Una molecola


 

 30 marzo 2020

 

 

Strade vuote e interminabili sotto le nuvole minacciose, 

è questa ora una vita feroce, memore di un dolore antico 

e addormentato.

 

Bloccati da una molecola crudele, da un vapore, 

ascoltiamo opinioni contrastanti che alimentano la paura, 

viviamo giorni privati del quotidiano, 

delle immagini consuete, inconsapevolmente fantastiche. 

 

L’essenziale, nello spazio ristretto, 

è un mosaico infinito, una verità brillante, 

austero santuario affine a Dio. 

I potenti della terra, sorpresi nell’impotenza, 

tradiscono ipocrisie, sconfitti dall’arma invisibile 

e insidiosa. 

Quando questo sarà finito andremo alla vecchia chiesetta, 

nell’aria fresca di monti, 

e il vento ancora gelido ci righerà il viso; 

superstiti ricorderemo questi giorni come una lezione, 

come un monito. 

Accenderemo  lampade della fede e della speranza 

per non dimenticare le preghiere che guariscono il mondo.

 

 

 

Memories

Auguste-Louis-Marie-Jenks-Ottin-Polyphemus-Surprising-Acis-and-Galatea

 

Blaise Pascal, Grandezza e Miseria dell’uomo

 

Conoscersi miserabili è un segno di miseria,

ma è in pari tempo un segno di grandezza.

Non si è miserabili se non si sente di esserlo:

una casa rovinata non lo è.

Soltanto l’uomo è miserabile.

Nel pensiero sta la grandezza dell’uomo.                                  

L’uomo non è che una canna,

la più fragile della natura, ma una canna che pensa.

Non occorre che l’Universo intero si armi per annientarlo,

un vapore, una goccia d’acqua bastano ad ucciderlo.

Ma, quando pure l’Universo lo schiacciasse,

l’uomo sarebbe sempre più nobile di quel che lo uccide

perchè sa di morire

e della superiorità che l’Universo ha su di lui.

Mentre l’Universo non ne sa nulla.

Se egli si esalta lo deprimo,

se si abbassa lo esalto,

e sempre lo contraddico, fino a che comprenda

che è un mostro incomprensibile.

Blaise Pascal, 1623-1662

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