clan di individui al di sopra della legge, una nuova categoria di intoccabili. Ma c’è una differenza rispetto alle precedenti norme, si è compiuto un salto in avanti con la proposta di oggi.

Le numerose precedenti leggi avevano finalità individuali ma benefici allargati (penso all’amnistia fiscale, al lodo Alfano), ora si punta ad una legge su misura per una cerchia ristretta di cittadini, politici e non. Dove vuole arrivare il Presidente del Consiglio?

Questa è da considerarsi attività sovversiva ed istigazione a delinquere che altera gli equilibri democratici e soffia sul fuoco dell’estremismo politico. Di chi è la colpa del clima d’odio? Di quale amore parla il governo? Di quello che porta vallette ed escort alle luci della ribalta o di quello che genera armonia e sana competizione politica per il bene del Paese?

Signor Presidente della Camera, Gianfranco Fini, chiedo oggi a lei: è ancora convinto che l’Italia debba scongiurare una democrazia giudiziaria piuttosto che il delirio di onnipotenza di un uomo senza più freni inibitori? Ed è sicuro che non sia meglio una democrazia giudiziaria ad un’oligarchia massonica?

Mi auguro che gli avvocati del Premier, pagati dai contribuenti, non comincino neanche a lavorare su questa indecente estensione di una norma altrettanto indecente. Infatti, questa volta, non aspetteremo né il dibattito in Aula, né l’intervento delle istituzioni o l’ultimo salvagente della Consulta, faremo subito appello alla comunità internazionale, portando il messaggio di emergenza democratica oltre i confini nazionali, perché di questo stiamo parlando.

 
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IN PUGLIA VINCE LA BASE DEL PD E BOCCIA BOCCIA

Post n°1104 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da albert.z

Il Pdmenoelle è un partito pieno di domande. Boccia (who is Boccia?) mi chiede se ho mai letto le cose che ha scritto. Lo confesso, non le ho mai lette, ma forse le hanno lette i pugliesi prima delle Primarie. "Pretendo che le famiglie del San Paolo di Bari non paghino nulla e i benestanti come me e Vendola paghino di più. E, per farlo, occorre aprire le porte della gestione dell'acquedotto pugliese alla competizione tra privati". Chi l'ha detto? Proprio lui, Boccia. E l'alleanza con l'Udc di Caltagirone, possibile candidato alla gestione dell'acquedotto chi l'ha voluta? Sempre lui, Boccia. La Puglia ha preso atto e lo ha mandato a fanculo.
In realtà Boccia è un falso bersaglio. Il trio delle meraviglie D'Alema, Enrico Letta (il nipote di suo zio Gianni) e Bersani (il portavoce di D'Alema) lo ha mandato allo sbaraglio, come Corrado ai bei tempi della Corrida.
Valium Prodi chiede chi comanda nel PDmenoelle. Una domanda retorica, lo sanno tutti che comanda Berlusconi. D'Alema, Violante e Fassino sono da tre lustri i suoi migliori alleati. Più fedeli della Lega, meno rompicoglioni di Fini, più allineati di Casini. Gli hanno dato tutto: la concessione delle frequenze televisive in cambio dell'uno per cento dei ricavi, non hanno cancellato le leggi ad personam, non sono intervenuti sui conflitti di interesse. Hanno un presidente pidimenoelino che ha firmato con la velocità di Usain Bolt il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e la lettera di commemorazione di Bottino Craxi che: "Pagò con durezza senza eguali". D'Alema è stato eletto oggi presidente del Copasir, il premio post primarie di Gianni Letta. Il Pdl non era riuscito a farlo eleggere mister Pesc, responsabile degli esteri per l'Europa, e ha saldato il debito.
Nel Pdmenoelle forse non si sa chi comanda, anche se tutti i sospetti portano alla "Volpe del Tavoliere". Di certo si sa chi NON comanda: gli elettori. Il Pdmenoelle è in costante competizione con il Pdl, il suo ispiratore, tenta sempre di superarlo nelle politiche sociali e del territorio e qualche volta ci riesce. Gli abitanti della Val di Susa non vogliono la TAV, un mostro che costerà decine di miliardi, sarà finito tra vent'anni, inutile, in quanto il traffico merci è in costante diminuzione da un decennio. La TAV distruggerà la Valle e ingrasserà partiti e costruttori. Domenica 40.000 persone hanno protestato pacificamente (volantino). Bresso e il lombrosiano Chiamparino hanno organizzato a Torino una contro manifestazione del Si Tav con poche centinaia di duri e puri del cemento. Il Pdl non si è fatto vedere e Bossi ha dichiarato che la Tav è forse inutile. Se il Pdl costruisce tre inceneritori in Liguria, il Pdmenoelle ne fa otto in Emilia Romagna. E' una continua rincorsa. Quando Di Pietro lanciò il referendum contro il Lodo Alfano, Topo Gigio Veltroni si dissociò e gli chiese, perentorio, di rientrare nel recinto razionale e riformista del Pdmenoelle. Il compianto Mike Bongiorno, quando faceva la pubblicità del prosciutto Rovagnati, si immedesimava a tal punto da diventare lui stesso un prosciutto. Il vertice disconnesso del Pdmenoelle è andato oltre, per fare l'imitazione del prosciutto Pdl, è diventato un intero maiale.

FIRMA DAY
VENETO: tutti i banchetti e le città all'indirizzo: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/veneto/calendario-banchetti-racolta-firme.html

 
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L'ITALIA DIVENTA LADROPOLI

Post n°1103 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da albert.z

Giustizia, la legge diventa "ad familiam"
Impedimento esteso anche ai coimputati

Di LIANA MILELLA

ROMA - Da legge "ad personam" a legge "ad familiam". Estesa pure ai coimputati. Per sospendere il processo non solo per Berlusconi ma, giusto quando l'inchiesta Mediatrade marcia verso il dibattimento, anche al figlio Pier Silvio e a Confalonie. Il Cavaliere ha buon cuore e le sue teste d'uovo giuridiche sono pronte ad "allargare" il legittimo impedimento. Questione di ore per la modifica. Che oggi passerà il vaglio della consulta Pdl per la giustizia.

Vogliono il "concorso di persone", quindi udienze sospese quando il premier, i ministri (e loro vorrebbero pure i sottosegretari), hanno impegni istituzionali. Certificati dagli uffici. Udienze bloccate fino a sei mesi visto che il testo di Enrico Costa, il capogruppo Pdl in commissione giustizia relatore del ddl, già prevede la novità del "legittimo impegno continuativo". Di sei mesi in sei mesi il processo non si farà più, almeno per 18 mesi, tanto dura la legge-ponte proposta dal leader dei centristi Casini per far retrocedere Berlusconi dallo "sterminio", come lo chiamano le toghe, del processo breve.

E proprio nell'Udc si respirava ieri sera forte preoccupazione. Ecco Michele Vietti, autore della sua versione di impedimento e in attesa delle modifiche, dire: "Se fanno i furbi e pensano di far passare un tir sul ponte tibetano, il ponte crolla e tanti saluti". L'aveva battezzato così Vietti, per lui il legittimo impedimento per coprire il premier fino al nuovo lodo Alfano costituzionale, era un esile "ponte tibetano". Che adesso rischia d'essere gravato da un peso troppo forte.


Anzi, dalle prime indiscrezioni sugli emendamenti, da molti pesi. Tant'è che i tecnici del Quirinale seguono con apprensione lo sviluppo legislativo alla luce di quanto è accaduto al lodo Alfano. Firmato da Napolitano, è stato bocciato dalla Consulta. E ora, il legittimo impedimento, si sta trasformando in un nuovo lodo varato con legge ordinaria, addirittura con una copertura più ampia del primo che sospendeva i processi solo per i quattro più alti presidenti. Qui rientrano il premier, i ministri, e utilizzando la dizione "membri del governo" si vorrebbero comprendere vice ministri e sottosegretari. Perché non sospendere i futuri processi su Nicola Cosentino e Guido Bertolaso? Meglio dentro che fuori, devono aver ragionato. Anche se la Costituzione, cui rinvia il testo non ancora presentato lodo costituzionale, all'articolo 96 parla solo di ministri e non fa cenno ai vice e ai sottosegretari. Per cui l'estensione sarebbe un'innegabile forzatura.

Una nuova legge "salva casta". Una "prerogativa", com'è scritto nel testo, che passa per legge ordinaria e rischia i fulmini della Consulta. Costa, l'alter ego di Niccolò Ghedini in commissione Giustizia, la difende. "Principio sacrosanto" dice. Ne segue e ne tratta le modifiche. Per esempio quella di inserire puntigliosamente i riferimenti di tutte le leggi che parlano di impegni del premier in modo da non saltarne neppure uno. Non solo i singoli appuntamenti nazionali ed esteri, ma "ogni attività comunque connessa alle funzioni di governo". Con il certificato degli uffici della presidenza, e su richiesta di parte, "il giudice rinvia il processo ad altra udienza".

Via dunque ogni valutazione discrezionale del giudice, perché la legge diventa imperativa. Le toghe "devono" prendere atto degli impegni e rinviare. Se passa anche il "concorso di persone" quel rinvio varrà per tutti i coimputati. E quello che era nato, nella mente di Casini e Vietti, come un istituto processuale, diventa di fatto una super immunità che comprende, tra attività prima e dopo ogni singolo impegno, una maxi sospensione indeterminata e continuativa.

In questa versione dirompente, il legittimo impedimento "salva casta" è destinato a diventare un'occasione di scontro nella partita delle riforme costituzionali. Che Berlusconi vuole accelerare, tant'è che oggi se ne riparla in un vertice del Pdl, mentre il ministro per la Semplificazione Calderoli studia il coté elettorale e il Guardasigilli Alfano quello della giustizia. Compresa la via da scegliere tra lodo e immunità. Su cui arriva un niet definitivo da Bersani. "L'immunità è una legge che non ci riguarda. Finché io resterò segretario non è e non sarà mai potabile per il Pd" dice il segretario che quindi apre la porta a un inevitabile referendum "pesante" per Berlusconi. È un niet che potrebbe spingerlo a rifare solo il lodo Alfano dove giocare la sua faccia, senza proteggere la casta.
DA  REPUBBLICA
RIBELLIAMOCI!!!
NON E' TOLLERABILE CHE I POLITICI
DIVENTINO INGIUDICABILI E TANTOMENO
I LORO FAMILIARI E AMICI.
DEVONO RISPETTARE IL PRINCIPIO DELL'UGUAGLIANZA
SANCITO DALLA COSTITUZIONE
 O SARA' RIVOLTA CONTRO LA CASTA.
DIO E' CON IL POPOLO OPPRESSO!!!
 
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STATO IN MANO AI CRIMINALI

Post n°1102 pubblicato il 23 Gennaio 2010 da albert.z
 

Ieri al Senato e' stato approvato il disegno di legge che questa maggioranza, con delinquenziale maestria comunicativa, ha chiamato "processo breve" per far credere che d’ora in poi i processi si faranno prima e la giustizia funzionera' meglio.

Magari fosse così! In realtà è l’esatto opposto. Trattasi di un "processo ad impunità assicurata", nel senso che i processi d’ora in poi non si faranno più e i delinquenti se la spasseranno alla faccia delle vittime e della giustizia. Il disegno di legge in questione è un vero e proprio ammazza processi e ammazza giustizia che serve solo alla Casta degli amministratori pubblici, ai faccendieri senza scrupoli, ai truffatori, agli sfruttatori della prostituzione e a una lista infinita di soggetti che agiscono nell’illegalità e che, d’ora in poi, sanno che possono farlo anche con garanzia di impunità.

Cominciamo dal famigerato emendamento presentato dal senatore Valentino del Pdl: norma che cancella in un batter d’occhio 500 milioni di euro che Ministri, sindaci, amministratori pubblici a vari livelli e parlamentari hanno rubato alle casse dello Stato con sprechi e truffe. Soldi che, stando agli accertamenti in corso della Corte dei Conti, devono essere restituiti allo Stato a titolo di risarcimento. Ieri al Senato, la maggioranza parlamentare (quelli del Pdl e della Lega, per intenderci) ha deciso di condonare le procedure di pagamento di questi risarcimenti, senza che se ne comprenda minimamente la ragione, giacchè la Corte dei Conti fa attività completamente diversa da quella dei Tribunali ordinari italiani.

Allora, uno si domanda: ma chi sarebbero questi gloriosi fortunati beneficiari di una norma del genere? In primis, guarda caso, lo stesso firmatario dell’emendamento, nonché relatore del provvedimento, ossia il senatore del Pdl Giuseppe Valentino. Segue una schiera di Ministri passati e presenti, amministratori e parlamentari. Ecco solo alcuni dei nomi: il vice ministro leghista Roberto Castelli, gli onorevoli Jole Santelli e Alfonso Papa, di salda fede Pdl, coinvolti in un’inchiesta sulle consulenze al Ministero di grazia e giustizia; i cinque membri del centrodestra del vecchio Cda Rai, l’ex direttore generale Flavio Cattaneo e l’ex ministro dell’Economia Domenico Siniscalco; il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e tutta la sua giunta per il caso delle “consulenze d’oro e così via.

Tra i possibili beneficiati vip della norma c’è di tutto. Il bitume processuale che abbiamo visto passare negli ultimi anni verrà scaricato a mare: dall’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, al presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi, agli ex imprenditori del calibro di Calisto Tanzi, Fiorani, Cragnotti, ma anche una pletora infinita di politici di tutti i partiti coinvolti in ogni sorta di ruberia, dai pesci grossi al plancton sparsi nelle migliaia di amministrazioni locali. Insomma verranno annullati i processi a tutti coloro sospettati dai Tribunali o dalla Corte dei Conti di aver amministrato male e sperperato i soldi dei cittadini e, persino, coloro che hanno preso tangenti.

Un regalo niente male per i fortunati e che, in questo momento di crisi economica, non è certo un toccasana per le casse dello Stato, oltre ad essere un segnale inequivocabile per tutti i cittadini onesti.

Ma l’ammazza giustizia non finisce qua. Si renderà, di fatto, impossibile l'accertamento di delitti come gli omicidi colposi, realizzati nell'ambito dell'attivita' medica, le lesioni personali, le truffe, gli abusi d'ufficio, la corruzione, le frodi comunitarie, le frodi fiscali, i falsi in bilancio, la bancarotta preferenziale, le intercettazioni illecite, i reati informatici, la ricettazione, il traffico di rifiuti, lo sfruttamento della prostituzione, la violenza privata, la falsificazione di documenti pubblici, la calunnia, la falsa testimonianza, l'incendio, l'aborto clandestino, i reati della criminalita' dei colletti bianchi. In particolare, con il disegno di legge in questione potrebbero estinguersi i reati contestati nei processi per i crack Cirio e Parmalat, per le scalate alle banche Antonveneta e Bnl, per la corruzione nella vicenda Eni-Power, per le "morti bianche" alla Thyssen, per le morti da amianto. E ancora: i processi Impregilo, Unipol, Pirelli-Telecom, Italgas, Eni-Snam. E chissà quanti altri ne scopriremo nei prossimi giorni.

Il disegno di legge grazia sì i Vip della politica, della finanza e dell’imprenditoria ma investe come una manna dal cielo anche i delinquenti di strada, quelli che vivono nella realtà delle piazze, dei mercati, delle discoteche, dei quartieri malfamati e che stuprano, rubano in appartamenti, scassinano negozi, scippano le vecchiette riducendole in fin di vita, picchiano, taglieggiano, bruciano, inquinano, danneggiano la cosa pubblica e la proprietà privata. Questa galassia, ai margini della società e con un piede nella malavita, vede in Silvio Berlusconi e nel suo governo la speranza e l’opportunità di poter delinquere in sicurezza dalla giustizia come prima e più di prima.

A questo punto anche le loro vittime, i cittadini, avranno la consapevolezza che con tutta probabilità il torto subìto non verrà punito dallo Stato.

Berlusconi, la sua maggioranza e tutti coloro che si renderanno complici di questa polizza d’impunità per malviventi saranno responsabili di aver ridotto l’Italia ad un Far West dove i cittadini, esasperati, finiranno per optare per una giustizia “fai da te”. A questi prossimi giustizieri si aggiungeranno altrettanti disperati, che oggi vivono con fatica ai margini della legalità, che decideranno di provare la strada della delinquenza che ieri il Senato ha contribuito a rendere più sicura.

Ops! Dimenticavo, di inserire nella lista un altro beneficiario, quello per eccellenza: il nostro presidente del Consiglio. Si, avevamo proprio rimosso. Guarda caso, nella lista nera c’è pure lui. Anzi, prima di tutti lui, dato che – per stessa ammissione dell’interessato – questa legge è stata da lui fortissimamente voluta proprio perché gli serviva per bloccare i processi che ha in corso.

A noi non resta che esprimere la nostra solidarietà a tutti i familiari delle vittime della Thyssen, ai risparmiatori vittime del crack Cirio e Parmalat e a tutte le altre vittime dei reati e delle gravi truffe sopra elencate.

Si, sono giorni neri per la nostra democrazia. Continuiamo a resistere democraticamente, per evitare di ripercorrere la strada del fascismo, dalla sua apoteosi fino a piazzale Loreto!

NON E' GIUSTO ASPETTARE LE FUTURE ELEZIONI PER PUNIRLI, SOLO CON IL VOTO CONTRARIO.

OCCORRE UN TRIBUNALE POPOLARE PER CONDANNARE QUESTI DELINQUENTI CHE SI APPROFFITTANO DELLA LORO POSIZIONE E DEL LORO POTERE, PER COMMETTERE RUBERIE E AUTOASSOLVERSI!!!

POPOLO INSORGI !!!

 
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MEDIATRADE, RINVII A GIUDIZIO

Post n°1101 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da albert.z

Da l'Unità.

Mediatrade: si attende rinvio a giudizio

L'avviso di conclusione delle indagini preliminari - emesso oggi nei riguardi di Silvio Berlusconi, del figlio Persilvio, di Fedele Confalonieri ed altri indagati dell'inchiesta Mediatrade - è previsto dall'articolo 415 bis del codice di procedura penale e, solitamente, prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, con la quale viene esercitata l'azione penale. Il pm, infatti, non deve informare l'indagato se decide di chiedere l'archiviazione delle indagini preliminari.

L'avviso di conclusione delle indagini ha funzione di garanzia per l'indagato e contiene la sommaria enunciazione del fatto e le norme violate. La garanzia principale data all'indagato è che egli viene avvertito che può prendere visione ed estrarre copia del fascicolo delle indagini: è il momento della discovery, cade la segretezza e l'indagato viene a conoscenza non solo del fatto contestato, ma anche degli atti sui quali si regge l'accusa. Entro 20 giorni dal ricevimento dell'avviso di conclusione delle indagini - che viene notificato anche al difensore - l'indagato può presentare richieste o memorie, chiedere al pm il compimento di ulteriori indagini o chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Queste attività, salvo l'ultima, non pongono un obbligo per pm; l'unico obbligo è l'interrogatorio, che deve essere compiuto perchè è un momento di esercizio del diritto di difesa. Dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, degli esiti degli accertamenti eventualmente disposti su richiesta della difesa e del contenuto dell'interrogatorio (se richiesto dall'indagato), il pm valuta se esercitare l'azione penale con la richiesta di rinvio a giudizio dell'indagato (che solo allora diventa imputato) o richiedere al gip l'archiviazione delle indagini preliminari.

 
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PROTESTIAMO CONTRO IL "PROCESSO BREVE"

Post n°1100 pubblicato il 20 Gennaio 2010 da albert.z
 

BERLUSCONI SI E' FATTO FARE LA 19SIMA LEGGE A SUO FAVORE. VUOLE RESTARE INGIUDICATO, IN QUANTO SA CHE SAREBBE CONDANNATO IN QUANTO COLPEVOLE.

DOBBIAMO SCENDERE IN PIAZZA E PROTESTARE. CHI ABITA A ROMA VADA A PROTESTARE ASSIEME AL POPOLO VIOLA.

 Giuseppe Cascini, segretario dell'Anm: "Questa è la resa dello Stato di fronte alla criminalità. Noi abbiamo il dovere di denunciare la gravità delle conseguenze di questa legge. Si stanno mettendo in discussione le fondamenta dello Stato democratico".

BISOGNEREBBE CHE I ROMANI POTESSERO METTERSI D'ACCORDO PER DARSI IL CAMBIO IN MODO CHE CI SIA SEMPRE QUALCUNO CHE PROTESTI, OGNI GIORNO DALLE 10 ALLE 19.

 
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L'ATTACCO A INTERNET

Post n°1099 pubblicato il 16 Gennaio 2010 da albert.z
 
Foto di albert.z

L'attacco a Internet è ormai spudorato. Il Governo, quindi il proprietario di Mediaset, ha deciso che il diritto di informazione in Rete deve essere sanzionato. Che il copyright sia usato per chiudere siti e eliminare video da YouTube. Che la ripresa in diretta con una web cam fatta da un cittadino in streaming sia valutata al pari di una diretta televisiva. Che i siti che fanno informazione su Internet debbano provvedere a rettifiche equiparabili ai telegiornali nazionali. Tutto questo è merda che va restituita al mittente. La Rete deve fare opera di disobbedienza civile, a partire da questo blog, di fronte a una legge confezionata per Mediaset e per la RAI.
Berlusconi paga solo l'uno per cento dei ricavi per tre concessioni televisive nazionali, è ricco grazie a D'Alema che gli confezionò una legge su misura nel 1999 quando era presidente del Consiglio. Provate a dare un vostro bene, un appartamento ad esempio, in concessione a qualcuno e pretendere solo l'uno per cento dell'affitto. Questo ha fatto il Pdmenoelle. Propongo almeno il 30% per mantenere le concessioni a Mediaset e una sola rete e, insieme, le dimissioni immediate di Berlusconi. Un concessionario dello Stato non può avere, infatti, ruoli di Governo. Violante ricordò in Parlamento che i dirigenti del Pdmenoelle garantirono (in privato) a Berlusconi che le sue televisioni non sarebbero mai state toccate. Inoltre, il Pdmenoelle, nell'ultimo governo Prodi, seguì i consigli di Arcore e fece nominare Paolo Gentiloni come ministro delle Telecomunicazioni al posto di Antonio Di Pietro. Quel Gentiloni, "sorpreso" da questa legge, che come ministro, non mosse un dito per fare applicare le sentenze a favore di Europa 7 e spostare Rete4 sul satellite. Il Garante delle Comunicazioni dovrà far rispettare la legge su Internet, la "loro" legge, quella di chi ha il controllo dell'informazione e usa un Minzolini per disonorare la RAI e avvilire gli italiani in ascolto con la celebrazione del ladro Bottino Craxi. Clito Minzolini venga in Rete, in diretta, a raccontare le sue balle e capirà come la pensano gli italiani, legga i commenti, ascolti le chat e prenoti l'elicottero.
Dobbiamo portarci avanti con il lavoro. Eliminare i rifiuti tossici nocivi dalla Rete. Cancellate, non pubblicate più nessun programma Mediaset. Inizio io, da oggi, rendiamo la Rete un luogo migliore. Denunciate Mediaset e la RAI ogni volta che utilizzano, nei loro programmi infarciti di pubblicità, un vostro video o un vostro articolo pubblicati in Rete . Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

BEPPE GRILLO

 
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ATTENTI ALLE PORCATE DI PDL E UDC!

Post n°1098 pubblicato il 09 Gennaio 2010 da albert.z
 

TRAVAGLIO: "Buongiorno a tutti. Intanto: buon anno! Parlavamo lunedì scorso di inciuci e dell'uomo che da quindici anni si occupa di intrecciare inciuci con Silvio Berlusconi, ossia Massimo D'Alema con la sua ampia corte.

Non solo inciuci ad aziendam
Tra l'altro vi dicevo la settimana scorsa della figura di Gianni Letta, il quale è un po' il trait d'union, in ottimi rapporti non solo con Berlusconi, essendo un ex dirigente della Fininvest, ma anche con Massimo D'Alema, che l'ha sempre considerato un punto di riferimento irrinunciabile. A questo proposito vi segnalo che, proprio in questi giorni, è uscito un libro scritto da due giornalisti di Annozero e pubblicato da Editori Riuniti, si chiamano Filippo Barone e Giusy Arena su Gianni Letta, dove si raccontano tutti gli scandali che hanno costellato la lunga vita giornalistica, aziendale e poi politica di Gianni Letta, così avrete un altro spaccato di quali sono i protagonisti dei vecchi inciuci e del nuovo inciucio che sta per arrivare e che speriamo si riesca a scongiurare.


La porcata
La porcata, come vi ripeto, viene dichiarata incostituzionale dalla consulta dopo che l'avevano approvata Camera e Senato quasi all'unanimità: politici di destra e politici di sinistra, nel 1997. La Corte Costituzionale la boccia nel 1998 e che cosa fanno destra e sinistra insieme nel 1999? Trasformano la legge che la Corte Costituzionale aveva appena dichiarato incostituzionale in legge costituzionale, con la maggioranza dei due terzi, con la doppia lettura Camera /Senato, Camera /Senato e così prendono una legge incostituzionale e la infilano nella Costituzione all'articolo 111, che viene ribattezzato “ giusto processo”. E' quel giusto processo che vi ho detto prima, il corruttore ha corrotto il politico, ma il politico non è stato corrotto dal corruttore, cioè c'è una tangente sicura, viene condannato chi l'ha pagata, ma chi l'ha presa no e questo lo chiamano il giusto processo. Questa porcheria viene fatta da destra e sinistra messe insieme, oggi c'è qualcuno che si indigna, giustamente, per il fatto che Berlusconi vuole infilare nella Costituzione il Lodo Alfano, che la Corte Costituzionale ha appena dichiarato incostituzionale. Ebbene, l'hanno già fatto destra e sinistra insieme nel 1999 e, dato che l'hanno fatto tutti insieme, nessuno ha detto mai niente.Fanno un'altra cosa, sempre nel 1997: depenalizzano l'abuso d'ufficio non patrimoniale; che cosa è l'abuso d'ufficio? E' quando un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio commette un abuso durante la sua attività nella Pubblica amministrazione: dà un appalto alla persona sbagliata, fa un favoritismo in un concorso, lottizza un'A.S.L., questi sono gli abusi d'ufficio di solito. C'è quello non patrimoniale, nel senso che non si riesce a dimostrare quale vantaggio patrimoniale, con il tuo atto abusivo, hai procurato alla persona che hai favorito o quale svantaggio patrimoniale hai procurato alla persona che hai sfavorito, favorendo l'altra. Questo è l'abuso non patrimoniale. Se si riesce pure a dimostrare che l'abuso d'ufficio ha finalità patrimoniali, ossia volevi favorire patrimonialmente la persona che hai agevolato o volevi proprio sfavorire patrimonialmente la persona che hai svantaggiato e allora l'abuso d'ufficio è più grave e si chiama abuso patrimoniale. Che cosa fanno destra e sinistra insieme nel 1997? Depenalizzano l'abuso non patrimoniale, che è quello più facile da dimostrare: l'atto è abusivo, punto, poi chi ci ha guadagnato e chi no non c'entra, l'importante è che l'atto sia abusivo, illegittimo. Perché lo depenalizzano? Intanto perché ci sono intere Giunte Regionali sotto processo per abuso d'ufficio, per avere lottizzato le A.S.L. in Lombardia, le A.S.L. in Piemonte, c'è l'intera Giunta regionale dell'Abruzzo, che è stata addirittura portata in galera in blocco perché si spartiva abusivamente fondi europei. Con questa riforma vengono cancellati i loro reati: perché? Perché non era stato dimostrato il vantaggio patrimoniale, se nomino un tizio del mio partito a direttore generale dell'A.S.L. di Gallarate o di Moncalieri o di Viterbo - che ne so? - vai a dimostrare che l'ho fatto apposta per fare un vantaggio patrimoniale a lui e uno svantaggio patrimoniale a un altro: ho nominato uno del partito, che poi naturalmente mi sarà grato quando dovrà nominare i primari e cose del genere e terrà d'occhio il mio orticello elettorale, no? Vai a dimostrare il vantaggio patrimoniale. Bene, tutto questo tipo di abusi, lottizzazioni, nepotismi, favoritismi, concorsi truccati, familismi etc. etc., quelli che sistemano l'amante, la fidanzata, il figlio etc., è tutto depenalizzato: pensate soltanto ai concorsi universitari, ai figli dei baroni, ai padri etc., tutto depenalizzato. Rimane reato l'abuso patrimoniale, cioè quando riesci a dimostrare il vantaggio patrimoniale, ma le pene vengono dimezzate e così non c'è più l'intercettazione telefonica o ambientale e, soprattutto, c'è una prescrizione talmente breve che è quasi impossibile fare il processo nei tre gradi di giudizio in tempo, prima che cali la mannaia della prescrizione e così, di fatto, l'abuso d'ufficio non c'è più. C'è anche una finalità aggiuntiva in questo inciucio tra destra e sinistra che cancellano il reato di abuso d'ufficio: l'abuso d'ufficio era un reato grimaldello che serviva per entrare in altri reati; se uno fa un abuso non lo fa perché gli piace fare gli abusi, ma lo fa perché si aspetta qualcosa in cambio; poi a volte scopri che cosa ha avuto in cambio e allora lì c'è anche la corruzione, se non scopri che cosa che c'è stato in cambio punisci comunque l'atto abusivo, ma se scopri l'atto abusivo e puoi fare delle indagini su quell'atto abusivo, spesso scopri che poi dietro c'è la mazzetta. L'abuso d'ufficio era diventato un ottimo sistema, per i magistrati, per entrare nel sistema della corruzione e andare a cercare le mazzette: se non puoi più processare le persone per l'atto abusivo non puoi più neanche continuare le indagini e trovare le mazzette, quindi è molto più facile che le mazzette restino nascoste, questo è un altro bell'inciucio e lo dico perché l'altra settimana abbiamo fatto il tormentone di D'Alema che diceva “ quali sarebbero, in tutti questi anni, gli accordi sottobanco che avremmo fatto con Berlusconi? Sarei curioso di sentire l'elenco”: ecco, per esempio la depenalizzazione dell'abuso d'ufficio, votato da destra e da sinistra con la maggioranza di centrosinistra, che avrebbe potuto impedire queste cose e invece le ha fatte insieme al centrodestra, riforma del 513 incostituzionale, trasformazione della legge incostituzionale in legge costituzionale e poi una serie incredibile di altre leggi, per esempio quella che ha salvato Dell'Utri. Nessuno se lo ricorda, lo troverete in questo libro che sto facendo, ma nel 1999 Dell'Utri rischiava di finire in galera, perché era stato condannato in appello per false fatture e frode fiscale a Torino, a tre anni e due mesi: tre anni e due mesi sono sopra la soglia dei tre anni, sotto la quale in Italia non si va in carcere, ma si va in affidamento al servizio sociale. Quindi, se la Cassazione avesse confermato quei tre anni e due mesi a Dell'Utri, quest'ultimo sarebbe finito dentro anche se era parlamentare, perché i parlamentari hanno l'immunità dall'arresto preventivo, ma non l'immunità dall'arresto per scontare la pena quando è diventata definitiva, per cui sarebbero andati a prenderlo e l'avrebbero portato in galera. E allora che cosa fa il centrosinistra insieme al centrodestra? Ma la responsabilità maggiore ce l'ha il centrosinistra, perché ha la maggioranza in Parlamento in quel momento: una leggina che consente a Dell'Utri di patteggiare in Cassazione. Ora il patteggiamento in Cassazione è una follia, è un controsenso: perché? Perché il patteggiamento ha un senso in quanto se tu, prima che inizi il tuo processo, decidi di patteggiare la pena risparmi alla giustizia in sacco di tempo e di risorse, perché non vai a fare il dibattimento e conseguentemente non impegnerai giudici, cancellieri etc. per i dieci anni che ci vogliono a fare primo grado, appello e cassazione, patteggi subito e buona notte. E lo Stato in cambio ti dà uno sconto di un terzo della pena, questo è il patteggiamento. Se invece tu ti fai tutte le indagini, tutta l'udienza preliminare, tutto il primo grado, tutto l'appello e poi, alla vigilia della Cassazione, dici “ patteggio”, allo Stato non gliene viene in tasca più niente e quindi, se ti dà lo sconto di pena, te lo dà gratis, nel senso che ci guadagni soltanto tu imputato, lo Stato non ci guadagna niente, ecco perché il patteggiamento non ha alcun senso. Il patteggiamento va fatto subito in udienza preliminare, quando inizia il processo non puoi più patteggiare e invece no: fanno una legge che consente a Dell'Utri di patteggiare addirittura in Cassazione, quando ormai per lo Stato non c'è più alcuna convenienza a accordargli il patteggiamento e così Dell'Utri ottiene di patteggiare la pena in Cassazione, il processo è durato esattamente quello che è durato, perché ormai siamo arrivati all'ultima casella del gioco dell'oca, ma intanto Dell'Utri ottiene lo sconto di un terzo della pena, che gli consente di scendere sotto i fatidici tre anni e quindi di non andare in galera e di restare in Parlamento. Nessuno si ricorda queste cose, ma non le ha mica fatte Berlusconi, le ha fatte il centrosinistra insieme a Berlusconi che, nello stesso periodo, naturalmente gli ha fatto passare una legge pro /Sofri, anche di questo nessuno si ricorda, ma lo stesso promotore della legge pro /Dell'Utri, l'Avvocato Giuseppe Valentino di Alleanza Nazionale, è il primo firmatario di un disegno di legge pro /Sofri e cosa era successo a Adriano Sofri? Che l'avevano condannato in via definitiva per l'assassinio del commissario Calabresi e era finito in galera, perché doveva scontare 22 anni insieme ai suoi complici, Bompressi e Pietro Stefani. A un certo punto aveva chiesto la revisione del processo, sostenendo che c'erano delle nuove prove che lo scagionavano. A giudicare l'ammissibilità della richiesta di una revisione di processo, cioè se si può iniziare il processo di revisione o meno, c'è un filtro che è costituito dalla Corte d'Appello del distretto dove sei stato giudicato e conseguentemente, quando vengono presentate queste presunte nuove prove, la Corte d'Appello di Milano si pronuncia e dice “ non è vero, non sono nuove prove, erano già note, non sono prove e non sono nuove”, per cui niente revisione. Sofri ricorre in Corte di Cassazione e, mentre ricorre in Corte di Cassazione, in Parlamento questo Valentino di Alleanza Nazionale, insieme al centrosinistra ovviamente, presenta una legge che dice che, quando viene chiesta la revisione del processo, una volta dichiarata ammissibile non se ne deve più occupare la Corte d'Appello, che ha già giudicato nel processo principale l'imputato, ma se ne deve occupare la Corte d'Appello del distretto più vicino. Se sei stato giudicato a Milano, nel processo di revisione si va a Brescia: tutto questo lo fanno per premere sulla Corte di Cassazione, infatti quest'ultima, guarda un po', annulla la decisione della Corte d'Appello di Milano, che aveva dichiarato inammissibile la revisione e rimanda le carte alla Corte d'Appello di Milano, che però non può più occuparsene perché, nel frattempo, hanno cambiato la legge e hanno detto che se ne deve occupare Brescia. E allora se ne occupa la Corte d'Appello di Brescia, la quale decide però come quella di Milano e dice “ le prove non sono né nuove, né prove, per cui non è ammissibile la richiesta di revisione”, nuovo ricorso degli Avvocati di Sofri alla Corte di Cassazione, la quale per la seconda volta annulla la dichiarazione di inammissibilità della revisione del processo principale. E a chi manda le carte per valutare per la terza volta l'ammissibilità della revisione del processo? Non più a Brescia, ma ancora una volta alla Corte d'Appello più vicina, cioè è iniziato una specie di gioco dell'oca della giustizia: quelli di Venezia, che sono i più vicini a Brescia, si occupano del caso e, dato che hanno capito l'antifona, cioè che o si accetta la revisione, oppure quelli cambiano nuovamente la legge, accettano di fare la revisione del processo che si celebra a Venezia, davanti alla Corte d'Appello, la quale alla fine decide che non c'è nessuna prova nuova e che quindi vanno ricondannati Sofri, Bompressi, Pietro Stefani e il solito Marino, che però non aveva fatto istanza di revisione e aveva confessato. A quel punto gli Avvocati di Sofri si rivolgono alla Corte di Cassazione contro la sentenza che li ricondanna e la Corte di Cassazione stavolta stabilisce che ha ragione la Corte d'Appello di Venezia, ossia che, anche se era ammissibile la richiesta di revisione, nel processo di revisione giustamente i giudici hanno ritenuto che non bisognasse cambiare la sentenza di condanna definitiva. Quindi mette una pietra tombale sulla faccenda, o forse crede di avervi messo una pietra tombale, perché poco dopo Sofri si rivolge addirittura alla Corte di Giustizia Europea, la quale un'altra volta stabilisce che i giudici italiani hanno rispettato tutte le regole e che conseguentemente la condanna di Sofri è legittima. Ma tutto questo, che ha impegnato i giudici per anni e anni ancora, non sarebbe stato possibile se destra e sinistra insieme, mentre salvavano Dell'Utri dall'arresto, non avessero anche fatto una legge per cercare di salvare Sofri, sottraendolo al suo giudice naturale, quello di Milano, che a lui, come a tanti altri imputati eccellenti (vedi Berlusconi e Previti) non piaceva per niente. Ecco perché poi è difficile, per il centrosinistra, opporsi alle leggi ad personam che si fa Berlusconi: perché quelli del centrosinistra hanno fatto, a loro volta, delle leggi ad personam per Sofri, per Dell'Utri etc. etc.. "

 
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Post n°1097 pubblicato il 09 Gennaio 2010 da albert.z
 


Silenziare i pentiti
In quella legislatura 96 /2001, mentre D'Alema presiedeva la Bicamerale, Berlusconi pretende dal centrosinistra che passi qualsiasi cosa e il centrosinistra gliele dà tutte vinte: per esempio la legge sui pentiti, una legge che era stata chiesta espressamente da Riina nel papello, una legge che toglie quasi tutti i benefici ai mafiosi che collaborano con la giustizia e in più impone loro anche di parlare di tutta la loro carriera mafiosa nei primi sei mesi della collaborazione. Dopodichè, qualunque cosa dicano, non vale più. Immaginate uno che è stato mafioso per 50 anni, che ha commesso decine di delitti, come fa a ricordarsi in sei mesi tutto quello che ha fatto nella sua vita? A volte magari non dà neanche importanza a certe cose che assumeranno importanza successivamente, quando magari salta su qualcun altro a raccontare qualcosa, o quando magramente al giudice viene da chiedergli qualcosa: ecco, se loro non ne hanno già parlato nelle dichiarazioni introduttive nei primi sei mesi, quello che diranno dopo non sarà più valido. E a che cosa serve, a che cosa mira questa legge, se non a silenziare i pentiti? E' evidente che è così, vogliono tappare la bocca ai pentiti non perché raccontino balle, perché se raccontassero balle li lascerebbero parlare per tutta la vita, ma perché raccontano la verità: molti di loro nel 96, 97 e 98 stavano cominciando a parlare dei rapporti tra mafia e politica, delle trattative tra lo Stato e la mafia ai tempi delle stragi e, addirittura, dei mandanti esterni delle stragi, quindi tutta la classe politica di destra e di sinistra, con la Legge Fassino sui pentiti, decide di cucire la bocca ai mafiosi, di modo che chi si è già pentito torni indietro e si penta di essersi pentito e ritratti tutto, cosa che purtroppo accade dopo quella legge e chi, invece, stava per pentirsi e per collaborare e aggiungere altri particolari è stato silenziato, perché era meglio che non parlasse e che certi altarini non venissero fuori. Ecco perché poi qualcuno oggi fa lo spiritoso e dice “ ah, chissà come mai Spatuzza parla dopo tanti anni!”: perché all'epoca, quando i pentiti parlavano, i politici hanno pensato bene di farli stare zitti, creando un clima tale per cui, per diversi anni, si è capito benissimo che non conveniva parlare di certi argomenti, perché la politica, invece di fare di tutto per far dire la verità ai mafiosi, aveva tutto l'interesse a che i mafiosi stessero zitti sui rapporti con la politica.
Sempre a proposito di quali sono gli accordi sottobanco fatti da centrosinistra e centrodestra che D'Alema ci chiede di ricordargli e di rammentargli, che dire della chiusura delle carceri di Pianosa e Asinara, che è un altro punto del papello di Totò Riina, che è stato realizzato negli anni del centrosinistra? Altro che 41 bis! Era un'altra cosa il 41 bis nelle isole, lì sì i boss non riuscivano veramente a comunicare verso l'esterno e, guarda caso, sono stati riportati tutti nelle carceri continentali, dove è molto più facile intrattenere rapporti anche stando al 41 bis. E che dire della legge che ha addirittura abolito l'ergastolo per i mafiosi coinvolti nelle stragi? Nessuno se le ricorda, queste cose, ma per alcuni mesi nel 99 il centrosinistra e il centrodestra insieme hanno abrogato l'ergastolo per il reato di strage, consentendo l'accesso al rito abbreviato anche agli imputati di strage: il rito abbreviato è quello che si fa subito davanti al G.I.P. in udienza preliminare, senza iniziare il dibattimento, con le prove trovate dai Pubblici Ministeri. Su quella base si fa il rito abbreviato, che dura pochissimo: non si fa il dibattimento e quindi, in cambio, hai fino a un terzo di sconto della pena. Se uno ha fatto una strage prenderebbe l'ergastolo, quanto è in terzo dell'ergastolo? Trenta anni. Invece dell'ergastolo, i boss mafiosi delle stragi del 92 e 93 improvvisamente potevano arrivare a prendere soltanto trenta anni, che poi in Italia diventano venti con l'istituto della liberazione anticipata e, dato che erano tutti in galera da una decina d'anni, avrebbero avuto dinanzi a sé solo più dieci anni da trascorrere in carcere e avrebbero anche potuto ottenere i primi permessi premio, perché avevano già scontato quasi la metà della pena. Questa è un'altra clamorosa defaillance del sistema antimafia e è, guarda caso, un'altra delle richieste che Riina aveva scritto nel papello, che è stata soddisfatta, almeno per alcuni mesi, della legislatura del centrosinistra, dopodichè le proteste dei parenti delle vittime di Via dei Georgofili furono così forti che alla fine, per fortuna, almeno sull'ergastolo il centrosinistra tornò indietro e ripristinò un'aggravante speciale che riportava quei trenta anni all'ergastolo e quindi neutralizzava l'effetto di sconto che portava gli stragisti a avere trenta anni e non più la pena a vita. Inoltre ci sono le leggi sui reati fiscali, le leggi che aboliscono alcune fattispecie di utilizzo di false fatture, che consentono a Dell'Utri un ulteriore sconto di pena, senza neanche il rischio di dover chiedere l'affidamento ai servizi sociali, ossia lo fanno scendere sotto i due anni, entro i quali è compresa la sospensione condizionale della pena. C'è una serie di leggi impressionanti - e poi le troverete nel libro - che rispondono perfettamente alla domanda che D'Alema ha posto: “quali sarebbero gli accordi sottobanco?”.
Dopodichè arriva Berlusconi nel 2001, perché ha fatto saltare la Bicamerale: Bicamerale dove il centrosinistra si era venduto l'anima, aveva concesso le cose più incredibili, vi basti sapere che la bozza sulla giustizia votata dalla destra e dalla sinistra in Bicamerale, eccetto Rifondazione Comunista, era praticamente la ricopiatura del piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli, che infatti ne reclamò il copyright in un'intervista al sottoscritto e, alla fine, Berlusconi gliela ha pure fatta saltare, perché voleva pure l'amnistia e, dato che le elezioni ormai erano vicine, l'amnistia non la volevano né il centrosinistra né i leghisti, né Alleanza Nazionale, ne aveva bisogno lui insieme ai suoi compari. Non gliela hanno data e lui gli ha fatto saltare la Bicamerale, ma tanto in quei cinque anni aveva ottenuto tutto quello che voleva, che bisogno aveva di regalare a D'Alema la patente di padre costituente? E infatti la riforma costituzionale Berlusconi se la è organizzata in casa, in quella baita del Cadore insieme a Calderoli e altri grandi costituzionalisti: quella è la legislatura 2001 /2006, governo Berlusconi, maggioranza di centrodestra, in cui nascono leggi ad personam, nel senso che Berlusconi se le fa per sé, non ha più bisogno del centrosinistra, perché il centrosinistra si è dissanguato e adesso è in minoranza. Avrà bisogno del centrosinistra nuovamente dal 2006 al 2008 e infatti dal 2006 al 2008 il centrosinistra ricomincia a dargliele tutte vinte: l'ordinamento giudiziario Castelli, che era una serie di decreti delegati su cui poi il governo avrebbe dovuto esercitare le deleghe, se il governo di centrosinistra non li avesse voluti esercitare, quei decreti delegati, la riforma Castelli sarebbe stata cestinata e questo avevano promesso in campagna elettorale quelli del centrosinistra e invece hanno fatto passare quasi tutta la riforma Castelli, trasformandola in Mastella, con un cambio di vocale e un cambio di consonante, per creare i presupposti di quegli incredibili procedimenti disciplinari contro magistrati scomodi, che hanno portato alla cacciata di De Magistris e poi dei magistrati di Salerno, proprio grazie alla riforma Castelli /Mastella e, quando si è scoperto che la security della Telecom raccoglieva dossiers su giornalisti, magistrati, imprenditori e politici, che cosa ha fatto il governo di centrosinistra? Una legge per imporre l'immediata distruzione di quei dossiers e, in uno di quei dossiers, si parlava di un certo “ Fondo Quercia”, sul quale si stavano scatenando i migliori spioni del mondo per andare a vedere se, per caso, quella quercia aveva qualche parentela con la Quercia dei DS e è strano: prima ancora di sapere che cosa c'è nei dossiers di Tavaroli fai già un decreto per dire che vanno distrutti? Destra e sinistra tutti insieme? Voi capite perché poi uno parla di ricatti dietro alla politica degli inciuci, di ricatti incrociati e trasversali: io distruggo i dossiers tuoi e tu distruggi i miei e poi l'indulto; l'indulto con il centrosinistra in maggioranza, che salva Previti facendo un indulto di tre volte più ampio di quello che serviva per sfoltire le carceri in quel momento: invece di fare un indulto con uno sconto di pena di un anno ai detenuti, ne fanno uno con uno sconto di pena di tre anni, perché a Previti serviva uno sconto di tre anni, altrimenti sarebbe rimasto agli arresti domiciliari, indulto che naturalmente viene allargato ai reati di corruzione e anche di corruzione giudiziaria e perfino di voto di scambio politico mafioso, evidentemente perché c'erano interessi per salvare imputati di corruzione giudiziaria e sappiamo chi sono (Previti) e di voto di scambio politico /mafioso, quelli non sappiamo chi sono perché.. magari lo scopriremo tra qualche anno, visto che l'indulto vale per tutti i reati commessi fino al 2006, che magari verranno scoperti nel 2009, nel 2010 o nel 2011.
Non so se ho risposto alla domanda di Massimo D'Alema: “ quali sarebbero, in tutti questi anni, gli accordi sottobanco che avremmo fatto con Berlusconi? Sarei curioso di sentire l'elenco!”. Credo che se il centrosinistra fosse stato per un solo giorno antiberlusconiano, come viene accusato di essere stato per quindici anni, Berlusconi non sarebbe più in politica, sarebbe stato dichiarato ineleggibile, gli sarebbero state tolte le televisioni e non in base a leggi comuniste o estremiste, ma in base a leggi liberali che già esistono: legge del 57 e sentenza della Corte Costituzionale 94 /2002. Il fatto che non si sia voluto fare neanche il minimo dimostra non solo che l'antiberlusconismo nel palazzo, a parte Di Pietro e pochi intimi, non è mai esistito, ma che il problema in Italia è proprio il centrosinistra berlusconiano o berlusconizzato e questo spiega per quale motivo ancora una volta, non essendoci noi liberati e non riuscendo mai a liberarci della classe politica che ci ammorba da trenta anni a questa parte, siamo costretti a rivivere continuamente ogni giorno la stessa scena e oggi abbiamo nuovamente Violante, abbiamo di nuovo D'Alema, abbiamo di nuovo Berlusconi, che rifanno le stesse cose che hanno fatto per quindici anni e che tentano anche di negarle, quando ormai li si vede a occhio nudo dalle facce, dagli ammiccamenti che cosa stanno facendo e che cosa vorrebbero fare. Ecco perché penso che, per liberarci del berlusconismo e di Berlusconi, non ci si possa concentrare solo sulla figura di Berlusconi, ma anche di quegli altri che, in questi anni, gliele hanno date tutte vinte e ecco perché, dopo il “ no Berlusconi day”, penso che abbia ragione Pietro Rica quando, per il 6 febbraio a Milano, propone di tenere un “ no D'Alema day”, magari più piccolo, magari più circoscritto, ma sarebbe un segnale, perché i due si tengono su reciprocamente come le due carte che stanno in piedi sul tavolo fino a quando non ne cade una e, dopodichè, cade anche l'altra. Ricordatevi quel detto di Petrolini che, quando un contestatore, dal loggione lo fischiava durante i suoi spettacoli, lo fischiava una volta, lo interrompeva la seconda e lo interrompeva la terza, a un certo punto Petrolini alzò gli occhi e disse “ io non ce l'ho con te, ce l'ho con il tuo vicino, che non ti ha ancora buttato di sotto!”.

 
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Con Beppe Grillo

Post n°1096 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da albert.z
 

 

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