Covid-19. La donna è più protetta dell’uomo…..che è meno protetto.

COVID-19: negli uomini due volte più letale - Focus.it

Dopo un breve accenno, circa i motivi vedono le donne più protette al Coronavirus, cerco di ampliare un pochino di più la trattazione.

In maniera particolare decedono meno degli uomini. Pare vi sia un rapporto di 3:1. Questo divario si riduce in epoca over 80 che è l’epoca che vede le donne sopravvivere di più. In poche parole, la donna gioca la partita di questa “pandemia” in vantaggio.

Ci sono dei motivi; direi 2-3; forse 3. In primis il loro sistema Immunologico che la donna mette in gioco con maggiore efficienza rispetto al maschio. Il senso di questo riconduce all’evoluzione, cioè, la donna tramite la Placenta trasmette gli anticorpi al suo prodotto del concepimento seguendo un ordine biologico che vede nell’assetto ormonale la cabina di regia.

Le Ovaie nella donna producono gli ormoni estrogeni i quali manifestano una certa resistenza contro potenziali insorgenze patologiche; in primis quelle cardiovascolari, al contrario del maschio che si rivela più vulnerabile oltre che in anticipo. Va detto che questa protezione si mantiene fino alla menopausa, epoca in cui la produzione estrogenica si abbassa notevolmente, il che mette le donne in parità con gli uomini. Questo momento offre a considerare che la femmina dovrebbe trovarsi a rischio quanto il maschio. Tuttavia, se consideriamo la fascia di età della donna tra i 60-70 anni ci accorgiamo che non è così, significando che non c’è ancora completa chiarezza.

C’è un’altra motivazione, che è la base genetica. In questo caso si deve ricercare nei geni; vere sentinelle contro il Virus che ne controllano l’accesso.

Di questi geni, 2 si trovano localizzate sul cromosoma X oppure regolati dagli Estrogeni.

L’Origine del Vaccino:”La Vaccinazione “

Protezione contro il vaiolo mediante inoculazione con il virus del vaiolo  dei bovini. Edward Jenner (1749-1823), British medico e naturalista,  sviluppato un vaccino per la spesso fatale infezione virale del virus del
Fu nel contesto della massima diffusione del Vaiolo in Inghilterra nel 18° secolo, e dei dubbi e delle preoccupazioni riguardo alla metodica anzidetta; cioè, l’INOCULAZIONE, che venne fatta una delle scoperte decisive nella storia della medicina : Lo sviluppo del vaccino da parte del Dottor Edward Jenner.
Per capire questa svolta epocale, occorre ricordare che il Virus del Vaiolo ( “Variola Major ) fa parte del genere ORTHOPOXIVIRUS, che include anche la Forma Bovina. Il Vaiolo Infetta esclussivamente gli essere umani, mentre il vaiolo Bovino, attacca soprattutto il bestiame. Nelle giuste condizioni tuttavia, il Vaiolo Vaccino può superare la barriera di specie e trasmettersi all’Uomo, inducendo una malattia lieve e fornendo al tempo stesso un’Immunità crociata permanente.
In Inghilterra, nel 18° secolo, le persone che avevano maggiori probabilità di contrarre il Vaiolo Bovino erano le Mungitrici. Da quì, il dottor Edward Jenne, che esercitava in una cittadina di Berkeley, fece una semplicissima osservazione che dopotutto avrebbe potuto fare solamente un medico di campagna proprio in un periodo in cui si andava diffondendo il vaiolo. Il medico, notò che le mungitrici colpite dalla “Forma Bovina” non contraevano mai quella umana. Altri medici avevano già osservato questo fatto, ma Jenner fu il primo a documentarlo in fase di sperimentazione.
Alla fine del 17° secolo, il Jenner persuase il suo giardiniere a lasciare che il suo figliolo di 8 anni venisse vaccinato prima con il Vaiolo Bovino ottenuto da una mungitrice e poi con virus vivi di Vaiolo.
Questa sua procedura la battezzò “Vaccinazione” dalla parola latina che significa “delle Mucche”.
Secondo gli attuali standard etici un espirimento di questo tipo su un soggetto minorenne non sarebbe permesso. Per fortuna, tuttavia, il bambino contrasse un caso lieve di Vaiolo Bovino e rimase in ottima salute dopo la vaccinazione con Vaiolo Umano.
Ebbene, il dottor Jenner, venne spinto dalla prudenza conducendo il suo esperimento iniziale su un unico soggetto e ad attendere 2 anni prima di ripetere il procedimento su 15 volontari.
Jenner dimostrò il suo genio comprendendo in pieno l’importanza dell’esperimento, ovvero, la possibilità di debellare il Vaiolo dalla faccia della Terra.
Jenner, dichiarò con lungimiranza nel 1801 quanto segue :” L’eliminazione del Vaiolo, il più spaventoso flagello per la specie umana, deve essere l’obiettivo finale di questa pratica”. Fu per tale motivo che poco dopo, il Parlamento britannico dichiarò la Vaccinazione una delle più grandi scoperte nella storia della Medicina. Era il fondamento di un nuovo genere di salute pubblica che ha dimostrato la sua efficacia nella cura non solo del Vaiolo, ma di tutta una serie di altre malattie come la Poliomielite, Tetano, Idrofobia, Influenza, Herps Zoster e Difterite.
La ricerca anche oggi non si ferma nella speranza che sia possibile sviluppare vaccini contro Malaria e L’AIDS/HIV.
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1Ida Caggiano
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