Oscar Wilde

Oscar-Wilde

 

Ma anche il più coraggioso di noi ha paura di se stesso. La mutilazione dei selvaggi sopravvive tragicamente nella negazione di sè che rovina la nostra vita. Siamo puniti per ciò che rifiutiamo. Ogni impulso che tentiamo di soffocare si annida nella mente e ci avvelena. Commesso un peccato, il corpo se ne libera, perché l’azione è una forma di purificazione. Allora non resta che il ricordo di un piacere o il lusso di un rimpianto. L’unico modo per liberarsi di una tentazione è di cederle. Resisti, e la tua anima si ammalerà di nostalgia per le cose che si è negata, di desiderio per ciò che le sue mostruose leggi hanno reso mostruoso e illecito. Qualcuno ha detto che i grandi eventi del mondo avvengono nella mente. È nella mente, e solo nella mente, che si commettono anche i grandi peccati del mondo. (da “Il ritratto di Dorian Gray”)

Oscar Wilde

dal libro “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde

Ungaretti

Ungaretti

SONO UNA CREATURA

Come questa pietra

del S.Michele

così fredda

così dura

così prosciugata

così refrattaria

così totalmente

disanimata

Come questa pietra

è il mio pianto

che non si vede

La morte

si sconta

vivendo

 

 

Fiore di cristallo

L’ abbiamo lasciato così,

abbandonato 

con la nostra libertà,                                         Fiore di cristallo 2020

alla polvere lenta del tempo,

che non ha colori e non brilla,

ed è quello che rimane di noi.

Lo lasceremo lassù  perché 

non vogliamo che si frantumi

il simbolo forte della lontana

 e vivida estate.

Non vogliamo che si sgretoli

l’anello forgiato di felicità,

il fiore scintillante di cristallo.

La metafora non era fragilità, 

dubbio, incertezza,

era la metafora della purezza.

 

Neruda

Qui ti amo

Negli oscuri pini si districa il vento,

brilla la luna sulle acque erranti.

Trascorrono giorni uguali che si inseguono,

la nebbia si scioglie in figure danzanti.

Un gabbiano d’argento si stacca 

dal tramonto.

A volte una vela.

Alte, alte le stelle

o la croce nera di una nave.

Solo.

A volte albeggia, ed è umida persino

la mia anima.

Questo è un porto.

Qui ti amo.

Qui ti amo e invano l’orizzonte

ti nasconde.

Ti sto amando anche da queste fredde cose.

A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi

che corrono per il mare verso dove

non giungono.

Mi vedo già dimenticato come

queste vecchie ancore.

I moli sono più tristi quando

attracca la sera,

la mia vita si affatica

invano affannata.

Amo ciò che non ho.

Tu sei così distante,

la mia noia combatte con i lenti crepuscoli.

Ma la notte giunge e comincia a cantarmi,

la luna fa girare la sua pellicola di sogno,

le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi.

E poiche’ io ti amo,

i pini nel vento vogliono cantare il tuo nome

con le loro foglie di filo metallico.

 

          Pablo Neruda