L’IPOTIROIDISMO PRIMARIO

 

Tiroideinprimopiano: nel 30% dei casi non si è giunti alla diagnosi a  seguito del manifestarsi di segni o sintomi tipici delle disfunzioni  tiroidee

L’Ipotiroidismo è sicuramente la patologia più frequente; ovviamente dopo i noduli tiroidei, che colpisce la Tiroide. Interessa circa il 6-8% della popolazione; in particolare del sesso femminile. Dopo i 65 anni, questa patologia tiroidea ha un’incidenza del 10% e anche oltre. Col termine “Ipotiroidismo” si sta ad indicare la condizione in cui la Ghiandola Tiroide funziona poco; cioè, gli Ormoni della Tiroide funzionano  poco.

Questi Ormoni, detti Ft3 ed Ft4 sono dei potenti stimolanti del metabolismo  delle cellule, per cui, quando diminuiscono si riduce l’attività metabolica, e da quì, tutta una insorgenza di sintomi e segni clinici.

Diagnosticare un Ipotiroidismo non è molto semplice, in quanto è molto insidiosa nella sua  comparsa. Non è come la forma opposta; cioè l’IPERTIROIDISMO, che compare all’improvviso, e quindi, si riesce  a fare diagnosi subito, l’Ipotiroidismo insorge in modo subdolo, piano piano, lentamente, tant’è che il paziente si abitua a questa forma di sentirsi gradualmente peggio, per cui non si accorge di avere un problema alla Tiroide. Non di rado la diagnosi avviene a seguito di esami eseguiti per altre ragioni, magari associati ai dosaggi degli ormoni della Tiroide.

Ad esempio, il soggetto non riesce a dimagrire nonostante abbia messo in atto tutte le strategie. Ebbene, i soggetti Ipotiroidei bruciano molto meno calorie in condizioni di riposo, quindi, tendono a essere resistenti a queste metodiche per dimagrire. Questo è uno dei motivi che spingono la paziente ad eseguire il dosaggio ormonale tiroideo, volto a scoprire la carenza di frazione ormonale tiroidea. Altre cause possono essere disturbi legati alla depressione; quella tendenza che pone il soggetto in condizioni di apatia, di non ricordare, magari, dove ha posato le chiavi della macchina. Un’altra sintomatologia  è l’aumento di colesterolo; specie l’LDL, quindi, a lungo termine, l’Ipotiroidismo può anche essere causa di Arterosclerosi; o concausa. A  livello cardiaco provoca una minore frazione di eiezione; cioè, di contrazione. C’è da dire pure, che gran parte dei sintomi sono comuni per altre malattie, in quanto sfumati: sonnolenza, stanchezza, e questi lo si riscontrano anche in casi di anemia, di stress, quindi, si può dire siano sintomi aspecifici. Poi ci sono espressioni cutanee; cioè, pelle secca, unghia tendenti a spezzarsi come pure i capelli. Ovviamente questi segni vanno via via peggiorando  man mano che la Tiroide va perdendo la sua funzione.

Molto spesso la diagnosi viene fatta quando l’Ipotiroidismo è sub-clinico, cioè, quando i sintomi sono ancora modesti. E’ ovvio che se lo specialista endocrinologo è di buona esperienza, conosce i problemi e sà quali domande vano fatte al/alla paziente. Tuttavia, è questa, una condizione che di sovente viene sottovalutata dal medico di famiglia e anche dal paziente stesso. Su un punto non si deve essere superficiali, ed è, nell’anamnesi che, secondo me e non solo me, è uno strumento di primaria importanza per il medico; oserei dire, ancor più importante dell’esame obiettivo, generale. E questo perchè oggi, viviamo nell’era della genetica, molte malattie si riconoscono  le cause, si sa che possono essere presenti in altri membri della stessa famiglia. Per esempio, sapere che nella stessa famiglia la madre, il padre, una sorella ha già una condizione di Ipotiroidismo oppure  di Ipertiroidismo. La mamma che ha Ipotiroidismo, deve essere premurosa con la propria figlia nel farle effettuare il dosaggio ormonale tiroideo; al 99% dei casi anche la figlia ne è affetta.

Se le ghiandole “Paratiroidi” lavorano in eccesso….

L’iperparatiroidismo; ovvero, quando le ghiandole paratiroidi secernono paratormone in eccesso, è il meccanismo patogenico per cui il calcio non esercita bene la sua azione inibitrice, Tale fenomeno non è ancora noto.

L’iperparatiroidismo primario è dovuto ad una eccessiva produzione di paratormone(PTH) da parte delle ghiandole paratiroidi In figura annesse alla tiroide,  di colore giallo), che nella fattispecie aumentano di volume, nonchè la perdita di effetto da parte del calcio di inibire questa eccessiva produzione. Si tratta di una malattia, causata appunto da questa ipersecrezione di paratormone.  Queste minute ghiandole hanno un ruolo primario nel regolamentare il metabolismo del calcio. Si nota infatti, nel caso nel sangue si esprimono  bassi  livelli di calcio(ipocalcemia), intervengono queste ghiandoline, di diametro poco più di una lenticchia, che  aumentano la secrezione di paratormone che ha azione ipercalcemizzante; ovvero, di alzare il livello di calcio, riportandolo a livelli fisiologici. Il ruolo del calcio nel sangue, è di fondamentale importanza nell’economia di funzioni vitali, ad esempio la contrazione dei muscoli, compreso il cuore, l’attività del sistema nervoso, nonchè la coagulazione del sangue. L’ormone paratiroideo agisce sul tessuto osseo, e il calcio circolante nell’organismo, stimolando l’attività degli osteoclasti,; ovvero, esercita azione di riassorbire  tessuto osseo. Il che, significa che, quando aumenta la calcemia, lo fa a spese dell’osso riassorbendolo, quindi facendogli perdere calcio. Si tratta di un processo decisamente fisiologico, in quanto in condizione di equilibrio; ovvero, sotto il normale apporto di vitamina “D”, sia con la dieta, sia con una regolare azione dei raggi solari, e in presenza di una normale attività assorbente intestinale, presto avviene il recupero di calcio nell’osso. Di contro, invece, quando ci si trova davanti un processo patologico, ovvero, come nel caso di Iperparatiroidismo, questo recupero non avviene come dovrebbe, con il risultato di vedere l’osso perdere via via sempre più calcio, e conseguente condizione di osteopenia ed osteoporosi poi.