stradanelbosco

Non c'era tempo per occuparsi del figlio. Sono stata felice di essere sempre stata presente nella loro infanzia; ora che hanno preso il volo, mi accompagna il ricordo delle belle giornate passate assieme.

anche se non è proprio questo il tema del post, la presenza dei genitori qui è vista come qualcosa di leggermente negativo, che non permette e non educa il bombo o il ragazzo a cominciare ad essere un pò responsabile e intraprendente. Grazie! tt

Hahahahah è proprio la minaccia che faccio io alle mie figlie! Prima o poi io e papà ce ne andiamo! (e ci portiamo dietro anche i nonni, così non avete appoggi collaterali!)
p.s. domani provo con le pucce. Ti farò sapere.

approvato in pieno!!! Un pò di messa di fronte alla realtà prossima della separazione ci vuole, eccome!!! Anche se, mi sto confessando, io da piccolo, se per caso vedevo mia mamma ammalata o anche mio babbo, tremavo dal terrore di perderli, e non per la mancanza conseguente del sostentamento e dekl soddisfacimento dei bisogni di manutenzione, ma ESCLUSIVAMENTE della mancanza delle persone che amavo sopra ogni cosa. E poi son sicuro che tutti i bambini tremano se un genitore si ammala! grazie! tt

beh, in effetti la voglia di scappare ogni tanto mi piglia non lo nego, poi dopo il pensiero delle tre cucciole senza la madre mi ferma.....;) io e le mie manie di essere insostituibile!!!!
certo la storiella che hai riportato è simpatica, ma dice scherzando una cosa vera, anzi due cose vere. Una che la responsabilita' di avere dei figli è tanta e che c'è un'attenzione, encomiabile per certi versi, di dare il meglio ai propri figli; poi però c'è il rovescio della medaglia, e qui entriamo nella seconda verita', che spesso per dare il meglio si perde di vista il rapporto umano, l'esserci come persona, e non solo come colui o colei che fa per i figli. La cosa più brutta, credo, sia non esserci per dare l'essenziale, perchè in quel caso tu non puoi ridurre il tuo non esserci, sei costretto a farlo.... ma poi i figli, perchè i figli sono pezzi de core ma a volte quando dicono le loro verità fanno male, ti reclamano e non capiscono a pieno perchè tu non ci sei.....

che commento serio e difficile sotto certi aspetti! La questione diventa ancora più complicata al giorno d'ìoggi, per via delle innumerevoli sollecitazxioni esterne alla famiglia, un fattore che scalza un tantino l'affetto per il genitore, convogflkieandolo su altre cose più allettanti! Cioè volevo dire quel che mi sembra stia succedendo: ci sono in giro, fra media e quant'altro, dei paradigmi che offrono dei placebo, delle sicurezze effimere ecc.. alle quali i ragazxzi si aggrappano perdendo di vista lì'amore che i genitori hanno per loro. C'è un qualcosa che si sta lentamente sostituendo ai genitori! tt

ahahah...e qualche volta ci ho pensato e ci penso anch'io...mi ripeto: "coraggio bisogna resistere !" :-)

... e finchè i ragazzi hanno di queste riflessioni e paure ( ANCHE SE NEL RACCONTINO SONO ESAGERATE!) va ancora bene, ma il brutto è quando si nota che in giro la sicurezza oggi i ragazzi a volte la vedono altrove: compagnie, smartfone, Play station, cinema, discoteche, ecc... tt

Mi vengono in ménage tanti giovani disoccupati di oggi (e non per loro colpa) che vi onto grazie alla pensione dei genitori.

quello dei " bamboccioni" è un aspetto serissimo della questione! Qui entriamo però nel vedere che i giovani, volenti o nolenti, accettano prima mal volentieri e poi sempre più convinti, lo stato di benessere dei genitori, perchè altro non possiomo fare! Ma questo non forse la mancanza di spirito di iniziativa? e il rifiutare di fare magari na cosa o un'occuypèzione o un mestiere a loro non gradito? Giustamente tu osservi che che sono disoccupati, ma altrettanto io osservo che la voglia di esere comunque impegnati in qualcosa, qualsiasi sia, è scarsissima! Volevo dire che dò un pò di colpa anche ai giovani! Grazie! tt

Colpa ai giovani? Scarsissima voglia d'impegnarsi? a volte è vero a volte è perchè perdono le sicurezze, tieni presente che i giovani sono il risultato dei genitori e l'ambiente in cui vivono, se respirano insicurezza fin da piccoli, se sono stati abituati sempre nella bambagia senza subire frustrazioni, sacrifici... e ad aspettarsi dalla vita sempre ciò che desiderano...e poi quando si vedono sfruttati...be' non fa piacere a nessuno.Ciao TT

cara Arw, ci ho riflettuto un pò e ho concluso che la colpa o la ragione non stanno mai tutte da una parte sola e questo vuol diore chghe la colpa è un pò di tutti: Infine sarà l'intensità del rimorso a determinare l'entità della colpa. Mi ci metto pure io , naturalmente! Aggiungo che le ragioni della colpa possono essere òe più varie! Non aggiungo altro eprchè secondo me, quello che ho detto penso che sia il suco ( SECONDO ME!) di tantissime elucubrazioni che si possono fare!Grazie! scusa il ritardo nella risposta, ma è un periodo un pò così! :)tt

Tranquillo TT pure io ho un po' meno tempo per passare da tutti in questo periodo :-)

in tv qualche mese fa ho ascoltato l'intervista alla moglie (decrepita) dell'ex-presidente della Tamoil: affermava che i giovani non VOGLIONO lavorare e, mentre sgraziatamente buttava fuori questa logora bugia, snocciolava davanti alle telecamere stanze intere ricolme di piatti e stoviglie di ogni colore per qualsiasi genere di incontro conviviale, oltre un numero imprecisato di valletti e cameriere schierate al suo passaggio. E che lei aveva solo quell'unico divertimento, poverina: invitare un po' di amici una volta la settimana pena una noia mortale! non diciamo più per piacere che i giovani si adagiano..eccetera..a meno che non siano cresciuti con le paure e le insicurezze del bambino del racconto :-)

Riguardo quella della Tamoill: a chi tanto e a chi niente! Ma non mi preoccupa più di tanto, quella gente è uno scarto umano. I giovani? se uno si da da fare vive e trova! La pagnotta non scende mai dal cielo! Grazie, sorella! tt

il piatto piange

Non male come filosofia:-)Abbracci carissimo!