Roma, dolce, fatata, e anche romantica, quando assisteva alle dichiarazioni d’amore di un’innamorato, sotto la finestra della sua bella, a notte inoltrata, presentandosi con amici, un cantante, fisarmonica, chitarra e mandolino, dimostrando con musica e canto, l’immensità del suo amore… A volte, il successo premiava l’innamorato, con la bella che si affacciava, emozionata, sorridente e lacrimante, lanciando baci, ma spesso, come capita nelle occasioni della vita, appare il volto ghignante del destino infame, che nell’occasione, e nella veste di cittadini incazzati, perché destati nel cuore della notte, e indifferenti all’amore, gettavano secchi d’acqua, sui componenti del concertino, che fuggivano bagnati come pulcini, ma felici per il gesto d’amore compiuto!
La Madonna del Divino Amore, era la chiesa più amata dai cattolici Romani, e considerata la Madonna delle grazie, per cui, credenza e rispetto, erano talmente grandi, che venivano onorati da cortei di cattolici, che partivano da Roma, con delle regole precise per partecipare al corteo, cioè, a notte inoltrata, e ripetiamo inoltrata, affinché nel buio potesse risaltare come vivida luce, il cero acceso che ogni partecipante portava in mano, considerando che la maggioranza era sempre femminile, ma non si tirava indietro, perché a piedi per arrivare al Santuario, c’erano molti chilometri da fare, fino all’Ardeatina, fuori di Roma, e questo sacrificio, era la prova del pentimento, per le colpe avute, e veniva offerto alla Madonna, con una confessione intima, di ognuno, quindi generale, chiedendo e sperando, perdono e purificazione, avendo preferito il grande sacrificio della confessione, che si può definire spirituale e generale, per la grande camminata e dallo spettacolo di strade illuminate solo dai ceri, per solito, il corteo era sempre circa una cinquantina di persone, che avevano rifiutato per pagare meglio le proprie colpe, il confessionale della chiesta sotto casa, e il popolo creò un detto, che divenne famoso “il corteo delle Madonnare!”
Cassandra? Castellano
A wlaad so’ kikko 6 mitico e unico a sta sera un abbraccione
magari si ritornasse alle serenate