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Quattro amici

Post n°301 pubblicato il 31 Maggio 2008 da cloudbreak
 

Eravamo quattro ragazzini intorno alla metà degli anni settanta. Quattro ragazzini diversi l'uno dall'altro, ma che si erano trovati immediatamente bene insieme. Avevamo cominciato a legare fin dai primissimi giorni di scuola, dalla prima elementare. E a mano a mano che passava il tempo, diventavamo sempre più amici. Durante la ricreazione giocavamo assieme, poi, finita la mattinata a scuola, andavamo ciascuno alla propria casa, per rivederci subito dopo per andare al doposcuola. E poi, da lì, a giocare a pallone, nel campetto dietro casa. Il sabato pomeriggio, poi, lo passavamo ancora a giocare a pallone, a sfidare gli altri. Eravamo una bella squadra, c'era quello che aveva del talento, quello veloce, quello riflessivo e quello scattante. Poi, d'estate, a scuola finita, passavamo le giornate insieme, in giro, in bicicletta, Fino ad agosto, quando ognuno di noi andava in vacanza con la propria famiglia, per ritrovarci poi a settembre, di nuovo, come prima.

Eravamo quattro ragazzi a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Eravamo ancora una volta insieme, stessa scuola, stessa classe. Stessa allegria di sempre. Lo studio ci prendeva un po' più di tempo, ci trovavamo a studiare insieme. Eravamo tutti e quattro vicini di banco, in fondo all'aula, ultime due file verso destra, vicino alla vetrata che dava sul giardino. Spesso capitava che durante le lezioni ci mettessimo a chiacchierare, a concordare sul da farsi per il pomeriggio. Andavamo sempre in giro insieme, a zonzo per la città, a caccia di ragazze. C'era il bellone, che richiamava l'attenzione femminile, il simpaticone, che aveva sempre la battuta pronta, lo sportivo, che poteva raccontare dei suoi allenamenti di calcio, e lo studioso, che magari parlava un po' meno degli altri, ma sapeva essere sempre presente e di ottima compagnia.

Eravamo quattro adolescenti verso la metà degli anni ottanta. Uno a ragioneria, uno all'istituto tecnico industriale, uno al liceo scientifico, un altro a geometri. Sempre amici, nonostante non fossimo più tutti insieme. Ci vedevamo un po' meno, non più tutti i giorni. Ma un paio di volte alla settimana eravamo insieme, per fare la solita partita di sempre. Con l'aspirante calciatore professionista, che arrivava sempre di corsa, dopo il solito allenamento, e sempre meno tempo per studiare: l'istituto industriale non faceva proprio per lui, era già stato bocciato per due anni, e pensava di smettere per dedicarsi al calcio. Con il futuro geometra, che sognava di disegnare palazzi dal gusto moderno, ma discretamente inseriti nel paesaggio italiano. Con l'incerto liceale, che non aveva ancora idea di cosa avrebbe fatto da grande. Con il prossimo ragioniere, che aveva tra i suoi sogni quello di mettersi in proprio ed aprire uno studio amministrativo. E nei fine settimana eravamo insieme, sempre, in giro con le ragazze. due di noi già fidanzati, gli altri due che cambiavano la compagna ogni tre-quattro mesi.

Eravamo quattro giovanotti a metà degli anni novanta. Sempre amici, un po' più lontani di prima. Ci sentivamo ogni tanto, non con la stessa frequenza di prima. Il calciatore aveva abbandonato gli studi, e si era messo in giro per l'Italia, arrivando a giocare in squadre di serie C2, senza riuscire a sfondare; aveva vivacchiato alla meglio, prendendosi parecchie fregature per fallimenti societari, procuratori improvvisati; ancora alle prese con la bella vita del calciatore, con un occhio a non buttar via le poche risorse economiche accumulate. Il geometra era diventato architetto, e stava cominciando a muovere i suoi primi passi da solo, con l'appoggio di uno studio già avviato: ancora non aveva disegnato niente di significativo, non aveva realizzato il suo sogno, ma stava facendosi le ossa; fidanzato da anni, stava per convolare a giuste nozze con la ragazza che lo sopportava dai tempi dell'adolescenza. Il ragioniere aveva aperto il suo studio: si era messo in proprio, aveva già un buon parco clienti, più o meno solidi; lavorava tutta la settimana, in alcuni periodi dell'anno non conosceva nè sabati, nè domeniche, nè feste comandate: le scadenze erano lì, tassative, ad aspettarlo, e lui doveva rispettarle. Si era sposato presto con la fidanzata storica, ed altrettanto presto era finito il suo matrimonio: sempre in studio, sempre fuori casa, la moglie non aveva avuto pazienza, e lui l'aveva tradita con il suo lavoro. L'ex liceale, ancora alla ricerca del suo "cosa farà da grande". Iscritto all'università, ma fuori corso da subito, qualche lavoretto ogni tanto, senza prospettive. Libero sentimentalmente, anzi, instabile, non riusciva a far durare più di sei mesi un rapporto: troppo variabile, troppo volubile. Perennemente a corto di soldi, perennemente scontento, doveva ancora crescere.

Siamo quattro amici oggi, verso la fine della prima decade del nuovo millennio. Il calciatore, ormai ex, ha intrapreso la carriera di allenatore, con buoni risultati: dirige con successo una squadra di serie C, ha già ottenuto buoni risultati. E' in predicato di essere chiamato da una squadra importante, di quelle serie, per affidargli la prima squadra. Un salto di qualità che può essere decisivo: i numeri li ha tutti, le capacità le ha dimostrate nelle varie piazze dov'è stato. Si è sposato con una donna forbidabile, che è riuscita a fargli mettere la testa a posto, a tirar fuori tutto il lato buono che ha e che aveva sempre nascosto. Ha trovato la sua strada. L'architetto è sposato, e si è trasferito in un'altra città, dove ha aperto il suo studio. Ha già realizzato alcuni lavori importanti, è stato scelto tra tanti per realizzare la sede centrale di una famosa multinazionale, che gli ha dato la massima libertà per mettere in pratica le proprie idee. E lui sta lavorando con il massimo impegno, assistito da giovani colleghi, per realizzare quello che secondo lui sarà qualcosa di innovativo nel campo dell'architettura moderna. La sua famiglia cresce, ha due figlie. Ogni tanto deve assentarsi per lavoro, ma passa tantissimo tempo con sua moglie e le bambine. Il ragioniere continua a lavorare. Il suo studio è cresciuto di importanza, ora ha parecchi clienti. Per lui lavorano parecchie persone. E lui continua ad essere sposato con il suo lavoro. Ha trovato una sua collega, che ha il suo stesso stile di vita. Si sono conosciuti, si sono innamorati, lavorano insieme, avendo trasferito i propri studi nello stesso edificio. Ma continuano a vivere ognuno a casa propria, non insieme. Non hanno intenzione di costruirsi una famiglia, non hanno idea di sposarsi. D'altronde sono già sposati, con il proprio lavoro. L'ex liceale ha trovato il suo scopo. Si è dedicato ad un'organizzazione di pubblica assistenza. Aiuta, assiste chi ha bisogno. Ha organizzato un servizio di compagnia per gli anziani. Si è costruito una famiglia. Ha realizzato i suoi sogni.
E ci ritroviamo, ogni tanto, qui, nel solito campetto dove giocavamo a pallone dopo la scuola. Giusto per stare insieme, per ricordare i tempi che furono.
E per tornare ad essere i quattro ragazzini, adolescenti, giovanotti di prima.
Sempre i quattro amici.

Nota: questa storia è di pura fantasia. Non corrisponde alla mia vita, nè a quella di chi conosco. E' solo un esercizio di scrittura, un tentativo di scrivere qualcosa di diverso dal solito. Ogni tanto, quando avrò la giusta idea, proverò a scrivere un racconto del genere.

Commenti al Post:
cio.van
cio.van il 31/05/08 alle 08:59 via WEB
Buongiorno scrittore! :DD
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 31/05/08 alle 12:02 via WEB
Buongiorno. Scrittore a chi? A me? Ma no: semma i scribacchino....
 
ilike06
ilike06 il 31/05/08 alle 09:52 via WEB
mannaggia... e io che credevo di aver scoperto che cloud è divorziato e ha una compagna che non vuole sposare... :(((((( (scherzo, è un bel racconto. e scrivi bene. sei una bella persona, nuvolone :-***)
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 31/05/08 alle 12:04 via WEB
Storia totalmente inventata. L'unico fatto reale è che questi quattro siano dei quarantenni o giù di lì, come il sottoscritto. Poi, per il resto, è tutto inventato. Buongiorno, Grande Artista Canora Detta Anche Ugola Prorompente!
 
cateviola
cateviola il 31/05/08 alle 11:12 via WEB
ecco, c'ero cascata anch'io... oh Nuvolo! La storia sarà di pura fantasia, ma ci sei dentro tu e quindi è la tua vita, anche se con fatti, dettagli e ordine di eventi inventati. Bravo, Fratellone apprendista Scrittore :°*
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 31/05/08 alle 12:05 via WEB
E dove sarei io? Non mi ci vedo mica. Ah, no, è vero, ci sono: in fondo c'è scritto "inviato da cloudbreak". Come ho detto nella risposta alla GAC, l'unica cosa vicina a me è l'età di questi quattro. Buongiorno Kate!
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 31/05/08 alle 11:16 via WEB
Hai fatto bene ad aggiungere la nota perchè volevo domandarti tu chi fossi dei quattro. Alla fine mi pare che è andata bene per tutti, ognuno ha trovato la sua strada e un pezzetto di felicità. E' anche meglio della canzone di Gino Paoli :)
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 31/05/08 alle 12:07 via WEB
Ma davvero sembrava così vera? Quando l'ho scritta non pensavo potesse essere così verosimile. Boh, allora qualcosina so scrivere pur'io. Esperimento riuscito....
 
   
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 31/05/08 alle 16:24 via WEB
Esperimento riuscito. Bravo!
 
     
cloudbreak
cloudbreak il 01/06/08 alle 08:28 via WEB
Grazie, grazie. E' andata bene....
 
cateviola
cateviola il 31/05/08 alle 11:17 via WEB
p.s. sms della Strega che si è appena svegliata a Certaldo, incantata dal paesaggio toscano... farà una girata per Firenze e poi ci si trova per far fare la fine che merita a quella fiorentina :P
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 31/05/08 alle 12:08 via WEB
Beh, Certaldo non è malaccio. E stasera faremo la festa alla fiorentina. Dove per "fiorentina" non si intende nè la squadra, nè un'abitante di Firenze. p.s. Kate, ho un'idea: te la mando in privato...
 
   
cateviola
cateviola il 31/05/08 alle 12:39 via WEB
idea approvata :)
 
     
cloudbreak
cloudbreak il 31/05/08 alle 12:39 via WEB
Visto&Risposto
 
centopassiversote
centopassiversote il 31/05/08 alle 11:49 via WEB
Ohhhhhhhhhh ! Cloud il cantastorie ! Ma poi cos'è un capmetto ? ^_________^
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 31/05/08 alle 12:11 via WEB
Il "capmetto" è un cappero che viene messo.... E' un errore di scrittura, chiedo umilmente scusa. Sei assunta per controllare che non scriva stupidaggini: quanto ti devo pagare?
 
mati33
mati33 il 31/05/08 alle 12:41 via WEB
troppo bella x essere inventata....complimenti! un buongiorno fuori orario, ma sono giorni in cui sto fuori completamente....ce la farò...tornerò la precisa di prima, prometto! :)....salutatemi Bruja e buon divertimento!
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 31/05/08 alle 12:43 via WEB
Garantisco, totalmente inventata. No problem per il buongiorno ad orario insolito, sei più che giustificata. Ti saluteremo LaBruja...
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 31/05/08 alle 12:47 via WEB
Il racconto è bello e si fà leggere volentieri. Non mi pare tuttavia molto verosimile che 4 amici dalle vite così diverse possano mantenere intatto, in un così lungo arco di tempo, il loro rapporto amicale...Paoli con il suo finale amarognolo mi pare più aderente alla realtà...Tuttavia, per la serie il mondo è bello perchè è vario, esisterà anche questa meravigliosa possibilità. Che la vita non divida ciò che l'adolescenza ha unito...;-))))
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 31/05/08 alle 12:51 via WEB
Beh, è un racconto di fantasia, e come tale ha qualche licenza e forzatura. Non so, magari è possibile che ci siano, da qualche parte, quattro amici che restano tali per così tanto tempo, e che ogni tanto tornano a quello che è stato il punto di partenza comune, e che ho rappresentato come il campetto da calcio. Ripeto, forse non esiste un caso simile, ma chissà....
 
cateviola
cateviola il 01/06/08 alle 01:02 via WEB
eravamo cinque amici a cena... grazie per la splendida serata, Nuvolone! Ti voglio bene
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 01/06/08 alle 08:29 via WEB
Ecco, hai detto giusto: eravamo cinque amici a cena, e ci siamo divertiti (almeno credo). Grazie a te ed al resto degli amici....
 
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