Negli ultimi anni, Facebook è finito sovente nell’occhio del ciclone per problemi di sicurezza e di privacy. Che i nostri dati personali non fossero in una cassaforte registrandoci sul Social, lo sapevamo già. Data di nascita, genere, links, foto, video, Like, orientamento religioso e politico e quant’altro, finisce nel calderone di statistiche varie.
Poi ci sono i test sulla personalità e le modifiche alle immagini con bandiere e scritte per aderire a questa o quella campagna sociale o evento. Anche quelli comportano una fuga di dati personali. Che noi allegramente vendiamo al Social.
Aggiungiamoci infine che nell’orbita di Facebook ci sono finite altre due app molto popolari: Instagram (dal 2012) e WhatsApp (dal 2014), che hanno portato nelle casse di Zuckerberg un’altra grossa mole di dati statistici.
L’ultimo problema relativo a privacy e sicurezza su Facebook riguarda però i minorenni. In particolare, una falla nel sistema non meglio precisata.