Un No-Vax, in terapia intensiva:” Pensavo di essere invincibile”

Non pubblico la foto di questo signore, per rispetto alla privacy. Quella di sotto è una foto generica.

No vax si pente dopo il ricovero in terapia intensiva: «Pensavo di essere  invincibile»

Queste frasi, mi hanno spinto  a molte considerazioni. 

Già, proprio così. Ci siamo  dimenticati che siamo dei fragili e non invincibili; dei “superman”. Noi siamo i figli di un’epoca che fino ad oggi ha assistito gli accadimenti bellici, guardandoli dal comodo delle nostre finestre. Siamo stati molto abili a mettere il bavaglio a una pletora di malattie tramite i “Vaccini” e gli antibiotici. Insomma, ci sentivamo dentro una botte di ferro che ci consentiva di galleggiare anche tra terribili marosi.

Ahinoi, abbiamo ignorato che il ciclo  delle nostre vite è sempre stato esposto alle emergenze che colgono di sorpresa, cosa che ha molto a che fare con le nostre capacità di essere consapevoli di non avere le soluzioni belle e pronte. Nel nostro caso, la medicina pronta all’uso per l’attimo.

La gente, purtroppo, non vuole capire che la scienza non è mai in grado  di “inventare” una risposta valida ed efficace al 100%; subito, immediata e chiavi in mano.

Ebbene, questo evento pandemico ci ha colto di sorpresa; lo si voglia capire o no e che in mano si avevano due opzioni: 1- Imbavagliarlo all’istante; 2- corrergli dietro a vita.

Cosa si è verificato dei due ? La seconda opzione : “inseguirlo”. Solo che c’è da chiedersi se si possedevano le strumentazioni per fermarlo subito. Credo  di si, anche se  ammetterlo costa amarezza. Gli effetti dannosi dei negazionisti, in men che non si dica,  proliferarono giusto il tempo di consumare un aperitivo. Cosa hanno causato questi nell’immediato ? “La sottovalutazione dell’evento da parte dei “potenti del pianeta !”.

Sappiamo tutti  che avevamo già avuto esperienza  di pandemie prima di sars-cov-2. Se l’allarme lanciato dall’OMS avesse avuto il giusto riscontro, quindi ponendo in essere un deciso dispiegamento di forze, e dei comparti sanitari, similmente come avvenne per MERS ed EBOLA, sicuramente, oggi, la contabilità ci avrebbe fornito un conto  assai meno salato per numero di deceduti.

Oggi, ci troviamo a vivere una situazione drammatica che dura da due anni, e se portiamo alla mente i consigli di Trump di  utilizzare disinfettanti per curare la polmonite, ci viene il  sospetto che queste parole di Trump, appartengono a un passato remoto. Manco per niente. I danni causati dalla deficitaria cultura collettiva, sono stati enormi. Dietro il fenomeno No – vax, non solo in Italia ma nel resto del mondo, c’è la presenza di persone che non credono al Virus e ancor di meno ai danni che provoca. E allora ? Il mal seme d’Adamo ( Dante ) ha affondato le sue radici sin dentro le viscere e come tale, si impianta non portando nessun buon frutto ma solo “concepimenti tossici”.

L’Austria è sotto gli occhi di tutti. Ci chiediamo, quindi, se seguirla e decidere l’obbligo alla vaccinazione. Beh, a mio parere il governo austriaco ha adottata questa strategia perchè spinta dalla disperazione, il che va compreso. Quando si sviluppa una crescita esponenziale di contagiati nelle persone NON VACCINATE  e lo spettro di contare ancora morti, ha dato la spinta al cancelliere austriaco di approntare questa strategia. I danni, per questa nazione, economici, sarebbero stati devastanti. 

Qualcuno può osservare:” Ma in Italia non siamo così mal combinati!” E’ vero, e sia pure lo dica con un po’ di spregiudicatezza,  forse sarebbe stata una decisione che andava intrapresa a fine estate. In questo momento, obbligare alla vaccinazione mi pare possa ottenere effetti non desiderati, soprattutto per la “libertà” concessa a questi frustrati ad antagonizzare tra  i “Vaccinati” e Non-Vaccinati. Una decisione oggi di questo tipo sconfinerebbe verso comportamenti fuori il “razionale”, una bomba a orologeria che aspetta lo scoccare del tempo per esplodere.