opo il Golpe finanziario nel novembre 2011 – che decretò la fine del Governo che guidava e che avviò il suo declino politico – Silvio Berlusconi avrebbe dovuto ritirarsi e lanciare un imprenditore giovane, sorridente, trasudante di ottimismo e produttore di sogni. Proprio come lo è stato lui dal 94 fino a quel periodo.
Invece, come ogni dittatore, non ha lasciato eredi, ha soffocato ogni fiammella di novità che cominciava a rinfocolarsi nel partito. Facendo sì che Forza Italia si estinguesse, sebbene lentamente grazie alle sue campagne elettorali protese quanto meno a confermare i voti dei nostalgici (soprattutto gli elettori anziani della prima ora).
Da quando ho iniziato ad interessarmi di politica, diciamo dal 2001, proprio in concomitanza della sua seconda elezione a Palazzo Chigi, i tre sentimenti che ho provato negli anni nei suoi confronti sono stati sono stati in ordine: rabbia (per i suoi governi che hanno bloccato il paese per perseguire i suoi interessi), disgusto (per le feste ad Arcore) e tenerezza (negli ultimi anni, con le rughe coperte dal cerone e dal bisturi).
Ma ogni volta che Berlusconi sembra finito, si auto-rilancia. Ultima proposta Altra Italia. Vediamo in cosa consiste.