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Corte cortese con parole stellate,
il cuore va veloce nel petto
se sai come farlo danzare.
Si vola leggeri su fiori e laghetti,
come in un sogno fatato
ci si sente perfetti.
Ma l’affetto cieco si sveste dei sogni,
si accorge che le parole adorate
non vengono rispettate.
Tuona il cuore di chi ha peccato,
pensando che il dire
sia equivalente a sentire.
Quando non c’è concretezza,
l’amore fatto di sole parole nel vento
si disperde nel giorno che finisce imperfetto.
Non perdersi in belle parole,
perchè giammai volerai
ma solo di dolore ti vestirai.
Viso bianco, disteso e sereno
…..quasi dormiente.
Manca solo il tintinnio
di un battito lento ma vivo.
Occhi gonfi e pesanti
di chi resta alla vita.
Questioni, dissapori e liti perenni:
《tutto scompare con la persona amata》.
Il discepolo eletto all’evento esprime:
“solo parole di lodi e onori”,
per l’anima che vola all’eterno avvenire.
Cosa rimane di ricchezze e sapere?
Lacrime sgraziate e singhiozzi addolorati,
battiti ai petti di chi non vede avvenire.
Passi pesanti seguono il corpo,
con occhi attoniti e cuori increduli
e lento l’andare delle mani incrociate.
La bara che cala nel posto eterno.
Bruna terra accogli il corpo tra i corpi
di chi fu vivente è passa alla fine.
Sulla molla terra una foto, un fiore e un lume,
segnano le ultime gocce di addio
di persone che sono giunte
finalmente a capirlo.
La morte come fine o come inizio,
ci porta ad una sola convinzione:
《separarsi dell’anima andante
è sempre un dolore》.
Ci sono persone
silenziose e schive,
che si donano tra di noi.
Persone che ad ogni gesto
aiutano e sostengono,
chi ha bisogno.
Capita che si sbagli a guardarle,
con le parole si erri a giudicarle
e si finisce per ferirle.
Quando sbagli e ti confondi,
perché ignori la realtà,
fai di tutto e chiedi scusa.
Ricordati………
che anche quando il dado ormai è tratto,
non lasciarli andare mai.
Rimboccati le maniche
e fai tesoro di chi ama veramente,
perchè cuore più dolce non ce n’è.
“Credi a me!”.
Nacqui nel mondo pochi anni fa
eppure un secolo sembra passato già .
Ero larva tra i monti,
vivevo nascosta tra il fogliame
con la continua paura di essere pestata.
Guardavo l’evolversi delle stagioni,
percepivo gli inizi mancati dei nuovi sapori
e mi chiudevo alla vita ed ai suoi signori.
Nel bozzolo della consapevolezza meditavo
che niente potevo cambiare
se le ali non iniziavo creare.
Sbucavo dal sonno come farfalla,
guardavo lontano i nuovi colori
ma non mi lanciavo verso nuovi sentori.
Pure oggi trascorro i giorni nell’ombra
e sogno di volare verso quei cieli
che tanto amo immaginare.
Il tempo scorre,
lo lascio passare
e l’unica cosa che faccio….
è guardare.
Chi come me….
soccombe alla vita,
resta e sempre resterà,
solo una farfalla a metà.