Mese: agosto 2024
Cielo
SABATO 10 AGOSTO 2024
SAN LORENZO, DIACONO E MARTIRE – FESTA
“Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore”.
C’è una profonda unità per noi cercatori di Dio, cercatori di quella luce che illumina il nostro cuore. E questo dono, questa unità é data proprio da Lui, in quella promessa di presenza: dove sono io ci sarai anche tu.
Eppure a volte ci sembra un Dio così distante, da alzare gli occhi al cielo e sentirsi soli a terra. L’invito è non solo ad alzare lo sguardo, ma a vedere quanto Lui ci viene incontro, tanto che il suo cielo è già in te.
Quella promessa di vicinanza, di presenza non è vana, è vera come il cielo che scorgi!
Quel chicco di grano di cui si parla oggi, può morire credendo di portare frutto, solo se davvero riconosce la sua terra e che essa è vita.
Dio è vita persino nelle nostre morti, quando alzando gli occhi al cielo gridiamo: “Dio dove sei?”. “Sono qui con te”.
Ed in quella promessa c’è già la nostra salvezza, ciò non vuol dire che necessariamente tutto andrà bene, ma che Lui è quel cielo in noi, che non ci lascia soli e ci precede; prepara lo spazio affinché quell’unità tanto sperata si realizzi. Però tu alza lo sguardo e contempla, ascolta l’aria, senti gli odori, non devi andare chissà dove per trovare Dio, ti basta la tua stanza, la tua casa, il tuo balcone, c’è un posto per te che non è lontano, c’è un posto che é per te da sempre, a partire dal quale riscoprirai il cielo ed è il cuore di Dio.
“Signore,
aiutami a vedere,
guarisci il mio cuore.
Fammi credere che Tu mi sei accanto,
dammi la forza di alzare lo sguardo
per scorgere Te.
Tu che sei il mio cielo,
illumina la stanza del mio cuore,
così che possa vederci il Tuo
e sentirmi al sicuro
accanto a Te.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Olio del tuo amore
VENERDÌ 09 AGOSTO 2024
SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE, VERGINE E MARTIRE, PATRONA D’EUROPA – FESTA
Oggi celebriamo la festa di Santa Teresa Benedetta Della Croce (Edith Stein). Nel vangelo leggiamo di quel grido che si alzò a mezzanotte: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. La vita umana è andare incontro al compimento dei desideri del cuore, è trovare il grande amore che dà pienezza alla vita. Edith ha camminato per cercare e andare incontro a quello “sposo” a cui il suo cuore anelava.
“Sposo” è la definizione di Dio che la Parola ci consegna e rende bene l’immagine di una relazione di amore, di dono, di gratuità, di fedeltà, di fecondità, di vita. Se questo vale nelle relazioni umane, non ci sono paragoni per la fedeltà di Dio. La nostra storia si scrive in questa fedeltà, dove l’andare incontro allo sposo è prendere l’olio dell’amore che Lui ci ha dato per alimentare la nostra vita, allora potremo davvero vivere la festa di nozze, amarlo e cantarlo nella vita e nelle opere.
Ogni azione compiuta con l’olio dell’amore vive dello Spirito di Dio e diventa un’azione eterna, è il regno di Dio che si compie già qui, ora. Edith ha fatto ardere tutto quell’olio, è uscita incontro allo sposo insieme ai suoi fratelli affrontando il martirio, guardando alla croce che non è fine a se stessa, scriveva:”Essa si staglia in alto e fa da richiamo verso l’alto. Quindi non è soltanto un’insegna, è anche l’arma vincente di Cristo”. “Sotto la croce ho compreso la sorte del popolo di Dio… Infatti, oggi conosco molto meglio ciò che significa essere la sposa del Signore nel segno della Croce. Ma poiché è un mistero, con la sola ragione non potrà mai essere compreso”.
“Signore,
aiutami a versare l’olio del tuo amore
sulle ferite di chi mi circonda.
Fa del tuo amore
la mia risposta e forza.
Fa che lo ricordi sempre,
che quell’olio mai si spega
e non si consumi,
perché Tu Signore
hai già dato tutto.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Ma voi chi dite che io sia?
GIOVEDÌ 08 AGOSTO 2024
SAN DOMENICO, PRESBITERO – MEMORIA
Gesù pone una domanda essenziale per la vita di ciascuno: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Chi è Gesù per me? Non è una questione dottrinale, di definizione, di dogma e memmeno il pensiero che mi sono fatto di Dio; qui si tratta di riconoscere l’esperienza, la mia relazione, il mio lasciarmi interrogare da Lui. Per capire le sue domande devo mettermi in ascolto e nell’ascolto troverò le risposte.
Gesù ci ha detto tante volte chi è Lui, noi dobbiamo ascoltarlo. Egli si fa conoscere e si rivela con un linguaggio che ogni uomo può comprendere: l’amore.
Una persona la conosci nella misura in cui la frequenti, ma soprattutto nella misura in cui la ami, altrimenti ne rimane una forma superficiale e generica. Solo l’amore ti permette di partecipare ad una vera relazione, che incontra l’altro nella verità di se stesso. Dio è amore, solo se lo amo lo conosco, solo nell’amore posso dire chi è Lui per me, posso rispondere alla ragione della mia vita, al mio essere nel mondo, posso rispondere con la mia vita spesa nell’amore; Lui la vita l’ha data tutta per me.
Questo capovolge anche la mia fede, perché credere significa lasciarmi interrogare, mettermi continuamente in discussione. Chi è Gesù per me? Lo sento veramente come il Signore della mia vita? Colui che da sempre mi ama e ha dato la vita per me? Il mio principio e il mio punto di arrivo? Il senso della mia storia con i suoi alti e bassi e il senso del mondo nelle sue contraddizioni e rivelazioni?
Cerchiamo il Signore, ascoltiamolo, lì è ogni nostra risposta.
“Signore,
Tu sei per me,
la mia parte migliore,
sei di me quell’amore che mi orienta, che conduce e che sento vivo.
Fa o Signore,
che sappia mostrare il tuo volto
a chi incontro,
così che sia Tu a risvegliare
in ciascuno di noi la parte migliore
ovvero, Te stesso unito a noi,
e il cuore conoscerà riparo
in Te.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Signore aiutami
07 AGOSTO 2024
MERCOLEDÌ DELLA XVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Ogni madre desidera la vita per i suoi figli, quale strazio avrà provato questa donna per la malattia della figlia, infatti si dice che “grida”, chiede pietà, invoca un aiuto senza arroganza, senza pretesa, ma con l’audacia di una madre con il cuore gonfio di sofferenza. I discepoli intervengono non tanto per farsi mediatori, quanto perché la donna “grida”, in qualche modo disturba: non ascoltano il dolore del suo cuore. Anche se in un primo momento Gesù indica la preminenza della salvezza per i figli d’Israele, qui si espande a tutti.
Questa donna è entrata nel cuore di Gesù, l’ha riconosciuto come “Signore”, ha messo in Lui la sua fiducia con la consapevolezza della propria indegnità e l’urgenza del bisogno di guarigione e di vita per la figlia.
“Signore, aiutami!”. È la preghiera più semplice del mondo. “Signore, aiutami!”. È il dialogo della vita con il Signore; una vita è data a chi crede, a
chi la chiede con fiducia, non a chi la pretende. Nessuno davanti a Dio può arrogarsi il diritto di imporsi, ma può osare l’audacia di chiedere quel bene che Dio stesso è venuto a portare: una vita salvata.
Basta una briciola di fede, basta una briciola di pane, lì è racchiusa tutta la potenza della salvezza di Dio. Questa salvezza non ha tempi o luoghi, è puro dono che agisce nei cuori che la desiderano e che la accolgono. Apriamo il cuore a Cristo, apriamo le mani a una briciola di pane; ogni briciola contiene la grandezza di Dio. Chiediamo al Signore la fede di quella dona, la convinzione che tutti sono amati, non ci sono figli di serie A o B; la misericordia di Dio si posa su ogni miseria umana, nessuna briciola andrà perduta, ma sarà amore vivo, vita di Dio donata senza riserve.
“Signore aiutami,
affinché il mio cuore
non smetta mai di cercarti.
Fai della mia vita
una briciola del tuo pane,
così che diventi anch’io
amore senza riserve
e possa donare Te
agli altri.”
(shekinaheart eremo del cuore)
Trasfigurazione
MARTEDÌ 06 AGOSTO 2024
TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE – FESTA
Molte volte nella Bibbia il monte è il luogo dell’incontro con Dio, dimora di Dio, e desiderio dell’uomo è quello di poterlo vedere.
“Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!»
La nube è segno di evaporazione, di fecondità, di vita; Maria sarà avvolta da una nube. La nube permette di vedere la luce del sole, la luce è vita. Dalla nube non emerge il volto di Dio ma la sua voce, che ci indica chi ascoltare. Qui si svela l’identita di Gesù: Lui è il vero volto di Dio e dell’uomo. Il volto dell’amore, di Colui che si lascia mettere in croce per amore dell’uomo. La croce diventa la trasfigurazione dell’amore. Una persona è trasfigurata quando fa l’esperienza di sentirsi profondamente amata. L’amore cambia la vita, la rende più luminosa, bella, felice. Il volto di Dio è la trasfigurazione dell’amore. Non importa come gli altri ci vedono, importa quella libertà che Dio ci ha dato per dare senso alla vita. Tutti in qualche modo cerchiamo quel Volto e siamo destinati alla trasfigurazione, a diventare volto di luce, volto dell’amore del Padre.
Le cose belle ci colpiscono, ci emozionano, ci seducono. Pietro non è stato sedotto dall’onnipotenza di Dio, ma da una luce di vita, dalla bellezza del volto di Gesù, dove l’uomo si può sentire finalmente a casa, un luogo bello per dimorare. Non c’è volto più bello di chi cerca Dio e trova in Lui il compimento dei desideri del cuore.
“Signore,
salgo con Te sul monte,
nel punto più alto,
conducimi Tu.
Ti cerco ogni giorno,
perché di desidero accanto,
stai con me,
così che ogni nube
abbia il sole del tuo amore come risposta.
Non ho bisogno di una tenda,
perché Tu scendi con me,
ora la tua luce è in me.”
(Shekinaheart eremo del cuore)