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Post n°269 pubblicato il 28 Giugno 2007 da wolf_72dc

  Più latte, più osteoporosi

Solo in Italia circa 3,5 milioni di donne e un milione di uomini soffrono di osteoporosi. Questa malattia causa ogni anno 250.000 fratture: una donna su tre ne subisce una.

Vi sono due tipi di osteoporosi: quella dovuta ad una scarsa assimilazione di calcio e quella che tende ad accumulare il calcio nei tessuti molli invece che nelle ossa (condizione tipica dello stato senile).E’ una malattia asintomatica che predispone l’individuo ad una maggiore possibilità di frattura in modo spontaneo o a causa di traumi a carico di vertebre, coste, polso e soprattutto femore: quest’ultima può portare anche a morte o ad invalidità permanente. In realtà l’osteoporosi non è causata da carenza di calcio ma dall’incapacità del tessuto connettivo osseo di fissare questo minerale e le altre sostanze ormonali.
Tale condizione patologica risulta essere più frequente tra le popolazioni con più alto consumo di cibi di proteine di origine animale, in particolare latte e formaggio. Studi effettuati negli Usa hanno dimostrato che le donne che consumano proteine animali presentano una perdita ossea del 35% rispetto alle donne vegetariane che presentano una perdita solo del 7% e che l’osteoporosi ha un’incidenza maggiore nei paesi dove si consumano più latticini e carne.

In un altro studio condotto su 78.000 donne ad Harvard e durato 12 anni, i soggetti che assumevano latte tre volte al giorno avevano un numero di fratture superiore alle donne che assumevano latte solo raramente. In una indagine condotta a Syndney nel 1994 su donne e uomini anziani dimostrava che un elevato consumo di derivati del latte era associato ad un maggior aumento di rischio di fratture. Gli individui con il più elevato consumo di latticini presentavano un rischio doppio di frattura del collo femorale rispetto ai soggetti che avevano un consumo più ridotto.

Inoltre da studi condotti da dietologi dell’American Dietetic Association e Medici della Physician Committee for Responsible Medicine (che tra l’altro propugnavano l’alimentazione vegetariana come la più salutare e curativa dieta alimentare) si afferma: “Si ritiene che il latte prevenga l’osteoporosi ma la ricerca medica mostra il contrario. Anzi, un’assunzione maggiore di calcio attraverso prodotti lattiero-caseari è stata associata a rischi maggiori”. Altri studi hanno provato che il calcio proveniente da queste fonti non ha effetti protettivi sulle ossa. Numerosi studi hanno dimostrato che i latto-ovo-vegetariani hanno una massa ossea comparabile o anche maggiore degli onnivori.


La proteine animali, ricche di aminoacidi solforati, creano un ambiente renale acido provocando un proporzionale aumento della calciuria, cioè eliminazione del calcio attraverso le urine. Praticamente la perdita di calcio nelle ossa è dovuta ad un’alterazione dell’equilibrio del pH del sangue. Il calcio viene sciolto da: sostanze acide, eccesso di fosforo, carenza da vit. D, da stress, da alti livelli di ormoni paratiroidei, da ipertiroidismo. Perciò non è vero che le ossa perdono calcio perché non se ne consuma abbastanza con gli alimenti, bisogna fare in modo che il calcio introdotto venga assimilato dall’organismo e non espulso con le urine, intervenendo sulla riduzione del quantitativo di proteine ingerite, soprattutto di origine animale. In media solo il 25-30% del calcio del latte viene assimilato, il resto viene eliminato con le urine e con le feci.

Il 70% dell’umanità è intollerante al lattosio perché carente dell’enzima preposto alla digestione dello zucchero del latte. Inoltre il latte e i suoi derivati producono muco pastoso e vischioso che depositandosi sulla parete intestinale ostacola l’assorbimento delle sostanze alimentari.

Le altre malattie associate all’eccessivo consumo di latte, latticini e formaggi sono: malattie cardiovascolari (a causa di elevati contenuti di grassi e colesterolo) , cancro specialmente alle ovaie femminili, tumori della mammella e della prostata nei soggetti maschili (4 volte maggiore), il diabete (studi epidemiologici dimostrano una forte correlazione tra l’uso di latticini ed incidenza di diabete), inoltre diarrea, flatulenza obesità. Inoltre l’assunzione di latte vaccino nei bambini può portare a carenza di ferro in quanto i prodotti del latte sono poveri di questo minerale. I bambini possono andare incontro anche a coliche addominali, ad allergie alimentari, stipsi e ragadi. Le donne giapponesi, che assumono mediamente 540 mg di calcio al giorno mentre le occidentali 800 1200, sono meno soggette all’osteoporosi. Tra l’altro è stata evidenziata l’assoluta inutilità del ricorso alla somministrazione ai sali di calcio in pillole o tavolette.

Le principali cause che determinano l’osteoporosi sono: vita sedentaria; scarsa esposizione alla luce naturale; squilibrio ormonale ed errori alimentari. Altri fattori che aumentano il rischio di osteoporosi sono: sesso femminile, menopausa precoce, invecchiamento, ereditarietà, abuso di alcolici, utilizzo di steroidi, carenza di vitamina D.

Gli alimenti che impediscono l’assimilazione del calcio risultano essere i seguenti:
latticini (latte, formaggio, yogurt, gelato);
alimenti iperproteici (carne, pollame, uova, salumi);
prodotti voluttuari: vino, aceto, caffè, sale, medicinali antiacido, fumo di sigaretta, poco esercizio fisico;
zuccheri raffinati (zucchero, miele, fruttosio, dolcificanti artificiali);
solanacee (patate, pomodori, melanzane, peperoni);
agrumi (limone, arancia, pompelmo).
Le migliori fonti alimentari di calcio ed in forma altamente assimilabile sono i vegetali a foglia verde ed i legumi.
La percentuale del resto degli alimenti non appresso riportata è inferiore alla percentuale più bassa

http://www.veganitalia.com/modules/news/article.php?storyid=1150

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