Amare

 Amare 2

08 MARZO 2024

VENERDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA

Amare ed essere amati, è un desiderio fondamentale e primigenio dell’uomo, allora il comando di Dio non è più un comando, ma è un desiderio, quello di entrare in relazione con colui che

ci ama più di tutti, fino a darci la vita. Egli ci ha chiamati all’esistenza. Dio parla e noi abbiamo il compito di ascoltare la voce che ama la vita. Amare è instillare desiderio, amare è nostalgia di essere sempre riamati di nuovo.

Siamo polvere, e il Signore ha messo insieme questa fragilità, creandone un organismo stupendo; non siamo opera delle nostre mani, bensì della parola di Dio che ci ha chiamati alla vita e ora ci dice: Ascolta!

“Ascolta la tua anima, Io ti ho colmato di amore, non di filantropia, ho dato la mia vita per te, perché tu potessi esserne totalmente partecipe e vivere accanto a me.

Amami! Io che ti ho dato la vita, mi faccio ora mendicante di quell’amore che tu puoi darmi, ma dammelo tutto, non tenere niente per te, perché chi dona moltiplica.

Ascolta quanto amore ti ho dato e comunicalo, dillo a tutti”.

L’amore è uno solo, ma a tutti possiamo dare qualcosa di noi, di originale, di nuovo, proprio in forza di quello che abbiamo ricevuto; possiamo essere segno e rivelazione del volto di Dio, al cuore di ogni fratello.

“Insegnami ad amare

anche quando sono stanco;

insegnami a mettere il cuore

e non solo la testa.

A tutti i poveri, ad ogni ricco,

dal primo all’ultimo uomo,

Tu doni una casa,

e la Tua casa è il Tuo cuore.

Aiutami a fare del Tuo amore,

la mia vita,

che ogni fibra del mio essere

ami come Te

e tutti sappiano riconoscere il Tuo amore

e benedirti per questo.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Che terreno sei?

Che terreno sei?

 

SABATO 23 SETTEMBRE 2023

SAN PIO DA PIETRELCINA, PRESBITERO – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Tm 6,13-16

Salmo: Dal Sal 99 (100)

Vangelo: Lc 8,4-15

Che terreno sei? Non importa. Il Signore semina la Sua Parola ovunque, con il rischio di essere calpestata o di diventare secca.

L’amore non si risparmia mai, osa, viene incontro, perché se sei un terreno che non dà molto frutto, hai l’occasione di essere altro. Dio è così.

Mentre alcuni terreni sono specifici per un seme, qui il vero terreno è l’amore. Un terreno che tutti abbiamo nel cuore, perché Egli ci ama tutti.

L’invito è credere di essere un terreno che ha possibilità. Chi nell’errore non vorrebbe un’altra occasione? Forse proprio per far diverso. Lo stesso noi con Dio, anche se a volte ricadiamo e ricadiamo sullo stesso masso. Ecco perché la Parola da ascoltare c’è ogni giorno, un Parola che mentre l’ascolti ti trasforma, e forse tu non lo sai. Una Parola capace di sprigionare in noi quel miracolo tanto atteso: la guarigione del cuore.

Cos’è è avvenuto? Il Signore è sceso nel tuo cuore e ne ha fatto un terreno, coltivalo, conosci il tuo cuore, cosa ti passa, cosa sta vivendo, e li troverai Dio che se ne prende cura, ed allora scoprirai ciò che desideravi da tempo: quella possibilità è già qui, e tu, sei pronto a far diverso?

“Signore,

con il Tuo aiuto crescerò me stesso,

con il Tuo aiuto troverò la pace

che il mio cuore cercava da tempo.

Aiutami, vieni presto.

Fa che ti senta vivere in me,

insegnami ad ascoltare e pregare,

purifica il mio sguardo,

donami il senno,

così che possa vivere

di quella possibilità che desidero

e che in fondo sento già

Tu vuoi anche per me”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Il fuoco

il fuoco

 

 

20 OTTOBRE 2022

GIOVEDÌ DELLA XXIX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Ef 3,14-21

Salmo: Sal 32 (33)

Vangelo: Lc 12,49-53

Il Vangelo di oggi ci parla di sentimenti e speranze. Gesù esprime il desiderio che il Suo fuoco fosse già acceso e afferma di essere angosciato, per un battesimo non ancora compiuto.

Gesù si mostra a noi nella sua umanità. Egli come tutti aveva emozioni, desideri e ce li manifesta affinché possiamo sentirlo accanto e non distante.

Quando speriamo di avere Dio accanto, Egli è già lì e spera ce ne accorgiamo, così che quel fuoco sia sempre acceso. Esso è il fuoco del Suo amore che arde ma non si consuma, scalda ma non ci brucia. Il fuoco è la Sua umanità fattasi carne, divenuta amore per dono del Padre, a noi che stanchi, oppressi dalle fatiche, possiamo avere l’occasione di toccare con mano l’amore di Dio.

Ogni nostra speranza trova in Lui quel luogo dove rifugiarsi e quella garanzia di una fiamma sempre accesa, nonostante a volte ci sentiamo spenti. Il desiderio di Dio per tutta l’umanità è far incontrare Suo figlio, affinché ognuno di noi possa sentirsi altrettanto figlio amato, voluto e desiderato dal cuore del Padre.

Lasciamo che il Suo fuoco ci scaldi il cuore e ci ristori dalle freddure delle vita, dalle rigidità legate alla sofferenza, così da poter sentire il nostro cuore ritornare a battere, ritornare a vivere da figli forgiati da un fuoco che mai si spegnerà.

“Signore,

Tu sai di me, conosci la mia storia

e per quanto faticosa

ho un’unica certezza: Tu la ami.

Forgiata dal fuoco del Tuo amore,

prende vita e continua ad ardere nonostante tutto.

Ripongo in Te la mia speranza,

e Ti affido le preghiere di tanti cuori

che vivono nella fatica,

Ti affido il loro cuore, così che non rimanga deluso.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Artisti dello sguardo

 

artisti dello sguardo

 

12 LUGLIO 2022

MARTEDÌ DELLA XV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA  (clicca qui)

Prima lettura: Is 7,1-9

Salmo: Sal 47 (48)

Vangelo: Mt 11,20-24

 

Le parole che possono meglio aiutarci a comprendere il Vangelo della liturgia odierna, le possiamo trovare nel versetto alleluiatico: “oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore”. (Cf. Sal 94 (95), 8ab)

Gesù rimprovera con toni forti le città, che ancora non si sono accorte delle meraviglie da Lui compiute. Dietro a quel “guai a te”, c’è l’affetto e il desiderio di un Padre, che vuole tutto il bene possibile per i suoi figli. Spesso anche noi induriamo il cuore come una corazza, rimaniamo bloccati, perché abituati a non vedere miglioramenti attorno a noi e quasi arresi, non ci aspettiamo più nulla. Oggi il Signore viene a scuotere le nostre vite, a chiederci di non mollare e aprire il cuore, affinché almeno un raggio della Sua luce venga ad illuminarci.

Egli parla di meraviglie, e la meraviglia di Dio siamo noi. Pur con tutti i nostri errori e difetti, è talmente grande il suo amore da riuscire a vedere il nostro potenziale e l’opera compiuta.

Diventiamo anche noi artisti dello sguardo, capaci di vedere in qualcosa di grezzo una scultura meravigliosa, affinché la nostra corazza non sia più un blocco, ma abbia delle aperture da cui filtra la luce.

“Signore,

ho una corazza

che il tempo ha indurito

tanto da essere la mia compagna di viaggio.

Essa non ti è di ostacolo

e oggi la Tua parola

mi viene incontro a dirmi

che il tuo amore è più forte.

Donami lo sguardo della meraviglia,

affinché non passi giorno

in cui io, non mi accorga di te”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)