Webbo's land

Nuvole a Torino

Il pretesto è la presentazione di un libro. Ma insieme unisci l'utile al dilettevole.
Non sono mai stato a Torino: è una città che ho sempre sfiorato, passandoci vicino, per quanto sia possibile passarci vicino via autostrada, mentre andavo, anni addietro, in Val d'Aosta. La sfioravo, pensando che prima o poi sarebbe stato giusto farci una sosta, vedere com'è il capoluogo piemontese. Evento sempre rimandato, sempre spostato più avanti.
E l'invito di Claudio, alias Writer, alias Falco58dgl, rimbalzato tramite la Kate, è capitato perfetto: dare un volto a Claudio, del quale ho letto (rapidamente, senza approfondire più di tanto, perdonami...) i Racconti del Ripostiglio, vedere Torino ed accompagnare la mia amica Nuvola Kate.
Si parte venerdì mattina. Aria grigiastra, ma dopotutto questo giugno è grigio, sembra quasi autunno. E, a conferma di questa stagione pazzoide, per strada ci si imbatte in nuvole basse, sole alternato a cielo coperto. E acqua, tanta acqua: un muro di pioggia in autostrada, verso Asti, roba mai vista prima.
E si entra a Torino. Città precisa, ordinata, squadrata. Strade larghe, intersezioni ad angolo retto. Chi l'ha progettata e realizzata deve essersi messo marecchio d'impegno, con squadra e righello: non c'è una curva nemmeno a cercarla con il massimo impegno. Magari fossero tutte così le strade di qualsiasi posto, anche di Firenze!
Parcheggiamo nel posto giusto: è il vantaggio di avere il navigatore satellitare in auto, non c'è modo di sbagliare. Scendiamo, arriviamo al portone del palazzo, e la Kate suona. Risposta: salite su. La Kate capisce "al primo piano". Io mi fido della mia sorellina, ma mi pare strana una cosa: come mai il pulsante del campanello è in alto se dobbiamo salire al primo piano?
Semplice: perchè è il primo piano.... partendo dall'alto. E, pensando che fosse all'inizio del palazzo, non si prende l'ascensore. Risultato: sette piani di scale a piedi.
Ci accoglie Graciela, la moglie di Claudio. Presentazioni di rito, cominciamo a chiacchierare un po' con questa gentilissima signora, che ci mette a nostro agio. Dobbiamo far passare il tempo, fino al momento della presentazione del libro prevista per le 18 in una libreria. Io e la Kate, ad un certo punto, scendiamo giù, a fare quattro passi..... Vabbè, la Kate deve fumare: l'ho limitata a solo due sigarette durante il viaggio, una per sosta, deve un po' recuperare. C'è un parco dall'altra parte della strada, e ci facciamo quattro passi, mentre incrociamo un sacco di gente che corre, e che a me fa venire una fatica infinita solo a vederli: sono più stanco io di loro. Kate mi fa presente che quello dev'essere il parco dove Bruno, l'amico blogger torinese, va a correre. Io le rispondo che non credo sia l'unico parco di Torino.
Ritroviamo Graciela, ed andiamo verso la libreria. Lì c'è Claudio che fa gli onori di casa, pronto alla presentazione. C'è un po' di gente, di suoi colleghi ed amici. La presentazione va bene. La Kate doveva leggere un brano del libro: era il tormentone del viaggio, non sapeva se sarebbe stata in grado di farlo, cercava il modo di svicolare l'impegno. E io a dirle che non ci potevano essere problemi, che nessuno la conosceva quindi non potevano giudicarla, che avrebbe dovuto leggere qualcosa scritta da un'altra persona e quindi avrebbero preso a pomodorate l'autore e non lei. E quando sta a lei, fa tutto alla perfezione, quasi che non toccasse nemmeno a lei.
Finisce la presentazione, ci trasferiamo al pub per la cena. Si aggiungono altri due blogger di Libero, ossia Rudy (alias Blop) e Miki (alias basta_una_scintilla ed un'altra mezza dozzina di nickname), due simpaticissime persone con le quali leghiamo immediatamente. La serata va avanti benissimo, chiacchierando in compagnia dei colleghi di Claudio, poi rientramo a casa di Writer, e ci sistemiamo per la notte.
Faccio una rivelazione, di quelle sconvolgenti. Io e la Kate abbiamo condiviso la stessa stanza. Abbiamo passato la notte insieme. E' successo. Si sa, la natura ha le sue regole, non è possibile aggirarle. E son cose che possono capitare. Abbiamo anche già informato Sandro di quel che abbiamo fatto nella nostra nottata torinese. E Sandro ha capito, da uomo di mondo qual'è.
Perchè, c'è poco da fare. Andarsene a letto alle 1 e mezza di notte, dopo un viaggio di cinque ore in macchina, dopo aver passato comunque una bella serata, porta ad una sola conseguenza: sonno istantaneo......
Sabato mattina, sveglia, colazione, quattro chiacchiere con Claudio e Graciela, fino all'arrivo di BrunoAdorato, nella definizione di Kate. Blogger torinese, cuore granata, madre viola, omaggiato di sciarpa viola regolamentare. Andiamo in giro per Torino, dove ho modo di osservare ancora meglio la città, e rendermi conto che sembra essere una città molto precisa, ordinata, quasi di stampo austro-ungarico (mi ricorda per certi aspetti Praga), il che è decisamente strano, essendo molto più vicina alla Francia. Però mi dice Bruno, e mi conferma Claudio, che i torinesi sono persone molto inquadrate, precise, ordinate, che non vanno fuori dagli schemi, non sono molto espansivi. D'altronde tutto torna: Claudio è un torinese d'adozione, nato in Puglia, che ha studiato a Roma ed ha vissuto in varie parti, Messico compreso. E Bruno mi pare che abbia influenze non proprio torinesi. Ecco perchè sono così aperti e simpatici.
Visita alla Mole, con vista panoramica della città, finalmente illuminata dal sole. Rapida visitina al museo del cinema contenuto all'interno della Mole. Panino ai piedi della Mole, e ritorno verso l'appartamento di Claudio, dove prendiamo armi e bagagli...
No, armi no, bagagli sì. Semplifichiamo: raccogliamo le nostre carabattole, salutiamo gli indigeni, e torniamo verso Firenze. Rilascio la Kate al suo legittimo consorte, e me ne torno a casa.
Insomma, un paio di giorni trascorsi, altre persone associate a dei nickname, a dei blog. Finchè hai a che fare con dei nomi, con dei nickname, con dei blog, devi lavorare di fantasia per cercare di cogliere i tratti della personalità di chi scrive. E quando hai la possibilità di incontrare queste persone non fai altro che verificare se l'idea che ti sei fatto corrisponde alla realtà. E trovi delle caratteristiche che non sempre possono passare dalle parole scritte su di un blog, in un ambiente così impersonale.
E scopri delle gran belle persone. Anzi, no: scopri degli amici.
Grazie a Claudio ed a Graciela per la splendida ospitalità, sembrava di essere a casa propria. Grazie a Bruno per la simpatia che emana all'istante. E grazie alla mia compagna di viaggio, la Kate, con la quale c'è proprio un'intesa perfetta.
Ma dopotutto tra nuvole ci si intende al volo....

nella foto, da sinistra verso destra: Graciela, Claudio, Bruno e una macchina fotografica, dietro la quale c'è la Kate


questa, invece, è la Mole, che ha, appunto, una discreta mole....