Siamo stressati. Ci vorrebbero dei tranquillanti

Collasso Nervoso. Grave crollo improvviso psicofisico del tuo io, stressato,

Mi diceva mia moglie, che il medico di una sua amica le aveva prescritto riposo assoluto per due settimane. Soffre di esaurimento nervoso. Un’altra amica sua assume dei tranquillanti. Mi disse mia moglie:” Ma cosa sta succedendo ?” Mia moglie non sa che anch’io ho dovuto cedere al consiglio del collega : ” solo una tazzina di caffè  al giorno e riduzione drastica del fumo!” Ebbene, questo è l’attuale giornale di bordo che coinvolge molte persone ipereccitate, esaurite, inquiete. Molti alla continua ricerca di uno stile di vita che permetta loro di scaricarsi e soprattutto alla ricerca di una “sostanza” miracolosa in grado di calmarle e farle dormire la notte..

Ma  sarebbe questa la soluzione per salvare  la moltitudine di tormentati, dilaniati, ossessionati, che avanzano a fatica e non di rado crollano su stessi? Non v’è nessun dubbio che l’uomo di oggi cosiddetto moderno deve avere il coraggio di cercare la tranquillità, la vera distensione, la possibilità di dormire di notte.

Quindi una sorte di baccano che dimora dentro l’uomo, nel lavoro,  nella società ? Voglio dire, se questa folle corsa, riguarda solo il lavoro, i mezzi di trasporto ? O non esiste anche baccano  dentro le caotiche teste ? C’è tensione solo nella vita ? O non c’è forse tensione anche nel nostro cuore ?

SONO TANTE LE IMMAGINI CHE CI FACCIAMO DI DIO !

Le  nostre  immagini  di  Dio  corrispondono  spesso  alle  nostre  esperienze  di  vita.  Si  prenda  ad  esempio  il  bambino.  Egli  possiede  per  natura  altre  immagini  di  Dio rispetto  all’adulto.  I  bambini  proiettano   su  Dio  il  loro  desiderio  intenso  di  protezione.  In  questo  modo  colgono  un  aspetto  importante  di  Dio.  I  giovani,  invece ,  vedono  Dio   come  Colui  che  ci  sfida.  Da  adulto  io  vedo  Dio  come  Colui  che  mi  conduce  alla  verità,  di  fronte  al  quale  non  posso  svicolare.  ma  faccio  esperienza  di  Dio  anche   come  di  Colui   che  mi  libera  dal  potere   degli  uomini,  che  dà,  isomma  solidità e  sostegno alla  mia  vita.  Tutte   queste  immagini  di  Dio   che  abbiamo  nel  corso  della  vita  esprimono  qualcosa   dell’essenza  di  Dio,  ma  non  bastano,  per  descrivere  Dio  in  modo  adeguato.

Da  bambini  spesso   si  collega  Dio  con  la  casa  e  il  sentirsi  protetti.  Ma  alcuni  si  ricordano  anche  che  per  loro  Dio   è  sempre  stato  qualcosa  di  minaccioso,  il  Colui  da  temere,  causa  venire  castigati  brutalmente.  Ebbene,  sostengo  che  spesso,  questo   dipende  dall’educazione  che  si  ha  avuto  trasmessa  e  vissuta.  Se  nell’educazione   era  presente  una  tendenza  punitiva   e  di  controllo,  allora   veniva  proiettata  anche  su  Dio.  Per  dirla  in  due  parole,  sull’immagine  di  Dio   c’è  sempre  l’immagine  di  noi  stessi.  Possiamo   spiegare   le  diverse  immagini  di  Dio   già  guardando  alle  nostre  esperienze  di  vita  così  differenti.  Le  esperienze  che  ognuno  fa  coi  propri  genitori,  ma  anche  nell’ambito  di  una  società particolare –  come  quella  patriarcale  -,  le  esperienze   che  facciamo,  per  esempio   con  nostro  padre,  hanno  ripercussioni  su  quello  che  colleghiamo  con  l’immagine   del  Dio  Padre.  In  ogni  caso,  non  possiamo  vivere  del  tutto  senza  immagini.  Dovremmo,  certamente  sostituire  le  immagini  negative  di Dio  con  quelle  positive.  Ma  anche  nei  confronti  delle  immagini  positive  dovremmo   sempre essere  consapevoli  che  sono  solo  immagini,  che  Dio  è  al  di là  di  tutte le  immgini.

Non  vi  pare ?