Vuoi guarire?

Screenshot_2023-03-21-02-55-28-967~2

 

21 MARZO 2023

MARTEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ez 47,1-9.12

Salmo: Sal 45 (46)

Vangelo: Gv 5,1-16

Nel brano del Vangelo di oggi, troviamo Gesù che si avvicina ad un infermo e gli domanda: “Vuoi guarire?” Ogni malato vuole guarire e ancora di più quest’uomo, che era infermo da ben trentotto anni e che non riusciva mai a raggiungere quell’acqua nel momento in cui poteva dargli la vita, infatti risponde a Gesù: “Non ho nessuno che mi immerga nella piscina”. Quell’uomo ha perso ogni riferimento, ogni speranza.

Gesù prende l’iniziativa perché conosce il vecchio, sa che non ha ormai più né dignità, né forza di volontà, è un uomo alienato, il più povero dei poveri, così gli dice: ‘Alzati’, risorgi, tirati su, muoviti, fidati di me che sono venuto a cercarti, abbandona tutto quello che ti sta intrappolando, fai un salto. Cammina! Non più infermo, il tuo orizzonte sia la strada e non questa povera piscina!

Gesù infrange, ancora una volta, la legge del sabato, perché è una legge di morte. Lui invece dove passa dona vita, la sua acqua ristora, rigenera, lava e purifica, toglie il peccato che genera la morte del cuore e restituisce la dignità ad ogni uomo rendendolo sano e Libero.

“Non peccare più” dice Gesù all’uomo ormai guarito. Continua ad avere fede in me, ad immergerti nella mia acqua di perdono e di misericordia.

“Signore,

aiutami ad immergermi nel tuo amore,

così che la mia malattia ed il mio peccato

non siano più quello che credo io: segno di distacco,

ma quello che sono veramente: luogo dove poter toccare il tuo amore.

Diventi uomo, ti fai pane spezzato,

sei l’acqua che lava ogni macchia in me

e di questo ti rendo grazie.

Il mio cuore si commuove,

perché è in Te la mia speranza,

in quell’amore che scioglie la mia paralisi,

così da potermi muovere verso di Te

per dirti grazie e starti accanto.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Folla dei pensieri

folla dei pensieri

 

05 DICEMBRE 2022

LUNEDÌ DELLA II SETTIMANA DI AVVENTO

 LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 35,1-10

Salmo: Sal 84 (85)

Vangelo: Lc 5,17-26

 

Il perdono di Dio allontana la folla di pensieri che non ci permette di andare davanti a Lui. Siamo come paralizzati dalle preoccupazioni, dalla paura del futuro, dal peso dei nostri peccati e dalle parole della gente. Questa folla che abita la nostra mente, si mette davanti a Gesù e non lascia spazio per altro.

È bello vedere come ci sono persone che nella preghiera ci mettono davanti a Gesù superando la folla e ci affidano a Lui, il solo capace di fare della nostra paralisi il luogo del miracolo. Si, perché di miracolo di tratta quando Dio passa attraverso gli ostacoli del nostro cuore e vi mette qualcosa di nuovo: speranza, pace, consolazione e forza.

Come per il paralitico, possiamo incontrare persone che mormorano su di noi, mettendo giudizi sulla nostra vita, sui nostri sbagli, ma Dio è uno solo. Egli taglia in due le parole inutili attraverso il perdono: “Ti sono perdonati i tuoi peccati” e la rinascita: “Àlzati e cammina”, così che la nostra vita non sia segnata dal giudizio del nostro errore, ma dall’amore di Dio che ci viene incontro.

Il paralitico si alza e non c’è più la folla. Ecco il secondo miracolo congiunto al primo: non solo siamo riabilitati a camminare grazie alla Sua Misericordia, ma la folla della nostra mente svanirà quando dinanzi a Dio, lasceremo a Lui il posto del cuore che ha bisogno di essere sanato, e questo sarà la nostra forza.

Sbaglieremo ancora? Probabilmente si, ma con i nostri piedi torneremo a Lui conoscendo già la strada, la via delle cose prodigiose di Dio.

“Signore,

allontana da me la folla,

affinché il tuo amore entri in me.

Risana il mio cuore, ho tanta speranza in Te,

anche se mi mancano le forze per esprimerlo.

Sostienimi quando le parole degli altri

mi feriscono e lasciano il segno,

fa che io sappia portare ed offrire,

accogliere e perdonare,

così da camminare senza quel lettuccio,

ma solo con le mie gambe, sorretto da Te.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Quella mano paralizzata

 

Quella mano paralizzata

 

05 SETTEMBRE 2022

LUNEDÌ DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 5,1-8

Salmo: Sal 5

Vangelo: Lc 6,6-11

 

Oggi Gesù ci mostra ancora una volta, che il centro della sua opera di salvezza è l’uomo con le sue debolezze, le sue fragilità, i suoi limiti, e persino con il suo peccato.

La mano paralizzata, per l’uomo rappresenta l’impossibilità di fare qualsiasi cosa, di prendere e di donare, ma nel momento stesso in cui Gesù lo chiama a mettersi nel mezzo e a tenderla, avviene la guarigione. Tuttavia non è solo la mano a rinvigorirsi, qui l’intera vita dell’uomo viene salvata. Quella mano paralizzata ha potuto raccogliere il dono di Dio, ed ora è pronta per lavorare, accarezzare, mangiare, pregare, consegnare, ricevere e ancora ridonare, perché la vita è un continuo rifluire dell’amore ricevuto.

Gesù invita ciascuno di noi ad alzarci per metterci in mezzo, non importa quanto le nostre mani siano povere e aride, Egli saprà darci una vita nuova. Siamo al centro del Suo cuore e le mani raccontano la pienezza d’amore, il perdono ricevuto, la tenerezza di un Dio che si prende cura di tutto l’uomo.

“Signore, oggi ci sono anch’io.

“Alzati”,

perché me lo chiedi?

Preferirei non vedessero la mia mancanza.

Tu l’hai vista, perché sono al centro del tuo cuore

e nel momento che ti tendo la mano acquisto vigore,

la mia mano “formicola”, riprende a funzionare.

Hai fatto questo per me

e ogni volta che guarderò la mia mano, Ti ricorderò.

Alle paralisi di questo tempo

inviterò a credere in Te,

perché in fondo ciascuno di noi

ha una mano da tendere,

per ricevere quell’amore che solo Tu sai donare”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)