La penna, il viaggio parte ottava

Amanti parigini, che pensiero strano mentre ho al mio fianco la donna più bella che potessi sognare, non riesco a staccarle gli occhi di dosso.

La mia guida distratta consente solo una velocità moderata, mi permette di raccontarle il sogno “sai, vorrei avere il piacere di scrivere con te, avere un nostro tavolo da lavoro e scrivere a quattro mani, sei molto più di Calliope”, il suo rossore iniziale in un attimo diventato orgoglio, le fa dire “mi piacerebbe molto”. 

Lungo la provinciale curva dopo curva arriviamo in prossimità di un incrocio a raso quando,  all’improvviso, senza fermarsi allo stop, un fuoristrada esce sgommando da una strada laterale, una brusca frenata evita l’impatto ma non il rovesciarsi degli oggetti contenuti nella sua borsetta, il rosa della sua essenza spicca sulla tappezzeria.

Le cinture ci hanno tenuto ancorati ai sedili, sottovoce mi lascio andare ad improperi, lei è spaventata dall’accaduto, rimette le cose a posto senza commentare, poi dice “appena puoi, fermati per favore, fumiamo una sigaretta e prendiamo aria”, il  viso è pallido.

Alla prima piazzola mi fermo, scendo e apro il suo sportello porgendole la mano per farla scendere, porta ancora la mia giacca sulle spalle, noto il suo tremore. nell’accendersi la sigaretta, l’episodio l’ha spaventata.

Respiro profondamente per cercare le parole che possano distrarla, rilassarla, cercare un contatto ora servirebbe solo a renderla ancora più nervosa, riprendo il racconto del sogno.

“Nel mio sogno, lui e lei scrivono insieme, decidono di fare un viaggio per trovare luoghi che ispirino il racconto, ad un certo punto, rientrati a casa, per una dimenticanza lui sale ancora in auto e nell’immettersi sulla strada, un veicolo colpisce la fiancata dalla parte dell’autista, lei corre a vedere ed a soccorrerlo.

Lui ha riportato vari danni, lei si preoccupa, chiama soccorsi, tiene la testa sul seno incurante di tutto, sostanzialmente un feulleton col pathos della guarigione e il lieto fine”.

Il suo viso dice tutto, “no, non voglio, il viaggio sia come quello di Gulliver o di Peter Pan, ma sia gioia”, sono le parole, sento tutto l’affetto, sento le tue mani su di me.

La penna, il viaggio parte ottavaultima modifica: 2017-11-18T20:18:14+01:00da Totodess