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Neanch’io ti condanno
06 Aprile 2025
V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO C
“Neanch’ io ti condanno”. Questa è l’esperienza più bella che possiamo fare: non essere condannati dalla gente. Spesso è più facile condannare dicendo: quella persona è così, oppure mettendo alla prova le persone come è successo a Gesù. Quegli uomini l’avevano già “condannato”, cercavano solo un pretesto. E lui seduto a terra, scrive. Cosa scrive? I commentatori hanno cercato di comprendere cosa scrivesse. A noi interessa che alla fine, come in ogni condanna, rimaniamo soli con il Signore, sia che ci autocondanniamo, sia che siamo oggetto di condanna, Lui rimane lì con noi, nel mezzo.
L’invito è sedersi per terra accanto a lui. Sentirci amati per quello che siamo e mai condannati da lui. Il suo è un amore vero, il nostro è frutto di esperienze, ferite, condanne, non è non è amore; ma il nostro cuore ha bisogno di passare nel mezzo, dove vi è Lui, per essere purificato, per vivere quella relazione così intensa che supera ogni contesa o disprezzo.
Oggi chiediamo a Gesù di liberare il cuore da tutte quelle condanne, affinché il suo dito scriva in noi, una nuova storia.
“Signore
nel mezzo della mia vita
fatta di condanne e ferite,
scrivimi parole d’amore,
così che mi possa risanare.
Stai con me, perdonami,
ho bisogno del tuo amore
che mi riporti a casa,
nel tuo cuore
e ci resti, sempre”. (Shekinaheart eremo del cuore)
Accogliere
01 Marzo 2025
SABATO DELLA VII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
Accogliere è il verbo che risuona potentemente nel vangelo di oggi: “chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso”. Siamo invitati a vivere una semplicità vera, disarmante, come fanno i bambini nella loro freschezza, senza preconcetti, ma aperti a ricevere l’amore e la tenerezza di chi ci vuole bene. E Dio non desidera altro che amarci, per questo ci chiede di accoglierlo. Dio non si impone mai, si offre all’uomo quale portatore di vita.
Accogliere è il verbo che genera vita, si vive quando si è accolti, amati. Ogni bambino è aperto al futuro, a nuove scoperte, alla bellezza che la vita ogni giorno gli propone, pronto a lasciarsi stupire, così anche noi apriamoci ad accogliere il regno di Dio, apriamoci ad accogliere quella vita divina che il Padre vuole comunicare a tutti i suoi figli.
Accogliere è fare spazio perché l’altro possa germogliare e crescere, ma non è un verbo unidirezionale, perché parte sempre da Colui che ci ha accolto per primo. Accogliere presuppone una relazione, e questa è vita che si comunica, allora siamo chiamati ad accoglierci gli uni gli altri come anche Cristo ci ha accolto per la gloria di Dio (cfr Rm 15,7). Chiediamo al Signore di saperlo accogliere con il cuore da bambini, perché “Dio abita dove lo si lascia entrare” (M. Buber).
“Signore,
entra nel mio cuore così piccolo, dinanzi ad un mondo grande
pieno di fatica e sofferenza.
Piccoli adulti
a gattoni sui sentieri tortuosi
ma con te
capace di camminare sulle rocce.
Liberaci il cuore ed insegnaci
che tu sei amore sin da fanciullo
ed il nostro cuore è il luogo dove tu hai scelto di sostare.” (Shekinaheart eremo del cuore)
Dal Vangelo di oggi, commento al Vangelo del giorno, accogliere, Gesù, bambino, MBuber
Come uno che ha autorità
14 Gennaio 2025
MARTEDÌ DELLA I SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
Gesù “insegnava loro come uno che ha autorità”, perchè mostra il vero volto di Dio, insegna a vivere la libertà dell’amore che rende l’uomo degno della sua essenza. È solo la sua parola a liberare l’uomo dalla falsa immagine di Dio, perchè quando l’uomo crede di sapere chi è Dio ha sbagliato il bersaglio, si sta costruendo un dio a sua misura. Dio è amore, e l’unica immagine vera è il suo potere dell’amore che si consegna alla croce, dove ogni “croce” che affligge l’uomo viene sconfitta. Scrive Romano Guardini:” L’intera esistenza di Gesù è traduzione della potenza in umiltà… è la sovranità che qui si abbassa alla forma di servo”.
Gesù è la parola che si fa carne, la parola che si fa servo d’amore, la parola che libera dal peccato perchè pronuncia misericordia.
“Signore,
libera il mio cuore
da tutto ciò che non sei tu.
Fai che ti possa sentire non solo come Parola ascoltata,
ma come respiro nuovo in me.
La mia vita possa riconoscere
la tua presenza
e ogni mia azione possa respirare
la tua forza.
Vieni Signore accanto a me
nel mio cuore bisognoso di pace,
bisognoso di te.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Germoglio di speranza