Domenica del blog

Padre con l’unica figlia, hanno, su ogni argomento scritto, un’ intesa’ totale, perché non si può sempre vederla all’unisono, e l’esempio lampante, è che lei, è romanista, perché la Roma fu fondata nel 1927, che è anche l’anno della mia nascita, e mettersi a nudo, è come farsi un bagno, e qui ritorna il nostro motto “acqua e sapone in ogni cosa”, chiedo scusa per il quadretto famigliare, e dato che ci siamo, un cordiale saluto, e un abbraccio ideale, a un nostro assiduo lettore, che si firma kikko, per quello che ci ha scritto, con contenuti altamente significativi, e di cui, ne accenno uno, dei suoi interessanti argomenti, che sta scuotendo l’Italia, l’ILVA, <> su questa asserzione, il blog è completamente d’accordo!

N.B. Cassandra, papà, ma ci crederanno che sono della Roma? Non potrebbero pensare, che abbiamo voluto accontentare tutti, come è uso fare in Italia? Castellano, no è solo un piccolo e unico contrasto, del resto, è Romanista…

Cassandra? Castellano

Quotidiano Romano

Appartamento costa caro
una sola stanza costa meno (moglie, marito e figli)

Portinaio (con il registro controllava ogni abitante)

Popolane (chiamate eminenti
e succube dei mariti)

Balie (campagnole prosperose
offrivano allattamento)

Canto (nonostante povertà e disagi
le popolane cantavano)

Medicine (per i poveri, sanguisughe
e l’odiato olio di ricino)

Materassaio (rifaceva i materassi a casa
perché non si cambiavano mai)

Scuola (seria, efficiente, severa,)

Ospedali (funzionanti, ottimi
ma solo con le suore)

Termina oggi, una modesta descrizione popolana, da quando la Romanità, ha iniziato a riprendere un cammino interrotto dalla guerra, poi, tornando ad essere una grande capitale, e oggi, non è che sia ritornata piccola, ma quello del blog, è un grido d’allarme, perché sta scomparendo… Domani, nella domenica del blog, ci sarà il nostro pensiero, per chi vorrà ancora leggerci, specialmente con la lazialità, (ma cari Romani, la Lazio non sta nel Lazio?) e subito, la risposta giallorossa, (non quella, di Di Maio e Zingaretti) ma romanista al blog, “ao! ma annamo, già te leggemo pe sbajo, poi, sei puro laziale, mbé ma lo sai che te dimo? ammolla co sta Lazio, sennò t’ammollamo noiantri”…

Usanze popolari e ambulanti

Fusaiaro vendeva fusaie in cartocci
Callarostaro vendeva castagne in cartocci
Anguillaro vendeva anguille pescate a fiume
Lumacaro vendeva lumache prese nei prati
Cicoriaro vendeva verdura presa nei campi
Cocomeraro vendeva fette prese alla mano
Grattachecche vendeva granite al bicchiere
Castagnaccia venduta con bici nelle scuole
Olivaro vendeva olive con cartocci
Gelataro triciclo e coni
Stracciarolo raccoglieva avanzi
Robivecchi “ “ avanzi
Arrotino con mola sulla bici
Lustrascarpe spazzole e lucido e posa piedi
Ciccarolo raccattava mozziconi di sigarette
Ombrellaro riparazione di ombrelli
Cascherino con bici portava pane
Zampognari suonavano nelle feste natalizie

In quel primo periodo, che si usciva dalla guerra, l’attività primaria, logicamente era l’edilizia, il resto, che avrebbe dato il lavoro, era tutto da rimettere in piedi, e dato che la fiducia nell’avvenire era totale, si cercava qualunque cosa, avesse dato quel guadagno minimo, ma che permetteva di vivere, nell’attesa di un lavoro, che poi arrivò! Ma erano altri tempi…

Cassandra?

Essere o non essere, decidano i votanti

Il blog, rivolge un appello a tutti i votanti di ogni schieramento, e la prima richiesta, onde evitare equivoci, ci sono i specialisti in questo tempo, e la prima richiesta, onde evitare gli specialisti degli equivoci, chiarisco, che ognuno dei votanti, rimanga nel proprio partito, la seconda, però chiederò ai votanti, che si uniscano, ma solo mentalmente, in modo trasversale, con tutti, per ottenere, ciò che gli spetta di diritto, ma mai ottenuto, la terza, è il contenuto dell’appello, cioè, quello di dare un valore vero, al proprio voto, la quarta e ultima, è come raggiungere lo scopo, ora, al concreto, con la speranza di essere chiari, si parte dai 70 anni di Repubblica, dove, con qualsiasi governo, chi più chi meno, ogni promessa non è stata mai mantenuta, ma se ogni votante, sempre nel suo schieramento, pretendesse in cambio del proprio voto, la garanzia che chi, nel suo schieramento prometta politicamente, (il tutto è per evitare la menzogna o l’infamità), dovrà sancire che la promessa sia vera, non per avere voti, quindi, con costo, scadenza, e le immediate dimissioni, se alla data della scadenza, la promessa non sia stata mantenuta, quindi, logicamente, millantato credito, per non dire truffa… Quindi, arrivati al prossimo voto, il così detto popolo sovrano, ha solo due strade, la prima, dando valore al voto, e di riflesso, far rispettare la sovranità di un popolo, e la giusta causa dopo 70 anni, la seconda invece, se si preferisce la continuità della presa per il culo, il votante allora, non si merita, il più vero di tutti i proverbi, “chi è causa del suo mal, pianga se stesso” con l’aggiunta del blog, “e che non rompa più le palle”.

N.B. a solita ciliegina

tanti accusati,
ci sono tra i deputati,
sia al senato, che al parlamento…

E’ una grande tragedia,
ma dal paese,
si leva un giusto lamento,

però, cari Italiani,
questo è uno Stato pazzo,
ma voi avete contribuito,
e così non si capisce più un cazzo!

Cassandra? Castellano

Il nostro tifo non va al calcio, ma all’ILVA!

In attesa di una buona notizia per i 15.000 lavoratori dell’ILVA, che certamente staranno dormendo poco e male, 15.000 essere umani adulti, sono 15.000 famiglie, e quante migliaia, saranno i figli? E considerando che si avvicinano le feste di natale, quante cose non potranno comprare? Poi, se per un secondo, pensiamo, e se ci toccasse anche a noi? Che non si pensi a retorica su chi soffre, ci dispiace dirlo, noi siamo acqua e sapone, non politici, per quanto ci riguarda, chi specula sulle disgrazie altrui, ci fa schifo, e si spera, che ricadono su di loro, e senza pietà… Chiarito ciò, con domani, torneremo sulla saga di Roma, da quando l’Italia divenne Repubblica, e termineremo così, la descrizione del suo folklore…

N.B. ci dichiariamo acqua e sapone? Ebbene dimostriamolo, perderemo dei lettori, poiché la notizia che daremo non farà piacere… Roma, per il blog castellano, è un grande appassionato amore, ma per chiarire ogni equivoco, siamo laziali, ma solo, perché la lazio è nata prima della roma! Un saluto a tutti

Cassandra? Castellano

I bravi fuori e gli scarti dentro……

Il blog, è sempre alla ricerca di qualcosa di diverso dai media, non per distinguersi, ma per uscire, dalla monotonia politica delle ripetizioni, che è fin troppo evidente ma ignorata, quindi, chi è di destra legge solo a destra, chi di sinistra solo a sinistra, ovviamente, rimanendo non chiusi, ma addirittura cementati nelle loro idee, quindi, non potranno mai conoscere quelle degli altri, e viceversa, così ogni giudizio non sarà mai obiettivo e onesto per nessuno, ma solo di parte, ferendo la democrazia, e speriamo a nome di tutti, che non sia già morta… Cassandra docet! Ora, le due parti, diciamo così per capirci, quindi, destra e sinistra, (per carità, in ordine alfabetico) insultandosi, e accusandosi reciprocamente, hanno raggiunto il loro scopo, che se non si trovano i colpevoli, sono tutti innocenti, e la barca va tranquilla, tanto a remare, sono sempre gli Italiani, ma quelli poveri… I furbi, cioè gli adulatori, i pronti a piegare la schiena, a dire sempre signor si, non remeranno mai, ma non solo questo, il peggio è che tolgono ai giovani capaci e intelligenti, il lavoro, e l’avvenire, che per ritrovarli, dovranno espatriare, andare all’estero, e li troveranno quello che gli è stato tolto in Italia… Ma c’è un altro peggio, che è il peggio del peggio, (si chiede scusa per il gioco di parole, ma ci voleva) se i bravi li mandiamo all’estero, cosa ci rimane a noi? Semplice, aprire la finestra, guardare nella strada, capire, e cercare di non piangere!

Cassandra?

Castellani e Romani

I castellani, definiti nel passato, (burini, villani, zoticoni) dai Romani, che adottavano il detto, “il bue che dice cornuto all’asino”, non sapendo o facendo finta, che stavano insultando i loro avi, ma di questo, dagli avi perdonati e amati, comunque, continuando con la storia, Roma non esisteva, solo terreno di pianura, erboso con qualche piccola palude, che venivano usati, da pastori castellani, che scendevano dai colli, con i loro armenti per pascolare, rimanendo a lungo, giorno e notte nella stagione buona, ma con il guaio più grande, che era la mancanza di donne, che causava altri liti e guai peggiori, con le rare donne che capitavano, per cui fu attuato e studiato, il rapimento delle donne nel Reatino, definito poi dalla storia, “il ratto della Sabina”, che si unirono castellani e Sabinesi, e con i loro discendenti, nacque Roma, in poche parole, da pastori castellani, cioè oggi, (Velletri, Genzano, Marino, Albano ecc. ecc., e l’allora dominanti Velitrae, Albalonga), una Roma, che per 1000 anni dominò il mondo, per cui, i castellani puro sangue, da infinite generazioni, (compreso il blog), considerano loro discendenti i Romani, forse, e senza forse, con orgoglio infinito, si ama Roma, perché noi castellani, non consideriamo Roma come capitale Italiana, ma la più grande capitale della terra, perché nessuna capitale, può vantare il valore e la gloria nella sigla che appare in disuso, SPQR, (Senato, Popolo, Quirino, Romano!) si chiude alla Romana:

sveiateve de brutto, a Romani,
Roma è stata la mejo der monno,
se incazzamo de più noi castellani,
vedennola piano piano, che se ne va affonno…

Cassandra? Castellano

Domenica del blog

Una buona domenica ai nostri lettori, tempo brutto, possibilmente una giornata di riposo per tutti, poi, chi è andato fuori Roma, un buon rientro, un saluto e un augurio, per la prossima settimana…

Cassandra? Castellano

Diogene ieri

Piango scomparso splendore,
fierezza, sguardo altero,
ma dove si uomo?
Se perso si è ogni onore…

Si usava stretta di mano vera,
era il valore di una vita,
addio, addio, parola sincera,
non ci sei più, è finita…

Svanito ogni cimento,
preda di infinite viltà,
spergiuro ogni giuramento,
triste ricordo, la verità…

Diogene con lanterna,
cercava disperato,
l’erede del primo uomo,
ma non l’ha mai trovato…

Pianse, per vil sorte,
ma triste verità,
solo grande morte,
ridarebbe perduta dignità!

Diogene oggi

Nei suoi tempi remoti, Diogene con una lanterna, vagava alla ricerca dell’uomo descritto nella poesia, e vagava, vagava, in cerca di quell’uomo, e un pensiero, oggi, se cercasse un uomo vero, per trovarne almeno uno, non basterebbe il faro portuale, ma Diogene, sicuramente smetterebbe di cercare a vuoto, sia pure con estremo rammarico, rimanendo solo, con l’unico e martellante pensiero, un vaffa generale per tutti, alla Grillo, ma essendo educato, sicuramente cambierà pensiero, si addosserà la colpa di tutto, e parlerà tra se e se, borbottando, lo sapevo che l’uomo che io cercavo, non c’era, ma ho fatto il tosto come un mulo, e allora mi merito, di essere l’unico che andrà a fanculo!

Cassandra? Castellano

Notti Romane, di amore e di fede!

Roma, dolce, fatata, e anche romantica, quando assisteva alle dichiarazioni d’amore di un’innamorato, sotto la finestra della sua bella, a notte inoltrata, presentandosi con amici, un cantante, fisarmonica, chitarra e mandolino, dimostrando con musica e canto, l’immensità del suo amore… A volte, il successo premiava l’innamorato, con la bella che si affacciava, emozionata, sorridente e lacrimante, lanciando baci, ma spesso, come capita nelle occasioni della vita, appare il volto ghignante del destino infame, che nell’occasione, e nella veste di cittadini incazzati, perché destati nel cuore della notte, e indifferenti all’amore, gettavano secchi d’acqua, sui componenti del concertino, che fuggivano bagnati come pulcini, ma felici per il gesto d’amore compiuto!

La Madonna del Divino Amore, era la chiesa più amata dai cattolici Romani, e considerata la Madonna delle grazie, per cui, credenza e rispetto, erano talmente grandi, che venivano onorati da cortei di cattolici, che partivano da Roma, con delle regole precise per partecipare al corteo, cioè, a notte inoltrata, e ripetiamo inoltrata, affinché nel buio potesse risaltare come vivida luce, il cero acceso che ogni partecipante portava in mano, considerando che la maggioranza era sempre femminile, ma non si tirava indietro, perché a piedi per arrivare al Santuario, c’erano molti chilometri da fare, fino all’Ardeatina, fuori di Roma, e questo sacrificio, era la prova del pentimento, per le colpe avute, e veniva offerto alla Madonna, con una confessione intima, di ognuno, quindi generale, chiedendo e sperando, perdono e purificazione, avendo preferito il grande sacrificio della confessione, che si può definire spirituale e generale, per la grande camminata e dallo spettacolo di strade illuminate solo dai ceri, per solito, il corteo era sempre circa una cinquantina di persone, che avevano rifiutato per pagare meglio le proprie colpe, il confessionale della chiesta sotto casa, e il popolo creò un detto, che divenne famoso “il corteo delle Madonnare!”

Cassandra? Castellano