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Fuori di sé
SABATO 21 GENNAIO 2023
SANT’AGNESE, VERGINE E MARTIRE, MEMORIA
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Eb 9,2-3.11-14
Salmo: Sal 46 (47)
Vangelo: Mc 3,20-21
Ogni uomo si può ritrovare in Gesù, perché non c’è nessuna situazione che Lui non abbia provato, persino i suoi gli dicevano: “è fuori di sé”. E per questo che può comprendere tutto e dire: sono con te in tutto ciò che provi, in quella sofferenza, fatica, speranza e gioia.
Questo la folla l’aveva capito, ed ecco perché si recavano in massa da Lui, perché chi soffre sa cogliere il cuore di chi comprende. La sofferenza non è un passaggio obbligato, ma è la strada verso cui purtroppo chi per un motivo, chi per un altro, si ritrova.
Il compito del discepolo è di ritrovare Gesù nella medesima strada e come Lui, essere partecipe della sofferenza degli altri, così che rimangano segni di amore e di benevolenza proprio dove non ce ne sono.
Gesù entra nella casa, ma non è specificato in quale casa, perché è la casa di ciascuno di noi, entra nella nostra storia, talvolta affollata tanto da non rendersi conto che Lui è lì: è il cibo vero con cui nutrirsi e non bisogna cercarlo al di fuori.
Egli cammina con noi e non rinuncerà mai ad amarci, anche se questo gli è costato la vita, perché l’amore non ha mezze misure, vive di totalità, e come totalmente viviamo una fatica, un dolore, totalmente Gesù è con noi per sollevarci, è fuori di sé in un altro senso, ovvero è tutto in noi.
“Signore,
soccorri il mio pianto e dammi vita,
per credere che oltre il buio di questa notte
c’è una luce già presente in me.
Talvolta è difficile pensarlo,
eppure Tu sei qui,
come l’unica forza in grado di farmi camminare,
che non spinge, ma accompagna,
che è presente, ma va cercata.
Oh! Se non cercassi l’Amore, cosa ne sarebbe di me?
Nulla, perché Tutto avrei perso,
ma questo è impossibile perché l’Amore è uscito a cercarmi
ed ora siamo qui”.
(Shekinaheart Eremo del cuore)
La Sua Parola non passerà
25 NOVEMBRE 2022
VENERDÌ DELLA XXXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Ap 20,1-4.11-21,2
Salmo: Sal 83 (84)
Vangelo: Lc 21,29-33
Il Vangelo di oggi ci rassicura: la Sua Parola non passerà, perché crea, è viva ed è efficace e attraversa con noi ogni fatica, battaglia, dolore per donarci la forza.
Essa è una Parola che ascolta, sente il grido dei poveri, di chi è nella fatica, e ci viene incontro, affinché ciascuno di noi possa trovare coraggio, possa credere o tornare a credere nella Sua promessa, possa osservare il cielo e la terra passare, ed accorgersi che essa resterà per sempre.
Il Padre ci dona Gesù, Egli è il Verbo di Dio, così che il nostro cuore trovi stabilità, non tema e faccia esperienza di un amore concreto in grado di prendersi cura di noi e poter esclamare:
“Signore, ti ascolto,
desidero sentire la Tua forza,
A volte temo che il mio cuore
non sia pronto o attento,
ma lì dove non riesco, ti prego aiutami.
Tu sei la Parola stessa,
donata dal Padre
per darmi un po’ di sollievo.
A Te mi affido, affinché il mio cuore,
piegato dalla fatica ritrovi la forma dell’amore
si rinsaldi e continui a credere in Te”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)
Parte di qualcosa di grande
08 LUGLIO 2022
VENERDÌ DELLA XIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Os 14,2-10
Salmo: Sal 50 (51)
Vangelo: Mt 10,16-23
Gesù invita i suoi discepoli ad aver coraggio, in quelle situazioni in cui non si sa cosa fare o dire, “è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.”
Siamo guidati dallo Spirito del Padre, per essere parte di qualcosa di grande: la vita di Dio.
Proprio perché siamo deboli e stanchi e a volte non sappiamo cosa fare, abbiamo un aiuto: lo Spirito. Egli non si sostituisce a noi, fa PARTE di noi, ci conduce alla verità di Dio, e quell’orizzonte un tempo intravisto come lontano, ora si fa vicino ed è la comunione con il Padre.
Ricevuto lo Spirito, non siamo più soli, c’è Qualcuno su cui contare, il quale non solo ci chiama a sé, ma ci offre il Suo amore, affinché sia di sostegno alla fragilità. Quando ci sentiamo oppressi, preoccupati, affidiamo a Lui il nostro cuore, sforziamoci di credere che c’è un Amore più grande di tutto, ciò non toglierà il peso della fatica, ma darà vigore alla nostra vita.
Lo Spirito di Amore che abbiamo ricevuto è davvero necessario, non per cancellare le difficoltà, ma per affrontarle e sentirsi accanto a Dio.
“Signore,
oggi ti sento accanto.
“Insieme”, una parola che ha volta uso poco
per definire il mio rapporto con te.
Nonostante questo, Tu non smetti mai
di offrirmi il tuo Amore.
Aiutami a credere in Te,
anche quando la paura,
i pesi prendono il sopravvento.
E quando non so parlare, o cosa fare
soccorrimi.
Accendi nel mio cuore la Speranza,
rendimi forte nell’attesa,
affinché io non mi privi mai di Te”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)
Sostegno e consapevolezza
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: 1 Re 2, 1-4.10-12
Salmo: 1Cr 29, 10-12
Vangelo: Mc 6,7-13
Il Signore chiama a sé i dodici e dà delle indicazioni per il cammino. Nel viaggio dice di non portare nient’altro che un bastone e calzare i sandali. Il bastone serve a reggerci quando le nostre gambe non ce la fanno a camminare e può rappresentare tutte quelle situazioni in cui abbiamo fatto esperienza di sostegno, Gesù era lì con te. I sandali fanno pensare al viaggio, al percorso, a quei passi di consapevolezza in cui il Suo amore ci precede e accompagna.
Addirittura dice di non portare né sacca, né pane, né denaro, perché? Il Signore ha a cuore che i discepoli comprendano e noi con loro la presenza di un amore capace di prevenire i passi, accogliere i bisogni, custodire il cammino e non lasciare mai soli. Questo non toglie la fatica del cammino, del viaggio, ma Colui che ti ha chiamato a sé, ti ha con sé, sei parte di Lui.
Gesù è presente nella tua vita sempre, anche quando ti pare di non riuscire a camminare, quando sei stanco, stai soffrendo e ti sembra di non aver nulla in mano. Il Signore che ti ha chiamato non ti fa partire da solo, ti dà dei compagni di viaggio e sono quelle persone che in qualche modo nella tua vita aiutano a camminare, e alcune volte possiamo esserlo anche noi per altri.
Sentiamoci chiamati a Lui, in un cammino che nonostante le fatiche è per noi, Egli ci ha pensato, non ha escluso nessuno e nel viaggio della nostra vita siamo invitati a scoprire i suoi passi nei nostri a non sentirci soli, ma pellegrini alla scoperta del Suo volto per svelarlo ad altri ed essere noi stessi sostegno e consapevolezza.
Reti da gettare, reti da riparare
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: 1Sam 1,1-8
Salmo: Sal 115 (116)
Vangelo: Mc 1,14-20
Anche noi pur non essendo pescatori, abbiamo delle reti da gettare e da riparare. Queste sono la nostra quotidianità, tutto ciò che nella vita gettiamo per raccogliere, come fa il pescatore per pescare o come il contadino che getta il seme per avere il frutto, così noi gettiamo tempo, fatica, impegno nel nostro lavoro per poterlo raccogliere e sostenerci.
Allo stesso tempo abbiamo delle reti da riparare, ovvero ferite, sofferenze, che cerchiamo di cucire per sostenerci e andare avanti.
In entrambi in casi ciò che li accomuna è il sostegno. Gesù viene nel nostro quotidiano e ci invita a seguirlo perché vuole essere Lui il nostro sostegno, affinché tutte le fatiche che incontriamo, abbiano un di più: Egli stesso. Egli desidera essere conforto, aiuto e anche se non può togliere la fatica la porta con te, sarai sempre un “pescatore”, ma non sei più solo perché Egli è avanti a te.