Lo sviluppo della sessualità femminile

 

Freud ed il concetto di sessualità femminile

Lo sviluppo a cui ogni individuo va incontro nell’ambito della sessualità si collega, alle variazioni  del suo organismo, sia all’evoluzione di quelle stesse motivazioni acquisite già ricordate : fattori di origine culturale  a mutamenti ambientali, a esperienze personali ecc. ecc.

A tale sviluppo si collega la multiforme capacità di esprimersi sessualmente da parte dell’individuo umano che fa si da rendere irripetibile ogni singola esperienza.

Per quanto riguarda in particolare la donna, è stato osservato che lo sviluppo  del desiderio sessuale avviene  più lenta e meno marcata  e dipende molto più che per l’uomo da stimoli sessuali esteriori, tanto che dalla pubertà in poi la tendenza alla soddisfazione degli  “istinti”( per evitare di intendere questo termine in senso troppo biologico, molti autori preferiscono usare il termine di “Pulsione”  che sembra meglio tradurre il concetto del professor Freud ) e che va progressivamente aumentando, almeno fino alla fine dei 30 anni e risulta molto più legata all’esperienza sessuale , via via acquisita, che non all’impulso Ormonale che, fin dalla pubertà esercita tutta la sua azione.

Esiste inoltre, nella donna una più forte necessità di provare sentimenti di amore e di tenerezza col suo partner sessuale e lo svilupparsi  più maturo del suo erotismo etero- sessuale comporta, in genere anche la componente materna.

E’ evidente, ad esempio il ruolo fondamentale giocato in qualunque società e in qualunque  ambiente dai fattori educativi.

Appare pertanto necessario ricercare e valutare quale sia, oggi, nella donna, la sua reale tendenza ad una libera espressività sessuale.

La espressione dello sviluppo della sessualità richiede naturalmente la conoscenza delle tappe attraverso le quali essa si estrinseca; queste sono state analizzate e approfondite nel loro significato da Freud.

Per molti secoli il concetto di sessualità ha trovato correlazione soltanto col fenomeno  riproduttivo.

La rivoluzione di Freud sta proprio nel ritenere la sessualità una potente forza, di per sè motivante del comportamento umano, capace di affiorare con la sua energia  primitiva, anche dietro le vicende di vita civile.

Freud, intende come fenomeni sessuali una vasta serie di eventi, identificandoli in sostanza col piacere dei sensi. Infatti, egli afferma che nel corpo umano oltre alla zona genitale esistono anche altre zone erotiche, in particolare la bocca, l’ano, e al  limite tutta la superficie corporea.

La sensibilità sessuale, definita in termini psicoanalitici “Energia Libidica”, si sviluppa gradualmente fin dalla nascita, per poi completarsi nell’età sessualmente matura.

VAGINISMO….conosciamolo per affrontarlo

Vaginismo e dispareunia: caratteristiche dei disturbi e trattamento
Il vaginismo può essere primario o secondario a seconda che si manifesti sin dal primo rapporto.
La patogenesi di questo disturbo è piuttosto complessa quindi si rivela difficile la ricerca delle cause.
In tempi passati la terapia del vaginismo è stata affrontata con tutta una serie di interventi tesi a rendere più ampio l’introito della Vagina ma i successi sono stati alquanto limitati.
Oggi il disturbo del vaginismo viene trattato partendo dal presupposto che esso rappresenta la risposta condizionata al dolore vaginale e/o dalla paura del dolore al momento della penetrazione, quindi, questa ipotesi orienta nell’insegnare alla donna che soffre di vaginismo il modo di riconquistare il controllo volontario dei muscoli “Perivaginali” tramite esercizi di rilasciamento muscolare.
Innanzitutto alla donna viene dimostrato tramite esercizio fisico l’esistenza della condizione di spasmo e la sua involontarietà che presuppongono influenzati da fattori Psicologici, quindi l’assenza di cause organiche; quindi, attraverso opportuni esercizi di rilassamento muscolare, la si porta a convincersi che l’introduzione delle dita, di di dilatatori in vagina può anche rivelarsi persino piacevole. A questo punto si fa entrare nella stanza il partner durante gli esercizi di rilasciamento, quindi lo si invita ad introdurre le sue dita in vagina e infine lo si invita gradualmente a introdurre il pene in vagina.
Durante tutti questi esercizi sia la contrazione sia il rilasciamento muscolare della vagina sono completamente sotto il controllo della donna la quale constaterà con gioia che la penetrazione non si associ al dolore.