La serie positiva del Milan continua e forse molti record cadranno… Intanto hanno provveduto Kessié su perfetto rigore e il neoacquisto Brahim Diaz a rinnovare la liturgia unificante e rigenerante della vittoria. Sembrano lontani i tempi del “pantano Giampaolo”, del sinistro introverso e bizzarro di Suso, della pochezza offensiva, dell’aridità progettuale di un centrocampo contorto e delle abituali mortificazioni difensive nonostante la presenza del monumentale Gigio Donnarumma. Oggi, nemmeno l’assenza forzata di IBRA sembra scalfire il progetto felice dei ragazzi di Pioli: la difesa appare blindata nonostante le assenze di Romagnoli e Musacchio e l’infortunio dello sfortunato Duarte: Kjaer non soltanto si rivela insostituibile negli abituali compiti ma avanza sui corner e colpisce persino la traversa! Il giovane Gabbia, salito a soccorrere dalla Primavera rossonera, non appare smarrito ma avviato a sicura integrazione.Detto dei centrali, i terzini di fascia non possono essere un problema se a sinistra furoreggia Theo Hernandez e a destra Calabria appare ben rinfrancato… Sarà Conti destinato al sacrificio? Il centrocampo – notoriamente fulcro nevralgico del gioco- appare finalmente disegnato con sicura e qualitativa progettualità: immaginate 2 perni intercambiabili per ogni evenienza: nazionale e internazionale. Essi sono Bennacer e Tonali o Tonali e Bennacer, secondo condizione fisica e di forma, estri creativi e peculiarità dell’avversario. Kessié sorprende per evidenti progressi, tecnici e caratteriali. Sugli esterni si avvicendano con alterne fortune ma con impegno costante il leggero fuscello spagnolo Castillejo e il solerte e disciplinato belga Salaemakers… ma il meglio forse è arrivato per ultimo: Brahim Diaz, una gioia degli occhi quando esplode nelle sue felici invenzioni… E il regista avanzato? E’ lui, Hakan Calhanoglu , ormai uscito dall’incertezza identitaria e assurto a modello sicuro, classico: posizionato sul podio, dirige i corni e gli ottoni, i fagotti e i controfagotti, fa squillare le trombe e battere la grancassa.Sa finalmente cosa devono fare gli altri e lui stesso: e al fin della licenza tocca! Tocca anche di tacco e non stecca. Imbrocca l‘assist e apparecchia felice la rete, il gol la segnatura. Perché? Perché finalmente gioca nella posizione migliore, quella a lui congeniale: la centrale avanzata… Occhieggia curioso e forte, elegante e naturalmente dotato, un altro talento, di nobilissimi lombi calcistici: Daniel Maldini, saggiamente pilotato sui campi attraverso apparizioni graduali e progressive. Il futuro sembra appartenergli per destino, doti naturali e storia e per la gioia dei tifosi rossoneri…L’ attacco non è il solo, magico IBRA: se Rebic appare il partner di maggiore consistenza e affidamento, il portoghese Leao è tutto da scoprire: a decidere sarà la sua maturazione umana, personale, psicologica. E chiudo non dimenticando i Brescianini e altri validissimi ragazzi, ultimo per illuminarlo meglio: il brianzolo diciottenne Lorenzo Colombo, forte e dal sinistro perforante,aggressivo quanto basta per saltare sulle zolle sconnesse, non scivolare sull’erba bagnata e concludere a rete con un grido soffocato di gioia.
(gipo)
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