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« Altro dubbio fondamentale....Epico!! »

SLA

Post n°576 pubblicato il 08 Ottobre 2008 da cloudbreak
 

SLA.
Uno legge questa sigla, e non capisce altro che è una sigla. Poi legge quel che significa: Sclerosi Laterale Amiotrofica. E comincia a spaventarsi.
E fa bene: il nome è di quelli che spaventa, così come la malattia.
Chi soffre di questa malattia diventa totalmente dipendente dagli altri: progressivamente non riesce più a muoversi, progressivamente perde la capacità di deglutire, di parlare, fino ad arrivare ad una paralisi dei muscoli respiratori, ed aver la necessità di una ventilazione assistita da macchine. Fino al finale, tragico: la morte.
E' una malattia che ha colpito in particolare personaggi famosi del mondo dello sport, a cominciare da Lou Gehrig, giocatore di baseball statunitense, per passare a calciatori come Signorini, Segato, Rognoni, Soldan, Vincenzi, Lombardi. Ed anche altri personaggi conosciuti: David Niven, Stephen Hawking, Dimitri Sostakovic, Charles Mingus, Luca Coscioni.
L'ultimo caso conosciuto, in ordine di Tempo, è Stefano Borgonovo, ex calciatore di Milan e Fiorentina, dietro il cui "outing" sullo stato della sua salute è partita l'iniziativa benefica che vedrà coinvolti oggi le squadre della Fiorentina e del Milan, in un'amichevole tra le squadre attuali e quelle dell'epoca in cui Borgonovo giocava. Evento mediatico che ha comunque mosso le acque, stagnanti, di un a certa indifferenza riguardo a questa terribile malattia per la quale, è bene ricordarlo, non c'è una cura.
Ma Borgonovo, come gli altri famosi, sono personaggi conosciuti. E gli altri? I signori "nessuno", i non famosi malati della stessa malattia? Qualcuno si ricorda di loro?
ieri sera, cercando un po' di materiale informativo per preparare questo post, mi sono imbattuto nel sito della Libera Associazione per la lotta alla Sclerosi Laterale Amiotrofica (www.slaitalia.it), ed ho trovato questa storia, in prima pagina. Che riporto qui:

Questa è una lettera aperta al mondo del calcio italiano, ai suoi campioni, ai manager, ai tifosi.
Fra pochi giorni, mercoledì 8 ottobre,Fiorentina e Milan si affronterannoin un match di beneficenza a sostegno dell’ex calciatore Stefano Borgonovo, colpito da una grave malattia invalidante, la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla).
Un’iniziativa certamente lodevole, morale, e concretamente utile. Eppure vi è un italiano che in quella data proverà solo una penosa e desolante amarezza.
Nel suo animo quell’evento encomiabile porterà una conclusione avvilente: e cioè che viviamo in un mondo ipocrita dove la compassione è sempre selettiva. Peggio ancora.
In questo giovanissimo italiano (perché ha appena 19 anni) si cementerà il più deleterio dei credo, quello che sta alla fonte del cinico disimpegno e della sfiducia di stuoli di suoi giovani connazionali, e che descrivo con le sue stesse parole: «Chi non è nessuno non conta nulla». Credetemi: non ha torto. Sto parlando di Mauro Farina, quel viso fiero d’adolescente che apparve sulle pagine di Oggi il 25 luglio 2007, per lanciare un’iniziativa che aveva origini e motivazioni esattamente identiche a quelle dell’8 ottobre prossimo, e che, oltre a noi, veniva patrocinata dall’ex campione della Serie A Massimo Mauro e dal professor Mario Melazzini, il noto medico malato egli stesso di Sla. In quell’occasione, il giovane Farina si appellava al mondo del calcio per aiutare suo padre, Stefano, un agente di polizia milanese già preda della stessa terribile malattia. Mauro ci aveva regalato in queste pagine uno struggente esempio di dignità e di devozione filiale, nella sua lotta per donargli una morte migliore («Io lo so cosa succederà a papà... So cos’è un respiratore, so la sua fine, so tutto», ci disse con il magone strozzato in gola) e per sollevare la sua mamma da una quotidianità lacerante.
Mauro chiedeva ai calciatori, «loro che hanno tanti mezzi e che conoscono la Sla, che li ha colpiti così di frequente», di mobilitarsi per suo padre «che è stato fuori dagli stadi a prendersi gli sputi e le monete in faccia per proteggere i campioni».
Ma il giovane pensava anche agli altri ammalati, poiché «non riesco a credere che viviamo in un mondo dove piovono milioni su chi vive giocando, mentre chi studia per curare gente come mio papà arranca con poco più di mille euro al mese». Questo ragazzo, infine, era raggiante quel 25 luglio, quando Oggi gli pubblicò l’appello con la prima illustre adesione di Massimo Mauro. Rimase in attesa con la stessa eccitata aspettativa del bimbo alla vigilia di Natale: che cosa arriverà domani? Quale altro campione aderirà ? Nessun «regalo» sotto l’albero per Mauro, men che meno per suo padre Stefano. Per la famiglia di quel servitore dello Stato sarà un penoso e solitario cammino, e Oggi raccoglierà solo indifferenza dal mondo del calcio: neppure una firma, non una telefonata alla redazione. Nulla.
Nel frattempo la Sla uccide Stefano Farina sul lettino di un ambulatorio: accade l’8 agosto di quest’anno, e suo figlio me lo ritrovo a casa mia un pomeriggio di pochi giorni fa, che mi guarda con quei suoi occhi chiari e quella sua amarezza senza fine, impossibile da contraddire. «Non sono nessuno, ecco cosa c’è alla base di tutto», mormora, e mi parla del match Fiorentina-Milan, della storia di Stefano Borgonovo e dei calciatori che «adesso sì che si mobilitano per il popolo degli ammalati di Sla».
Cari campioni, manager e tifosi, ci sono due cose con cui vorremmo concludere questa amarissima lettera. La prima è un convincimento profondo, che ci fa dire che la compassione, anche quella che anima il più nobile degli eventi, rischia di macchiarsi indelebilmente se è selettiva, se cioè si manifesta copiosa solo al cospetto delle telecamere e degli echi mediatici, ma rimane sorda al richiamo di chi vive nell’ombra.
E infine questo: per tutti noi, qui a Oggi, nei nostri cuori come speriamo in quelli di tanti nostri lettori, la partita dell’8 ottobre prossimo si aprirà con un minuto di silenzio per Stefano Farina, con un minuto di applausi per quel suo eccezionale figlio, e il resto del tempo sarà per Stefano Borgonovo. E per tutti gli ammalati di Sla che lottano con lui.

Ecco, il dubbio viene: ci si muove solo per i personaggi famosi? E di quelle persone che sono ammalate della stessa malattia, ma sono "non famosi", chi si ricorda?

Postilla delle 14.30, giusto per far capire a che livello siamo. In televisione, ogni giorno, c'è una rubrica pseudo sportiva, dal titolo "Studio sport". Uno pensa che, essendo stato Borgonovo un calciatore di un certo rilievo per almeno un paio di squadre importanti, tra le quali quella di proprietà del titolare dell'emittente televisiva, venisse dato un po' di risalto all'iniziativa benefica che oggi ci sarà a Firenze. Invece niente: probabilmente la redazione sportiva che realizza quella rubrica pseudo sportiva ha ritenuto essere più importante un servizio sulla preparazione dei mondiali di calcio brasiliani del 2014. Non so, forse son io che sono fuori dal mondo....

Commenti al Post:
Basta_una_scintilla
Basta_una_scintilla il 08/10/08 alle 08:28 via WEB
Ciao Nuvolo, mio zio purtroppo è morto di SLA. E' da tanto tempo che desidererei scrivere un post su di lui ma non ci sono mai riuscita, appena ci provo tutto ciò che mi viene in mente sembra troppo banale. Grazie per averne parlato. Un sorriso e buona giornata. Scinty
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 08/10/08 alle 08:38 via WEB
Ciao Scinty. E' proprio ai casi della gente comune, ai non VIP che mi riferisco, e mi ha colpito moltissimo la lettera che ho trovato e che ho riprodotto qui: capisco che Borgonovo, come gli altri famosi, sia un personaggio conosciuto che attira l'attenzione dei media, ma la gente normale, i non famosi, meritano la stessa attenzione. Buona giornata a te.
 
ilike06
ilike06 il 08/10/08 alle 09:08 via WEB
un post così lo leggo quando ho più tempo. baci baci cloud :)
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 08/10/08 alle 09:53 via WEB
Nessun problema, il post sta qui. Buongiorno Luisa!
 
cio.van
cio.van il 08/10/08 alle 09:43 via WEB
Quello che scrivi non fa una piega. E' vero, a volte sembra che chi è famoso sia ricordato di più. Speriamo solo che almeno parlando di loro si parli anche degli altri, come hai fatto tu...Buongiorno!
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 08/10/08 alle 09:55 via WEB
Alle volte pare che certe malattie ci siano solo se sono i famosi ad esserne colpiti. In realtà sono solo una piccola percentuale i famosi malati rispetto ai non famosi, che hanno lo stesso diritto di rilevanza. Si spera che i casi come quelo di Borgonovo servano per portare l'attenzione su tutti i malati, anche i non VIP. Buongiorno a te!
 
Kemper_B0yd
Kemper_B0yd il 08/10/08 alle 09:59 via WEB
Fabiano Santacroce, difensore del Napoli e convocato da Lippi ha dedicato questa sua prima apparizione in nazionale a Borgonovo :-)
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 08/10/08 alle 10:09 via WEB
Perchè Borgonovo è stato il suo allenatore ai tempi delle giovanili.
 
   
Kemper_B0yd
Kemper_B0yd il 08/10/08 alle 10:15 via WEB
si si, va beh non ho scritto la storia di Santacroce, ma per gli addetti ai lavori è nota la loro amicizia passata
 
     
cloudbreak
cloudbreak il 08/10/08 alle 10:24 via WEB
Vabbè, non era un rimprovero, era solo per specificare il motivo della dedica.
 
     
Kemper_B0yd
Kemper_B0yd il 08/10/08 alle 12:10 via WEB
^___^
 
NEREIDI_89
NEREIDI_89 il 08/10/08 alle 10:44 via WEB
Un salutino veloce a te simpatico Cloud;-
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 08/10/08 alle 10:49 via WEB
Buongiorno a te Francina....
 
sottoilsette
sottoilsette il 08/10/08 alle 12:16 via WEB
Che delle persone famose la gente si ricordi di più delle non famose purtroppo è un'ovvietà... meno ovvio dovrebbe essere il fatto che si faccia di tutto nella realtà di tutti i giorni per NON colmare questo divario e si passi dallo stato di ignoto a quello di dimenticato senza passare dal via (scusate la battuta, si ride per non piangere)...
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 08/10/08 alle 13:53 via WEB
E' vero: il brutto è che non venga mai fatto niente o quasi per tutti quelli che hanno necessità di cure e di ricerca, come se certe malattie esistano solo ed esclusivamente quando arrivano. E nessuno si muove: gli ammalati vengono spesso lasciati soli, in compagnia di se stessi e dei loro familiari.
 
cateviola
cateviola il 08/10/08 alle 12:49 via WEB
La compassione è sempre selettiva. Come l'attenzione e la mobilitazione.
p.s. stasera io voglio esserci per Stefano Borgonovo, non perché sia giusto muoversi per lui e per altri no, non perché lui è famoso e gli altri nessuno (per me, per te, a parte gli amici, chi si muoverebbe? Siamo nella massa dei nessuno ), nemmeno per fare un po' di facile beneficienza... ci voglio essere e ci sarò per quel che Stefano ha dato a me e a tanti altri tifosi viola, per restituirgli in minima misura un sorriso, un abbraccio, un'emozione bella. Come se me l'avesse chiesto un amico o un fratello
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 08/10/08 alle 13:56 via WEB
Per me, per te, arriverebbero solo gli amici. Anch'io sarò presente per la persona Borgonovo, per quei momenti di gioia che ha regalato agli appassionati di calcio, e sarò lì per lui, allo stesso modo tuo. Quello che intendevo dire nel post è che di queste malattie così devastanti quanto sconosciute, sembra si sappia della loro esistenza solo quando colpisce un personaggio famoso o per determinate manifestazioni, tipo Telethon. Ma queste malattie ci sono sempre, e c'è chi ci convive per tutto l'anno, non solo un giorno all'anno: dovremmo ricordarcene più spesso, e non solo noi gente comune, ma soprattutto le istituzioni. Solo che siamo al libro dei sogni....
 
confettino28
confettino28 il 08/10/08 alle 15:52 via WEB
giorno cloud!sn incazzata nera e sai perche'?perche' io ho fatto la volontaria del servizio civile nell'Opera Don Guanella di roma e assistevo malati fisici,mentali e anche solo persone malate fisicamente.Sicuramente anche malati di sla erano presenti,ma io nn gli assistevo personalmente ed è vero il fatto che se nn sei nessuno, nessuno ti si caga!e questo mi rende al quanto incazzata cn questa societa' di merda.Dicono che i soldi nn contino nulla,ma in realta' essi associati ad un nome che è stato o che è importante alzano un gran polverone e ottengono(passami la parola) cio' che in realta' ogni malato dovrebbe avere di diritto a prescindere se sei Dio messo in croce, Berlusconi,o un semplice operaio.Perdona il mio sfogo,ma quando tocchi cn mano ste cose alla fine sei poco tollerante sulle stronzate della societa'!
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 08/10/08 alle 16:16 via WEB
Mi fa piacere di aver letto il tuo sfogo. E mi confermi che ci si ricorda di certe malattie solo quando capitano a personaggi conosciuti, mentre colpiscono indistintamente tutti. E' bene ricordare sempre i problemi che comportano, non solo in certe occasioni, ma per tutto l'anno. Grazie mille per quello che hai scritto.
 
Robynefer84
Robynefer84 il 08/10/08 alle 16:34 via WEB
spero che questa amichevole serva ad aprire gli occhi... anche alle redazioni "sportive".. un saluto!
 
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