Webbo's land

Il cliente sordo

Ore diciassette e cinquanta, minuto più, minuto meno. (minuto per, minuto diviso....).
Squilla il telefono.
Rispondo.
"Sono il professor ......"
Eccolo: l'omino anziano, e sordo, che rompe i cojotes all'ultimo minuto della giornata.
"Buongiorno, professore, mi dica".
"Sì, senta, volevo parlare col signor xxxxx"
Eh?
"Ma, guardi, professor xxxxx, qua non c'è nessuno che si chiama così"
"Ah, è lei' " (con chi ce l'ha questo?) "Senta, volevo dirle che la macchinetta che ho comprato da lei non mi funziona più." (ma di che sta parlando?) "Se mi potesse passare il suo collega dell'assistenza, così gli spiego il problema".
Ma che sta dicendo? E' rincoglionito del tutto?
"Guardi, professor xxxxx, qua non c'è nessuno che si chiama così, credo abbia sbagliato numero"
"Come?"
"Allora, dicevo, qua non c'è nessuno che si chiama così, ha sbagliato numero"
"Comeee????""
Eccolo, è pure sordo bene, riproviamo.
"DICEVOOO!!! QUA NON C'E' NESSUNO CHE SI CHIAMA COSI'!!! HA SBAGLIATO NUMERO!!!!"
"Come???"
Ancora?
E ripeto la stessa frase, almeno per un altro paio di volte, sempre più forte.
E lui mi fa, alla fine.
"Ah, ma forse ho sbagliato numero" (ma va?) "Non è la ditta XXXX?"
"No"
E per essere sicuro, ripeto, più forte:
"NOOOO!!!!!"
"Ah, ok, grazie", mi fa lui, "allora richiamo la ditta XXXX"
E riattacca.
Per finire al meglio una giornata del cavolo, una telefonata così fa proprio bene.......

Dagli Atti degli Apostrofi....

In principio era il verbo.
Ma solo quello.
Che, appunto, soffriva di solitudine.
Il soggetto c'era, ma era sottinteso, come spesso accade.
Il complemento era complementare, come un accessorio qualunque: ben accetto se presente, insignificante se assente.
Certo, se il complemento fosse stato oggetto, era tangibile.
Ma era di termine, aveva una fine, dopo un inizio.
Quindi che fare, si chiese il verbo? Attendere una preposizione, più o meno articolata, od un articolo, anche se indeterminativo?
Poi ebbe un'intuizione: un apostrofo.
Che, come recida il detto, è una sbaffo di penna tra due parole, una lunga ed una corta.
Ammesso, e non concesso, che di penna si tratti e non di matita.
Perchè chi di penna ferisce, di penna perisce.
Se, e sottolineo se, il condimento è scaduto: se c'è sugo, si spera che sia buono.
Altrimenti ci arrabbiamo, ma solo se le penne sono all'arrabbiata.
Sennò, ciccia.
E brufoli.
O anche no, dipende.
Da cosa?
Non si sa.

(ok, qualcuno leggendo 'sta roba potrebbe pensare che sono impazzito del tutto: no, ancora no, ma sono sulla strada giusta; è che mi andava di scrivere una scemenza, e l'ho fatto)

Tre metri sopra il quorum?

Moccia sindaco al primo turno.
Tre metri sopra il quorum.
Immagino i testi delle ordinanze:
"Scusa, ma ti aumento il passo carrabile".
E suppongo che ogni ingresso della città venga riempito di lucchetti.
Tipo questi:

Si riparte

Ebbene, è ufficiale: da oggi si riparte.
So che non ve ne può fregare di meno, ma m'è tornata la voglia di scrivere le solite idiozie di sempre. Mi sono un po' disintossicato, mi sono rilassato, mi sono rigenerato.
E si ricomincia.
Magari non tutti i giorni, ma qualche scemenza a giorni alterni tornerà qua, su queste pagine.
Vi sono mancato, eh?
(potete anche mentire, non me la prendo)
Via, si riparte!!!

Meraviglie della tecnologia moderna

Qualcuno ha un cellulare dell'ultima generazione, quello dove è necessario lasciare le impronte digitali sullo schermo per fare una qualunque operazione?
Ecco, sì: avete un cellulare dotato di touch screen. Si pesticcia sopra con le dita, e si ottengono risultati, senza tasti fisici da premere.
Chiaro, no?
No, non per tutti: