Covid-19 fase due

  Eviterò di addentrarmi in analisi economico-politiche perché richiedono molta competenza e mi limiterò a una semplice riflessione sullo scenario drammatico che si è già  profilato all’orizzonte e che ci costringerà a prendere atto del fatto che “al fondo delle cose non c’è nient’altro che l’assenza di senso e quindi l’orrore“. Sono parole che appartengono a Conrad e che stigmatizzano una condizione umana di cui solo gli stolti non hanno cognizione, e che molti si ostinano a non voler vedere perché quell’orrore costituisce un estremo di indicibile angoscia. Ovviamente non sto qui a giudicare chi è privo della lucidità necessaria per provare a oltrepassare il limite della conoscenza; piuttosto mi preme ricordare che all’indomani dell’ufficializzazione della pandemia fummo sollecitati ad aiutare i più deboli nella misura in cui le precauzioni per il contenimento del virus consentivano di farlo; così, alcuni si diedero da fare portando la spesa a casa di chi non poteva muoversi, i più restarono rintanati, una minoranza insignificante giudicò che era tempo di fare silenzio. Ora siamo alle raccolte fondi che, per carità, sono appelli legittimi alla solidarietà ma probabilmente non riscuoteranno il  successo sperato perché l’italiano medio è già vessato da una instabilità emotiva e finanziaria che gli fa presentire la fine del mondo e, sebbene consapevole d’essere strutturato per essere con gli altri, suppongo che in questa occasione tirerà i remi un barca. Ora, posto che sarebbe comunque preferibile fare delle donazioni, resta il fatto che è lo Stato che deve occuparsi dell’emergenza economica ma poiché finora si è mostrato poco incisivo, neanche avessimo tutto il tempo del mondo, farebbe meglio a dire: siete fottuti, per poi eclissarsi definitivamente. Del resto quel “siete fottuti” è già stato indirizzato, pur senza il supporto vocale, ai vecchi che sono morti di stenti nelle case di riposo, privati persino, stando alle cronache, di un gesto compassionevole. Quelle sono morti violente che raccontano che il limite è stato superato e richiamano, per certi versi, il portato simbolico del corteo di bare sui carri dell’Esercito. Quindi, alla riapertura delle gabbie, è così che andrà: ognuno per sé e Dio per tutti.

ALTRI PUNTI DI VISTA

Arienpassant: Ecco, per non prendere troppo spazio, piuttosto che virgolettarle, incornicerei quelle tue righe finali dal “Ora, posto che…”. Intanto nel loro contenuto sono a tutti gli effetti un’analisi economico-sociale che generalizzerei non solo all’Italia ma a tutto il mondo, perché il covid ha rimesso in ginocchio il sistema e stavolta colpendo prima la salute e poi l’economia. Ormai è chiaro quasi a tutti che nessun dopoguerra abbia mai avuto le conseguenze che, invece, avrà questo dopoguerra. Il ricorso alla solidarietà ed alle donazioni sarà ovviamente fondamentale ma, come dici, “alla riapertura delle gabbie, è così che andrà: ognuno per sé” e, molto più realisticamente, più che “Dio per tutti” sarà “tasse per tutti”. Questo, più di ogni dopoguerra, comporterà una distanza ancora più violenta fra il Grande dio dei ricchi e il Piccolo dio dei poveri. Alla fine della fiera non si coglierà la realtà di un fallimento e quindi di un cambiamento del sistema, ma si spererà nella benevolenza di nuovi padroni e di nuovi politici che si spartiranno la grande torta della ricostruzione. Come se non bastasse, l’aspetto più negativo sarà che la gente ne uscirà ancora più spaventata e, soprattutto, anziché più forte, ancora più indebolita nel rapporto con le istituzioni. Lo abbiamo visto, ad esempio, nelle immagini di quel funerale eseguito in dispregio di tutte le regole che vengono invece imposte ai cittadini. Nessun intervento delle forze dell’ordine o dell’elicottero che insegue il bagnante delinquente. Al contrario, una grande partecipazione.

Mario_ooo: Al fondo delle cose c’è a assenza di capacità e di responsabilità. Da sempre sappiamo di vivere in uno stato di inefficienza strutturàle e moltissimi ci hanno marciato ottenendone vantaggi,miseri a volte, ma ingiusti. Oggi che questa inefficienza di tutti appare lampante e senza rimedio ci rifugiamo nello sgomento,ancora incapaci di guardare i fatti e impossibilitati a muovere un passo perché impediti nel farlo. E non impareremo nemmeno stavolta, vede bene in questo Arien quando dice della benevolenza dei nuovi padroni, che saranno gli stessi che sappiamo. Vedo molta rabbia in giro, rabbia comunque buona che farà in modo che non ci si arrende ma per guarire dal male del popolo italiano il covid ancora non basta. Bel post, da condividere.

Surfinia60: Ho letto la rabbia e lo sgomento che grondano dalle tue parole. Hai descritto con maestria il sentire di ogni persone con un briciolo di raziocinio. Il resto non è altro che un inutile starnazzare di galline.

Covid-19 fase dueultima modifica: 2020-04-19T17:17:58+02:00da VIOLA_DIMARZO

10 pensieri riguardo “Covid-19 fase due”

  1. Ecco, per non prendere troppo spazio, piuttosto che virgolettarle, incornicerei quelle tue righe finali dal “Ora, posto che…”. Intanto nel loro contenuto sono a tutti gli effetti un’analisi economico-sociale che generalizzerei non solo all’Italia ma a tutto il mondo, perché il covid ha rimesso in ginocchio il sistema e stavolta colpendo prima la salute e poi l’economia. Ormai è chiaro quasi a tutti che nessun dopoguerra abbia mai avuto le conseguenze che, invece, avrà questo dopoguerra. Il ricorso alla solidarietà ed alle donazioni sarà ovviamente fondamentale ma, come dici, “alla riapertura delle gabbie, è così che andrà: ognuno per sé” e, molto più realisticamente, più che “Dio per tutti” sarà “tasse per tutti”. Questo, più di ogni dopoguerra, comporterà una distanza ancora più violenta fra il Grande dio dei ricchi e il Piccolo dio dei poveri. Alla fine della fiera non si coglierà la realtà di un fallimento e quindi di un cambiamento del sistema, ma si spererà nella benevolenza di nuovi padroni e di nuovi politici che si spartiranno la grande torta della ricostruzione. Come se non bastasse, l’aspetto più negativo sarà che la gente ne uscirà ancora più spaventata e, soprattutto, anziché più forte, ancora più indebolita nel rapporto con le istituzioni. Lo abbiamo visto, ad esempio, nelle immagini di quel funerale eseguito in dispregio di tutte le regole che vengono invece imposte ai cittadini. Nessun intervento delle forze dell’ordine o dell’elicottero che insegue il bagnante delinquente. Al contrario, una grande partecipazione.

  2. Ho letto la rabbia e lo sgomento che grondano dalle tue parole. Hai descritto con maestria il sentire di ogni persona con un briciolo di raziocinio. Il resto non è altro che un inutile starnazzare di galline. p.s. il contributo musicale sempre eccellente.

  3. Come ben sai quel “Dio per tutti” non ha alcuna valenza per me, ma ho citato un detto popolare che riassume, nella sua essenzialità, quello che ci aspetta; quanto alla sensazione di vivere un dopoguerra, gli storici hanno fatto notare che solo gli anni Venti del Novecento, quindi quelli che vennero dopo la Grande guerra, possono essere comparati all’attuale drammaticità degli eventi.

  4. Al fondo delle cose c’è assenza di capacità e di responsabilità. Da sempre sappiamo di vivere in uno stato di inefficienza strutturale e moltissimi ci hanno marciato ottenendone vantaggi,miseri a volte, ma ingiusti. Oggi che questa inefficienza di tutti appare lampante e senza rimedio ci rifugiamo nello sgomento,ancora incapaci di guardare i fatti e impossibilitati a muovere un passo perché impediti nel farlo. E non impareremo nemmeno stavolta, vede bene in questo Arien quando dice della benevolenza dei nuovi padroni, che saranno gli stessi che sappiamo. Vedo molta rabbia in giro, rabbia comunque buona che farà in modo che non ci si arrende ma per guarire dal male del popolo italiano il covid ancora non basta. Bel post, da condividere.

  5. “incornicerei quelle tue righe finali” [Arien]
    “Bel post, da condividere” [Mario]
    “Hai descritto con maestria” [surfinia]

    e dillo che ti piacciono i complimenti!!!! :)))

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