Da dove nasce l’idea di un blog

Yasujiro OzuL’idea del Blog scaturisce dall’esperienza dei laboratori sul cinema di Y. Ozu e dintorni, ideati e curati da Davide Bersan. L’esperienza pluriennale (il primo ciclo si è svolto a maggio del 2015) ha compreso numerose serate organizzate sin qui in cinque cicli, dei quali due di quattro e gli altri di due incontri per un totale di quattordici, tutti presso la biblioteca Crescenzago sita in Zona 2 a Milano. Ciò non sarebbe stato possibile senza il coinvolgimento attivo e partecipe di un gruppo nutrito di persone che ha dato il suo contributo in termini di riflessione e di interventi mantenendo elevato il livello della discussione. Interventi che i partecipanti formulavano evidentemente a partire dal loro specifico retroterra culturale e professionale, spaziando in tal modo da considerazioni sullo specifico dell’opera filmica ad altre sollecitate dallo sforzo del curatore di inquadrarla nel suo preciso contesto socio-culturale. Considerazioni di tipo storico o letterario si accompagnavano a quelle che introducevano spunti filosofici o sociologici o psicanalitici. Ma senza escludere gli interventi che si basavano su riflessioni più di tipo esistenziale o spirituale. Il cinema di Ozu e degli altri autori presentati in effetti si prestava a tutto ciò e anche ad altro ancora se il tempo lo avesse permesso. I laboratori hanno in definitiva questa finalità di facilitare la messa in gioco di elementi culturali diversi sempre a partire da un confronto mediato con l’opera artistica di Y. Ozu o di altri autori che gli vengono affiancati, giapponesi oppure no.

– L’opera d’arte, nel nostro caso filmica ha il potere di parlare a vari livelli e di raggiungere la nostra coscienza attraverso vari canali e tipologie di sintonizzazione, provocando una vasta gamma di stimoli, spunti e riflessioni. Ciò può riguardare anche risonanze più concrete ed esistenziali e aspetti che toccano quella che potremmo chiamare la “natura spirituale” dell’uomo e la ricchezza della sua dimensione simbolica. Viene considerata infatti la soggettività come un’istanza aperta e abitata dalla capacità di trascendersi.

– Alcune persone che hanno partecipato ai laboratori sono ritornate spesso, anche ad ognuno dei cicli che si sono succeduti manifestando un interesse particolare e una domanda di continuità.
– Il tessuto sociale estremamente sfilacciato e atomizzato, rappresentato emblematicamente dal quartiere in cui è nata questa esperienza, espressione della difficoltà oltre che della ricchezza dell’incontrarsi di persone dalle origini culturali ed etniche diversissime ha determinato la ricerca di qualche denominatore comune che si è nel nostro caso identificato nell’arte cinematografica di un grande autore giapponese. Ci si propone quindi di dar vita a forme di aggregazione e di incontro che siano anche occasione di uno scambio di umanità e di autentiche relazioni in cui si persegue la possibilità della trasformazione dei “non-luoghi” (secondo la nota accezione descritta da M. Augè) in veri luoghi in cui coltivare appartenenze che non mortificano la storia personale di ognuno e in cui poter essere riconosciuti nella propria preziosa e inestimabile unicità.
– Si è scelto di identificare tale motore di trasformazione nella riflessione culturale condivisa mediata dall’opera d’arte cinematografica che in quanto creazione artistica sfugge le categorie predefinite e le facili etichettature mentre apre a significati ulteriori ed “altri”. L’opera di Ozu è da questo punto di vista di una ricchezza non comune per l’ampiezza dei punti da cui può essere colta e analizzata. Anche gli autori che a lui saranno affiancati saranno scelti sulla base di questa poliedricità difficilmente esuribile in un’unica dimensione o chiave di lettura.
– Il Blog è un contenitore di interventi, non solo sotto forma di riflessioni scritte ma anche di altro formato creativo, ad esempio il disegno o lo schizzo, la poesia, il racconto breve, che traggono spunto dagli eventi come i laboratori e che necessitano di un ulteriore spazio virtuale in cui esplicitarsi. Questo anche con l’intenzione di permettere a chi lo desidera di essere incluso in una rete di persone a cui corrispondano anche dei volti (e non quindi delle semplici entità, emoticon vari…). Si tratta di costruire un tessuto relazionale in cui trovare oltre che un pubblico che ci ascolta e ci legge, anche una piazza, un’agorà in cui esporre i propri pensieri o le proprie ispirazioni e riflessioni che siano state originate anche indirettamente da quei momenti come i laboratori o altre forme che potranno essere trovate, in cui si è analizzata l’opera d’arte nella sua forma filmica, ma anche letteraria o poetica.

– Fin dall’inizio si è affiancato al film di Ozu un’opera di tipo letterario, sempre dal panorama giapponese (ricordiamo Inoue Yasushi, Natsume Soseki e da ultimi Akutagawa e la corrente letteraria della cosidetta “Stagione del sole”). il Blog, come i laboratori, può essere un catalizzatore di ispirazioni e suggerimenti per esplorare altri autori non solo registi ma anche poeti o letterati o rappresentanti delle arti figurative o anche musicali da affiancare all’opera di Y. Ozu.
– Dentro tale scia il blog può fungere da strumento propulsore di nuove iniziative e ispiratore di altri “format” oltre a quello dei laboratori in biblioteca per costruire eventi generatori di riflessione culturale sempre attraverso la mediazione della forma artistica. Arte che non necessariamente dev’essere giapponese o orientale anche se l’accostamento al regista Ozu dovrebbe rimanere una caratteristica specifica del formato del Blog come lo è stata per i laboratori. Ciò per delimitare il nostro campo di azione e riflessione al nucleo di ispirazione iniziale e tenere saldo un parametro di orientamento che ci permette di non disperderci in un oceano indefinito di riferimenti culturali.

Da dove nasce l’idea di un blogultima modifica: 2017-08-25T10:07:13+02:00da david.1960