Creato da: ChokeArt il 17/08/2010
Le poesie di Art

Area personale

 

Ultime visite al Blog

file.caruccisantarap52galaciusmantobarbaraperez.massimopaolo.fondriestagorafitfuori.controllolivelive3giancarlo.napolidomenicomariabruninikibb3stanco2006la_venere_biondaemmegp1
 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

 

 

 

 

...

Post n°22 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

 

Fermo-immagine

 

Alle 16 in punto il traffico si spegne.
Più nessun rumore, nè vento di autobus.

Il banco dei fiori è una macchia di colore, laggiù,
immobile,
nella piazza immobile.
Il cielo è blu chiaro,  da i brividi
vedere quest'aria tiepida
a stare così, sospesa nel nulla.
Gli spruzzi delle due fontane son bloccati in palline,
un fermo-immagine, come Matrix ha insegnato,
gocciole trasparenti che disegnano arcobaleni
variopinti e surgelati.
Gli uccelli nel cielo, gabbiani e rondini ad ali aperte
cercano invano il loro nido e i piccoli a becco spalancato che, aspettando sotto i cornicioni, non vibrano, non cinguettano.
Il silenzio è totale, anche per loro.
Le finestre sulla strada sono aperte, sono chiuse,
su qualcuna è appoggiata una mano, c'è qualcuno che si aspetta il calore dell'asfalto dietro qualche gelosia.
I negozi attoniti, il via vai incessante cessato e spento,
non servono saldi, nessuno compra nessuno vende.
Il sole scioglie i gelati nelle mani dei bambini
ma loro non piangono, son fissi alla madre ma senza paura,
lo sanno che dopo ne arriva uno nuovo e più grande.

Un attimo senza respiro.
Un battito d'ali,
un colpo di cuore...

Poi, dopo l'istante, la vita riprende, si odono i passi sicuri, mi volto.

Sei tu.

 

 

 

by artchoker

pubblicato in gennaio 2010


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

...

Post n°21 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

 

 

 

Amo di te

 

Amo di te

la tua insicurezza e l'allegria,

l'insofferenza,

quel poco rancore che svanisce al mattino.

Amo di te

la bocca grezza e sincera

tutto ciò che non dici,

e le parole che m'infiammano il cuore.

Amo di te

la tua sete d'amore,

la complicità e la risata sommessa,

la luce che sei nella notte.

Amo di te

anche ciò che rimane

ma sono troppo stanco

per continuare...

 

 

by Artchoker

pubblicato in dicembre 2009

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

...

Post n°20 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

Leggi dentro di me

 

 

Leggi dentro di me, scopri la mia fame d'amore,
Io scriverò nel vento che ti voglio bene.
Ah! se le mie parole ti arrivassero integre e pure
Come la neve che cade sulle montagne di Yabadon.
Sii il mio sole, principessa deliziosa,
Dammi calore, accecami di luce.
Nelle notti dell'orso donami il tuo fiore
E dipingi di rosso le tue bocche.
Ti amerò quando la luna splende.
Quando i suoi raggi baceranno la tua pelle,
Io mi ritirerò in disfatta a rimirar tanta bellezza.

 

 

by Artchoker

pubblicato in novembre 2009


 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

...

Post n°19 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

 

 

 

 

Filastrocca colorata

 

Chiara è la luna
la notte è scura
ma nessun bimbo qui ha paura.
La neve è bianca
bianco è il Natale
bianca è la barba del Generale.
Son rosse le fragole
rosse e gialle le stelle
rosse le guance delle più belle.
I prati son verdi
e blu sono i fiori
ce ne son tanti di mille colori.
La femmina è rosa
azzurro il maschietto
verdino il cuscino di questo letto.
Il cielo è azzurro
le nuvole bianche
adesso dormono le bimbe stanche.
Bianco è il gattino
ed il pigiamino
chiudi gli occhietti, mio bel bambino.
Blu la candela
rossa è la fiamma
è d'oro il bacio della tua mamma.

 

by Artchoker  (...si avvicina il Natale ehhhh....gingle bell gingle bell...)

pubblicato in novembre 2009


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

...

Post n°18 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

Sta' zitta

 


E' la cosa che mi piace di più, dicesti una notte.


Ora,
io ti sbatterei contro questo muro, incurante dei tuoi lamenti baldracchi.

Tu non fiatare se ti pizzico i capezzoli,

i tuoi occhi mi diranno qual è il limite, è inutile che biascichi parole.


Bacio forsennato, e mordo, il tuo collo e le mammelle bianche,

lasciandoci segni

inequivocabili.

 

I mattoni graffiano la schiena, segnano la pelle

le mie unghie sui tuoi fianchi,

lunghe striature rosse parallele che si sommano, si coprono, si appaiano.


Voltati.

 

Sfioro i tuoi glutei delicati, godendo della tua

arrendevolezza.

Senti la cadenza del mio fiato eccitato sulla nuca, ricordane il calore.


La cosa che ti piace di più.

Sta' zitta.

 

 

 

by Artchoker

pubblicato in novembre 2009

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

...

Post n°17 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

 

  


   Aspettando il treno


Un freddo della malora m'ingobbisce nel paltò, chiuso nelle mani e nella testa.

L'attesa del treno m'innervosisce, faccio una passeggiata sotto i portici,

qualche vetrina è ancora accesa, in questa serata di luna gelata.

Torno alla stazione, la luce gialla rivela una impalpabile nebbiolina.


Mi volto, li guardo, sono uguali a me, assenti, soli,

ognuno con i suoi pensieri.


Sono tre uomini non più giovani, un ragazzo, e una donna.


Uno di loro ha una  sigaretta, tira nervoso,

il cappello a grossi quadri, barba di due giorni almeno.

I pantaloni di velluto spesso rivelano che sta seduto molto,

butta la cicca, sbuffa, si guarda intorno,

deve avere un mucchio di fastidi quell'uomo inacidito.

Sì, perchè è così che sembra.

Cammina su e giù, ficca una mano in tasca, si gratta l'inguine, un'altra sigaretta.

La fiamma è un punto caldo nella notte.

Tra l'azzurro del fumo, o è il fiato?, mi adocchia,

mi soppesa, che vuoi, pare che dica.

Devo voltarmi, faccio due passi, per educazione, si sa.

Che vizio ho di legger dentro agli altri, neanche fosse possibile.


Ora la mia preda è il giovanotto con la sciarpona rossa,

identica alla mia di tanti anni fa, chissà che fine avrà fatto?

Quante volte mi ha visto correre nella mischia del sabato pomeriggio,

le pietre in mano, fiero incosciente, tutti uguali,

sciarpa rossa e giaccone verde...

Proprio su questa piazza succedeva, ed ero giovane.

Il ragazzone non fuma, non lo so per certo, ma credo sia così.

Ha un zaino nero su una spalla, si appoggia disinvolto al grosso pilastro di mattoni.

Si stacca, si allontana un po', inclina la testa e legge. Sorride.

Metto anch'io a fuoco il graffito. E' ridicolo, penso.

Ma certe volte è necessario mandare messaggi alla gente.

Abbasso lo sguardo, ha dei begli scarponi, il ragazzo,

e un bel giubbotto di pelle nera.

Fruga nelle tasche, tira fuori un giornale piegato in quattro parti.

Legge un po', lo ripiega.

Sta osservando il cielo ora, quel poco che si vede, è pieno di stelle, pulito.

Chissà se sei felice, ragazzo.


Mi passeggia davanti quel signore elegante, anche lui col cappello,

e  indossa un distinto cappotto. Al collo porta una sciarpa chiara.

Il cappello a tesa larga, e la camicia azzurra, s'intravede una cravatta in tinta.

Ha un fare, che so?, di comando, abituato allo sguardo, ha i guanti.

Le scarpe sono nere, lucide e perfette.

Tiene le mani dietro alla schiena, incrociate, è sicuro di sè.

Mi par fuor di posto, qui in stazione.

Chissà se ha famiglia.

Sarà sui sessant'anni. Forse ha dei nipoti, di sicuro dei figli.

Dico, da uomo a uomo, sarà per caso un militare?


C'è un orologio, lassù in alto, a fianco dell'insegna.

Perdìo, è tardi per davvero, sarebbe questa l'occasione, se non avessi smesso di fumare.

Mi sfilo i guanti, prendo il fazzoletto e mi asciugo il naso e le lacrime da freddo.

Sono insofferente, ormai disposto a tutto,

riprendo a sbattere per terra i piedi, e poi rimetto i guanti.

Leggo l'orario sul cartello, dovrebbe arrivare adesso quel treno maledetto.


Abbasso lo sguardo, la vedo.


Vorrei farle un cenno di saluto, ma non oso.

Non conosco quella donna, giuro che non l'ho mai veduta.

Ha negli occhi qualcosa di bello.

Mi guarda, sono grigi e luminosi, come quelli di un gatto.

Non è proprio bellissima, i capelli sono neri, divisi a metà,

sono ondulati, ribelli, le labbra chiare e fredde,

un accenno appena di tristezza, mi pare.

Indossa un nero pastrano, la borsa tra le mani davanti a sè.

Forse ha paura, non so, certo che è strana, mi fissa, poi si distrae, mi fissa ancora.

Mi domando perchè è lì, forse lavora, e torna a casa dal marito,

è sposata, ha dei figli, chissà come vive.

Cosa farà lì, da sola.

Forse è sola davvero, abita in un piccolo alloggio, fuori città di certo,

peccato che le convenzioni impediscano di far domande, di sapere.


E' solo curiosità la mia, oppure è bisogno di conoscere, di parlare?

Potrei avvicinarmi, chiedere a tutti quei signori

e a quella donna, di sedere lì, al caffè,

presentarci e poi che ognuno racconti la sua vicenda.

Non son sicuro che capirebbero.

Forse solo qualcuno di loro vedrebbe la mia voglia di non essere estraneo.


Siamo immobili adesso.


Un fischio improvviso, il vento gelido fa  rabbrividire, tutti si riscuotono, un altro fischio.

Ci avviciniamo, saliamo da porte diverse, una ragazza si sbraccia da un finestrino,

il ragazzo la saluta e corre verso lei.

Si abbracciano nel corridoio del treno, li guardo e sorrido,

è una ragazza minuta, bionda, dall'apparenza allegra.

Fa parte, in un modo o nell'altro, della vita del ragazzo,

può essere un'amica, la sorella o la fidanzatina.

Si siedono, conversano, ridono.

Incrocio lo sguardo di lei, che tenerezza i belli occhi neri.


Mi accomodo anch'io, più in là, tengo addosso il cappotto,

appoggio il cappello sulle ginocchia.

Sono stanco di questa giornata, spero che il treno riparta subito,

ho voglia di vivere la mia storia.

 

by Artchoker

pubblicato in ottobre 2009


 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

...

Post n°16 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

 


Notte di merda


La neve che scende è un istante di vita

nel freddo di un mattino d' inverno.

Un trillo di telefono che non sento,

sono ancora a letto, inutile e stanco.

Le strade di città, le luci gialle,

la piazza deserta io sto guardando, e gli alberi spogli.

Caro amico dimenticato, mi serve del caffè bollente,

i vetri in questa stanza colano umidità e tristezza.

Lo specchio riflette un volto sconosciuto

con gli occhi spenti, la pelle flaccida e unta.

Vita prossima ventura, la radio promette

squarci di sole gelido.

Una porta si apre, un istante,

una porta che sbatte.

L'aria è pungente stamane, aghi di ghiaccio sulla faccia,

la prima sigaretta è un sospiro.

Un buongiorno affrettato, il falso sorriso

copre l' ipocrisia sparsa sulla città come il sale.

Non ho molto sangue da versare, quest'oggi,

sento che perderò ogni battaglia.

 

 

by Artchoker

pubblicato in ottobre 2009


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

...

Post n°15 pubblicato il 21 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

 

 

Vestizione

 

La mia donna davanti allo specchio

si trucca con cura la faccia

alle 6 del mattino.

Poi srotola il telo con calma

si stringe le spalle,

fa freddo,

guarda i suoi capezzoli duri.

Indossa il vestito che ha scelto,

con la testa piegata da un lato

si scruta e si volta,

più volte,

e si aggiusta un ricciolo nero.

Si liscia la gonna davanti e di dietro

sistema le poppe,

si stira le labbra ridendo per finta,

poi s'infila le scarpe col tacco

che slanciano il gluteo

e fanno una bella figura.

Ancora allo specchio,

si spazzola lenta i capelli

poi scuote la testa,

si spettina un po'

per apparir naturale,

perfetta.

S'affaccia alla porta,

fa un sospiro profondo,

sorride (per finta),

e scende le scale.


Applausi

 

by Artchoker

pubblicato in ottobre 2009

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

...

Post n°14 pubblicato il 19 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

 


Pomeriggio d'estate


Un uomo e una donna su un letto disfatto si guardano

i corpi nudi distesi nel caldo.

La donna respira a fondo una volta, due volte, poi respira più a lungo,

il seno largo e molle si solleva e s'adagia di nuovo.

Giù nella strada la polvere palpita bianca sotto il sole d'agosto.

Sulle labbra di lei perle di vivo sudore, e sulle tempie

rivoli mischiati ai capelli incollati,

osserva il suo uomo, le gambe lunghe e robuste,

il petto villoso, e il ventre, e il sesso minuto.

Gli sguardi sono spenti, come assenti, senza alcun cenno

sfiorano i corpi diversi, non più come prima, animali eccitati.

L'aria è pesante, sa di terra e di sale, c'è l'odore di lei nella stanza.

Il respiro dell'uomo è lento, arroccato,

talvolta si ferma, si gonfia il torace, e riparte.

La donna si volge sul viso di lui, si accosta e gli bacia la bocca.

Lo sguardo dell'uomo è in penombra, percorre nascosto la pelle di lei,

così lucida e scura, e si ferma sul centro del mondo,

e ancora respira più a fondo.

Ora la donna non muove il suo corpo, in quel pomeriggio d'estate

tutto è immobile e in pace, solo le cicale cantano al sole,

e il piede dell'uomo, ruvido, le accarezza una gamba.

 

 

by Artchoker

pubblicato in agosto 2009


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

...

Post n°13 pubblicato il 19 Agosto 2010 da ChokeArt
 
Tag: poesie

 

Incompatibilità

 

 

Mi piacerebbe che tu sentissi il vento della montagna,

quando frusta il viso ed i fiori si piegano.

Come vorrei che tu amassi il nero delle rocce dure,

e l'alito delle gocce di cascata.


Ma tu sei creatura del mare, e non odi il mio grido.

 

<><><><><><><><><>

 

Tu ascolta, ti prego,  il fruscìo del mare la mattina,

siedi sulla sabbia e osserva il mondo che vive oltre l'infinito.

Senti questo profumo di sale che invade le case

e impregna le nostre narici.

 

Mia roccia adorata, io mi chiamo sirena...

 


 

by Artchoker

pubblicato in giugno 2009


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963