Della morte ci facciamo un’idea molto limitata.

Il corpo umano, una macchina da 114 mila euro - La Stampa

Qualcuno potrebbe dire:”ma questo non sa fare altro che parlare di cose tetre ?”

Assolutamente NO. Parlo di fisiologia umana, e credo sia di interesse collettiva.

Inizio col dire che non può mai esistere un organismo complesso che non abbia una “porta”, un sistema di comunicazione che mette in contatto il mondo interno col mondo esterno attraverso cui i gas possono entrare e uscire; quindi l’Ossigeno che entra e l’Anidride carbonica che esce, quindi bisogna inventare qualcosa  che chiameremo APPARATO RESPIRATORIO, ttraverso il quale i gas possono scambiarsi.  Non può esistere un organismo  pluricellulare che non abbia l’Apparato Respiratorio  che permette a questi gas utili(Ossigeno ) di non venire mai meno e che permette ai gas tossici( anidride carbonica ) di non accumularsi mai in eccesso. Immaginiamo dunque, l’apparato respiratorio, quindi una cellula del  torace e una cellula del nostro calcagno tutte e due hanno bisogno di Ossigeno, ma è chiaro che quella del Torace è più vicina alla porta di entrata dell’OSSIGENO, mentre quella del calcagno è più distante, quindi, più svantaggiata. Ebbene, non è pensabile che un organismo che non metta le sue cellule nelle stesse condizioni: un organismo per esistere deve fare in modo che tutte le cellule  abbiano le stesse probabilità di ricevere ciò che serve e di buttare fuori ciò che non serve. E’ facilmente comprensibile che se questo apparato  si ferma si muore perchè è chiaro che tutte le cellule non sono più  nelle stesse condizioni e viene meno questo equilibrio che chiamiamo “VITA”.

Bene, è Impensabile  che un condominio formato da 10.000 miliardi di miliardi di cellule  muoiono nello stesso istante: moriranno chi prima, chi dopo naturalmente in funzione  della loro capacità  di sopravvivere alla mancanza di OSSIGENO. Quelle che hanno più bisogno di più Ossigeno moriranno prima quelle che invece avranno più capacità  di resistere all’Ossigeno  moriranno dopo. Cosa vuol dire questo ? Che la morte non è un “ISTANTE” ma una distribuzione nel tempo di cellule che si spengono.

Quindi, quando  il medico deve dichiarare la certezza di decesso; ad esempio, le cellule delle unghie moriranno qualche giorno dopo; l’individuo è già seppellito e per qualche giorno ancora le unghie crescono perchè hanno un bassissimo consumo di ossigeno. Allora, la vita e la morte non possono essere di tutti, perchè troppo distribuito nel tempo imprevedibile, troppo difficile da quantificare .

A questo si è rimediato in modo semplice. Noi siamo vivi o siamo morti se è vivo o è morto  il nostro cervello, cioè, quel Kg. 1,500 su un corpo di Kg 70. Se i  10.000 miliardi di miliardi di cellule sono vive, noi siamo vivi, anche se le gambe non funzionano, ma se il cervello funziona la persona è Viva.

Se il cervello muore, anche se il cuore  batte, il Fegato funziona ecc. ecc. la persona è morta. Tant’è, che il medico può tranquillamente firmare il certificato, e disporre per l’espianto degli organi .

In conclusione, in questo Mega condominio,  c’è una regola precisa e banale: 3 apparati di comunicazione; RESPIRATORIO, DIGERENTE, RENALE che permettono l’entrata di gas utili e d l’uscita di gas non-utili associati all’apparato circolatorio che permette continuamente di  muovere il sistema e fare arrivare a tutti ciò che serve e buttare via  quello che non serve. Tutto quà, anche se una domanda è:” Per fare un uomo bastano questi elementi ?” Non è così semplice, ma non vado oltre.

L’immagine indica un “Gozzo semplice diffuso”

وجود هرگونه ضایعه درتارهای صوتی موجب اختلال صوت می‌شود/ گرفتگی صدا نشانه  رایج اختلالات حنجره‌ای - ایمنا

L’immagine  ci  offre  un  caso  di  Gozzo  semplice  diffuso,  che  rappresenta,  in  genere,  un  fenomeno  di  adattamento  ad  una  carenza  cronica  di  Iodio,  oppure  ad  un’alterazione  della  biosintesi  ormonale, causata  da  un  difetto  enzimatico  congenito.  Molto  raro  il  gozzo  causato  da  sostanze  gozziggene  naturali;  quali  verze,  cavoli  ecc.  di  origine  medicamentosa (PAS,  sali  di  litio,  fenilbutazone,  che  è  un  antireumatico),  o  da  processi  patologici  della  Tiroide;  quali,  ad  esempio,  Tiroidite  autoimmune o  di  Hashimoto,  o  Tiroidite  sub  acuta)

In  recente  passato, la  carenza  di  Iodio  negli  alimenti di  alcune  regioni   alpine  ha  rappresentato  una  vera  calamità  sociale  provocando  un’endemia  di  gozzo  e  cretinismo.  L’aggiunta  di  Iodio  nel  sale  ed  in  alcuni  alimenti  ha  risolto   il  problema  del  gozzo  come  fenomeno  endemico,  almeno  in  Italia.

Il  gozzo  da  disturbo  della  biosintesi  ormonale  ha  una  netta  impronta  familiare :  si  tratta  in genere  di  forme  in  cui  il  difetto  enzimatico  congenito  ha  parziale  espressività  e  il blocco  della  biosintesi  ormonale  è  incompleto.

Questa  affezione  mostra  una  ipersecrezione  di  TSH   che  viene  in  genere  considerata  il  comune  denominatore  di  tutte  le  forme  di  gozzo  semplice  diffuso.  Questo  ormone  TSH  aumenta  in  risposta  alla  ridotta  produzione  degli  ormoni  della  Tiroide;  Ft3, Ft4, e  questo  meccanismo;  detto  tur-over  intratiroideo  dello  Ipodio  provoca  un  aumento  del rapporto T3/T4  nel  secreto  tiroideo,  in  modo  tale  che  la  concentrazione  di  T3  in  circolo  rimane  nei  limiti  di  norma.  Questi  pazienti,  pertanto  sono  clinicamente  eutiroidei;  ovverosia,  con  Tiroide  normalmente  funzionante,  grazie  alla  ipersecrezione  di  TSH  ed  alla  iperplasia( aumento di dimensioni )  della  ghiandola  Tiroide. 

All’esame  clinico  la  Tiroide  si  osserva   di  volume  aumentato,  talora  assai  cospicuo,  sia  pure  in  assenza  di  segni  clinici  di  “Ipo”  o  di  “Iper”.  Il medico  palpa  la  sede   e  apprezza  una  consistenza  tumefatta  diffusa  di  conseguenza  parenchimatosa;  ovverosoia  dai  caratteri  simili  al  tessuto  tiroideo.

Agli  esami  ematochimici,  i  livelli  di  Ft3  ed  Ft4   circolanti  sono  nella  norma,  come  pure  il  TSH;  tuttalpiù  lievemente  aumentato.

In  conclusione,  diagnosticare  un  gozzo  semplice  non  presenta  particolari  difficoltà  sul  piano  clinico.  Tutti   gli  esami  ormonali  sono  necessari  per  escludere  un’iperfunzione  o  un’ipofunzione  della  ghiandola,  e  un  esame  ecografico  ad   evidenziare  eventuale  presenza  nodulare.