stanze di vita quotidiana

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Lui- mi manca il tuo abbraccio, torniamo insieme

Lei- lo siamo già stati, non ha funzionato

Lui-hai chiuso tu, due volte

Lei-non ho nessuna voglia d’intavolare una discussione del genere a quest’ora, sto preparando un lavoro

Lui-Vorrei parlarne vis a vis senza utilizzare i messaggi, mi hai liquidato senza colpa e non ho mai smesso di amarti

Lei-Senza colpa, lasciamo perdere! È meglio, a domani

Lui-non c’è nessuna

Lei- non ho nessuna voglia di rispondere e non ho voglia di incazzarmi, ciao a domani

Lui-mi hai accusato di qualcosa non vera

Lei- sei andato con G ed il suo cane

Lui- stai dando nomi a caso, G sta con F da sempre, L lo sai già

Lei-è un discorso chiuso, puoi avere la mia amicizia

Al che la scena cambia, lui chiama, lei risponde, toni di voce che si sollevano poi—silenzio.

Il silenzio che cala prima del dolore e la rabbia, momenti di solitudine tra due persone, sentimenti misti, rabbia e dolore, amore, odio, due persone dentro stanze di vita quotidiana.

“Chi sono?”, la prima domanda di entrambi, poi ognuno per conto suo, vede con gli occhi dell’altro, o forse no, lontani o vicini lo dirà il tempo, ora il silenzio e un misto di voglie trasgressive per vendetta o per dimostrare, “guarda, con o senza di te, faccio questa e quest’altra cosa”.

Una risposta sola dentro entrambi, il dolore…quel sentimento sordo e avvolgente, l’orgoglio di scelte fatte impedisce una qualsiasi vicinanza. Orgoglio e pregiudizio, ed ora lui, vuole solo silenzio, sarebbe capace di buttarsi ai piedi di lei eppure, pensa solo alle cose negative pur di fermarsi. Lei, da una parte vorrebbe cancellarlo, dall’altra odiarlo, parla dei suoi sforzi incompresi per far capire a lui cosa voleva, racconta per convincersi delle sue ragioni.

E come in una vecchia canzone, lui e lei vorrebbero dirsi “ricordi quei giorni”, vivendo con la memoria baci, in questo momento dirlo sarebbe farsi e fare del male, nella rabbia di lei, nelle lacrime tristi di lui, amore.ria gli abbracci ed una mattina, svegliarsi…un biglietto sul comodino, “non posso andare oltre, scusa”, chiudere gli occhi..e guardare la notte

 

 

 

stanze di vita quotidianaultima modifica: 2018-05-07T22:24:48+02:00da Totodess