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Le poesie di Art - L'ultima volta che vidi Sabrina - Nessuna come te - Giochi d'amore - Una vita normale - Istantanea - Una storia finita - Serenata - Sono stanco - Bocca di donna - Vorrei essere te - . - Le Poesie di Art - II - . - Incontri saltuari - Fotografia - Incompatibilità - Pomeriggio d'estate - Vestizione - Notte di merda - Aspettando il treno - Sta' zitta - Filastrocca colorata - Leggi dentro di me - . - Le Poesie di Art - III - . - Amo di te - Fermo immagine - Sono un uomo - Parole - Tacchi a spillo - Metamorfosi - Secchio vuoto - Sai una cosa? - L'amante - Bella mia - . - Le Poesie di Art - IV - . - Dedicata - Seduzione
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Ciao, il mio nick è Artchoker (ChokeArt in questo blog, ma solo perchè non potevo duplicare il mio...) e questo è un archivio delle mie poesie. L'ho costruito essenzialmente per me, appunto come archivio, ma il mio blog principale è questo. Spero che facciate un salto anche là, se ne avrete voglia. Se vorrete sfogliare questa raccolta, siete i benvenuti, ma ricordate che questa non è poesia, queste sono solo parole accostate l'una all'altra a seconda del mio stato d'animo. Grazie della visita...:o) ART
Post n°22 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Fermo-immagine
Alle 16 in punto il traffico si spegne. Poi, dopo l'istante, la vita riprende, si odono i passi sicuri, mi volto.
by artchoker pubblicato in gennaio 2010
Post n°21 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Amo di te
Amo di te la tua insicurezza e l'allegria, l'insofferenza, quel poco rancore che svanisce al mattino. Amo di te la bocca grezza e sincera tutto ciò che non dici, e le parole che m'infiammano il cuore. Amo di te la tua sete d'amore, la complicità e la risata sommessa, la luce che sei nella notte. Amo di te anche ciò che rimane ma sono troppo stanco per continuare...
by Artchoker pubblicato in dicembre 2009
Post n°20 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Leggi dentro di me
Leggi dentro di me, scopri la mia fame d'amore,
by Artchoker pubblicato in novembre 2009
Post n°19 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Filastrocca colorata
Chiara è la luna
by Artchoker (...si avvicina il Natale ehhhh....gingle bell gingle bell...) pubblicato in novembre 2009
Post n°18 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Sta' zitta
E' la cosa che mi piace di più, dicesti una notte. Ora, Tu non fiatare se ti pizzico i capezzoli, i tuoi occhi mi diranno qual è il limite, è inutile che biascichi parole. Bacio forsennato, e mordo, il tuo collo e le mammelle bianche, lasciandoci segni inequivocabili.
I mattoni graffiano la schiena, segnano la pelle le mie unghie sui tuoi fianchi, lunghe striature rosse parallele che si sommano, si coprono, si appaiano. Voltati.
Sfioro i tuoi glutei delicati, godendo della tua arrendevolezza. Senti la cadenza del mio fiato eccitato sulla nuca, ricordane il calore. La cosa che ti piace di più. Sta' zitta.
by Artchoker pubblicato in novembre 2009
Post n°17 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Aspettando il treno Un freddo della malora m'ingobbisce nel paltò, chiuso nelle mani e nella testa. L'attesa del treno m'innervosisce, faccio una passeggiata sotto i portici, qualche vetrina è ancora accesa, in questa serata di luna gelata. Torno alla stazione, la luce gialla rivela una impalpabile nebbiolina. Mi volto, li guardo, sono uguali a me, assenti, soli, ognuno con i suoi pensieri. Sono tre uomini non più giovani, un ragazzo, e una donna. Uno di loro ha una sigaretta, tira nervoso, il cappello a grossi quadri, barba di due giorni almeno. I pantaloni di velluto spesso rivelano che sta seduto molto, butta la cicca, sbuffa, si guarda intorno, deve avere un mucchio di fastidi quell'uomo inacidito. Sì, perchè è così che sembra. Cammina su e giù, ficca una mano in tasca, si gratta l'inguine, un'altra sigaretta. La fiamma è un punto caldo nella notte. Tra l'azzurro del fumo, o è il fiato?, mi adocchia, mi soppesa, che vuoi, pare che dica. Devo voltarmi, faccio due passi, per educazione, si sa. Che vizio ho di legger dentro agli altri, neanche fosse possibile. Ora la mia preda è il giovanotto con la sciarpona rossa, identica alla mia di tanti anni fa, chissà che fine avrà fatto? Quante volte mi ha visto correre nella mischia del sabato pomeriggio, le pietre in mano, fiero incosciente, tutti uguali, sciarpa rossa e giaccone verde... Proprio su questa piazza succedeva, ed ero giovane. Il ragazzone non fuma, non lo so per certo, ma credo sia così. Ha un zaino nero su una spalla, si appoggia disinvolto al grosso pilastro di mattoni. Si stacca, si allontana un po', inclina la testa e legge. Sorride. Metto anch'io a fuoco il graffito. E' ridicolo, penso. Ma certe volte è necessario mandare messaggi alla gente. Abbasso lo sguardo, ha dei begli scarponi, il ragazzo, e un bel giubbotto di pelle nera. Fruga nelle tasche, tira fuori un giornale piegato in quattro parti. Legge un po', lo ripiega. Sta osservando il cielo ora, quel poco che si vede, è pieno di stelle, pulito. Chissà se sei felice, ragazzo. Mi passeggia davanti quel signore elegante, anche lui col cappello, e indossa un distinto cappotto. Al collo porta una sciarpa chiara. Il cappello a tesa larga, e la camicia azzurra, s'intravede una cravatta in tinta. Ha un fare, che so?, di comando, abituato allo sguardo, ha i guanti. Le scarpe sono nere, lucide e perfette. Tiene le mani dietro alla schiena, incrociate, è sicuro di sè. Mi par fuor di posto, qui in stazione. Chissà se ha famiglia. Sarà sui sessant'anni. Forse ha dei nipoti, di sicuro dei figli. Dico, da uomo a uomo, sarà per caso un militare? C'è un orologio, lassù in alto, a fianco dell'insegna. Perdìo, è tardi per davvero, sarebbe questa l'occasione, se non avessi smesso di fumare. Mi sfilo i guanti, prendo il fazzoletto e mi asciugo il naso e le lacrime da freddo. Sono insofferente, ormai disposto a tutto, riprendo a sbattere per terra i piedi, e poi rimetto i guanti. Leggo l'orario sul cartello, dovrebbe arrivare adesso quel treno maledetto. Abbasso lo sguardo, la vedo. Vorrei farle un cenno di saluto, ma non oso. Non conosco quella donna, giuro che non l'ho mai veduta. Ha negli occhi qualcosa di bello. Mi guarda, sono grigi e luminosi, come quelli di un gatto. Non è proprio bellissima, i capelli sono neri, divisi a metà, sono ondulati, ribelli, le labbra chiare e fredde, un accenno appena di tristezza, mi pare. Indossa un nero pastrano, la borsa tra le mani davanti a sè. Forse ha paura, non so, certo che è strana, mi fissa, poi si distrae, mi fissa ancora. Mi domando perchè è lì, forse lavora, e torna a casa dal marito, è sposata, ha dei figli, chissà come vive. Cosa farà lì, da sola. Forse è sola davvero, abita in un piccolo alloggio, fuori città di certo, peccato che le convenzioni impediscano di far domande, di sapere. E' solo curiosità la mia, oppure è bisogno di conoscere, di parlare? Potrei avvicinarmi, chiedere a tutti quei signori e a quella donna, di sedere lì, al caffè, presentarci e poi che ognuno racconti la sua vicenda. Non son sicuro che capirebbero. Forse solo qualcuno di loro vedrebbe la mia voglia di non essere estraneo. Siamo immobili adesso. Un fischio improvviso, il vento gelido fa rabbrividire, tutti si riscuotono, un altro fischio. Ci avviciniamo, saliamo da porte diverse, una ragazza si sbraccia da un finestrino, il ragazzo la saluta e corre verso lei. Si abbracciano nel corridoio del treno, li guardo e sorrido, è una ragazza minuta, bionda, dall'apparenza allegra. Fa parte, in un modo o nell'altro, della vita del ragazzo, può essere un'amica, la sorella o la fidanzatina. Si siedono, conversano, ridono. Incrocio lo sguardo di lei, che tenerezza i belli occhi neri. Mi accomodo anch'io, più in là, tengo addosso il cappotto, appoggio il cappello sulle ginocchia. Sono stanco di questa giornata, spero che il treno riparta subito, ho voglia di vivere la mia storia.
by Artchoker pubblicato in ottobre 2009
Post n°16 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Notte di merda La neve che scende è un istante di vita nel freddo di un mattino d' inverno. Un trillo di telefono che non sento, sono ancora a letto, inutile e stanco. Le strade di città, le luci gialle, la piazza deserta io sto guardando, e gli alberi spogli. Caro amico dimenticato, mi serve del caffè bollente, i vetri in questa stanza colano umidità e tristezza. Lo specchio riflette un volto sconosciuto con gli occhi spenti, la pelle flaccida e unta. Vita prossima ventura, la radio promette squarci di sole gelido. Una porta si apre, un istante, una porta che sbatte. L'aria è pungente stamane, aghi di ghiaccio sulla faccia, la prima sigaretta è un sospiro. Un buongiorno affrettato, il falso sorriso copre l' ipocrisia sparsa sulla città come il sale. Non ho molto sangue da versare, quest'oggi, sento che perderò ogni battaglia.
by Artchoker pubblicato in ottobre 2009
Post n°15 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Vestizione
La mia donna davanti allo specchio si trucca con cura la faccia alle 6 del mattino. Poi srotola il telo con calma si stringe le spalle, fa freddo, guarda i suoi capezzoli duri. Indossa il vestito che ha scelto, con la testa piegata da un lato si scruta e si volta, più volte, e si aggiusta un ricciolo nero. Si liscia la gonna davanti e di dietro sistema le poppe, si stira le labbra ridendo per finta, poi s'infila le scarpe col tacco che slanciano il gluteo e fanno una bella figura. Ancora allo specchio, si spazzola lenta i capelli poi scuote la testa, si spettina un po' per apparir naturale, perfetta. S'affaccia alla porta, fa un sospiro profondo, sorride (per finta), e scende le scale. Applausi
by Artchoker pubblicato in ottobre 2009
Post n°14 pubblicato il 19 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Pomeriggio d'estate Un uomo e una donna su un letto disfatto si guardano i corpi nudi distesi nel caldo. La donna respira a fondo una volta, due volte, poi respira più a lungo, il seno largo e molle si solleva e s'adagia di nuovo. Giù nella strada la polvere palpita bianca sotto il sole d'agosto. Sulle labbra di lei perle di vivo sudore, e sulle tempie rivoli mischiati ai capelli incollati, osserva il suo uomo, le gambe lunghe e robuste, il petto villoso, e il ventre, e il sesso minuto. Gli sguardi sono spenti, come assenti, senza alcun cenno sfiorano i corpi diversi, non più come prima, animali eccitati. L'aria è pesante, sa di terra e di sale, c'è l'odore di lei nella stanza. Il respiro dell'uomo è lento, arroccato, talvolta si ferma, si gonfia il torace, e riparte. La donna si volge sul viso di lui, si accosta e gli bacia la bocca. Lo sguardo dell'uomo è in penombra, percorre nascosto la pelle di lei, così lucida e scura, e si ferma sul centro del mondo, e ancora respira più a fondo. Ora la donna non muove il suo corpo, in quel pomeriggio d'estate tutto è immobile e in pace, solo le cicale cantano al sole, e il piede dell'uomo, ruvido, le accarezza una gamba.
by Artchoker pubblicato in agosto 2009
Post n°13 pubblicato il 19 Agosto 2010 da ChokeArt
Tag: poesie
Incompatibilità
Mi piacerebbe che tu sentissi il vento della montagna, quando frusta il viso ed i fiori si piegano. Come vorrei che tu amassi il nero delle rocce dure, e l'alito delle gocce di cascata. Ma tu sei creatura del mare, e non odi il mio grido.
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Tu ascolta, ti prego, il fruscìo del mare la mattina, siedi sulla sabbia e osserva il mondo che vive oltre l'infinito. Senti questo profumo di sale che invade le case e impregna le nostre narici.
Mia roccia adorata, io mi chiamo sirena...
by Artchoker pubblicato in giugno 2009
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