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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

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« NESSUNO LO  PUO' GIUDICAREBerlusconi si aggrappa a... »

COSA HA FATTO IL GOVERNO BERLUSCONI DAL 2001 AL 2006

Post n°553 pubblicato il 12 Marzo 2008 da albert.z
 
Foto di albert.z

ECONOMIA E FINANZA.
Nel passaggio dalla lira all'euro ha lasciato del tutto libera, cioè senza controlli e interventi punitivi, l'ondata speculativa che ha portato alla falsificazione del rapporto "un euro-mille lire" consentendo in tal modo di falcidiare il potere d'acquisto delle famiglie. Ha lasciato senza supporto alcuno lo sviluppo della produzione, tanto che l'Italia è precipitata, unica in Europa, allo "sviluppo zero", cioè all'immobilità del PIL. Ha amministrato la pubblica finanza in modo a dir poco irresponsabile toccando il primato storico del debito pubblico accompagnato dalla lievitazione della spesa senza copertura; ha liquidato il cosiddetto "attivo primario" cioè il segno positivo delle entrate al netto degli interessi sul debito (per questo insieme di fallimenti ha provocato l'apertura di una "procedura d'infrazione" da parte dell'Unione Europea); ha emanato una ventina di condoni a beneficio di evasori ed elusori fiscali vantandosi di "non aver messo le mani nelle tasche degli italiani" per aver consentito riduzioni fiscali e perdoni ai ricchi e ai malfattori; non ha realizzato nessuna delle gigantesche opere pubbliche promesse come la TAV e l'adorato "ponte sullo stretto".
POLITICA ESTERA.
E' stato il capitolo più grave: ha portato l'Italia in guerra per favorire l'amico Bush nella sua avventura pretestuosa in Iraq cercando di trarre un beneficio retorico dai "martiri di Nassiryia", cioè dalle vittime della sua folle scelta servile.
POLITICHE SOCIALI.
Ha operato una vera e propria controstrategia: ha azzerato la concertazione tra le forze sociali che tanti benefici aveva realizzato nel decennio precedente; ha imposto una controriforma del sistema previdenziale il cui emblema era il famoso "scalone" che rubava indiscriminatamente tre anni ai pensionandi; è rimasto insensibile al blocco dei salari che nel frattempo erano aggrediti dal carovita (la CGIL ha valutato che nel quinquennio berlusconiano il potere reale dei redditi da lavoro ha subito un salasso del 20%, pari a 2.000 euro per una paga lorda di 25.000). E coerentemente si è opposto quest'anno alla distribuzione del sopragettito fiscale (lotta all'evasione) realizzato da Prodi a favore dei lavoratori e dei pensionati opponendosi all'accordo governo-parti sociali sul Welfare approvato da cinque milioni di lavoratori.
LEGALITA'.
E' questo l'aspetto che più ha sdegnato gli stessi alleati dell'UE: da un lato i condoni fiscali, dall'altro un profluvio di "leggi ad personam" per vanificare l'opera della magistratura consentendo al cavaliere di sfuggire ad almeno sette processi, l'ultimo dei quali per "falso in bilancio" appositamente depenalizzato; si è fatto approvare una legge sul sistema televisivo per rafforzare il duopolio RAI-Mediaset da lui dominato bloccando un vero pluralismo informativo; si è assunta la responsabilità per il "macello di Genova" supervisionato dal suo collega Fini in occasione del G8 come risulta dal processo in corso ai torturatori di giovani e ragazze; non ha realizzato una efficace strategia contro i santuari delle mafie come invece si è fatto nei due anni del governo Prodi.
SISTEMA ISTITUZIONALE E POLITICO.
Ha imposto l'attuale "legge porcata" che falsifica il risultato del voto mettendo di fatto il Senato contro la Camera; ha impedito, bocciando il tentativo Marini, una riforma decente del voto e modifiche essenziali di sistema come la riduzione del numero dei parlamentari, la fine del bicameralismo ripetitivo, la moralizzazione dei partiti con ciò incoraggiando la frantumazione della rappresentanza e il ricatto dei partitini; ha votato contro la degna personalità del presidente Napolitano; ha vantato la stabilità del suo governo mentre, in realtà, ha dovuto cambiare in corso d'opera i principali ministri: Esteri, Interni, Economia, Sanità; ha perso tutte le elezioni regionali e locali del quinquennio. Si è inventato da solo, senza congressi e vere trattative, un nuovo partito personale riuscendo a incorporare l'ex ribelle AN ma perdendo l'UDC e la Destra di Storace.
Questo è solo un bilancio parziale meritevole di ulteriori specificazioni ma che consente un giudizio d'insieme: nella società i ricchi più ricchi e i poveri più poveri, nello Stato immobilismo e spreco; nella politica un personalismo tirannico. E ora dovremmo credere alle promesse di un bengodi (tasse giù, aiuti alle famiglie, grandi opere, riforme che si è rifiutato di fare finora, e quant'altro) per un costo di 80 miliardi di euro senza dire dove potrà trovare tanto danaro (unica possibilità sarebbe far crescere ancora patologicamente il debito pubblico, cioè il debito di ciascuno di noi da riversare sulla vita dei nostri figli e nipoti futuri contribuenti).

 
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