Oggi mi sembrava di portare con me un incantesimo impercettibile, attirando l’attenzione sulla mia presenza mentre cercavo di nascondere la mia vulnerabilità. Raccolsi sorrisi e attirai sguardi mentre entravano con disinvoltura verso i complimenti, sogghignando mentre scivolavo via, ma portando il cuore di quella ragazza dentro la donna che sembro essere. La ragazza che è troppo alta, troppo magra, si preoccupa troppo, parla troppo, vuole fare così tanto, conosce così tanto, cerca la bellezza, desidera ardentemente la comprensione, soffre la voglia di vagabondare, e sogna di seguire il suo cuore in un posto che vale la pena andare; e si chiede tranquillamente se qualcuno è abbastanza coraggioso da condividere l’avventura.

Mi sono seduta sul tubo a osservare la gente, chiedendomi quali pensieri ruotano attorno ai sentimenti che portano nei loro cuori. Mi chiedevo se qualcuno di loro avesse notato i sentimenti o se i pensieri li oscurassero completamente, forse l’autoprotezione. Mi chiedevo chi fossero davvero sotto i costumi che indossavano e le etichette che hanno scelto: moglie, padre, manager, studente d’arte, dottore stanco, madre premurosa, fashion victim, segretaria sexy, ragazzo divertente, tipo atletico, direttore responsabile e un ragazzino addormentato sulle ginocchia di suo padre (forse un futuro astronauta o fisico quantistico?). E mi chiedevo perché mi stavo chiedendo di loro, lui.

E poi ero di nuovo lì, di nuovo all’inizio, le mie mani nei miei capelli, allungando il collo e sospirando .. la ragazza, la donna, curiosa, pensierosa, sensibile, perplessa, insicura e ancora meravigliata..