Dopo Natale

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Immagine catturata e condivisa dal Web
Se vuoi vai direttamente: su Minicaosinlibertà
19 settembre 2016
(Gl)i (a)mici preferiscono non mangiare!
Ma anche non essere mangiati.
…miaooooo, ^*****^M@
Gli a.mici che non mangiano e lasciano cadere la cosa sono legittimi, meno i
be.mici ..riflettevo ancora su quelle stozze ..eh eh ..non avevi torto sul pane raffermo: nessuno vuole mangiarsi da solo..Dee.moni________________M:*
Credo che un “Nemico”, semmai ci fosse motivo che ne giustifichi la presenza, debba essere scelto, non nominato o impostasi. ^*****^M@.
No nemici che spuntano dal Nulla – è straordinaria questa tua precisazione!! Spesso e come leggerai in “partoriamo tutti nove assieme” abbiamo più motivi di unione che disunione ma la tensione ci viene imposta ^______________________ M®^
C’è sempre un caffè sospeso per tutti, Tutti, TUTTI; anche senza l’intervento del Santo Patrono che è chiamato a ben altri impegni.
…poi c’è anche la camomilla che si può anche raccogliere direttamente dai campi, farla essiccare, pulirla e utilizzarla per quanto basta. Vabbè volendo si rimedia con le bustine ….melli!
20 settembre 2016
La caffetteria è colma di prenotazioni e impegni …mit

Vigilia di Natale 2016

Giaciglio   centro città CIMG7855Vai al Minicaosinlibertà

Anche per questo Natale 

voglio fare ai miei amici degli

 “auguri a piacere”.

Come desideri lanciati

verso la propria stella

 che brilla nel cielo.

E che ognuno possa

sentirli avverati

per davvero.

.

Se non vedi la Tua Stella

forse non l’hai mai cercata

o desiderata abbastanza.

Se non vedi la Tua Stella

forse non l’hai immaginata

o sognata abbastanza.

Se non vedi la Tua Stella

forse il Tuo Cuore

ha bisogno di essere aperto.

Se non vedi la Tua Stella

forse il Tuo Animo

è troppo pesante.

Se non vedi la Tua Stella

di sicuro non sei

fra i miei amici.

Grazie a tutti gli amici,

anche se ci sentiamo di rado,

di certo  siete frammenti

splendenti della mia Stella.

Presenza in community: transizione N° 3 Il Rispetto

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Immagine di Pinterest

Con questa rapida zumata, riepilogativa dei comportamenti delle variegate presenze virtuali, cercherò di chiudere questa fase di transizione effettuando alcune considerazioni sul necessario rispetto che dovrebbe risultare sempre reciproco. Siamo tutti consapevoli che è vietato “uccidere” e “rubare”. Secondo me in modo assoluto, ed è, inoltre,  eticamente riconosciuto dal senso comunemente vissuto. Sotto tutte le accezioni possibili e immaginali attribuibili all’essere umano. Inteso anch’esso in tutte le accezioni consone al suo “essere presente” su questa palla infuocata. Nel nostro caso il tutto limitato all’uso delle parole scritte e lanciate nei nostri posts. Scritte e lanciate troppo spesso come fossero sassi; poche volte come fossero carezze di cui se ne ha tanto bisogno.

Poi “ognuno” può fare ciò che vuole. Secondo me per sempre, comunque e dovunque si renda possibile. Se e quando  ci si riesce. Liberi anche di “fottere” l’altrui dignità, ma sempre senza uccidere e rubare. Ne corpo, ne Anima. Soprattutto questa ultima senza neppure poter sfiorarla; neanche con il pensiero. Se ciò sia possibile realizzarlo non sono sicuro; ma non credo che ciò possa essere di alcun interesse per la comprensione di queste brevi puntualizzazioni.   

Credo che sia ragionevole chiedersi come mai tante persone accolgono inizialmente a braccia aperte dei vaganti “nickname”, anche improvvisati,  e poi se non ritrovano soddisfatte le loro attese, a volte anche sotto forma di pretese, richiedono che essi scompaiano dalla circolazione. Oppure che vengano emarginate al fine di realizzare una indebita sorta di espulsione. Ciò a ragione delle motivazioni addotte a loro sostegno  quando sembra  che la circostanza, divenuta critica, possa costituire, invece,  una concreta occasione di riscatto per quanti, a mente fredda, comprendono che pure la “Ragione” e la “Verità” non hanno padroni. Non meno della Libertà e della Solidarietà. Darsi ragione al 100% può costituire soltanto una manifestazione della superba convinzione personale. E se genericamente ci si imbatte in un potenziale salomonico  “50 – 50” come si fa a soppesare la “vicenda” per effettuare una scelta? E come potrebbe  esserci in tal caso un vincitore? E pure se fosse un convincente “99” ad “1” come si fa a dimostrare che quel uno per cento ha meno valore dell’apparente rassicurante novantanove per cento?

E se si riuscisse a comprendere che l’umile 1%  rappresenta quella “nobile”, umana, possibilità atta a far poter ribaltare le valenze dei parametri di valutazione perché inizialmente erroneamente considerati?

Perché si ritiene necessario pervenire alla individuazione del “Vincitore” soprattutto quando non si alcun titolo per farlo?

La giustizia è un’altra cosa! E le convinzioni umane sono soltanto fruscii di vento che girano a 360°. Ci sono i legislatori per creare capanne per ripararci e giudici per aprire e chiudere gli infissi delle nostre coscienze; quando ci sono e non sono dal vento divelte! 

E dopo tanto scribacchiare credo sia opportuno un  richiamano alla parola chiave da prestare per l’occasione: “Buonsenso”.  Il buon senso non si paga, ma neppure si vende. Però esiste ed è a disposizione di tutti. Basta aprire il cuore e rendere la Mente Leggera.  Si può fare; tutti lo possono fare.

Altrimenti tocca abbassare le ali. Rinunciare a volare. Imparare, invece,  a camminare, saltellare o semplicemente strisciare. Limitando così il proprio raggio di azione in ambiti più ristretti e più facili da gestire. Oltre ciò devono essere piantati dei paletti invalicabili; anche se dovessero essere di carattere unilaterale.

Qualsiasi disponibilità ha, e deve sempre avere, un prezzo: il Rispetto Reciproco.  Se esso viene a mancare non c’è altra alternativa che andare oltre. Oltre, ma senza lasciare alle spalle alcuna distruzione. Senza bruciare tutto e senza neppure realizzare un archivio infinito. Non deve essere permesso la cancellazione di fatti e comportamenti che hanno indebitamente promosso inutili lacerazioni. Di queste occorre, sempre, conservarne la memoria. Impersonare, in tale materia la figura del “disposofobo”, come entità oggettiva, non mi crea alcuna preoccupazione; sarei, invece, estremamente allarmato se dovesse impregnare la mia soggettività. In pratica, ad esempio, che un soggetto, potenzialmente instabile e inaffidabile, possa temere che io conservi anche un suo “ciao” non espresso a proposito, non può che avere un effetto benefico nel suo discernimento nel porre in atto eventuali incaute azioni insane. Speriamo!

Non so se “mi sono capito”! Come suole dirsi quando non si è chiari abbastanza perché creature appartenenti alla oscurità appena illuminata dai raggi di Luna piena.

« Vorrei dire tutto ciò che c’è da dire in una sola parola. Odio quanto possa succedere tra l’inizio e la fine di una frase »  Leonard Cohen

Parola scelta: Rispetto.

Potere? Amore!

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità; oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’.

>>>ho capito come è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

>>>ho smesso di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda é un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama MATURITA’.

>>>ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

>>>ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama SINCERITA’.

>>>mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’.

>>>ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori. Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’.

>>>mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di più nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo. E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.

.>>>mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato un compagno importante. Oggi a questa unione ho dato il nome di SAGGEZZA DEL CUORE.

Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che questo è la vita.

Charlie Chaplin
(Maestro)

Nota: Reazione impellente ascoltando la Bindi intervistata in PIAZZAPULITA!