Un Angelo di Natale

Ognuno di noi ha due ali,ma solo chi sogna impara a volare.Con l'augurio di sognare...sempre ! Buon Natale..[Tutti possono lasciare un messaggio in questo blog!]

 

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Tu che ne dici o Signore, se in questo Natale
faccio un bell'albero dentro il mio cuore e ci attacco,
invece dei regali, i nomi di tutti i miei amici?
Gli amici lontani e vicini. Gli antichi e i nuovi.
Quelli che vedo tutti i giorni e quelli che vedo di rado.
Quelli che ricordo sempre
e quelli che, alle volte, restano dimenticati.
Quelli costanti e intermittenti.
Quelli delle ore difficili e quelli delle ore allegre.
Quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire.
Quelli che conosco profondamente
e quelli dei quali conosco solo le apparenze.
Quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto.
I miei amici semplici ed i miei amici importanti.
I nomi di tutti quelli che sono già passati nella mia vita.
Un albero con radici molto profonde
perché i loro nomi non escano mai dal mio cuore.
Un albero dai rami molto grandi,
perché nuovi nomi venuti da tutto il mondo
si uniscano ai già esistenti.
Un albero con un'ombra molto gradevole,
la nostra amicizia sia un momento di riposo
durante le lotte della vita.  

 

ANTI TROLL

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Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 29 Novembre 2006 da MireaAngeloDiNatale
 
Foto di MireaAngeloDiNatale

6 Dicembre : Leggendo..leggende

Dal ceppo all'albero di Natale

Tante sono le leggende che narrano di come l'albero di Natale sia diventato a un certo punto il simbolo di questa festa. Storicamente, però, quella dell'albero è una tradizione antica che risale alle popolazioni germaniche e che è stata in seguito ripresa dal cristianesimo e inglobata all'interno delle sue usanze. Data la rigidità dei loro inverni, le popolazioni germaniche, in particolare i Teutoni, usavano durante i solstizi invernali piantare un grosso abete ornato di ghirlande e bruciare un enorme ceppo nel camino per festeggiare il passaggio dall'autunno all'inverno. Sia l'abete che il ceppo avevano un significato simbolico: si bruciava il passato e, dal modo di ardere del legno, si cercavano di cogliere i presagi su come sarebbe stato il futuro. La cenere prodotta veniva, poi, raccolta e sparsa nei campi nella speranza di abbondanti raccolti. I simboli odierni del Natale e delle attuali decorazioni natalizie erano già tutti presenti: l'abete, le scintille dei focolari trasformatesi nelle luminarie che addobbano le città, i fili d'oro e d'argento che rievocano i capelli degli spiriti invocati durante i riti propiziatori. Il Cristianesimo non ha fatto altro che riprendere questi simboli e queste usanze, inglobandoli nelle sue tradizioni: l'abete stava a indicare l'Albero della vita di cui parla la Bibbia, venendo, poi, a identificare Gesù e la sua luce, le decorazioni, invece, testimoniavano la generosità di Dio nei confronti degli uomini. Col tempo, la tradizione di addobbare un grosso abete o un pino per Natale si estese a moltissime popolazioni europee, soprattutto nordiche, approdando, quindi, negli Stati Uniti dove divenne un vero e proprio simbolo natalizio. A metà dell'Ottocento, alcuni fabbricanti svizzeri e tedeschi cominciarono a produrre in modo artigianale prima, e industriale poi, le prime decorazioni modernamente intese, pratica questa che si diffuse in quasi tutti i Paesi Occidentali. In Italia, l'usanza di addobbare l'albero per Natale fu importata alla fine del 1800 dalla regina Margherita, moglie di Umberto I, che fu la prima ad allestirne uno nelle sale del Quirinale dove la famiglia reale risiedeva.

Un bacio sotto al vischio…

Una volta, in un paesino di montagna, viveva un vecchio solitario, che aveva sempre anteposto il denaro e gli affari, all'amore per il prossimo e per gli altri. Era talmente avido, che spesso durante la notte si alzava per contare il suo denaro senza riuscire più ad addormentarsi, ed era così disinteressato alle vicende altrui, che nessuno in paese gli voleva bene. Una notte di dicembre, era quasi Natale, dopo aver contato gli incassi della giornata e non riuscendo a prendere sonno, il vecchio decise di andare a fare una passeggiata. Era una notte buia e fredda, ma nonostante questo, in lontananza, si sentivano canti e risate di bambini. Ad un certo punto, udì qualcuno che pronunciava il suo nome, gli chiedeva aiuto e lo chiamava "fratello". Non avendo né fratelli né sorelle, il vecchio si stupì molto della cosa. Per tutta la notte continuò ad ascoltare le voci che raccontavano storie tristi e allegre, tutte quelle storie di vita quotidiana da cui lui, da sempre, aveva deciso di stare alla larga, di non interessarsene e scoprì la vita che si nascondeva dietro ogni persona. Iniziò a piangere, e pianse per tutta la notte senza mai smettere. La mattina dopo, le sue lacrime non erano sparite ma risplendevano appese al cespuglio sul quale lui si era appoggiato: era nato il vischio. L'usanza nordica vuole che il vischio, dono degli dei agli uomini, sia regalato all'inizio del nuovo anno come augurio e come oggetto magico per scacciare demoni e malefici. Con questo significato, viene appeso nel periodo natalizio sugli usci e alle finestre come potente talismano. Per una coppia, il gesto di baciarsi sotto al vischio sta a significare l'imminenza delle loro nozze (di solito entro l'anno).

La storia vera di Babbo Natale

Babbo Natale, lo sanno tutti, è un vecchio signore, grasso e rubicondo, che vive al Polo Nord. I suoi aiutanti sono piccoli folletti del bosco e il suo mezzo di trasporto una slitta trainata da renne. Ma Babbo Natale è esistito veramente… era un certo San Nicola, vescovo della città di Myra, che dopo la sua morte divenne procacciatore di abbondanza per le famiglie povere…. Secondo alcuni, il vescovo era entrato in possesso di un oggetto magico, il Graal, grazie al quale aveva raggiunto la facoltà di produrre abbondanza da regalare. Da quel momento, Nicola divenne il dispensatore di doni, soprattutto per i bambini poveri e buoni. A testimonianza di ciò, il fatto che nei paesi anglosassoni Babbo Natale è chiamato Santa Claus, che tradotto significa San Nicola. Questo, per lo meno, è quello che racconta la leggenda. Ma se volete scoprire veramente dove vive Babbo Natale, incontrare i suoi piccoli aiutanti e andarlo a trovare nelle fredde regioni del Nord dove la neve non si scioglie mai.

 
 
 
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Un blog di: MireaAngeloDiNatale
Data di creazione: 02/11/2006
 

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