Ricordati di me

Ricordati di me

 

DOMENICA 20 NOVEMBRE 2022

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – ANNO C – SOLENNITÀ

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 2 Sam 5,1-3

Salmo: Sal 121 (122)

Seconda lettura: Col 1,12-20

Vangelo: Lc 23,35-43

 

C’è Qualcuno che non si scorderai mai di noi: Dio, ed è proprio il Vangelo di oggi a darcene la certezza.

Quell’uomo accanto a Gesù crocifisso, compie un atto di fede e gli chiede: “ricordati di me”. E Gesù risponderà: “oggi sarai con me nel Paradiso”. Una risposta di pace, di luce al tanto buio che alberga nel cuore di quell’uomo sconfitto dal dolore, ritenuto da altri senza più speranza.

Una scena che davvero tocca il nostro cuore, perché chissà quante volte ci è capitato nel dolore di dire, anche urlando: Gesù! Ricordati di me! Dinanzi a Cristo, Re dell’universo, facciamo salire le nostre suppliche, lacrime, fatiche, e mettiamole nel Suo cuore. Egli che ha sofferto per noi, ora ci è accanto nelle croci quotidiane, affinché quel conforto arrivi, tocchi il nostro cuore e gli dia sollievo.

L’invito è non perdere questa speranza, perché Gesù non si dimentica mai di noi e proprio nell’ora in cui non ce la facciamo più, Egli ci prende per mano e resiste con noi.

Il Signore ci dia sempre la Sua forza, affinché ogni sofferenza in Lui trovi conforto e ceda il passo alla speranza che non finirà così nel ricordo di un dolore, ma nella consapevolezza di un amore che non si è dimenticato di noi.

“Signore, ricordati di me, di noi

crocifissi di oggi,

appesi dal dolore.

Tu sei la nostra speranza

per credere ancora,

che l’amore rimane

e mai se ne andrà, nonostante tutto.

E quando nelle profondità della mia fatica

non avrò più la forza di gridare,

Tu, rispondimi come se avessi parlato,

così saprò che mi eri accanto

e davvero, non ti sei dimenticato di me.

Signore ricordati di me, di noi, questo solo mi basta”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Cosa vuole dirci?

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1Gv 1,5 – 2,2

Salmo: Sal 123 (124)

Vangelo: Mt 2,13-18

 

C’è tanto dolore in questo testo, il dolore di una perdita di fronte a un’ingiustizia, a una sofferenza, tanto dolore da non voler essere consolati, solo dolore.

A volte le parole non bastano, è impossibile poter percepire una vicinanza e soprattutto, cosa vuole dirci un Vangelo così, oltre a farci pensare all’ingiustizia e ai nostri dolori passati? Ci vuole dire, che Dio in quella situazione di dolore, di fatica è lì con te. È un Dio che si fa uomo, soffre, è il primo perseguitato, ma è il primo che si fa vicino ed è il primo che perdona assumendo su di sé le colpe.

In questo brano non dice niente, non fa nulla, sta in silenzio ed a volte è l’unica posizione accettabile: il silenzio. Il Suo silenzio non è vuoto, il silenzio è la consolazione di chi soffrendo come te, capisce che a volte le parole non servono. Colui che non può risparmiarti un dolore così grande può esserci in quel dolore, in quella sofferenza, in quell’abbandono.

Non ci sono parole, c’è solo silenzio ed in quel momento dove vedi solo la tua ombra e ti scende una lacrima, in verità sono due: ci sono anche le Sue, che come Padre non vorrebbe vederti soffrire mai. Credilo anche se non lo senti o non l’hai sentito: Egli è proprio lì con te.