Berlusconismo e Renzismo, i due “ismi” che la massoneria vuol imporre in Italia

La nuova legge sulle intercettazioni, guarda caso, arriva proprio a cavallo della riapertura del processo di mafia che vede, da capo, protagonisti, Dell’Utri e Berlusconi, ambedue “burattinai”, come confessano i pentiti, di quella stagione che avrebbe imposto, su precisi dettami delle forze occulte che avevano già fallito negli Anni Settanta con la P2, l’avvio della nuova fase della conquista del potere in Italia. La massoneria, non più deviata, ma cosciente del suo mandato ad estendere lobby e caste per la predazione del più ricco Paese mediterraneo, si fidò del “cavaliere”, al punto di salvaguardarlo dalle decine di processi che magistrati integerrimi (non certo quelli di Mani Pulite, che avevano cospirato con le logge!) osarono intentargli, e che sono andati tutti a finire in bolle di sapone: talchè lui, oggi, è ancora libero di fare e disfare la politica italiana! E sbagliò, perchè l’uomo non solo si comportò egoisticamente in modo assolutamente sciocco, al fine di arrotondare i suoi patrimoni (nati sappiamo come, basta chiederlo a Costanzo, uno dei suoi lacchè!), e quindi sbugiardò il mandato agli occhi dell’Unione Europea (che pure contava su suoi alleati neo-liberisti, come la Merkel e Sarkozy); ma diede poi banco a tutte le sue reiterate e immorali prese di posizione da vero e proprio “sultano”, che lo rovinarono definitivamente. E con lui, spazzarono via una classe dirigente di “arraffatori” (come gli ex. di A.N. che oggi lo sostengono molto più dei suoi colonnelli!), lasciando spazio ad un nuovo “esperimento”, che i tycoon globalisti individuarono su un ragazzotto toscano, cresciuto a imbrogli e massoneria, in una delle tipiche famiglie della grassa Firenze, oltretutto incuneata bancariamente in quel mostro usuraio e criminale che si sarebbe rivelato il MPS!

La musica, a parte i colori dei loghi, non cambiò, anzi peggiorò, perché tutta la classe più compromessa già dalla casacca sbiadita del catto-comunismo, sorta in termini politici modernisti dal Concilio Vaticano II, si ritrovò con i veri transfughi del comunismo fallito, arricchitisi da decenni di monopolio cooperativo, a far la concorrenza sleale alle altre imprese, e dai contributi in oro zecchino dei compagni di Mosca.

Una masnada di profittatori, che si coniugò con l’altra, quella avanzata dai disastri di Arcore, ed entrambe proliferarono il “renzismo”.

Di nuovo, però, esperimento fallito, dopo la debacle del 4 dicembre 2016 e tutti i disastri economici, sociali, civili e morali delle bande sguinzagliate a derubare il Paese.

Troppo tardi per mettere sul podio un nuovo robot, la massoneria ha deciso di tenersi qualche pedina per il prossimo anno (sperando che si vada a votare il più tardi possibile, per istruirla ben bene, visti i precedenti, d’accordo con il Quirinale!), ma intanto cerca di rimettere insieme i cocci e le ragnatele dei due “ismi”, “berlusconismo e renzismo”, come se nulla, nel frattempo fosse accaduto, in questa povera patria vilipesa.

Adesso, perciò, non ci sono più alibi: né che non si voti perché tanto sono tutti uguali, o che si voti per il lugubre passato. Questa volta il futuro, domenica in Sicilia e alle prossime elezioni politiche, è solo ed esclusivamente in mano al popolo italiano. E’ lui che deciderà l’alternativa della speranza o il conformismo della definitiva rovina! (D.S.)

 

Berlusconismo e Renzismo, i due “ismi” che la massoneria vuol imporre in Italiaultima modifica: 2017-11-03T17:02:18+01:00da r.capodimonte2009