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Fratello, sorella, madre
martedì 28 Gennaio 2025
SAN TOMMASO D’AQUINO, PRESBITERO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
Ci sono brani di vangelo che abbiamo sentito tante volte e pensiamo di averli compresi e meditati abbastanza, eppure la parola proprio perchè meditata, ogni giorno ci insegna e ci partecipa qualcosa di nuovo di Dio.
Meditare non è un verbo statico, bensì in continuo movimento, è il verbo che ci permette di camminare con Gesù, di partecipare alla sua volontà di formare un’unica famiglia che vive della sua vita e genera nuova vita. Sediamoci assieme a quella folla che ascoltava Gesù, custodiamo la sua parola come bene prezioso da meditare, per illuminare tutti quegli eventi che facciamo fatica a comprendere.
Maria custodisce nel cuore e medita tutte quelle situazioni paradossali e gli interrogativi di non facile soluzione che si è trovata ad affrontare, come questa parola: “chi è mia madre?”. Risuona qui un disconoscimento, una distanza, ma ciò che unifica tutto è la fiducia nella parola che nel cuore di Maria ha già intessuto vita. Mettiamoci all’ascolto della parola, custodiamo Dio in noi, meditiamola come Maria, perchè davanti alle avversità della vita, non ci scoraggiamo, ma ci stringiamo a formare la nuova famiglia di Dio: “fratello, sorella e madre”.
“Signore,
donami il coraggio di ascoltare
la tua Parola,
sulla scia di quei parenti
che da sempre credono in te.
Aiutami a mettere in pratica
non un verbo,
ma tutto il Tuo Vangelo, lieta notizia
che è anche per me.
Fratello, sorella e madre,
cosa sono io per te?
Mi siedo e ascolto.” (Shekinaheart eremo del cuore)
Parola
26 Gennaio 2025
III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Nella sinagoga dopo che Gesù ebbe terminato di leggere, si dice che: “gli occhi di tutti erano fissi su di lui”, e in quel silenzio carico di attenzione Gesù afferma: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
Oggi questa parola è attuale, è contemporanea, una parola pronunciata in quel tempo, ma che continua a portare salvezza. Una parola che cattura la nostra attenzione e tocca la nostra vita, perchè è la stessa persona di Gesù, venuto a mostrare l’intimità che vive col Padre e a donarla con le parole e con l’agire a tutti gli uomini.
La sua vita porta a noi la letizia del cuore, la libertà della vita e il senso del nostro andare, quali coordinate per vivere fedelmente la nostra vocazione umana in comunione con Dio.
Fissiamo i nostri occhi su Gesù, sulla sua parola, che oggi si compie per noi proprio nel momento in cui l’ascoltiamo, e come Lui, una volta riavvolto “il rotolo del profeta Isaìa”, cosi anche tramite noi, possano germogliare segni di speranza per i nostri fratelli che vedono più facile disperare che sperare.
“Signore Gesù,
parola viva, abita in me.
Cerco il tuo sguardo
anche solo da lontano,
perché ho bisogno del tuo amore,
ho bisogno di vita.
Guida il mio cuore
così che di Parola in Parola
possa sentire il tuo sguardo,
possa sentire il tuo amore,
possa vivere.” (Shekinaheart eremo del cuore)
Parola e pane
mercoledì FERIA PROPRIA DELL’8 GENNAIO
Parola e pane sono i due elementi fondamentali dell’incontro con Gesù, infatti, davanti alla moltitudine di folle che lo cercano, Egli prova compassione, le vede “come pecore senza pastore”, per questo si mette “ad insegnare loro molte cose”, ma la sua parola non si limita ad un aspetto verbale, si fa cibo, perchè chi segue Gesù si possa nutrire e vivere in pienezza della sua stessa vita.
Ai suoi discepoli infatti, insegna a dare la vita per gli altri. In quel: “Voi stessi date loro da mangiare”, è racchiuso il “segreto” della pienezza di vita. Il vero pane non ci cerca lontano, altrove, perchè Gesù è già lì presente, nel poco, nel piccolo, in quello che sei. Il vero pane non si può comprare perchè è dono, è benedizione dal cielo, e nello spezzarsi si moltiplica.
Parola e pane solo la sua vita che sazia la nostra fame di significato e di speranza. Gesù invita a guardare in profondità la propria storia e quella degli altri, per scoprire di essere amati di un amore che non è “contato” è in sovrabbondanza per tutti; ciascuno di quella folla è amato e saziato.
“Signore,
nutri il mio cuore nel profondo,
oltre la delusione,
oltre la fatica,
oltre quel sentirmi così lontano.
Voglio nutrirmi di quel Pane
e trovare pace.
Si corre alla ricerca di un conforto,
ma al termine subentra il vuoto.
Tu sei un pane che rimane
fino alla fine con me.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Apri e leggi
29 Novembre 2024
VENERDÌ DELLA XXXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Stiamo preparando il cuore in questi giorni all’avvento, inizio del nuovo anno liturgico. È quasi come un nuovo anno che appare all’orizzonte e oggi il Signore ci dona una bellissima certezza: “il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”; ecco il punto stabile, fermo, che dobbiamo tenere a mente.
La sua parola non passa. Ascolteremo parole nella vita che passano, promesse non mantenute, parole di bene, ma tutte hanno una fine, la sua no. Questo è confortante, perché abbiamo davvero bisogno della sua parola, a volte per far tacere parole inutili. Affidiamoci a Lui che comincia con noi un nuovo anno con la sua Parola, pronta a correggere, consolare, a volte difficile oppure quella giusta al momento giusto. E quando l’ascolti ricordati: è Dio che la dona a te, perché gli stai a cuore e desidera che tu non ti perda. Se hai bisogno di un confronto, vai da Lui, non è un libro delle risposte, no, è “solo” la storia di un Padre innamorato dei suoi figli, che vuole essi tornino a casa sua, nel suo cuore.
Cos’è il regno di Dio? Apri e leggi. E sin dalla prima pagina sentirai che sei a casa, forse dopo tanto tempo, respira…. perché questo è il regno di Dio.
“Signore,
apri il mio cuore alla tua parola,
poiché mio Dio, voglio incontrarti.
Dove sei?
Ti cerco.
Attendo il tuo lieto avvento,
per dare luce al mio cuore
e sentirmi dire:
apri e leggi, o figlio,
apri poiché è già qui il regno di Dio, anche per te.” (Shekinaheart eremo del cuore)
Dal Vangelo di oggi, commento al Vangelo del giorno, apri e leggi, avvento, regno di Dio, Parola
Beato il grembo