Il signore che vedete nella foto è il dottor Hakaru Hashimoto, il medico che descrisse per primo questa forma di tiroidite. Si tratta di un’affezione cronica piuttosto comune che colpisce la ghiandola tiroidea: forse la causa più frequente di ipotiroidismo della persona adulta.
La presenza di anticorpi ad alto titolo ne giustifica le cause( Eziopatogenesi). In breve, la si deve considerare una malattia dove il sistema immunitario produce anticorpi contro la tiroide stessa, in quanto non la riconosce come ghiandola “amica”, facendo accorrere linfociti che si infiltrano nella tiroide provocando forme di Ipo-Tiroidismo, oppure anche, condizioni di Iper-Tiroidismo. Come dire, che nel campo autoimmune niente è impossibile.
La frequente associazione con altre affezioni autoimmuni indicano una patogenesi immunitaria della malattia. E’ comune in questa malattia il riscontro anche a titolo molto elevato, di autoanticorpi diretti contro antigeni tiroidei, in particolare contro la Tireoglobulina(AbTG) e la Perossidasi (AbTPO). La Tiroidite di Hashimoto; o Tiroidite cronica autoimmune fa parte di uno spettro di tireopatie autoimmuni che comprende il Morbo di Basedow, l’oftalmopatia, la tiroidite atrofica. Esiste una notevole familiarità per queste tireopatie autoimmuni. L’aspetto della Tiroide, in questa circostanza si presenta aumentata di volume con un peso tra i 50 e 150gr., liscia lobulata e dura di consistenza, simmetrica e, quindi, di forma conservata. Solo occasionalmente la malattia si presenta con un nodulo solitario di consistenza aumentata. La Tiroidite di Hashimoto tende ad evolvere dalla fase cellulare associata talora a Iper-tiroidismo a quella fibrosa nella quale si ha Ipo-tiroidismo e atrofia della ghiandola (tiroidite atrofica). Un gozzo di modeste dimensioni ne è la caratteristica, non dolente. Dal punto di vista funzionale la malattia è caratterizzata da una lenta evoluzione verso l’ipotiroidismo.
Il dato di laboratorio più probante è la presenza in circolo di anticorpi antitireoglobulina e antiperossidasi(TPO) ad alto titolo. Durante le fasi precoci della malattia si registrano spiccatamente aumentati (AbTG); mentre, nelle fasi avanzate, gli (AbTG) tendono a diminuire e gli AbTPO persistono in circolo per anni. I livelli delle frazioni libere (Ft3-Ft4 ) sono normali, ma ciò non esclude la diagnosi di Tiroidite cronica autoimmune. Secondo le fasi della malattia, la concentrazione in circolo dei due ormoni Ft3, e Ft4, può essere normale, aumentata o anche diminuita. La misura ripetuta del TSH circolante fornisce una preziosa informazione per monitorare l’evoluzione verso l’Ipo-Tiroidismo, il quale viene diagnosticato quando all’aumentato TSH si associa una riduzione dell’Ft4.
Ultima cosa, l’ago aspirato non è di solito necessario per la diagnosi, ma diviene indispensabile quando concomitano noduli e/o siano presenti focolai di Tiroidite focale con aspetto ecografico o alla palpazione, similnodulare.